Obbligazioni indicizzate inflazione BTPi - Titoli di Stato indicizzati all'inflazione

Copio ed incollo:
Forse tutti lo pensano ma nessuno lo vuol dire. Le vendite sull'azionario, la volatilita', perfino certi rimbalzi da "gatto morto", somigliano alcuni giorni sempre di piu' a quelli registrate dopo la bancarotta di Lehman Brothers nel 2008.

Personalmente, non lo penso e non ci credo; una seconda grande creisi,,,,,,,no non credo possa succedere, avrebbero ragione i Maya.......

grande no ma rimane sempre in piedi la possibilità di una crisi a "W", dove io vedo la seconda gamba della W in corso ma meno profonda della prima, quindi potremmo fare i 15000 o i 16500 come minimo sul nostro FTSE, vedere a 1,10 l'euro e le ns perpetual un -10% ancora ma poi riparte tutto a meno che non esca fuori il vero problema cioè il $.
In quel caso altro che maya.
 
btpi

Dunque io ritengo che oggi come oggi il btpi 2021 sia un titolo ottimo e sopratutto un ottimo connubio tra resa e protezione contro un'eventuale inflazione prossima futura....per cui ho incrementato ulteriormente portando la diversificazione sul btpi a quasi il 40% del patrimonio per il resto dormo sonni tranquilli e aspetto ...poi se va ad 88 può darsi che la diversificazioni arrivi al 50% e sinceramnete mi rimetto a dormire tranquillamente:)
 
grande no ma rimane sempre in piedi la possibilità di una crisi a "W", dove io vedo la seconda gamba della W in corso ma meno profonda della prima, quindi potremmo fare i 15000 o i 16500 come minimo sul nostro FTSE, vedere a 1,10 l'euro e le ns perpetual un -10% ancora ma poi riparte tutto a meno che non esca fuori il vero problema cioè il $.
In quel caso altro che maya.


Il mio non era un invito a tacere e/o cambiare idea ed opinioni....

Personalmente, già da tempo, sostengo che euro/dollaro alla fine saranno alla pari............
 
Dovrebbe essere proseguita in maggio la graduale ascesa del tasso d'inflazione italiano che a 1,6% rinnoverebbe i massimi da febbraio 2009, come già in aprile. La mediana delle attese raccolte da Reuters tra gli economisti proiettano per il mese in corso un progresso mensile dei prezzi al consumo dello 0,3% dopo il +0,4% di aprile. Analogamente, il tendenziale dovrebbe essere salito di un decimo - a 1,6 da 1,5% - replicando i livelli di inizio 2009. L'indice armonizzato per i confronti all'interno dell'Unione europea dovrebbe essere salito dello 0,3% su mese e dell'1,7% su anno, massimo incremento tendenziale dal 2,2% di dicembre 2008.

"Dal capitolo dei trasporti, che risente dell'aumento del prezzo della benzina, dovrebbe arrivare la spinta principale al rialzo dell'indice", dice Carmela Pace, di Mps Capital Services. "Non escludiamo che anche il settore delle comunicazioni possa dare un contributo, storicamente si registra un aumento in maggio". La dinamica dei prezzi italiana ricalca quella relativa al più ampio blocco dell'euro. In aprile il tasso di inflazione Uem si è attestato all'1,5% annuo.

Gli analisti prevedono che i dati attesi da Eurostat martedì 1 giugno evidenzino un'accelerazione a 1,6%. In settimana sono state pubblicate le anticipazioni sull'andamento dei prezzi al consumo tedeschi basate sui dati dei sei principali Laender. Spinto dai rincari del capitolo energetico, il tasso d'inflazione della prima economia europea è salito a 1,2% in maggio, massimo da novembre 2008. Depurata delle componenti volatili, l'inflazione mostra invece un andamento decisamente più contenuto.
 
Copio ed incollo:
Forse tutti lo pensano ma nessuno lo vuol dire. Le vendite sull'azionario, la volatilita', perfino certi rimbalzi da "gatto morto", somigliano alcuni giorni sempre di piu' a quelli registrate dopo la bancarotta di Lehman Brothers nel 2008.

Personalmente, non lo penso e non ci credo; una seconda grande creisi,,,,,,,no non credo possa succedere, avrebbero ragione i Maya.......

Nemmeno io me lo aspetto, ma gli analisti trovano delle similitudini, anche se in scala minore, sopratutto nella scarsa attività del prestito interbancario che potrebbe portare crisi di liquidità; da Bloomberg (è un pò lungo, ma interessante):

Debt Crisis Drying Up European Lending, Espirito Santo Says
By Fabiola Moura
May 31 (Bloomberg) -- Europe’s sovereign debt crisis is making financial institutions reluctant to lend, threatening to choke off credit to the region’s banks and consumers, said a senior executive of Banco Espirito Santo SA.
“There is a problem with the real economy, because now credit is shortening completely,” said Jose Maria Espirito Santo Ricciardi, head of the investment banking unit of Portugal’s largest traded bank. “I will not say capital markets are completely closed, but it has been difficult, more for the banks than for sovereigns. Namely, the medium and small banks are having problems.”
Lending growth in Portugal will slow to about 2 percent this year from 9 percent in 2009, Ricciardi said in an interview May 27 at Bloomberg’s headquarters in New York. Espirito Santo “will lend much less” and “many, many banks” in the region are in the same situation, he said.
The fiscal crisis in Europe that prompted credit rating downgrades for Greece, Spain and Portugal pushed the three-month London interbank offered rate to 0.5384 percent on May 27, the highest in 10 months. Overnight deposits with the European Central Bank also reached a 10-month high of 315 billion euros ($387 billion) on May 10, signaling banks are wary of lending to each other on concern about exposure to high-deficit countries.
Commercial Paper
There are signs that U.S. banks are growing more concerned about lending to their European counterparts. U.S. commercial paper outstanding sold by foreign financial companies and their domestic units fell the most in 10 months as fund managers trimmed holdings of the short-term debt issued by European banks, the Federal Reserve said on May 27.
The ECB should act faster to free up funds in the market as the Federal Reserve did in 2008, to avoid the situation getting worse, Ricciardi said.
Fed Chairman Ben S. Bernanke had already cut interest rates and led the $85 billion bailout of insurer American International Group Inc. by the time Lehman Brothers Holdings Inc.’s bankruptcy in September 2008. The Lehman collapse sent shock waves through financial markets, leading Bernanke to carry out unprecedented moves to shore up U.S. banks and keep credit flowing.
Fed Moves
In December 2008 the Fed slashed its key interest rate to almost zero, where it has remained. In the following months, the Fed launched programs to pump money into the economy through purchases of mortgage-backed debt and U.S. Treasuries and loans against securities backed by auto loans, credit cards and commercial-property mortgages. Bernanke also backed the Treasury’s $700 billion Troubled Asset Relief Program that was eventually used to purchase equity stakes in the lenders themselves.
“The Federal Reserve opened completely its criteria for giving liquidity to the banking system and buying all types of assets that were not allowed until that moment with the condition that the banking system would continue to give credit to the real economy,” Ricciardi said. “The European Central Bank must change their monetary policy, because if you have a problem in a bank like you had here, in certain countries like Spain, for example, it is going to be a worldwide problem again.”
ECB Emergency Measures
The ECB in Frankfurt has also adopted emergency measures to try to stimulate credit flow in the 16-nation economy, including lending banks as much money as they want in regular refinancing operations at its record-low benchmark rate of 1 percent. It has also extended the duration of the loans and urged banks to resume lending to companies and households. Lending has nevertheless declined for seventh straight months.
While the ECB started to withdraw its so-called non-standard measures earlier this year, the sovereign debt crisis prompted it to restore some of them and also to start buying corporate and government bonds on the secondary market in an attempt to lower bond yields in Portugal, Spain and Greece.
Stocks and bonds in Portugal, with a budget deficit of 9.4 percent of gross domestic product, more than three times the European Union limit, are falling on concern that the government will struggle to reduce its debt. The cost of protecting the government’s debt against non-payment over five years with credit-default swaps has about doubled to 309 basis points last week from 155 on April 13, according to data compiled by CMA DataVision.
Portugal remains Espirito Santo’s biggest market and the bank’s shares have lost 31 percent this year, compared with the almost 17 percent slide in the country’s benchmark PSI20 Index.
 
Grazie "Ilporcospino", personalmente con l'inglese uso il traduttore automatico, il chè non risponde fedelmente o comunque aiuta poco. Se oltre al "Buon cuore" della collaborazione possiedi anche il pregio della sintesi.......grazie in anticipo.

Un indicatore "locale" a mio avviso da non trascurare: Prestiti dalle banche a clientela privata. Fino a qualche mese o se volete un anno fà, era difficile avere un prestito per acquisti di beni dalle banche e comunque se concessi a tassi abbastanza elevati; da qualche tempo noto che alcune banche ricominciano a pubblicizzare prestiti, forse mirati, però a concedere prestiti a tassi diciamo accettabili.

Anche alla fine del 2008, ho considerato che era eccessivo la freddura creatosi tra le banche al punto tale che non si scambiavano prestiti e non circolava moneta neanche tra gli stessi istituti.

Sicuramente stiamo vivendo degli eccessi in negaticvo ed in positivo, prima o poi, credo che la direzione ci sarà chiara.

I Maya oppure una nuova "Stella Cometa"?,,,, per il momento: Numeri (sperando di cavarcela)
 
Molto sinteticamente:
Le banche si prestano denaro reciprocamente con sempre maggiore riluttanza a causa del debito sovrano. Conseguentemente, ne risente l’economia reale: la crescita del Portogallo è caduta a circa il 2% dal 9% del 2009.
L’interesse interbancario a tre mesi è a 0,5384 %, il più alto da dieci mesi a questa parte; così pure i depositi Bce hanno raggiunto il valore di 315 mld€.
Anche le banche americane prestano con difficoltà valuta alle banche europee. La Bce dovrebbe intervenire per evitare problemi di disponibilità di dollari. La Fed lo fece al tempo della crisi LB. Ci vogliono azioni più decise per evitare problemi alle banche; in particolare alla banche spagnole.
Benchè la Bce ha immesso liquidità accettando qualsiasi tipo di asset, rifinanziando le richieste all’1% ed estendendo la durata del prestito, il prestito è diminuito per sette mesi di seguito. Intanto, le azioni per diminuire il rendimento dei bond emessi dagli stati europei in difficoltà di bilancio hanno sortito effetti limitati: il costo per proteggersi con cds contro l’insolvenza del Portogallo è raddoppiato a 309 punti base da 155 dell’aprile c. a..
 
Molto sinteticamente:
Le banche si prestano denaro reciprocamente con sempre maggiore riluttanza a causa del debito sovrano. Conseguentemente, ne risente l’economia reale: la crescita del Portogallo è caduta a circa il 2% dal 9% del 2009.
L’interesse interbancario a tre mesi è a 0,5384 %, il più alto da dieci mesi a questa parte; così pure i depositi Bce hanno raggiunto il valore di 315 mld€.
Anche le banche americane prestano con difficoltà valuta alle banche europee. La Bce dovrebbe intervenire per evitare problemi di disponibilità di dollari. La Fed lo fece al tempo della crisi LB. Ci vogliono azioni più decise per evitare problemi alle banche; in particolare alla banche spagnole.
Benchè la Bce ha immesso liquidità accettando qualsiasi tipo di asset, rifinanziando le richieste all’1% ed estendendo la durata del prestito, il prestito è diminuito per sette mesi di seguito. Intanto, le azioni per diminuire il rendimento dei bond emessi dagli stati europei in difficoltà di bilancio hanno sortito effetti limitati: il costo per proteggersi con cds contro l’insolvenza del Portogallo è raddoppiato a 309 punti base da 155 dell’aprile c. a..

Ti ringrazio della traduzione oltre che della sintesi.

Al momento, la paura più grande: CDS.
Sembra che anche l'Italia non scherza: l prezzo dei CDS sul debito sovrano dell'Italia e' salito +70% in due settimane.
 

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