@fabriziof In merito a quel che si diceva la settimana scorsa sul caso Sangiuliano, non so se hai letto l'articolo di Aldo Grasso sul Corriere
Qui non si fa la storia ma, più umilmente, un po’ di
storia della tv. Per questo ritorno sulla famosa
intervista del direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci all’ex ministro della Cultura
Gennaro Sangiuliano per capire come abbia rappresentato uno dei momenti più ingloriosi della storia del Tg1. Non per i contenuti, non interessano, ma per la
rottura di un patto che è fondamento stesso del
concetto di servizio pubblico.
L’intervista è stata inusuale sia per la collocazione (non era mai successo che dopo il tg ci fosse una coda così lunga,
una «prima volta» nella storia della Rai) sia per l’argomento di carattere personale. Pare sia stata
sollecitata dalla premier Giorgia Meloni e ora, da quella sera, hanno buon gioco coloro che usano l’infelice espressione
«TeleMeloni» che fino a quel momento poteva apparire solo come una forzatura giornalistica. Scopo dell’intervista era quello di
separare i fatti privati del ministro da quelli del governo: Sangiuliano avrebbe dovuto confessare la sua debolezza, chiedere scusa in modo tale che le sue
«scappatelle» venissero rubricate come gossip e non fossero confuse con l’impegno dell’esecutivo.
Per questo il direttore, a un occhio non particolarmente esperto,
pareva aggressivo, quasi avesse assunto una postura da «Belve», uno che non risparmia le
domande scomode. In realtà le domande erano concordate, tra i due c’era stato prima un incontro (dichiarato) in cui avevano avuto modo di
mettere a punto l’intervista.
L’ex ministro ed ex direttore del Tg2
ha cercato solo di difendersi secondo le modalità di chi è costretto a
chiedere scusa in pubblico, modello Chiara Ferragni. Se la televisione viene usata male, si rivela
implacabile. Lo sventolare dei fogli con le ricevute della carta di credito,
le lacrime finali hanno fatto il resto sul piano della comunicazione: era il telegiornale non Gigi Marzullo o Monica Setta! Un
errore imperdonabile che ha decretato il
suicidio politico di Sangiuliano, un’intervista che il Tg1 non avrebbe mai dovuto fare.