Bund, T-Bond, T-Notes&altro (part3)-Vietato minori anni

da quello che sto vedendo nei momenti in cui ho linea stanno scaricando forte alla rottura dei supporti settimanali son volate botte da orbi ma c'è sempre qualcuno a sostenere e rilanciare ma ki kazz'è ? se il T-Bond rimane sotto i 112,5 scatta il mio personale segnale sell , se invece torna a galla vuol dire che si son divertiti a far scattare gli stop messi sotto i minimi weekly e ci attende un altro pò di distribuzione , non so cosa augurarmi
 
Fleursdumal ha scritto:
da quello che sto vedendo nei momenti in cui ho linea stanno scaricando forte alla rottura dei supporti settimanali son volate botte da orbi ma c'è sempre qualcuno a sostenere e rilanciare ma ki kazz'è ? se il T-Bond rimane sotto i 112,5 scatta il mio personale segnale sell , se invece torna a galla vuol dire che si son divertiti a far scattare gli stop messi sotto i minimi weekly e ci attende un altro pò di distribuzione , non so cosa augurarmi

non ci capisco una mazza dart...guarda l'euro sta perdendo un altro 1% a 1,258 ed il bund tiene miracolosamente i 114,85/80.......non so che dire...poi può darsi che avessere da scaricare vagonate di contratti e stiano distribuendo certo che il bund quando invertiva non faceva sti movimenti del quazzo...

ps: adesso sicuramente rompe i 114,80 e crolla di una figura :P
 
Analisi e Previsioni per il 2004 by Luca Facchini, CTA

San Diego, 15 Febbraio 2004.

Tutti gli indici azionari hanno finito il 2003 alla grande. Il Dow Jones addirittura con un +25%! E' questo l'inizio del nuovo bull market? In superficie direi di si ma in se analizziamo le cose nella giusta prospettiva, forse non e' propio cosi'. Ricordiamoci che questi guadagni arrivano dopo tre anni di grandi perdite. Esempio il Nasdaq, il quale e' ancora giu' del 55% dai massimi del Marzo 2000, per raggiungere i livelli pre-crollo dovrebbe salire di oltre il 100%...Punto numero uno (reality check): gli investitori sono allo stesso livello di circa 5 anni fa nonostante i grandi guadagni del 2003.. nonostante 5 anni di sacrifici, lacrime e emozioni cosi' forti da far venire problemi al cuore i guadagni veri sono praticamente inesistenti!

Cos'e' successo nel 2003? I consumi sono stati pompati da tagli alle tasse, tantissimi rifinanziamenti via mutui sulla casa, tassi d'interesse a livelli minimi storici, e una politica monetaria molto accomodante. Gli "earnings" delle societa' ne hanno immediatamente tratto beneficio e la ripresa economica sembra essere finalmente partita.

Il rally del Dow nell 2003 da 25% e' in linea con i bear rally del passato. Spesso nel passato durante un bear market il mercato ha fatto registrare recuperi di oltre il 20%. Dal 2000 abbiamo avuto 6 rally importanti e nel passato abbiamo avuto recuperi superiori al 30% durante i periodi bear 1902-21/1929-49 e 1966-82.

Questi violente riprese sono tipiche dei bear markets. Infatti servono a convincere gli investitori che il vecchio mercato bear e' morto e che il bull e' tornato. In realta' quello che di solito succede e' un successivo grande declino alimentato dai bulls delusi che escono di fretta e furia il mercato. Un esempio puo' essere quello dei sette rally avvenuti nei 27 mesi partendo da Aprile 1930. Questi rialzi sono stati di media +24% ma al mercato sono stati poi necessari 25 anni per recuperare e fare nuovi massimi...

Studiando i motivi che hanno spinto in alto il mercato nel 2003 sono personalmente sempre piu' convinto che ci troviamo semplicemente in un bear rally. Vediamo di analizzare i fattori che hanno aiutato il mercato nel 2003 e anche gli attuali elementi fondamentali.

Io faccio una similitudine tra steroidi per uso sportivo e gli aiuti esagerati che sono stati dati all'economia USA la quale a mio avviso e' "doppata". Come ben sappiamo gli steroidi servono ad ottimizzare e migliorare le prestazioni di un atleta nel breve periodo ma sappiamo anche che ci sono conseguenze negative nel lungo periodo. Gli steroidi utilizzati dalla FED e dall'amministrazione Bush sono dati da un mix di tagli alle tasse, tassi d'interessi da record e svalutazione del dollaro. Questi steroidi da mercato pero' serviranno a ben poco nel lungo periodo anche se sicuramente nel breve sembrano essere la soluzione ideale.

L'inizio di un mercato bull (vero) e' caratterizzato dalla mancanza di droghe e steroidi e da forti investimenti di capitali associati da profitti (veri) delle societa' con una crescita costante dell'occupazione. Sfortunatamente e nonostante la propaganda dei media e della Casa Bianca io credo che manchino tutti questi elementi. Ho amici che insegnano alle universita' qui a San Diego e mi dicono che i neo-lauerati faticano moltissimo a trovare lavoro mentre una volta (qualche anno fa) erano gia' assunti mesi prima della laurea...

Qualche tempo fa Warren Buffett disse:" Se mi date un trilione di dollari vi faccio divertire anch'io". Il commento era relativo alla corrente ripresa economica. Un budget Federale che va da positivo a negativo (dai minimi ai massimi uno swing di 700 miliardi di dollari..) in soli 18 mesi non puo' passare inosservato. Tagliando in maniera cosi' aggressiva i tassi d'interessi la FED ha messo in moto il boom del mercato immobiliare che di riflesso ha immesso nell'economia centinai di miliardi di dollari attraverso rifinanziamenti sulla casa e nuove costruzioni. Nel lungo periodo questa situazione e' a mio avviso molto preoccupante sia per il mercato USA che per l'economia mondiale. Gli americani hanno estratto capitale dai loro mutui sfruttando ogni centesimo disponibile il tutto per comprare cose che non servono e per vivere uno standard di vita che non si possono permettere. Molti hanno trasformato i loro bilanci familiari da positivi in negativi tramite nuovi debiti ad interessi bassissimi. Il debito degli Americani e' equivalente a tre volte la dimensione dell'economia USA! Questo e' insostenibile nel lungo periodo. Cosa succedera' all'economia USA quando il suo principale motore (il consumatore) rimarra' senza lavoro? Oppure se i tagli alle tasse si fermeranno o i tassi d'interesse cominceranno a salire e non ha piu' i soldi ottenuti dal rifinanziamento del mutuo sulla casa?

L'attuale deficit del governo USA e' il piu' grande della storia americana e questo spiega senza problemi la perdita del 20% del dollaro nel 2003. L'ultima volta che si fece registrare un deficit record fu a meta' degli anni ottanta (sempre sotto un'amministrazione reppublicana). La conseguenza di quel deficit fu una svalutazione del dollaro del 57% a partire dal 1985. Viste le imminenti elezioni di quest'anno ho grossi dubbi che l'attuale governo Bush abbia intenzione di applicare una qualsiasi politica fiscale di contenimento.

Anzi, all'opposto vedo una similitudine con quanto fece Nixon nel 1970 quando la sua amministrazione aumento' moltissimo la spesa federale cosi' da "gonfiare" l'economia e i mercati finanziari. Allora come adesso funziono' ma presto arrivo' anche il giorno del giudizio e l'economia e i mercati finanziari (azioni e buoni del tesoro) ne subirono severe conseguenze. Nixon e le sue politiche economiche avrebbero dovuto insegnare che uno stimolo all'economia via grossi tagli alle tasse e ai tassi d'interesse possono essere molto pericolosi e possono avere effetti negativi nel lungo periodo. Inoltre vorrei ricordare che gli stranieri (Cina e Giappone in particolare) posseggono circa il 40% del debito USA e continuare ad avere grossi deficit per lungo periodo puo' essere molto, molto pericoloso...

La continua perdita di posti di lavoro in America e' a mio avviso molto grave. La creazione di posti di lavoro e' essenziale per una sana e robusta ripresa economica. Nuove occupazioni significano un continuo apporto di denaro al sistema economico e questo vale per il lungo periodo, a differenza degli aiuti temporanei e di breve periodo offerti da tagli alle tasse (inutili alla famiglia media) e dai rifinanziamenti sulle case (mercato immobiliare USA in piena bolla speculativa). C'e' un trend molto pericoloso nel mercato del lavoro USA. Dal 2001 sono stati persi quasi 3 milioni di posti di lavoro. All'inizio erano solo lavori del settore manufatturiero ma adesso questo trend ha colpito anche il settore high tech e dei servizi e moltissimi lavori vengono esportati in Cina o India. In questi paesi il costo del lavoro e' una frazione di quello USA a tutti i livelli dal semplice operaio a lavori che richiedono specializzazioni particolari.

Questa continua perdita di occupazione in USA non puo' essere salutare all'economia Americana e tanto meno a Wall Street.

E' importante capire che la bolla speculativa che e' esplosa nel 2000 e' stata la piu' grande di sempre con azioni quotate a livelli assurdi in considerazione degli earnings offerti. Se la storia ha ancora qualche significato dobbiamo allora pensare che dopo un super bull markets sono sempre seguiti dei super bear markets...piu' grande e' la bolla e piu' grande sara' il "boom". E' cosi' in tutte le cose in natura ma sembra che ancora una volta, "questa volta" e' diversa dal passato...almeno cosi' vogliono farci credere i media e le varie istituzioni finanziarie o governative. Ci sono stati nel passato dei bull markets importanti che sono esplosi nel 1901/1929 e 1966. Dopo questi picchi speculativi il mercato, nei successivi 20 anni ha offerto ritorni d'investimento medi da + 1.9% a - 0.2%! Sicuramente nessun investitore dopo ciascun picco, si sarebbe aspettato questi deludenti risulati per cosi tanto tempo. Mi viene da chiedere a questo punto come possiamo pensare che questa volta il recupero economico sara' molto piu' breve in considerazione del fatto che quello che abbiamo appena vissuto e' stato il bull market piu' grande della storia? C'e' un eccesso di capacita' produttiva e debito nel mercato e nei settori privato e pubblico che e' a mio avviso molto preoccupante. Ritengo ci vorranno molti anni per "digerire" le conseguenze di questo super bull market e questo periodo di digestione di eccessi e irrazionalita' che stiamo ancora vivendo (vedi campo immobiliare) sara' il fattore che determinera' prestazioni ben al di sotto della media da parte del mercato.

Le valutazioni basate su P/E ratios sono ancora esagerate se confrontate con il passato. Nessun mercato bear e' mai finito con valutazioni pari ad oggi. Il Professore Robert Shiller conferma tramite i suoi studi che da questi livelli di P/E ratios, gli investitori per i prossimi 10 anni non possono aspettarsi niente, o molto poco dal mercato azionario. Anche un grande come Warren Buffet crede ancora che le valutazioni attuali delle maggior parte delle azioni siano esagerate e crede il periodo di digestione di questi eccessi di valutazione sia proporzionale alla pazzia raggiunta durante la grande bolla. Buffett durante il 2003 non riusciva ancora a trovare azioni appetibili per la sue gestioni...

A questo punto la domanda che viene logico chiedersi e': ma allora quali sono gli investimenti su cui puntare nel 2004 e negl anni a venire?

Personalmente ritengo che i mercati delle materie prime (commodities), le valute e in generale gli investimenti alternativi che permettano operazioni long-short siano quelli su cui puntare e adesso vi spiego il perche'.

Prima di tutto ritengo che l'inflazione sia una minaccia vera nonostante quello che i vari rapporti governativi vogliono farci credere. L'inflazione non esiste o e' sotto controllo ma in realta' il costo della vita aumenta su tutti i fronti....affitti, benzina,alimentari etc.

Guardatevi in giro e ditemi che il costo della vita di adesso non e' piu' costoso di due o tre anni fa...

Negli ultimi due anni abbiamo avuto probabilmente l'aiuto economico piu' grande della storia dell'economia USA. Le "presse" del governo USA hanno fatto gli straordinari stampando soldi e bonds supportati piu' dalla fiducia in una ripresa e dalla buona fede degli stranieri che non da evidenti prove di solidita' e ripresa economica.

Basta guardare al deficit import-export e al bilancio Federale per farsi venire brividi da paura. Tagliando praticamente a zero i tassi d'interesse il governo ha innescato il boom del mercato immobiliare che di conseguenza ha aiutato l'economia aggiungendo liquidita' per centinaia di miliardi di dollari tra rifinanziamenti sulla casa e nuove costruzioni.

Considerando l'aumento progressivo (e a quanto sembra innarrestabile..) del buco del bilancio USA e del deficit import-export, la svalutazione del dollaro, il rafforzamento di molte economie (sopratutto in Asia) e sopratutto la continua domanda di materie prime da parte della sempre piu' potente e "affamata" Cina ritengo che siamo solo all'inizio di un potente e prolungato bull market su tutte le materie prime (commodities).

Nessun mercato finanziario a mio avviso e' piu' adatto a trarre vantaggio di una eventuale inflazione e di un eventuale crisi dell'economia USA. I mercati delle materie prime sono i mercati su cui puntare. Negli ultimi 100 anni vi sono stati solo cinque bull markets rigurdanti le commodities, praticamente uno ogni 20 o 30 anni e di solito sempre causati da una inflazione crescente.

Pochi investitori si accorsero dell'inizio del bull market azionario agli inizi del 1980 e sicuramente un numero inferiore di investitori si sta rendendo conto che siamo solo agli inizi di grande bull market nelle materie prime. Basta guardare i maggiori indici delle commodities (CRB index) per rendersi conto di quello che sto dicendo...Forse non tutti sanno che negli ultimi 5 anni i maggiori indici commodities hanno superato a livello di prestazioni i settori classici d'investimento: azionario, obbligazionario e immobiliare! Molti analisti ed economisti concordano nel dire che siamo in mezzo al piu' grande movimento di prezzi delle materie prime degli ultimi 25 anni.

Cosa aspettarsi dal 2004.

Sicuramente la mia visione del mercato azionario e' negativa a causa dei seri problemi fondamentali che minacciano l'economia USA. Non ritengo pero' che avremo degli scossoni importanti fino a dopo le elezioni presidenziali. Tradizionalmente gli anni delle elezioni presidenziali sono stati anni positivi per il mercato azionario e penso che anche quest'anno la regola non cambiera'. Il mercato cambiera' direzione quando i tassi d'interesse inizieranno a salire. L'inflazione e' ancora abbastanza contenuta e la FED e' ancora disponibile ad essere accomodante con le propia poltica monetaria. Se ci sara' un'aumento sara' verso fine anno e sara' piccolo cosi' da non spaventare i mercati e fermare l'economia. Nonostante sara' un anno positivo per le azioni non aspettatevi ritorni vicino al 25% come ha fatto il Dow nel 2003. Direi che un ritorno che va da un 6% ad 8% e' quanto aspettarsi dal Dow nel 2004.

Le azioni possono essere considerate come un indicatore guida dello stato dell'economia. Esse tendono a salire in anticipazione di una ripresa economica e non in risposta alla stessa. Quando siamo all'inizio di un nuovo ciclo economico o un rimbalzo economico le azioni hanno le migliori prestazioni perche' anticipano nel propio prezzo i futuri guadagni. Questo e' quanto penso sia accaduto nel 2003. I guadagni cosi' forti di tutti gli indici sono stati realizzati secondo questo principio di anticipare i futuri earnings di molte societa'.

Purtroppo, la realta' e' che molti di questi guadagni, sono insostenibili e fuori da ogni logica e la mia paura e' che il mercato avra' un comportamento simile al top fatto registrare nel 2000. Facciamo un esempio per capirci meglio. La famosa E-Bay e' venduta per oltre 80 volte i propi earnings. Street.com calcola che gli earnings (utili) di E-bay dovrebbero aumentare del 40% all'anno per i prossimi 5 anni per giustificarne il prezzo attuale. Questo e' un classico esempio di prezzo insostenibile...

La musica adesso suona e tutti ballano. Il governo Bush con l'aiuto della FED ha riempito di steoridi il mercato e l'economia ma non senza gravi conseguenze al budget degli USA. E' molto probabile che il vero bear market sia davanti a noi e non dietro a noi. La presidenza Nixon e' un esempio di una situazione molto simile a quella odierna...Quando la musica e le droghe a base di steoridi ed ecstasy finiranno...il risveglio del mattino dopo sara' molto, molto traumatico.

Riassumendo, ritengo che la maggior parte dei guadagni nel mercato azionario siano gia' stati fatti e che questo non e' altro che un forte rally all'interno di un mercato bear. Al contrario i mercati delle commodities (materie prime) sono solo all'inzio di quello che potrebbe essere un esplosivo bull market e questo a mio avviso e' il mercato su cui puntare negli anni a venire. Esempi di mercati su cui speculare sono oro, petrolio, il dollaro US, l'Euro e lo Yen. Nonostante questi mercati siano in trend ben definiti da tempo ritengo che i vedremo ancora prezzi molto piu' alti con un dollaro sempre piu' debole.

Ma al di fuori di queste commodities ben conosciute perche' spesso riportate dalla stampa e dalla televisione vi sono molte altre commodities che sono vicine a minimi e quindi rappresentano classiche opportunita' d'investimento. Per trarre vantaggio di questi mercati l'attento investitore o il bravo trader puo' utilizzare diverse strategie. Dall'acquisto di opzioni per limitare i rischi,all'acquisto e vendita di futures oppure per chi non ha tempo per speculare o non ha le adeguate conoscenze pratiche e tecniche si puo' affidare ad un esperto del settore ed affidare in gestione il propio capitale speculativo. Qualsiasi sia la vostra esigenza a livello di investimenti alternativi, quale qualificato money manager specializzato in futures (CTA: Commodity Trading Advisor), posso rispondere a qualsiasi vostra domanda o esaudire qualsiasi vostra esigenza speculativa. Se desiderate contattarmi vi prego di utilizzare la sezione "Contatti" del mio sito www.usagalileo.com

In attesa di un vostro riscontro o commento vi porgo i miei piu' distinti saluti e vi auguro un 2004 prosperoso e pieno di felicita'.

Luca Facchini

www.usagalileo.com

Commodity Trading. Advisor Registered CFTC. Member NFA
 
a dimenticavo ... e dopo il clown baraldi ..... sabatosera il nano baraldi che dopo la sparata sui politici ha giustamente elargito pillole di saggezza(???????????????????????????????)calcistica...
e così dopo il presidente operaio il presidente allenatore ..a nche se il lavoro che gli vien meglio è quello di ...
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