Autori da (ri)scoprire

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Forumer storico
Apro un 3D nuovo per sondare la possibilità di discutere e magari riscoprire autori che hanno, o che potrebbero avere, un valore anche se non hanno mai avuto la fortuna di vedere venduta una propria opera da Sotheby’s o da Christie’s, o di cui Gagosian o Saatchi non si sono mai occupati.
Si tratta di autori la cui biografia artistica, se letta attentamente, lascia trapelare una ricerca magari durata tutta la vita. O si tratta di quegli autori di cui ti capita di sapere leggendo un trafiletto alla venticinquesima pagina del quotidiano con il commento “ha anticipato di due decenni le tendenze artistiche del ‘900”.
Soprattutto si tratta di autori le cui opere, se lette attentamente, hanno qualcosa da dire.
Per quest’ultimo motivo non prendo in considerazione l’incisore che per tutta la vita ha ritratto la chiesa della piazza centrale di Busnago, perché magari sarà stata una persona eccellente, ma qui si vuole scovare l’artista che spicca dalla massa.
Qualcuno penserà, e magari non a torto, che si tratta comunque di autori minori. Però attenzione spesso l’autore è un minore se visto nel suo insieme però magari alcune singole opere non lo sono. O magari si potrebbe scoprire che anche visto nel suo insieme minore non lo è affatto.
Il 3D è aperto a tutti gli interventi, e non ha lo scopo di osannare gli autori che saranno citati, ma di analizzarli e appunto per questo chiedo a tutti coloro che vorranno intervenire di motivare i propri commenti, soprattutto se negativi, ma anche se positivi.
Potrebbe darsi che io o chi vorrà intervenire apriamo discussioni su autori noti ai più ma che il proponente non conosce…in tal caso è da ritenete comunque valida l’introduzione fatta sopra dato che è comunque rispettata la finalità del 3D, che è appunto discutere autori di cui solitamente non si parla.
Non ci sono limiti temporali o spaziali. L’italiano di inizio Novecento come il russo di metà Ottocento … possono entrambi essere validi.


Il primo autore è Italo Valenti, autore in cui sono inciampato in maniera quasi casuale.

Fornisco di seguito brevi tratti della sua biografia, su cui non indugio troppo perché meglio leggerla direttamente qui:
www.italovalenti.ch
o su Wikipedia:
Italo Valenti - Wikipedia

Nato nel 1912 a Milano, muore in Svizzera nel 1995, è considerato più svizzero che italiano.
Studia a Venezia e a Brera, dove insegna anche.
I cicli pittorici sono diversi, dal primitivismo fantastico all'astrazione lirica.
Mi interessa sottolineare alcune cose: come spesso accade agli autori che hanno fatto ricerca è passato per stilizzazioni progressive dalla figurazione all'astrazione, dove a mio avviso ottiene i risulti migliori; inoltre secondo me dà il meglio di sé nella grafica.

Ma lasciamo parlare le sue opere.
Riporto qui di seguito alcune opere grafiche che traggo proprio dal sito sopra citato:

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Castore e Polluce.jpg

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La litografia che segue è quella che ho visto di persona che mi ha incuriosito e che mi è piaciuta (la foto non è il massimo):
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Questo sono alcuni collage:
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A voi i commenti...
 
Dunque il 3d è diverso da questo: Artisti dimenticati ma di valore in quanto lì si tende a recuperare la qualità in ogni caso, qui invece si propone l'artista che abbia fatto una ricerca non ancora del tutto compresa nel suo valore, magari profetico, comunque anticipatore. E che in questo senso "spicca dalla massa".
Spero di aver bene interpretato, dunque, la tua proposta.
Dunque, mentre un Lino Selvatico
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andrebbe messo di là, qui piuttosto si potrebbe proporre


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LUCEBERT (almeno per il pubblico italiano)


Resto poi curioso di sapere: dove lo metteresti Jacques Villon?
 
Quanto a Lucebert (Lubertus Jacobus Swaanswijk; 15 sett 1924 – 10 mag 1994) , olandese, fu anche poeta, influenzato dal gruppo Cobra (1954, premio della Città di Amsterdam per la letteratura).
La sua vita fu una continua sfida, in tutti i sensi.

PS come grafico si veda qui: tutto venduto, LUCEBERT fine art prints, lithographs, etchings at Place des Arts Paris France
evidentemente la dimenticanza è soprattutto italiana ...

Di Valenti trovo una certa qualità, ma anche una staticità che vira forse verso il compiacimento.
 
Dunque il 3d è diverso da questo: Artisti dimenticati ma di valore in quanto lì si tende a recuperare la qualità in ogni caso, qui invece si propone l'artista che abbia fatto una ricerca non ancora del tutto compresa nel suo valore, magari profetico, comunque anticipatore. E che in questo senso "spicca dalla massa".
Spero di aver bene interpretato, dunque, la tua proposta.

...


Resto poi curioso di sapere: dove lo metteresti Jacques Villon?

Hai inteso perfettamente il senso del 3D. Parlo di autori che erano avanti rispetto ai tempi in cui si muovevano, e che quindi non sono stati compresi appieno dai contemporanei, ma hanno dato il la a tendenze che sono state raccolte da altri che magari sono diventati famosi o di autori magari minori che hanno avuto delle intuizioni geniali.
Faccio un esempio, solo per far capire. Giordano Bruno non è paragonabile a Platone eppure la sua idea che i mondi fossero infiniti (qualcosa di paragonabile alla non-finitezza dell'universo) era anticipatrice.
Su Jacques Villon approfondisco ma mi pare che sta bene in questo 3D. Lucebert è un autore difficile, forte, quasi sgradevole da studiare bene. Certo un genere che denota una personalità originale.
Valenti non rientra proprio in queste casistiche però a quanto pare ci rientra appiena la svedese Hilma af Klint (1862-1944) che addirittura pare essere stata la prima in assoluto ad essere giunta alla pittura astratta, qualche anno prima di Kandinskij. Da quanto si legge Hilma vietò di rendere pubbliche le sue opere, che dovevano esserlo solo venti anni dopo la sua morte. Ne sono passati quaranta, essendo la prima mostra del 1986.
Lei però più che dipingere l'astratto voleva rappresentare l'invisibile, l'occulto, il soprannaturale.
Va vista con gli occhi del suo tempo, non del nostro. Ecco alcune opere che si trovano in internet.
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Ammiro il vostro impegno. Il problema è che, almeno nel mio caso, per sentire il bisogno di approfondire la conoscenza di un artista che non conosco o conosco pochissimo, come quelli da voi citati, deve scattare la famosa scintilla, cosa che non è successa per gli autori da voi fin qui proposti tranne forse Lucebert. Poi però devo anche trovare il tempo tra i vari impegni della giornata, compreso quello che mi porta via il reperire le immagini per il 3d delle incisioni... A proposito delle quali ho trovato queste due belle puntesecche del nominato Jacques Villon Sono databili la prima (che mi sembra di averg 1908 e la seconda 1910

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Ammiro il vostro impegno. Il problema è che, almeno nel mio caso, per sentire il bisogno di approfondire la conoscenza di un artista che non conosco o conosco pochissimo, come quelli da voi citati, deve scattare la famosa scintilla, cosa che non è successa per gli autori da voi fin qui proposti tranne forse Lucebert. Poi però devo anche trovare il tempo tra i vari impegni della giornata, compreso quello che mi porta via il reperire le immagini per il 3d delle incisioni... A proposito delle quali ho trovato queste due belle puntesecche del nominato Jacques Villon Sono databili la prima (che mi sembra di averg 1908 e la seconda 1910

Io ho questa (del primo periodo, ante-cubismo), ma ancora non ne ho trovato traccia in giro: o è un pezzo unico o è un falso, peraltro di qualità (magari di Henri Le-riche).

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Ultima modifica:
Anche Nicolas De Staël non scherza.
Nato nel 1914 a San Pietroburgo ha avuto un destino comune a molti artisti russi importante, cioè di trasferirsi e trovare maggiore fortuna in Europa, penso a Poliakoff, a Lanskoy che come lui si radicarono in Francia e ovviamente a Kandinskij.
La sua biografia è tracciata qui con particolare riguardo alle sue vicende artistiche:
Il pittore che si smarrì nella luce: Nicolas De Staël
SI notano particolarmente l'avvicinarsi all'astrazione in seguito alla conoscenza di Magnelli e Sonia Delaunay (come si vede tutto torna).
La tragica fine suicida, a soli 41 anni, è spiegata da alcune biografie come causata da delusione d'amore.

E' artista che riesce a mettere d'accordo gli opposti a partire da figurazione e astrazione nel senso che le sue opere astratte lasciano spesso intravedere le figure, d'altra parte lui stesso diceva "non vedo come opposte la pittura astratta e quella figurativa", ma anche nel senso che mette insieme calore e freddezza, o che alterna paesaggi nordici e paesaggi mediterranei.

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Arnold Schönberg (Vienna1874- USA 1951) è stato un famosissimo e controverso compositore musicale.
Dopo aver creato un monumentale bellissimo affresco che in qualche modo chiude il secolo XIX e la Belle Epoque, cui comunque ancora appartiene, i Gurrelieder (Canti di Gurre, dal nome del castello danese omonimo), dal 1920 egli crea la dodecafonia, rivoluzionario ed ardito "metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l'una con l'altra". Per mezzo secolo, pertanto, egli si ritrovò contrapposto a Stravinskij, inteso quest'ultimo come compositore tonale, cioè più tradizionale. Apprezzare Schönberg non è facile né scontato, su molti suoi lavori e sulla dodecafonia nutro forti dubbi, ma i capolavori ci sono comunque, quali il Pierrot Lunaire o Un sopravvissuto di Varsavia per voce recitante ed orchestra. Egli fu pure un teorico musicale, e il suo trattato di composizione viene studiato ancor oggi.

Ebbene.

Quest'uomo fu pure un pittore di buon livello :confused: , venne in contatto con Vasilij Kandinskij ed espose anche con il gruppo Der Blaue Reiter.
Tendenzialmente anche in pittura non è né ruffiano né gradevole. Eppure fu tra i primi espressionisti e i suoi lavori sono di questo tipo (notare gli autoritratti) (il penultimo è Funerali di Mahler, 1911):

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Arnold Schönberg (Vienna1874- USA 1951) è stato un famosissimo e controverso compositore musicale.
Dopo aver creato un monumentale bellissimo affresco che in qualche modo chiude il secolo XIX e la Belle Epoque, cui comunque ancora appartiene, i Gurrelieder (Canti di Gurre, dal nome del castello danese omonimo), dal 1920 egli crea la dodecafonia, rivoluzionario ed ardito "metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l'una con l'altra". Per mezzo secolo, pertanto, egli si ritrovò contrapposto a Stravinskij, inteso quest'ultimo come compositore tonale, cioè più tradizionale. Apprezzare Schönberg non è facile né scontato, su molti suoi lavori e sulla dodecafonia nutro forti dubbi, ma i capolavori ci sono comunque, quali il Pierrot Lunaire o Un sopravvissuto di Varsavia per voce recitante ed orchestra. Egli fu pure un teorico musicale, e il suo trattato di composizione viene studiato ancor oggi.

Ebbene.

Quest'uomo fu pure un pittore di buon livello :confused: , venne in contatto con Vasilij Kandinskij ed espose anche con il gruppo Der Blaue Reiter.
Tendenzialmente anche in pittura non è né ruffiano né gradevole. Eppure fu tra i primi espressionisti e i suoi lavori sono di questo tipo (notare gli autoritratti) (il penultimo è Funerali di Mahler, 1911):


Mah, secondo me un po dilettante, meglio come compositore di musica.:(
 

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