Titoli di Stato Italia Addio ai CCT, in arrivo CCTeu. (1 Viewer)

piergj

Forumer attivo
Guarda, io non sono un tecnico vero e proprio, ma in pratica nessuno regala niente per niente. per cui i concambi saranno effettuati con tecniche più simile alle aste ma cmq a prezzi che saranno vicini a quelli di mercato. Mica pretenderai che in cambio di un 2014 a 97-98 ti diano un titolo a 99,89 ?

Dì la verità...c'hai provato !:lol:
 

cactus61

Nuovo forumer
da yahoo finance riguardo i nuovi cct:

Dal 28 giugno 2010 sarà negoziabile il “nuovo” CCT sul comparto obbligazionario del Listino Ufficiale (MOT).
Lo stacco cedolare semestrale avverrà il 15 giugno e il 15 dicembre di ogni anno fino alla scadenza naturale del 15 dicembre 2015.
La novità introdotta riguarda il calcolo del rendimento semestrale, non più agganciato al rendimento del Bot semestrale, ma d'ora in avanti all'euribor 6 mesi.
La scelta ha motivazioni legate all'esigenza di collocare maggiormente i titoli del Tesoro (NYSE: TSO - notizie) presso investitori stranieri, per i quali il tasso interbancario è più noto, e per ridurre il rischio derivante dall'aggancio del rendimento di un titolo di Stato con un altro titolo dello stesso emittente. Una disaffezione verso i Bot Italiani genererebbe infatti un duplice danno finanziario: aumento del rendimento dei Bot e dei Cct ad esso collegati, con relativi maggiori oneri per il Tesoro.
L'emissione collocata sul Mot prevede un rendimento pari all'euribor 6 mesi più uno spread dello 0,8%.
Il codice Isin del Titolo è: IT0004620305.
Il mercato obbligazionario corporate offre rendimenti simili, Eni Giugno 2015 euribor 6m+ 0,89% (MOT isin IT0004503766), in considerazione anche del fatto che lo Stato Italiano e l'Eni (Milano: ENI.MI - notizie) hanno lo stesso rating sul debito: A+ (Standard & Poor's).
Il livellamento del rischio tra i due emittenti analizzati rende l'idea di quanto poco sia percepita la solidità finanziaria Italiana dal momento in cui un Paese Sovrano viene ritenuto rischioso al pari di un'azienda privata dello stesso Stato.
Il Cds (Credit Default Swap) sul debito senior a 10 anni dell'Italia, stimato da Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) il 25.06.2010, era pari a 172,205, ovvero assicurarsi contro il fallimento dello Stato Italiano costava l'1,72% del credito in portafoglio da coprire. Lo stesso strumento relativo all'Eni quotava 116,395 alla stessa data, il costo della copertura era quindi pari all'1,16% del nozionale.
Questo parametro accentua l'atteggiamento non ordinario degli investitori istituzionali che preferiscono comprare debito privato rispetto a debito pubblico contrariamente alla normali situazioni di atteggiamento verso il rischio.
Lo Studio Cogliandro Raparo, nell'ottica di offrire consulenza nell'allocazione del portafoglio obbligazionario, consiglia di diversificare gli emittenti, privilegiando coloro che posseggono un elevato standing creditizio (AA-AAA) ed investendo una quota minoritaria del proprio portafoglio in Titoli di Stato Italiani.

ragazzi ,breve considerazione ,a pensar male si fa peccato ma s'indovina sempre, per me fra un po i bot vanno alle stelle. Un saluto
 

canarino

Forumer attivo
Il Cds (Credit Default Swap) sul debito senior a 10 anni dell'Italia, stimato da Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) il 25.06.2010, era pari a 172,205, ovvero assicurarsi contro il fallimento dello Stato Italiano costava l'1,72% del credito in portafoglio da coprire. Lo stesso strumento relativo all'Eni quotava 116,395 alla stessa data, il costo della copertura era quindi pari all'1,16% del nozionale.
Questo parametro accentua l'atteggiamento non ordinario degli investitori istituzionali che preferiscono comprare debito privato rispetto a debito pubblico contrariamente alla normali situazioni di atteggiamento verso il rischio.
Lo Studio Cogliandro Raparo, nell'ottica di offrire consulenza nell'allocazione del portafoglio obbligazionario, consiglia di diversificare gli emittenti, privilegiando coloro che posseggono un elevato standing creditizio (AA-AAA) ed investendo una quota minoritaria del proprio portafoglio in Titoli di Stato Italiani.

mi piacerebbe vedere se c'è liquidità nei prezzi dei cds riportati sopra
 

troppidebiti

Forumer storico
Risultati e dettagli del collocamento del primo CCTeu - Errata Corrige / Results and Details of the First CCTeu placement - Errata Corrige

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i risultati ed i dettagli dell'emissione del nuovo CCTeu, con scadenza 15 dicembre 2015, godimento 15 giugno 2010 e cedola semestrale indicizzata all'euribor 6 mesi con uno spread aggiuntivo di 80 punti base.
L'emissione, il cui regolamento è stato fissato per il 1 luglio 2010, è stata conclusa in giornata odierna per un importo complessivo pari a 5 miliardi di euro ed un prezzo di emissione pari a 99,883, corrispondente ad un rendimento pari a 82 punti base sull'euribor a 6 mesi.
I 5 miliardi complessivi si compongono di una tranche di 4 miliardi emessa contro contante e di una seconda tranche di 1 miliardo emessa in scambio contro vecchi CCT in circolazione precedentemente annunciati.
Tutta l'operazione si è svolta mediante sindacato di collocamento composto da 5 lead manager, Banca IMI S.p.A, BNP Paribas, JP Morgan Securities Ltd., Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A. e UniCredit Bank A.G. I restanti Specialisti in titoli di Stato hanno svolto il ruolo di co-lead per l'emissione contro contanti.
Con riferimento alla tranche emessa contro contante, hanno partecipato all'operazione oltre 170 investitori per una domanda complessiva di quasi 5,6 miliardi di euro. Il 49,7% dell'emissione è stato assegnato alle banche, mentre gli asset manager ed i fondi d'investimento si sono aggiudicati circa il 30,5% dell'ammontare complessivo. Il 13,3% circa è stato collocato presso investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (fondi pensione e assicurazioni circa l'10,3%, istituzioni ufficiali il 3 %) mentre il 5,1 % è andato a società non finanziarie.
In linea con le aspettative, il collocamento del titolo è stato caratterizzato da una distribuzione geografica con un'ampia presenza di investitori domestici (circa il 75 per cento). La presenza estera è stata tuttavia significativa sia per la sua qualità che la sua composizione molto diversificata: le quote più rilevanti sono state assegnate al Regno Unito/Irlanda (7,6%), Germania/Austria (6,8%) e Francia (4,3%). Non sono mancati investitori provenienti da altre aree dell'Europa (Benelux per l'1,4 % e la Svizzera per l'1,5%) e entità sovranazionali (per un quota pari all'2,5 %).
Con riferimento alla tranche emessa in scambio, la domanda è stati pari a oltre 1,7 miliardi con la partecipazione di quasi 30 investitori. Di seguito i dettagli dei prezzi e dei quantitativi dei CCT riacquistati dagli investitori nell'ambito dello scambio:
Codice ISIN IT0003993158 IT0004101447 IT0004224041 Descrizione CCT 01/11/2012 CCT 01/07/2013 CCT 01/03/2014 Totale nominale 279.997.000,00 269.999.000,00 449.999.000,00 Prezzo 99,15 98,89 98,39
 

ARANCIA

Forumer storico
I vecchi cct: Piu' difensivi dei nuovi

Buongiorno:ciao:

per ravvivare la discussione posto un news di Beppe scienza che fa seguito ad un articolo su repubblica.:D

I VECCHI CCT: PIU' DIFENSIVI DEI NUOVI

Un privato o un'azienda badano solo alla propria convenienza nel giostrarsi coi loro debiti. Il Tesoro invece deve contemperare gli interessi dello Stato, quale debitore, con quelli dei cittadini risparmiatori, che lo finanziano. Col macigno dell'enorme debito che si ritrova non stupisce che in Italia la tutela del risparmio passi a volte in secondo piano.

Si spiega così la decisione di fare come già la Grecia, cioè di passare dai tradizionali Cct (Certificati di credito del Tesoro) agganciati ai Bot ai nuovi Cct-eu, indicizzati al tasso euribor. L'apprezzamento corale di tale scelta si spiega invece con la diffusa incompetenza di gestori (c.d. money manager) e consulenti finanziari, accoppiata all'abitudine all'applauso del giornalismo economico italiano.

In realtà per un risparmiatore sono preferibili i vecchi Cct, strutturati in modo da reggere meglio a una crisi di credibilità finanziaria dell'Italia, proprio perché indicizzati ai Bot.

Lo dimostrano le valutazioni numeriche riportate nel mio articolo «Cct, perché è meglio tenersi quelli vecchi» su la Repubblica (29-11-2010, Affari & Finanza p. 21),scaricabile pure dalle mie pagine web presso il Dipartimento di Matematica dall'indirizzo [URL="http://www.beppescienza.it/"]www.beppescienza.it[/URL].


Saluti,

Beppe Scienza
:V w o profssore
 

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