Certificati di investimento - Cap. 3 (14 lettori)

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Losco&Lasco

È l'unico gioco in cittá.
Verissimo, ci stiamo avviando verso una nuova epoca " green" , ma direi a livello globale. Mi chiedo che futuro possano avere le aziende petrolifere o come sia possibile una loro riconversione; basta vedere nel nostro piccolo le performance di enel ed eni nello scorso anno, per renderci conto dove vanno gli investitori. Non lo so , ma forse sarebbe saggio, cominciare a diminuire l' esposizione nelle aziende petrolifere.
Verissimo, ci stiamo avviando verso una nuova epoca " green" , ma direi a livello globale. Mi chiedo che futuro possano avere le aziende petrolifere o come sia possibile una loro riconversione; basta vedere nel nostro piccolo le performance di enel ed eni nello scorso anno, per renderci conto dove vanno gli investitori. Non lo so , ma forse sarebbe saggio, cominciare a diminuire l' esposizione nelle aziende petrolifere.
Mah nn ne sarei così convinto. La transizione è ancora parecchio lunga e non sottovalutiamo che il petrolio non è una commodity di mercato ma di cartello (opec)
 

Eurito

Forumer attivo
Ok la protezione, ma senza dividendo (che è comunque alto) la perf del fondo mi sembra normale e sotto benchmark. A fine articolo, tra i vantaggi del cert si menziona la mancanza di fee di sottoscrizione ( ma chi le paga oggi?) e la mancanza di altri costi che invece secondo me si scaricano sul nav del fondo e quindi sulla perf del certificato. È sicuramente una buona iniziativa, ma meno interessante di quella che mi aspettassi. Lisin di riferimento del fondo dovrebbe essere LU1670632097

Più che questo certificato sul Sicav, mi interesserebbe uno simile agganciato ad esempio al msci world. Si potrebbe utilizzare come ha detto Noway l'efficienza fiscale dei certificati da sostituire agli Etf.

Ne approfitto: c'è un qualche articolo approfondito da leggere a proposito ?

Grazie
 

NoWay

It's time to play the game
Si ricomincia...

Le ultime indiscrezioni sui termini dell’accordo, riportate da Bloomberg stanotte, escludono che ci sia una immediata rimozione di tutti i dazi da parte degli Stati Uniti, una parte importante di questi, resteranno in vigore fino a dopo le presidenziali. A partire da novembre, gli Stati Uniti e la Cina si incontreranno per valutare eventuali, parziali, riduzioni delle tariffe sulle merci cinesi.
Intanto, il tema più caldo, nei rapporti tra le due superpotenze economiche e militare, quello dell’alta tecnologia, resta incandescente. Il Wall Street Journal ha scritto che la Casa Bianca ha intenzione di varare una nuova serie di restrizioni sull’operato delle società cinesi della telefonia: l’obiettivo non dichiarato è Huawei, ritenuta in grado di spiare gli Stati Uniti per conto delle autorità di Pechino. Dentro il Congresso, prende piede uno schieramento che non solo vuole limitare Huawei, ma chiede anche il varo di un programma di sostegno pubblico alle aziende statunitensi che operano nella telefonia 5G.
 

NoWay

It's time to play the game
France CPI (M/M) Dec F 0.4% (est 0.4%; prev 0.4%) - France CPI (Y/Y) Dec F 1.5% (est 1.4%; prev 1.4%)

France CPI EU Harmonized (M/M) Dec F 0.5% (est 0.5%; prev 0.5%) - France CPI EU Harmonized (Y/Y) Dec F 1.6% (est 1.6%; prev 1.6%)
 

giancarlo22

Forumer storico
Mah nn ne sarei così convinto. La transizione è ancora parecchio lunga e non sottovalutiamo che il petrolio non è una commodity di mercato ma di cartello (opec)

Al momento abbiamo ancora nel mondo molta energia prodotta col carbone. In Italia molto riscaldamento a legna e molti Condomini a gasolio, per non parlare di autobus e trasporto commerciale (camion e TIR Euro 0 che viaggiano tranquillamente in lungo e in largo nella penisola….
 
Stato
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