Ex popolari, sul fondo ristori Bitonci ripropone la Consob
Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)23 Jan 2019
Sottosegretario Massimo Bitonci
Ex popolari, il governo convoca le associazioni per martedì prossimo. E intanto Bitonci rilancia il ruolo della Consob in caso di problemi con l’europa. «Avevamo scritto una procedura attraverso l’arbitrato Consob che portava alla valutazione di ogni procedimento. Si sa che il 95% degli esiti erano a favore dei risparmiatori. Si è scelta una procedura più veloce sapendo che si tratta di un ristoro di un danno subito. Se a livello europeo non dovessero capire questo, esiste sempre il piano alternativo, veloce e immediato e su questo non c’è nessun problema».
Massimo Bitonci, il sottosegretario leghista veneto al ministero dell’economia, è ritornato ieri sul fondo di rimborso ai soci azzerati delle ex popolari venete. E lo ha fatto rispetto ai dubbi che continuano ad aleggiare sul fondo così come uscito con la legge di bilancio. Quelli cioé che il fondo di risarcimento, senza il passaggio dei singoli casi per un arbtrato, incapperà in una procedura di infrazioni dell’unione europea per aiuti di Stato. Bitonci ha rilanciato la soluzione iniziale, che lui stesso aveva spinto, gli arbitrati ad hoc con l’arbitro per le controversie finanziarie di Consob.
«Le opposizioni - ha spiegato però Bitonci - continuano a dire che ci sarà una procedura d’infrazione. Il governo è tranquillissimo, per noi la procedura e’ corretta perché è il ristoro di un danno subito da migliaia di risparmiatori. Se dovesse esserci qualche appunto il governo può sempre seguire la procedura iniziale che ha dato gia’ esiti positivi: gia’ sono stati rimborsati i risparmiatori, nessun problema quindi per loro in un modo e nell’altro».
Intanto, sul fronte principale della vicenda, si avvicina, in parallelo al termine del mese di gennaio, la scadenza per approvare il decreto attuativo previsto dalla legge di Bilancio per attuare i rimborsi. E il sottosegretario all’economia, Alessio Villarosa, ha convocato le associazioni dei risparmiatori per martedì prossimo, proprio sul tema del decreto attuativo. «La legge di bilancio è già sufficientemente dettagliata e il decreto dovrebbe risolversi rapidamente - sostiene Franco Conte del Codacons -. Noi a questo punto lo chiediamo subito, dubbi o non dubbi con l’europa. Anche perché già così, con il termine di 180 giorni stabilito dopo l’apparire del decreto, i tempi ci portano a dire che i rimborsi non partiranno prima del 2020. E noi andiamo a Roma chiedendo che il prezzo delle azioni per stabilire i rimborsi del 30% fino a centomila euro sia quello di affrancamento e che la cifra contenga anche la rivalutazione monetaria e gli interessi legali». Proprio sul decreto i vicepremier Salvini e Di Maio sono poi attesi a Vicenza il 9 febbraio nell’assemblea di «Noi che credevamo nella Bpvi».