Obbligazioni indicizzate inflazione BTPi - Titoli di Stato indicizzati all'inflazione

buon giorno
sono nel book del BTPi 2021, 2,1 %, a 92,49
domanda: è questo il prezzo che pago adesso?
poi :vendendolo per esempio a 95 tra un anno incasso 95 moltiplicato il valore del coefficiente ( quello che sarà tra un anno ) ?
grazie
 
Ultima modifica:
buon giorno
sono nel book del BTPi 2021, 2,1 %, a 92,49
domanda: è questo il prezzo che pago adesso?
poi :vendendolo per esempio a 95 tra un anno incasso 95 moltiplicato il valore del coefficiente ( quello che sarà tra un anno ) ?
grazie

92,49 va moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione del titolo anche in acquisto; credo sia intorno a 1,02 (per il dato esatto vai sul sito del debito pubblico) .
quindi se compri 1000 eur paghi
924,9*1,02=943,39 + rateo+ commissioni
 
BTPI come investire per la pensione

Quale btpi consigliate al momento btpi 2016 quotato intorno a 100 oppure scadenze piu' lunghe tipo il st 2021 quotato a 92?

:ciao:

integro la domanda di SATURNO.MARCO escondo voi per acumulare BTPI a fini previdenziali è preferibile :
1) Sottoscriverli inasta e tenerli fino a scadenza
2) acculare su uno stesso btpi lungo 10 -30 così da ridurre la duration col tempo.

In direi 1 e 2 massimizzando il redimento reale a parità di duration.
Cosa ne pensate e oggi quale BTPI preferite
Aspetto i vostri commenti grazie :)
 
:ciao:

integro la domanda di SATURNO.MARCO escondo voi per acumulare BTPI a fini previdenziali è preferibile :
1) Sottoscriverli inasta e tenerli fino a scadenza
2) acculare su uno stesso btpi lungo 10 -30 così da ridurre la duration col tempo.

In direi 1 e 2 massimizzando il redimento reale a parità di duration.
Cosa ne pensate e oggi quale BTPI preferite
Aspetto i vostri commenti grazie :)

Sono interessato anch'io all'investimento in BTPI a fini previdenziali e mi associo alla domanda.
Credo comunque che per ragioni legate alla fiscalità i BTPI vadano venduti prima della scadenza naturale.
Aspetto commenti. Grazie
 
Ultima modifica:
Normalmente in asta non conviene. Le banche non lo dicono, ma in asta incassano una commissione dello 0,30%. Se si ha una commissione inferiore, presso il proprio intermediario, conviene acquistare sul mercato.

La questione di quale BTP€i scegliere è semplice, ma la risposta è complessa :D

Come sempre in finanza non esiste UNA o LA soluzione. Dipende...

Il prezzo dei BTP€i può variare molto nel tempo, in funzione di diversi fattori: rendimento reale richiesto dal mercato, affidabilità dell'emittente (premio al rischio), aspettative di inflazione, etc.

Quanto più è "lungo" il titolo, tanto più rende a scadenza (di solito), ma nel mentre bisogna sopportare oscillazioni maggiori, e mettere anche in conto possibili perdite in conto capitale.

Se si hanno esigenze di tipo previdenziale la risposta più sensata parrebbe quella di posizionarsi su titoli che abbiano scadenze coincidente con l'età pensionabile, ma anche qui dipende: in teoria, se il capitale a disposizione è sufficiente, si potrebbe andare anche oltre. Ai prezzi attuali ci si garantirebbe una rendita del 3% lordo REALE (al netto dell'inflazione), lasciando agli eredi un capitale rivalutato. Tanto per fare un esempio :D una rendita vitalizia immediata a premio unico (sono le meno costose :rolleyes:) a un sessanenne a stento rende il 5% lordo del premio versato, ma in quel caso agli eredi non si lascerebbe nulla. Anni fa dimostrai al direttore commerciale di una primaria compagnia europea (pennarello e lavagna di fogli bianchi) che solo se si viveva fino a 100 anni c'era una convenienza a sottoscrivere quella polizza, che peraltro è una fra le meno proposte, visto che a chi la piazza rende un decimo rispetto alle altre. Ma ovviamente ai corsi di (de)formazione professionale queste cose mica le spiegano :lol:

Tornando alla questione, probabilmente la soluzione migliore (come sempre) è diversificare: per scadenza, per emittente, per tipologia di titoli (non solo obbligazioni), per tipo di cedola (fissa, variabile, indicizzata all'inflazione e/o ad altri parametri).

Sta poi a ciascuno, in base alla propria situazione personale ed alle proprie inclinazioni, trovare il mix giusto di titoli. E decidere la strategia più efficace (dinamica, da cassettista, etc.).
 
Normalmente in asta non conviene. Le banche non lo dicono, ma in asta incassano una commissione dello 0,30%. Se si ha una commissione inferiore, presso il proprio intermediario, conviene acquistare sul mercato.

La questione di quale BTP€i scegliere è semplice, ma la risposta è complessa :D

Come sempre in finanza non esiste UNA o LA soluzione. Dipende...

Il prezzo dei BTP€i può variare molto nel tempo, in funzione di diversi fattori: rendimento reale richiesto dal mercato, affidabilità dell'emittente (premio al rischio), aspettative di inflazione, etc.

Quanto più è "lungo" il titolo, tanto più rende a scadenza (di solito), ma nel mentre bisogna sopportare oscillazioni maggiori, e mettere anche in conto possibili perdite in conto capitale.

Se si hanno esigenze di tipo previdenziale la risposta più sensata parrebbe quella di posizionarsi su titoli che abbiano scadenze coincidente con l'età pensionabile, ma anche qui dipende: in teoria, se il capitale a disposizione è sufficiente, si potrebbe andare anche oltre. Ai prezzi attuali ci si garantirebbe una rendita del 3% lordo REALE (al netto dell'inflazione), lasciando agli eredi un capitale rivalutato. Tanto per fare un esempio :D una rendita vitalizia immediata a premio unico (sono le meno costose :rolleyes:) a un sessanenne a stento rende il 5% lordo del premio versato, ma in quel caso agli eredi non si lascerebbe nulla. Anni fa dimostrai al direttore commerciale di una primaria compagnia europea (pennarello e lavagna di fogli bianchi) che solo se si viveva fino a 100 anni c'era una convenienza a sottoscrivere quella polizza, che peraltro è una fra le meno proposte, visto che a chi la piazza rende un decimo rispetto alle altre. Ma ovviamente ai corsi di (de)formazione professionale queste cose mica le spiegano :lol:

Tornando alla questione, probabilmente la soluzione migliore (come sempre) è diversificare: per scadenza, per emittente, per tipologia di titoli (non solo obbligazioni), per tipo di cedola (fissa, variabile, indicizzata all'inflazione e/o ad altri parametri).

Sta poi a ciascuno, in base alla propria situazione personale ed alle proprie inclinazioni, trovare il mix giusto di titoli. E decidere la strategia più efficace (dinamica, da cassettista, etc.).


Grazie negusneg :bow:
sulla revisione dei coeff. di conversione ho scritto nel mio thread ma conto di aggiorlo con un studio sugli effetti delle variazioni dalla tabelle RG48 alla IP55 e in futuro ne faranno di peggio.:down:
 
...
Tornando alla questione, probabilmente la soluzione migliore (come sempre) è diversificare: per scadenza, per emittente, per tipologia di titoli (non solo obbligazioni), per tipo di cedola (fissa, variabile, indicizzata all'inflazione e/o ad altri parametri)...

buongiorno Negusneg, buongiorno a tutti
una domandina che in parte può ricadere nel tema di diversificazione delle scadenze, in questo caso scadenze mensili, non annuali :):
esiste un motivo preciso (per esempio un D.M. o regolamento del MEF, piuttosto che Bankitalia etc) per cui i BTP italiani indicizzati abbiano sempre la scadenza di settembre? Oppure è una semplice prassi?
 

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