Certificati di investimento - Cap. 3

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Il quotidiano China Daily ha pubblicato un articolo dal titolo: “Recovery wish list being drawn up”, vale a dire quali sono le liste che i cinesi stanno iniziando a stilare sulle cose da voler fare subito per riprendersi.
Tra le prime posizioni di questi elenchi, che ci piace definire “Renaissance wish lists”, compaiono viaggiare, fare una vacanza, andare al ristorante, e “to party”, cioè far festa.
Anche la voglia di fare shopping è in lista, ma non in pole position, quasi a confermare le previsioni di quel cambiamento interiore ipotizzato dopo aver sperimentato la presenza del COVID-19 nelle nostre vite: meno materialità, più spiritualità e totale libertà, di cui un viaggio ne è l’espressione più immediata e concreta.
In analogia alla reazione comportamentale di massa avvenuta nel 2003 al termine dell’emergenza Sars, si prevede una ripresa energica del settore turistico anche per l’imminente post Coronavirus cinese. China Tourism News, riportando i dati di un indice di fiducia della fruizione turistica, si aspetta addirittura una un vero e proprio boom del settore, con milioni di persone che da maggio in poi riprenderanno a viaggiare più di prima, all’inizio soprattutto all’interno di circuiti domestici e meno internazionali.
Stando a queste valutazioni, che non sono solo stime, ma comportamenti già pian piano visibili nel continente cinese, anche gli italiani, viaggiatori e amanti del buon vivere tout court, ripartiranno da una partenza, letteralmente.
 
Il quotidiano China Daily ha pubblicato un articolo dal titolo: “Recovery wish list being drawn up”, vale a dire quali sono le liste che i cinesi stanno iniziando a stilare sulle cose da voler fare subito per riprendersi.
Tra le prime posizioni di questi elenchi, che ci piace definire “Renaissance wish lists”, compaiono viaggiare, fare una vacanza, andare al ristorante, e “to party”, cioè far festa.
Anche la voglia di fare shopping è in lista, ma non in pole position, quasi a confermare le previsioni di quel cambiamento interiore ipotizzato dopo aver sperimentato la presenza del COVID-19 nelle nostre vite: meno materialità, più spiritualità e totale libertà, di cui un viaggio ne è l’espressione più immediata e concreta.
In analogia alla reazione comportamentale di massa avvenuta nel 2003 al termine dell’emergenza Sars, si prevede una ripresa energica del settore turistico anche per l’imminente post Coronavirus cinese. China Tourism News, riportando i dati di un indice di fiducia della fruizione turistica, si aspetta addirittura una un vero e proprio boom del settore, con milioni di persone che da maggio in poi riprenderanno a viaggiare più di prima, all’inizio soprattutto all’interno di circuiti domestici e meno internazionali.
Stando a queste valutazioni, che non sono solo stime, ma comportamenti già pian piano visibili nel continente cinese, anche gli italiani, viaggiatori e amanti del buon vivere tout court, ripartiranno da una partenza, letteralmente.
Condivido in pieno e a tal proposito si sta muovendo bene TUI (crucca ;)) che si è ripreso dai massimi e torna iappetibile il CH0478387662
 
Ultima modifica:
Se loro con la stessa moneta e nello stesso mercato si finanziano sotto zero e noi 2-3 punti in più è ovvio che possono dare tutti i soldi che vogliono alle loro imprese per farle rimanere in vita riprendere e ripartire prima ovviamente capite bene poi la ripresa come sarà...
noi -10, poi -1 0 0.1 ecc.
Ci conviene un mercato così ?
Chiediamo aiuto alla Nato per le basi ecc., se non ci aiuta nessuno forse può essere il caso di guardare o far finta ;) di guardare altrove. Se non è ancora chiaro ormai siamo in guerra
Infatti l'Italia dovrebbe chiedere il rispetto dei vincoli del patto di stabilità qualora non vengano fatti gli eurobond.
Notavo un sondaggio, nell'ultima settimana sono cresciuti i favorevoli all'uscita dall'euro, o meglio non mi aspettavo numeri così alti
 
Attenzione, perché il nord europa ci sta costringendo (come ho ripetuto più volte) ad andare col cappello in mano all'ESM, cioè a ristrutturare il debito (come previsto dalle nuove clausole ESM per tutti quei paesi che sforano col deficit/pil e che chiedono soldi all'ESM). Se si materializzasse questo scenario vi lascio immaginare cosa succederebbe alle banche italiane (e non solo).
Per il nord europa questa è un'occasione ghiotta per levarsi di torno il socio infido e troikizzarlo come la Grecia.

Ora c'è un "ultimatum" di Conte e della Spagna x soluzione a 10gg...la UE ha risposto con 15gg.

Tenete bene d'occhio la situazione.

Una possibilità che io non scarto (purtroppo) e' lo spostamento delle scadenze di rimborso dei titoli di stato solo x quelli in possesso di cittttadini in Italia.
In pratica e' un default Interno,mentre x il Ns debito in mano agli stati Esteri non cambia niente.
Come ha fatto la Russia anni fa.
 
Infatti l'Italia dovrebbe chiedere il rispetto dei vincoli del patto di stabilità qualora non vengano fatti gli eurobond.
Notavo un sondaggio, nell'ultima settimana sono cresciuti i favorevoli all'uscita dall'euro, o meglio non mi aspettavo numeri così alti

Credo che anche l'europeista più convinto rimanga basito in una situazione del genere...
 
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