Aste

Ogni tanto in asta vedo passare opere per cui vorrei picchiare selvaggiamente i proprietari per come sono trattate...intendiamoci, non sono un purista del tenere le opere chiuse in cassaforte o dentro cartelle etc etc, quello che mi piace lo incornicio (bene, pagando spesso una barca di soldi) e lo appendo.
Certo che vedere fogli che vanno verso il marrone, bordi segati, umidità che nemmeno se le metti a bagno et similia ti fa pensare che alla gente i soldi fan schifo: non sto parlando di opere di Luigi Puzzoni, parlo di opere da 1k in su...
Ovviamente che mi interessano, altrimenti non sarei così incazzato :D
 
I bordi segati sono il peggio...è il corniciao-macellaio che per utilizzare la cornice che ha va a ritagliare la grafica.
Oppure peggio ancora il presunto collezionista che la vuole riadattare perchè magari non piace il margine troppo largo...
 
Ma secondo te una grafica segata vale qualcosa? perchè ne vedo un sacco ma non saprei come trattarle.
 
Premessa, il seguente è un ragionamento da collezionista e non da "compro per rivendere".

Io non la comprerei neanche per sogno, collezionisticamente lasciala stare.
Cosi come grafiche scolorite, sbordate, spiegazzate, multipli con pezzi mancanti o ammaccati.
Certo se parliamo di un oggetto degli anni 30-40 allora alcuni difetti sono giustificabili dal tempo però non di certo i ritagli e altri orrori tipo aloni da nastro adesivo.
Se è una grafica da poco, non è pubblicata e ti piace allora prendila e amen ma gli devi dire che l'originale misura tot x tot e questo è ritagliato per cui vale meno.
Se compri una grafica che è pubblicata e la tua misura meno significa che hai un oggetto che collezionisticamente vale 0 perchè non corrisponde alla pubblicazione sul catalogo ragionato.
 
Premessa, il seguente è un ragionamento da collezionista e non da "compro per rivendere".

Io non la comprerei neanche per sogno, collezionisticamente lasciala stare.
Cosi come grafiche scolorite, sbordate, spiegazzate, multipli con pezzi mancanti o ammaccati.
Certo se parliamo di un oggetto degli anni 30-40 allora alcuni difetti sono giustificabili dal tempo però non di certo i ritagli e altri orrori tipo aloni da nastro adesivo.
Se è una grafica da poco, non è pubblicata e ti piace allora prendila e amen ma gli devi dire che l'originale misura tot x tot e questo è ritagliato per cui vale meno.
Se compri una grafica che è pubblicata e la tua misura meno significa che hai un oggetto che collezionisticamente vale 0 perchè non corrisponde alla pubblicazione sul catalogo ragionato.
Sì, oggi il mercato se la tira in questo modo. Chiedendo opere perfette, così il privato è spesso tagliato fuori (basta che l'abbia incorniciata un paio d'anni ...) con un criterio tutto o niente.
Però per la grafica antica non è così, e persino dell'800 si valuta la condizione dei bordi, per esempio. Se ampi e originali vale 100, se ridotti un po' 80, se molto piccoli 50.
Anche alcuni danni del tempo vengono tollerati, e pagano un valore minore, certo.
Ma escludere del tutto qualcosa di leggermente difettoso non è un criterio da collezionista (che, per carità, cerca ogni volta il meglio, ma non lo può trovare sempre). E' un criterio da commerciante di oggetti nuovi.

Perché, diciamolo, che cambia a chi "ama" se a 5 cm dal disegno c'è una macchia? Chi ama non esclude. Da questo punto di vista, chi rifiuta il benché minimo difetto in realtà, direbbe lo psicologo, non ama, ma teme. Il mercato ci gioca sopra, ma un annullamento di valore mi pare inaccettabile. Se mi dici che il mercato vuole così, significa che c'è troppa roba in giro e qualche forma di concorrenza da eliminare. Ma ognuno, una volta informato, sa come regolarsi.
Discorso simile (anche se qui sono abbastanza colpevole) per le litografie non firmate. Se è la stessa firmata, che cambia nella sostanza? Si gioca sul pecorame del collezionismo direi. E lì siamo tutti colpevoli.
 
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Io sulle condizioni sono ABBASTANZA tollerante, in rapporto ovviamente agli anni che un opera ha posso capire un leggero scolorimento, una gora, una pieghetta etc...
Sulle rifilature sono più in difficoltà, perchè non ho opere così, non saprei se potrebbero mai essere rivendibili (probabilmente non tra collezionisti di un certo livello, diciamo solo tra gente che vuole piazzare qualcosa in casa alle pareti) e quindi, visto che nel caso specifico dovrei tirar fuori ben più di qualche decina di euro (diciamo parecchie centinaia...) sono parecchio dubbioso
 
Se mi dici che il mercato vuole così, significa che c'è troppa roba in giro e qualche forma di concorrenza da eliminare. Ma ognuno, una volta informato, sa come regolarsi.

Attenzione io ho fatto riferimento a grafica pubblicata, se sul catalogo ragionato c'è scritto x centimetri e tu hai un'altra dimensione può anche trattarsi di un falso ben fatto per quello collezionisticamente vale poco o nulla.
Cosi come edizioni che da catalogo prevedono il timbro a secco e su quella che ti propongono non c'è...qualche dubbio viene.
Discorso che vale per chi ha interesse collezionistico, a chi non interessa la prende cosi com'è e se la tiene...avevo scritto anche questo e a me va benissimo come ragionamento s eimpostato in quel modo.

Un conoscente ha un Pistoletto anni 70' completamente scolorito, mi dice "l'ho pagato solo 5k". Benissimo perchè media aste e gallerie quel soggetto si vende sugli 8-10K€ ma per me non vale nulla perchè se vai da Pistoletto per fartelo autenticare ti dice che lui una porcheria sbiadita cosi non l'ha mai fatta e te lo tira in testa. E questo caso specifico te lo posso mettere per iscritto. Un collezionista dovrebbe ragionare sempre su qualità e condizioni chiaramente facendo anche eccezioni se l'opera lo richiede (ad esempio un edizione di Severini del 1918 in 30 esemplari con un difettuccio...è rara, ok la si prende). Se poi lo si bolla come un modo "snob" di ragionare, può anche darsi ma funziona cosi che piaccia o meno. Ricordiamo però sempre che stiamo ragionando, valutando e magari acquistando degli oggetti che "si presume" abbiano un valore collezionistico quindi non un divano Ikea o un occhiale da sole.

Sul fatto che c'è troppa roba in giro ti dico: SI. Secondo me chi è attento si è anche stufato di sentire mille proposte mediocri tipo le aste con cataloghi chilometrici e vuole qualcosa bello e tenuto bene per cui è costretto a selezionare. Ce n'è tanta e chiaramente visto che sono opere multiple se uno può scegliere tra una ritagliata e macchiata ed una pulita prende quella pulita ma questo lo farebbe chiunque perchè è logico non perchè è un maniaco o un disturbato.

Discorso simile 8anche se qui sono abbastanza colpevole) per le litografie non firmate. Se è la stessa firmata, che cambia nella sostanza? Si gioca sul pecorame del collezionismo direi. E lì siamo tutti colpevoli.

Qui però @baleng inizierebbe un discorso infinito dove ideologicamente perdiamo (metaforicamente) tutti compresi io e te. Perchè a quel punto se è solo fruizione di immagine, prendiamo una bella foto di un quadro da internet la stampiamo in buona qualità, la incorniciamo e la appendiamo ma non è cosi. Quella però è una visione nichilistica che non regge.
 
Attenzione io ho fatto riferimento a grafica pubblicata, se sul catalogo ragionato c'è scritto x centimetri e tu hai un'altra dimensione può anche trattarsi di un falso ben fatto per quello collezionisticamente vale poco o nulla.
Cosi come edizioni che da catalogo prevedono il timbro a secco e su quella che ti propongono non c'è...qualche dubbio viene.
Discorso che vale per chi ha interesse collezionistico, a chi non interessa la prende cosi com'è e se la tiene...avevo scritto anche questo e a me va benissimo come ragionamento s eimpostato in quel modo.

Un conoscente ha un Pistoletto anni 70' completamente scolorito, mi dice "l'ho pagato solo 5k". Benissimo perchè media aste e gallerie quel soggetto si vende sugli 8-10K€ ma per me non vale nulla perchè se vai da Pistoletto per fartelo autenticare ti dice che lui una porcheria sbiadita cosi non l'ha mai fatta e te lo tira in testa. E questo caso specifico te lo posso mettere per iscritto. Un collezionista dovrebbe ragionare sempre su qualità e condizioni chiaramente facendo anche eccezioni se l'opera lo richiede (ad esempio un edizione di Severini del 1918 in 30 esemplari con un difettuccio...è rara, ok la si prende). Se poi lo si bolla come un modo "snob" di ragionare, può anche darsi ma funziona cosi che piaccia o meno. Ricordiamo però sempre che stiamo ragionando, valutando e magari acquistando degli oggetti che "si presume" abbiano un valore collezionistico quindi non un divano Ikea o un occhiale da sole.

Sul fatto che c'è troppa roba in giro ti dico: SI. Secondo me chi è attento si è anche stufato di sentire mille proposte mediocri tipo le aste con cataloghi chilometrici e vuole qualcosa bello e tenuto bene per cui è costretto a selezionare. Ce n'è tanta e chiaramente visto che sono opere multiple se uno può scegliere tra una ritagliata e macchiata ed una pulita prende quella pulita ma questo lo farebbe chiunque perchè è logico non perchè è un maniaco o un disturbato.



Qui però @baleng inizierebbe un discorso infinito dove ideologicamente perdiamo (metaforicamente) tutti compresi io e te. Perchè a quel punto se è solo fruizione di immagine, prendiamo una bella foto di un quadro da internet la stampiamo in buona qualità, la incorniciamo e la appendiamo ma non è cosi. Quella però è una visione nichilistica che non regge.
Fate bene a separare il valore (monetario) collezionistico ed il valore intrinseco di un opera.
E' alla base di TUTTO il mercato dell'Arte e non solo.

Come gia' discusso in altri post, una banconota da 200 euro, di suo non vale 200 euro, forse una frazione di euro, e' il valore che tutti noi gli riconosciamo che ci permette di pagarci 20 pizze vere, con quel pezzetto di carta.

Come esempio ho ritirato ad un asta per poveri una serie di stampe di Piranesi, stampate negli anni '60 o '70 per gli abbonati dell'Europeo.
Bene, sono foto-calcografiche, ovvero indistinguibili al centesimo di millimetro dagli originali, carta non trattata spessa, calcografia, quindi non retino e l'inchiostro e' in rilievo.

Ovvero godibilita' dell'opera? Lo stesso dell'originale.
Valore commericale? = ZERO o forse 10 euri.
Valore di quella originale? Almeno 100 volte di piu'.

Se riuscissimo a liberarci da tutti i condizionamenti con cui viviamo, potremmo goderci la vista del "falso" Piranesi ed essere felici.
Pero' siamo umani di questo tempo e in questa societa' e non tutti ci riescono, forse nessuno.:maestro:

Se poi lavoriamo nel settore (io in qualche modo si') o investiamo i nostri soldi in una collezione da poi rivendere o lasciare in eredita', beh allora ovvio che una stampa con i bordi tagliati valga MOOOLTO meno di una intonsa.
 
Attenzione io ho fatto riferimento a grafica pubblicata, se sul catalogo ragionato c'è scritto x centimetri e tu hai un'altra dimensione può anche trattarsi di un falso ben fatto per quello collezionisticamente vale poco o nulla.
Cosi come edizioni che da catalogo prevedono il timbro a secco e su quella che ti propongono non c'è...qualche dubbio viene.
Discorso che vale per chi ha interesse collezionistico, a chi non interessa la prende cosi com'è e se la tiene...avevo scritto anche questo e a me va benissimo come ragionamento s eimpostato in quel modo.

Un conoscente ha un Pistoletto anni 70' completamente scolorito, mi dice "l'ho pagato solo 5k". Benissimo perchè media aste e gallerie quel soggetto si vende sugli 8-10K€ ma per me non vale nulla perchè se vai da Pistoletto per fartelo autenticare ti dice che lui una porcheria sbiadita cosi non l'ha mai fatta e te lo tira in testa. E questo caso specifico te lo posso mettere per iscritto. Un collezionista dovrebbe ragionare sempre su qualità e condizioni chiaramente facendo anche eccezioni se l'opera lo richiede (ad esempio un edizione di Severini del 1918 in 30 esemplari con un difettuccio...è rara, ok la si prende). Se poi lo si bolla come un modo "snob" di ragionare, può anche darsi ma funziona cosi che piaccia o meno. Ricordiamo però sempre che stiamo ragionando, valutando e magari acquistando degli oggetti che "si presume" abbiano un valore collezionistico quindi non un divano Ikea o un occhiale da sole.

Sul fatto che c'è troppa roba in giro ti dico: SI. Secondo me chi è attento si è anche stufato di sentire mille proposte mediocri tipo le aste con cataloghi chilometrici e vuole qualcosa bello e tenuto bene per cui è costretto a selezionare. Ce n'è tanta e chiaramente visto che sono opere multiple se uno può scegliere tra una ritagliata e macchiata ed una pulita prende quella pulita ma questo lo farebbe chiunque perchè è logico non perchè è un maniaco o un disturbato.



Qui però @baleng inizierebbe un discorso infinito dove ideologicamente perdiamo (metaforicamente) tutti compresi io e te. Perchè a quel punto se è solo fruizione di immagine, prendiamo una bella foto di un quadro da internet la stampiamo in buona qualità, la incorniciamo e la appendiamo ma non è cosi. Quella però è una visione nichilistica che non regge.
Guarda, chiarisco per chi legge la mia stima nei tuoi confronti come mercante, di cui apprezzo onestà, buona fede e desiderio di migliorare. Pertanto escludo che la tua visione sia condizionata dal fatto che tu sei un mercante.
Però qui discutiamo di idee, e ognuno esprime un punto di vista. Quello che mi interessava di più era il discorso sui margini dalla carta. Lì, escludendo ovviamente il discorso del possibile falso (ma se uno vuol fare un falso, vuoi che sbagli proprio sul punto più facile, cioè non usare una carta delle dimensioni originali?) :help: occorre ammettere che per le stampe antiche un margine piccolo riduce il valore economico, ma non lo distrugge. Chiaro che una stampa moderna ne risente di più, essendoci meno giustificazioni per la limitazione. Però qui siamo nel campo delle manie collezionistiche, che secondo me nascono da fissazioni individuali e vengono sapientemente coltivate dal mondo mercantile.
Se tu vai a vendere un Rembrandt a un negoziante, ti dirà "Eh, ma qui c'è una pieghetta sul bordo carta, così vale un quarto". Salvo poi descriverlo in questo modo nel suo catalogo: "Ottimo stato, tranne insignificante pieghetta nel bordo inferiore" :rolleyes:
Quanto alla fruizione di immagine, se mi parli di riprodurre le opere mischi patate e bulloni. Io parlavo della stessa identica opera, esempio una acquaforte di Chagall per le Favole di La Fontaine, di cui esistono esemplari firmati a bordo largo e non firmati a bordo piccolo. Ma, ammetterai che la parte dell'immagine è la stessa, identica. Tutto il resto entra nel reparto "manie collezionistiche", di cui né io né te siamo scevri, per carità, mica mi tiro fuori. Però una parte di me non è d'accordo. E aggiungo che tra i pittori, gli artisti, questa maniacalità è oggetto di scherno, beffe e quant'altro.
Ricordo ancora una volta Munch, che stendeva i suoi quadri sotto la neve perché il tempo li segnasse.
Sono il primo che al tempo in cui vendevo rischiavo di perdere i clienti perché quando tenevano in mano una grafica come fosse un giornale, imprimendo così due profonde incancellabili pieghe, saltavo su come un cavallo imbizzarrito, strappando loro di mano il pezzo, per poi spiegare che anche la carta è un oggetto (da rispettare). Ma genuflettersi sull'altare delle "perfette condizioni" corrisponde al comprare i Monet e ficcarli in cassaforte.
Comunque, sul 3d Aste siamo OT :oops:
 
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