Certificati di investimento - Cap. 3

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Chiusa ad ulteriori risposte.
La verità (e l'ho sempre pensato), é che come mastini napoletani dobbiamo andare alla ricerca di situazioni come quella del XS1310595233 dell'altro giorno o dei certificati su Arcelor Mittal di lunedì. Quelli sono guadagni (quasi) sicuri.
Tutto il resto é praticamente casinò. Nessuno può sapere dove saranno FCA, Eni, Intesa, ma anche i titoli americani, tra uno/due/tre anni.
 
Bayer...... tanto per non farci mancare nulla. Io penso che più di lottare contro i mulini a vento vi è una considerazione da fare investendo in tanti sottostanti, e cioè che è quasi certo che in un certo periodo, semplicemente per un calcolo delle probabilità, ti becchi il momento molto negativo di 2/3 titoli su 30/40 sottostanti in cui sei investito. E quel momento negativo di quei sottostanti è capace di annientare il positivo che cerchi di costruire e che generalmente accade in maniera improvvisa e rapidissima.
Solo negli ultimi tempi; Hertz, Wirecard, Eni, Tenaris, Bayer, ecc...... (con le loro diverse motivazioni).
Andare lunghi per lungo periodo non paga, e le cedole mensili sono una caramella che ti fa dimenticare questa considerazione. Quello che guadagni da una parte lo perdi da un'altra e alla fine, se ti va bene, vai in pari. Chiaramente per come investo io, in maniera semplice e scolastica, andando semplicemente long su prodotti che immagino mi possano proteggere da normali oscillazioni. Ecco il problema o la constatazione, che l'investire in azioni, molte azioni, non sarà mai un totale periodo di normali oscillazioni e prima o poi ti becchi la perdita che si mangia tutto il guadagno.
Personalmente continuo con la fase di disinvestimento, anche in perdita, che mi cristallizzi il recupero fatto fine a luglio/agosto.

Il rovescio della medaglia è che, se si concentra troppo, si può comunque beccare il cigno nero e uscirne non in pari, ma con le ossa rotte.
Secondo me il vero problema è il contesto generale. Ormai siamo in una situazione in cui, per cercare un minimo di rendimento, si deve accettare molto rischio (che spesso si sottovaluta).
 
La verità (e l'ho sempre pensato), é che come mastini napoletani dobbiamo andare alla ricerca di situazioni come quella del XS1310595233 dell'altro giorno o dei certificati su Arcelor Mittal di lunedì. Quelli sono guadagni (quasi) sicuri.
Tutto il resto é praticamente casinò. Nessuno può sapere dove saranno FCA, Eni, Intesa, ma anche i titoli americani, tra uno/due/tre anni.

Come concetto astratto lo condivido, però, se le occasioni non arrivano, che si fa?
 
Bayer...... tanto per non farci mancare nulla. Io penso che più di lottare contro i mulini a vento vi è una considerazione da fare investendo in tanti sottostanti, e cioè che è quasi certo che in un certo periodo, semplicemente per un calcolo delle probabilità, ti becchi il momento molto negativo di 2/3 titoli su 30/40 sottostanti in cui sei investito. E quel momento negativo di quei sottostanti è capace di annientare il positivo che cerchi di costruire e che generalmente accade in maniera improvvisa e rapidissima.
Solo negli ultimi tempi; Hertz, Wirecard, Eni, Tenaris, Bayer, ecc...... (con le loro diverse motivazioni).
Andare lunghi per lungo periodo non paga, e le cedole mensili sono una caramella che ti fa dimenticare questa considerazione. Quello che guadagni da una parte lo perdi da un'altra e alla fine, se ti va bene, vai in pari. Chiaramente per come investo io, in maniera semplice e scolastica, andando semplicemente long su prodotti che immagino mi possano proteggere da normali oscillazioni. Ecco il problema o la constatazione, che l'investire in azioni, molte azioni, non sarà mai un totale periodo di normali oscillazioni e prima o poi ti becchi la perdita che si mangia tutto il guadagno.
Personalmente continuo con la fase di disinvestimento, anche in perdita, che mi cristallizzi il recupero fatto fine a luglio/agosto.


Ci sono stati molti periodi in cui si è riusciti a guadagnare. Quest'anno, salvo eccezioni, siamo tutti in perdita, o almeno tutti quelli che erano dentro e sono rimasti per tentare di recuperare.
A mio avviso la vera differenza del risultato dell'investimento sta nel riuscire a saltar fuori completamente oquasi nei periodi negativi e rientrare successivamente.
Tant'è vero che stanno guadagnando quelli che per abilità o fortuna erano fuori nel periodo critico della primavera di quest'anno e sono poi rientrati a prezzi bassi..
 
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