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It's time to play the game
Banche: 26/11 assemblea Fondo interbancario su statuto (Sole)
ROMA (MF-DJ)--Meglio due miliardi oggi che dodici domani. Cioe' quando Banca Marche, CariFerrara, B.P.Etruria e CariChieti potrebbero trovarsi a testare la dura legge del bail-in, con il sistema chiamato a tutelare i depositi fino a 100.000 euro (che nelle 4 banche valgono, appunto, circa 12 mld). E' per questo che le banche sane, scrive Il Sole 24 ore, si preparano ad affrontare il salvataggio. La prossima tappa sara' l'assemblea dei soci del Fondo interbancario convocata per il prossimo 26 novembre. Ieri, prosegue il quotidiano, alle 215 consorziate al Fondo e' arrivata una convocazione con due punti all'ordine del giorno: la modifica dello statuto per introdurre la possibilita' di interventi ex ante e "uno schema di intervento volontario aggiuntivo". Proprio quest'ultima, spiega il giornale, sembrerebbe al momento la soluzione piu' facilmente (e celermente) percorribile. Per evitare lo stanziamento di ulteriori somme da parte delle consorziate, il Fondo nella sostanza proporra' ai soci di agire in prima persona per gli aumenti di capitale delle quattro banche, reperendo il miliardo e mezzo necessario con la linea di credito gia' validata da Intesa Sanpaolo, Unicredit, B.Mps, Banco Popolare, Ubi, B.P.Milano e B.P.E.Romagna. Le prime sette banche, in sostanza, si troverebbero a finanziare l'acquisizione del Fondo di alcune quote partecipative, che successivamente dovrebbero essere messe a bilancio e andare incontro a progressive probabili svalutazioni, ma dal punto di vista dell'esborso cash si tratterebbe, per loro e per le altre consorziate, di una soluzione non troppo onerosa.
ROMA (MF-DJ)--Meglio due miliardi oggi che dodici domani. Cioe' quando Banca Marche, CariFerrara, B.P.Etruria e CariChieti potrebbero trovarsi a testare la dura legge del bail-in, con il sistema chiamato a tutelare i depositi fino a 100.000 euro (che nelle 4 banche valgono, appunto, circa 12 mld). E' per questo che le banche sane, scrive Il Sole 24 ore, si preparano ad affrontare il salvataggio. La prossima tappa sara' l'assemblea dei soci del Fondo interbancario convocata per il prossimo 26 novembre. Ieri, prosegue il quotidiano, alle 215 consorziate al Fondo e' arrivata una convocazione con due punti all'ordine del giorno: la modifica dello statuto per introdurre la possibilita' di interventi ex ante e "uno schema di intervento volontario aggiuntivo". Proprio quest'ultima, spiega il giornale, sembrerebbe al momento la soluzione piu' facilmente (e celermente) percorribile. Per evitare lo stanziamento di ulteriori somme da parte delle consorziate, il Fondo nella sostanza proporra' ai soci di agire in prima persona per gli aumenti di capitale delle quattro banche, reperendo il miliardo e mezzo necessario con la linea di credito gia' validata da Intesa Sanpaolo, Unicredit, B.Mps, Banco Popolare, Ubi, B.P.Milano e B.P.E.Romagna. Le prime sette banche, in sostanza, si troverebbero a finanziare l'acquisizione del Fondo di alcune quote partecipative, che successivamente dovrebbero essere messe a bilancio e andare incontro a progressive probabili svalutazioni, ma dal punto di vista dell'esborso cash si tratterebbe, per loro e per le altre consorziate, di una soluzione non troppo onerosa.