Bund, Tbond of the Hot Hand fine del Capitalismo(vm98)

god morning bbbanda

articolo di ieri, attenzione alle date :)





L'evento chiave della settimana sarà rappresentato dal meeting del FOMC in calendario domani, che porterà nella giornata successiva all'annuncio ufficiale sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Proprio l'ultima giornata del mese potrebbe rappresentare una sorta di spartiacque e non si esclude che nelle ore successive si possa decidere il destino dell'azionario, almeno nel breve, sulla base di quanto emergerà dal primo meeting della Fed di quest'anno.
Il mercato è convinto che la riunione di mercoledì prossimo si risolverà con un nulla di fatto e, in linea con quanto accaduto dallo scorso mese di agosto, la Banca Centrale americana lascerà invariato il costo del denaro che rimarrà fermo al 5,25%. Fin qui nessuna novità, dal momento che, salvo sorprese dell'ultimo minuto, peraltro molto improbabili, gli operatori sono già preparati ad un simile scenario.
A preoccupare maggiormente sono invece le indicazioni che arriveranno dal Board guidato da Bernanke in merito alle future mosse di politica monetaria che potranno essere adottate nei mesi a venire. Fino a qualche settimana fa sembrava quasi scontato che già nel primo trimestre del 2007 ci sarebbe stato un taglio del costo del denaro, per contrastare il rallentamento che nei mesi scorsi ha interessato l'economia a stelle e strisce.
Nel giro di pochissimo tempo però, la situazione ha subito dei rapidi cambiamenti, allontanando progressivamente questa prospettiva, che ha impensierito e non poco i mercati. Gli ultimi aggiornamenti macroeconomici hanno infatti rilevato in diverse occasioni che la congiuntura negli Stati Uniti appare più solida di quanto si potesse credere. A dare man forte a queste indicazioni sono state anche le crescite inattese registrate nel settore immobiliare, che ormai da mesi rappresenta l'oggetto privilegiato di osservazione da parte della Fed.
In conseguenza di tutto ciò, si sono drasticamente ridotte le chance di un taglio dei tassi Usa nel breve, lasciando addirittura pensare ad un ulteriore incremento degli stessi, specie nel caso in cui l'inflazione non dovesse mostrare segnali di rallentamento.
Di fronte a questa incertezza, che sta tenendo in ostaggio i listini azionari nelle ultime ore, si comprende facilmente quale sia l'importanza delle indicazioni che potranno essere fornite dalla Fed nella seduta di mercoledì prossimo.
Secondo John Calverley, capo economista e strategist di American Express Bank, mentre i mercati si attendono un taglio dei tassi nei prossimi mesi, per quanto questa aspettativa sia stata fortemente ridimensionata nelle ultime giornate, appare molto improbabile che l'effettiva sforbiciata avvenga. Calverley è infatti convinto che avremo una curva dei rendimenti più bassa attraverso tassi a lungo termine più elevati nel 2007, piuttosto che tassi a breve più bassi.
Nel complesso, i mercati azionari continueranno a beneficiare di una congiuntura molto favorevole, considerando peraltro che la fiducia e gli investimenti si trovano attualmente ad un buon livello. Non mancano comunque dei rischi per l'azionario, rappresentati proprio da eventuali impennate dell'inflazione Usa, che costringerebbero la Fed a dei bruschi rialzi dei tassi, provocando conseguentemente un ribasso delle quotazioni azionarie prima americane e poi a catena delle altre piazze internazionali.
La parola dunque ora passa alla Banca Centrale americana e ai mercati non resta da fare altro che attendere con impazienza l'importante verdetto al quale ora, più che in altre occasioni, appare affidato il destino dell'azionario.
Non dimentichiamo in ogni caso che, data la lunga corsa dei listini in atto ormai dal 2003, è anche probabile che i mercati possano cogliere qualsiasi pretesto per dare vita ad una correzione da più parti attesa. Uno storno che tuttavia per molti si concretizzerà come nuova occasione d'acquisto, visto che la maggior parte degli esperti continua a mantenere una view positiva per l'intero 2007, prospettando ulteriori apprezzamenti per l'equity che non sembra essere ancora giunto al capolinea.
 
E ti è andata bene che hanno preferito spingere sul dollaro e smetterla sull'eura che si sta comportando di riflesso :P :P
 
gipa69 ha scritto:
E ti è andata bene che hanno preferito spingere sul dollaro e smetterla sull'eura che si sta comportando di riflesso :P :P

maaa speriamo di rivedere un bello stornone dell'euro/yen...alla fine penso che l'europa si romperà le balle di avere uno yen così svalutato.......soliti discorsi..cmq area 158,10-158,50 da shortare...se rompe di nuovo sono solo occasioni di short...rimane il cross più tirato per i capelli..e con una svalutazione continua di 5 anni....da 90 a 158.....punto più punto meno mi fa una pippa :D
 
Altro fieno in cascina ... fanc@@@ al bund e mi concentro sul t-bronx che è molto più sostanzioso. :D

Me lo rosicchio tick a tick finchè non lo vedo partire ... ditro trasformato in scalper !!!! :eek: :eek: :eek: :eek: :D

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