Certificati di investimento - Cap. 3 (27 lettori)

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gioxi

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Da diversi giorni continui scarichi sul denaro sul XS1598552286 . Non male pensare di raccoglierne qualcuno io l'ho fatto
 

giancarlo22

Forumer storico
Tesla CEO Elon Musk is coming close to earning the first $346 million tranche of options in a record-breaking pay package, after the electric vehicle maker's stock more than doubled in the last three months.


Articolo di ieri da Internet

Tesla va veloce: 112 mila auto vendute solo negli ultimi 3 mesi
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Mamma Maye con Elon Musk.

Gli analisti finanziari si chiedevano se Tesla sarebbe riuscita a tagliare il traguardo delle 100 mila macchine vendute in un trimestre. Lo stesso patron Elon Musk, con mamma Maye, aveva passato l’ultimo giorno dell’anno nello store della fabbrica di Fremont per dare supporto agli addetti alle vendite. Con il 31 dicembre, negli Usa infatti scadeva l’incentivo federale per l’acquisto delle auto elettriche e c’era un sacco di ordini da evadere (guarda l’articolo). Ma Tesla è andata ben al di là delle 100 mila consegne, grazie alla spinta del Model 3, acquistata da a 92.550 clienti.

Nel 2019 consegnate 367.500 macchine

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Produzione 4°trim. 2019 Consegne 4°trim.2019 Totale auto consegnate nel 2019
Model S/X 17.933 19.450
Model 3 86.958 92.550 Fonte: Tesla.com
Totale 104,891 112,000 367.500
Ma il numero che impressiona di più, chiaramente, riguarda le auto vendute nell’intero 2019: siamo a quota 367.500, con un aumento del 50% sul 2018. Il merito, naturalmente, è da ascriversi al Model 3, che ormai vale l’83% delle vendite globali di Tesla. E continua a macinare nuovi record (in Italia, un piccolo mercato per l’elettrico, nel 2019 ne sono state vendute quasi 2 mila, qui il dettaglio). Tesla, peraltro, avverte che i dati sulle consegne globali sono una stima prudenziale, che potrebbe salire fino allo 0,5% con il consuntivo definitivo.

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La festa nella Gigafactory di Shangai per l’uscita delle prime Model 3 prodotte.
E ora per il 2020 la barra è sul mezzo milione di clienti. Puntando sul fatto che sta entrando a pieno regime la Gigafactory di Shangai, che ha già prodotto le prime mille vetture. Ed è già in grado, con le prime settimane dell’anno, di sfornare 3 mila Model 3 a settimana.

Il titolo sale ancora e c’è chi si è bruciato le dita…

Sono tutte notizie che continuano a premiare il titolo Tesla. A Wall Street, subito dopo l’annuncio delle vendite nel 4° trimestre, il titolo guadagnava un altro 4% a 447 dollari (qui le quotazioni aggiornate). I continui rialzi stanno bruciando le dita ai tanti investitori che avevano scommesso su un imminente crollo del titolo Tesla. Ovvero i famosi “shortisti” con i quali ha spesso polemizzato lo stesso Elon Musk.

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Alberto Forchielli
Tra questi c’è anche un imprenditore italiano con interessi in tutto il mondo, Alberto Forchielli, piuttosto noto anche come opioninista televisivo. Con molto fair-play Forchielli ha ammesso di essersi sbagliato, scrivendo su Twitter: “Tesla fa record di consegne e di utili e sconfigge sonoramente gli shortisti (tra cui tristemente siede il sottoscritto). Devo ammettere che Musk è una spanna sopra tutti e che questa decade vedrà il trionfo dell’elettrico“. Allegando la prima pagina del Wall Street Journal dall’eloquente titolo: “Tesla affronta nuove sfide dopo aver battuto gli obiettivi di vendita”.

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Ma non tutti sono trionfalisti...……………...




15 COMMENTI
  1. e10492873c6ea6de75da5540c82dfbff
    Luca Bartolozzi 3 Gennaio 2020 at 16:23
    “….la Gigafactory di Shanghai, che ha già prodotto le prime mille vetture. Ed è già in grado, con le prime settimane dell’anno, di sfornare 3 mila Model 3 a settimana”…
    Piccolo errore di refuso. A malapena la fabbrica di Fremont riesce a sfornare 7000 auto a settimana in modo regolare, quindi difficilmente, se non altro per mancanza di batterie che arrivano da fuori della Cina, Giga 3 Shanghai può arrivare a produrre oltre mille auto a settimana. Il resto saranno assemblaggi di auto americane, e solo una parte saranno MIC 3. Senza considerare che il mercato cinese è in piena crisi, con la maggior parte dei brand concorrenti in ordinata fila verso il fallimento, la chiusura o semplicemente la riduzione della produzione di Phev, Bev o NEV che si dica. Senza gli incentivi neppure la dittatura militare comunista cinese può obbligare i cittadini a comprare quello che non vogliono. E’ probabile che Giga 3 per la Tesla diventerà più una fonte di guai e di problemi piuttosto che di guadagni e speriamo che non la porti al fallimento. E’ stato sicuramente un passo azzardato voler entrare in un mercato chiuso, protetto, con regole piegate ai voleri della dittatura, in un paese che quasi di sicuro oltre che rallentare è già in una recessione nascosta, dove l’indebitamento privato è il doppio rispetto a quello occidentale, l’indebitamento delle decotte industrie di stato è insostenibile con un ritmo di crescita che non sfiora il 6% ufficialmente ma che secondo il South China Morning News quasi di sicuro è gonfiato di 2 punti percentuali almeno da 10 anni, ed infine con l’indebitamento delle aziende quotate in borsa ormai fuori controlli e le cui obbligazioni valgono come quelle del Monte dei Paschi o della Banca Etruria, ovvero spazzatura che il governo cinese non ha più intenzione (o possibilità) di garantire, da cui il fallimento della Tewoo, 126° ditta per dimensioni MONDIALI sulla lista di Fortune…
    Attenzione a fare tanto gli ottimisti sulla Cina, ricordate quelli che erano ottimisti sulla Unione Sovietica… sono dittature comuniste con problemi e debolezze strutturali. Intanto l’investimento di Warren Buffett con la BYD non sta andando bene come voleva la propaganda. Speriamo Tesla sia furba da isolarsi dal tracollo cinese.. intanto arriva Ford a fare concorrenza con un auto degna di nota..

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    • avatar_user_4_1506768502.jpg
      Mauro Tedeschini 3 Gennaio 2020 at 17:11
      Le batterie vengono prodotte e assemblate in Cina già dallo scorso mese di dicembre. Questo almeno comunica Tesla, che deve stare attenta a quel che dice al mercato, come tutte le aziende quotate in Borsa.

      Risposta
      • e10492873c6ea6de75da5540c82dfbff
        Luca Bartolozzi 3 Gennaio 2020 at 19:01
        non è quello che dice Tesla, che invece ha dichiarato che quando e se inizierà a produrre le batterie in Cina potrà abbassare i prezzi delle MIC 3 del 20% circa.
        Questo è lo statement rilasciato da Tesla -We continue to focus on expanding production in both the US as well as our newly launched facility in Shanghai. Despite breaking ground at Gigafactory Shanghai less than 12 months ago, we have already produced just under 1,000 customer salable cars and have begun deliveries. We have also demonstrated production run-rate capability of greater than 3,000 units per week, excluding local battery pack production which began in late December.-
        prevede una produzione di 3000 MIC 3 a settimana entro la fine dell’anno e forse dal prossimo dicembre la produzione di batterie in loco.
    • Commento personale: non è tutto oro quello che luccica e permangono molte riserve su questa azienda soprattutto per quanto riguarda la sua capitalizzazione in Borsa….. il titolo rimarrà piuttosto volatile e io ritengo ci possano essere opportunità sullo short veloce (rischioso rimanere short troppo a lungo) contando sulla presa di profitto che potrebbe avvenire nei prossimi giorni .
    • Per chi volesse seguirmi cìè uno Short a leva fissa DE000VF58KA7 e diversi Turbo Short su Euronext segnalati da Noway io ho scelto al momento FRBNPP01AJM5.
    • Ovviamente situazione molto rischiosa anche perché il NAsdaq non accenna a mollare colpo……..
 
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warren baffo

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LU1967006765

mi confermate che il certificato indicato (short leva 5 su tesla) non ha barriere e non si può azzerare prima della scadenza 2022...(io ho capito così dal kid)
 
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