Balle, tra miasmi e umori si invoca la Regina di Cuori

Zen lento

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Su "la stampa" appare un interessante articolo di Luca Ricolfi. In sostanza Ricolfi sostiene che l'indagine sullo stato del Paese dello scorso anno e' taroccato o quanto meno errato e che in realta' i delitti sono aumentati notevolmente dopo l'indulto. Spiega
anche il perche'.

E'interessante perche' riassume diffuse opinioni, non perche' lo reputi illuminato. Ammiro Ricolfi, soprattutto per quanto di intelligente e coraggioso scrisse sull' intellighenzia e sulla presunta superiorita' morale della sinistra. Parole sante, osservazioni pertinenti allora.
Ma qui sbaglia.

Sbaglia perche' fa di ogni erba un fascio e mette tutti i delitti in un unico sacco. In realta' si tratta di cose assai diverse. Ha forse qualche ragione sull'indulto, ma sbaglia come un sociologo, sopratutto della sua intelligenza, non dovrebbe fare. Questa differenza tra dati e loro percezione esiste, eccome se esiste!.
Ho una grande stima per chi ha curato lo studio del governo. Marzio Barbagli fu il primo,in tempi non sospetti, ad affrontare il problema della delinquenza in Italia e a mutare sconsolatamente opinione su alcune ideologie della sinistra (lui anche in qualche modo di sinistra). Quando parlo di tempi non sospetti alludo a circa 20 anni fa. Conosco il suo rigore e la sua attenzione, ho letto il voluminoso rapporto, e sono pronto ad affidare ai suoi dati (che son quelli fatti propri dal governo) una notevole credibilita', pari a quella dei suoi ragionamenti.

Mi fido della accuratezza di Barbagli. Non mi fido invece di un certo pressapochismo mostrato in questa occasione da Luca Ricolfi.
E', quello di Ricolfi , a mio avvviso un ragionamento strettamente politico, piu' che un ragionamento analitico come quello di Barbagli. E' un ragionamento anche polemico, suscitato dalla contingenza.
Questo suo editoriale esce a seguito dalla forse inopportuna iniziativa di Luciano Violante di tirare le orecchie ai giornalisti. Istituzionalmente inopportuna, forse, ma nei fatti contenente le ragionevoli osservazioni che molti di noi fanno: l'ansia da scoop e il degrado dell'informazione sulla esposizione della cronaca e del costume e' sotto in nostri occhi da anni. Spesso la cronaca gridata e' un generatore d'ansia, sopratutto quando i fontamenti sono ridicoli, contribuisce solo a sviare o ad aumentare bufale.

Come il pressapochismo di molti giornalisti.
Questo teorico IV potere, in Italia in Realta' e' sposato al politico ed economico cosi' intimamente da produrre (magari su fronti avversi) una quantita' di interviste in ginocchio , e' minato dalla incapacita' di fare cronaca. Dalla mancanza di inchiesta, e spesso ormai anche dalla mancanza del fatto. Molto spesso si legge qualcosa e nemmeno si sa quale sia il fatto, ma l'inchiostro eì sparso in commenti sul fatto che che sta solo nella testa degli intervistati, al mortale lettore spesso non e' dato nemmeno di sapere di che si parla.
Ricolfi risponde a Violante come un opinionista, non come studioso. Questo mi spiace.

Naturalmente l'iniziativa di Violante ha suscitato un vespaio di polemiche, tutta quella indignazione un po' pelosa dei direttori di quotidiano che addirittura lo ha accusato di agire come il MiniCultPop di fascista memoria. Gico facile facile, anche da destra che
certo del MinuCultPop ha ricordi vivissimi. Pura retorica. Cmq l'iniziativa e' parsa quantomeno una goffaggine, su questo c'e' ben poco da aggiungere.
Tuttavia questa goffaggine "governativa" non cancella il problema del ruolo ansiogeno e piuttosto servile, spesso retorico (a destra e sinistra) se non ideologico della informazione in Italia.

Un esempio per tutti, quello di Napoli. La Magistratura di Napoli mai sembrerebbe essersi accorta di nulla della situazione che si profilava da tempo (non solo lei) e la stampa praticamente lo stesso. Tutto e' balzato agli occhi solo quando i metri di pattume sono
raddoppiati ultimamente (a dicembre). Ma gia' c'erano questi cumuli per le vie e le fette di salame dei giornalisti mi appaiono ben piu' gravi di quelle altrui.
La questione e' semplice, se si corre dietro alla cronaca standosene seduti, difficilmente si fa un buon servizio, al massimo si amplia indignazione sul momento e ,combinando veline adontate, si vendono piu' copie. Forse.
La stampa italiana ha da tempo questo vezzo, da cui si riscatta nel tempo per il semplice motivo per cui ognuno di noi tende a dimenticare. Rignano Flaminio docet.


Su Napoli abbiamo due commenti interessanti, direi riassuntivi.
In uno GianAntonio Stella (quello della Casta) scrive sconsolatamente di una Napoli di Piccinerie della politica, nell'altro gli risponde piccato Raffale La Capria, rammentandogli le colpe del Nord , della Camorra, dei meriti della popolazione e dei grandi intellettuali che hanno illuminato la citta'. Parla della grande cultura di Napoli.

Io riassumerei cosi', con una domanda un po' retorica.
Ma che citta' e' mai quella in cui un amministratore nemmeno riesce a raccogliere il pattume ?
Nemmeno parlo di come smaltirlo, che logisticamente e' un fatto successivo che puo' prestarsi a diverse soluzioni piu' o meno azzeccate. Ma come mai , almeno negli ultimi 15 anni, non si riesce a raccoglie, non dico bene, ma almeno decentemente i rifiuti
urabani ?
La raccolta fondamentalmente e' poche cose: un posto dove ammassarli temporaneamente, un senso civico nemmeno alle stelle, un calcolo logistico banale: tanti abitanti, tanti quintali, tot mezzi di raccolta.
Si solleva cosi' in Campania un odore che va ben al di la' del colore politico.

Questa domanda retorica ha la forza della ingenuita' e spiega anche, a mio avviso, la resistenza verso le richieste di solidarieta'manifestate da alcune Regioni (non tutte per fortuna) che in qualche modo il pattume (tutte) lo raccolgono e pure se lo smaltiscono. Non manca la solidarieta', come qualcuno sostiene per aumentare artificialmente la polemica (vedete, vedete , anche loro sono cosi' quando si tratta di ospitare "ammerda" in casa propria! ); manca del tutto la credibilita' che in Campania, con questa e perfino altra classe dirigente locale, si riesca ormai in un tempo ragionevole a sistemare decentemente le proprie strade.
Decentemente perche' la situazione e' indecente, al di la' di ogni immaginazione. Complice anche una stampa che del paraocchi e della genuflessioni ha fatto il proprio mestiere.

C'e' poi nella politica politicante un silenzio assordante. E' quello della "nuova" sinistra. Di Veltroni per intenderci. Una "nuova" sinistra, moderata e attenta a mio modesto avviso dovrebbe azzerare il suo gruppo dirigente in Campania con moto fulmineo. Invece da quel che mi risulta nemmeno una parola di monito. Son certo ci sono ogni sorta di problemi, son certo che abbandonare Bassolino o Jervolino O Pecoraro Scanio (che pure verdissimo e' Verde Campano) al loro destino (ma anche sotto di loro) non serva come unico atto a spazzare le strade. Il loro allontanamento credo contribuisca almeno a non peggiorare la situazione.
Servirebbe un monito forte e una indicazione, tanto per dire "Signori qui dopo 15 anni si e' sbagliato, e di grosso !... avete contribuito ad aggravare una situazione gia' inaccettabile".
Niente. Solo colpevoli bocche cucite nel silenzio piu' sconfortante.

Tagliategli la testa ! ordinava ossessivamente la Regina di Cuori alla una Alice intimorita e stupefatta. Non si chiede tanto, ma un semplice , umano, pratico allontanamento degli incapaci sistematici.

Nemmeno l'atteggiamento pubblico di distacco del Presidente della Repubblica mi e' in fondo piaciuto. Quel suo rimarcare un distacco standose su un'isola a scuotere la testa, mi ha dato il senso di chi non sa che pesci pigliare, di una titubanza aristocratica.
E' la sua citta', Pertini si sarebbe fiondato tra i miasmi e gli umori...

+++++

La stampa presto si scatenera', gia' qualche avvisaglia scomposta e adontata si percepisce (Giuliano Ferrara).
Beppe Grillo (che pure su Napoli ha sbagliato non poco nei ragionamenti e negli obbiettivi polemici) ha annunciato il suo V-day per il 25 Aprile. Ancora scotta l'8 settembre e di questa lezione di un comico molta stampa e i giornalisti, ora ammaestrati, temono per le loro sedie e per la loro professione. Per i privilegi di casta a seguito come una Corte.

Con quel poco che posso fare appoggero' questa iniziativa di Grillo che, al momento, credo si riassuma nel togliere le provvidenze statali alla stampa quotidiana e nel richiedere l'abolizione dell' Ordine dei Giornalisti (questa istituzione si' del MinuCulPop).

Sara' una bella , ma sacrosanta, battaglia di modernizzazione (sigh!). Le fortezze si stanno arroccando e le ariglieri stanno per essere disposte. Sara' una bella battaglia.

Buon Fine settimana,
Zen lento :)


Luca Ricolfi su La stampa
http://www.lastampa.com/redazione/cmsSezioni/cronache/200801articoli/29208girata.asp

Raffaele la Capria sul Corriere
www.corriere.it/cronache/08_gennaio...ia_86b21254-c0da-11dc-91df-0003ba99c667.shtml
 
sempre giusto :up:

concordo con te , e mi spingo oltre...

e' ora di darci un taglio, o l'italia diventa seria o ognuno per suo conto.
 
La mmerda industriale e consumistica e non ha mai fatto bene a nessuno, fin dal 1300 quando A Firenze tutto finiva in Arno.
Lo stesso dicasi ovviamente fin dall'antica Roma quando si dovettero inventare Cloaca massima.
Su questo non ci piove.

Pero' da qualche parte deve finire e non mi parrebbe un granche' pensare che oggi debba finire in discariche a cielo aperto come a Citta' del Messico dove intere popolazioni si sostentano raccoggliendo avanzi in montagne di rifiuti. Questo e' cio' che distingue un paese civile da un paese in via di sviluppo: il rapporto tra le tasse e il loro impiego per il bene comune.
Chi non riesce, per motivi ideologici o per incapacita', in questa impresa minimale puo' ben dirsi non abbia il diritto di amministrare alcunche'. Se insiste bisogna impedirgli di nuocere, va evitato come la peste.
Bassolino & C (compresi quindi i verdi ) quindi deve sloggiare, con le buone o con le cattive. Hanno dilapidato,non controllato, fatto scelte sbagliate e disastrose. Ce n'e' abbastanza per impedirgli di nuocere ancora di piu'. Vanno licenziati e spero che il PD
apra bocca su questa evidenza, piuttosto che occultarla come fa.

Su Repubblica di oggi Carlo Bonini ricostruisce parte della follia della Campania. Un aspetto, ma altri ce ne sono e si intravedono dalle pieghe dell'articolo. Inutile sottolineare quanto scarsa sia la visione del futuro e quanto mentecatto sia stato il rapporto tra pubblico e privato (ovvero quanto un pubblico che si affida in toto al privato senza alcun controllo crei problemi titanici).
www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/rifiuti-5/retroscena-impregilo/retroscena-impregilo.html

Di Impregilo non parlo, e nemmeno dei contratti capestro sottoscritti dal centrodestra e dal centrosinistra con questa societa' (c'era anche il famoso Ponte di Messina).
La cosa e' lampante.

Ognuno ha un concetto proprio di civilta' e una soluzione piu' o meno appropriata. Sono sicuro che i termovalizzatori non siano la soluzione perfetta, ma a me pare una soluzione civile.
La storia di cecita' e incivilta' diffuse, dei problemi che si creeranno, sta tutta in questa tabellina che parte dal 2002, dove si nota la progressione ,pari a 0, nella soluzione del problema della mmerda in Italia a partire dal 2002 e del problema che presto sorgera' al Sud e al Centro. A qualcuno sembrera' un problema ideologico, ahime' e' invece un problema di tutti: al sud dove perdomiano le discariche (rammento agli smemorati che ci sono anche al Nord e che Paolo Berlusconi ne fu coinvolto e patteggio' per la discarica di Cerro 50 milioni di euro), come al nord dove bene o male funzionano molti termovalorizzatori (il 50% e' concentrato nella pianura padana).

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Ma questo non basta. Non so se la vicina Svizzera o la Danimarca o l'Olanda, con popolazione e superficie assai inferiore all'Italia o la Francia e la Germania, con popolazioni superiori e territori ben piu' ampi e industrializzazione ben piu' radicata, abbiano incidenze di tumori superiori (tutta questa relazione tra discariche e tumori e' assai controversa).
Certo e' che smaltiscono con i termovalorizzatori ben piu' dell'Italia e a'mmerda per strada non ne hanno. In questo mi sembrano indubbiamente piu' civili, ma anche altri che utilizzano probabilmente altri sistemi di smaltimento.

Almeno nel 2002.


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So benissimo che il ciclo di smaltimento o recupero e' cosa complicata e che le soluzioni sono diverse, non tutte uguali. Ma fatto sta che personalmente mi sento piu' sicuro ad abitare vicino ad un termovalorizzatore che non a condividere miasmi e umori vicino ad una discarica o ,peggio, con la monnezza per strada.

Non e' questione di ideologie politiche, ma di semplice ed elementare vita quotidiana, di scelte ragioneveoli che nella Casta italiana mancano ormai all'unanimita'. Da tanti anni, ahinoi!
Rammento che in occasione della protesta per il termovalorizzatore di Acerra, non c'erano solo verdi a manifestare contro, ma anche buona parte della casta di destra, pronta ad accogliere voti di protesta, salvo poi gridare, ora, a piu' non posso che, si', i termovalorizzatori sono necessari (o impianti analoghi). Populisti prima, voltagabbana integerrimi poi. Trasformisti comunque.

La casta e' uguale a se stessa, quale che sia il colore politico. Per questo il trasformismo dell'ultimo minuto attraversa un po' tutti. Con questa corsa elettorale che si preannuncia , immediata e fulminante sull'onda delle convenienze, le cose difficilmente miglioreranno velocemente e forse nemmeno apprezzabilmente.

Si preannuncia infatti il medesimo personale che nella Campania ha fatto disastri per anni, che in Sicilia mendica voti mafiosi da anni, che in Lombardia cementifica a tutto spiano, da anni.

Ce n'e' per tutti.

Buon inizio settimana (ma sara' dura)
Zen lento :)
 

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