CIASCUNO DI NOI E' PORTATORE DI PUNTI DI VISTA. NON DI VERITA'

il tutto sta nelle affermazioni dal 27° minuto............saluti e buona pasqua

 
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Facciamo un riepilogo della buffonata vaccini.
Oggi ancora un coglione a dire " entro settembre saremo tutti vaccinati e potremo riprendere la vita normale".

COGLIONE.
E' un virus influenzale.
E' un vaccino che copre il virus influenzale per 6 max. 9 mesi, come tutti i vaccini influenzali.
I primi vaccinati, a settembre, devono ricominciare il giro.
 
Leggete bene l'ultimo paragrafo e capite bene cosa dice fra le righe.
Io lo leggo così :

Il vaccino crea nei soggetti dei trombi, ma è meglio rischiare un trombo che prendere il virus in chi ha più di 55 anni.
Per i più giovani, meglio non rischiare, perchè di trombo si muore, mentre loro, di virus, magari no.



Non c'è pace per il vaccino AstraZeneca.

Non è bastata la riconferma dell'Ema sulla sua sicurezza appena pochi giorni fra,
visto che l'Olanda nelle scorse ore ha deciso di sospendere in via cautelare
tutte le somministrazioni del preparato di Oxford per tutti gli under 60.


In questo modo l'Olanda si accoda alla Germania,

che ha attuato la stessa misura nei giorni scorsi a seguito di alcuni eventi trombotici nel sangue.

Ma è delle ultime ore la notizia che il Paese Orange ha deciso di sospendere per il momento qualunque somministrazione di AstraZeneca nel Paese
Dopo aver comunicato il blocco dell'inoculazione di Astrazeneca nei soggetti con età inferiore a 60 anni.

Erano circa 700 gli over sessanta prenotati che avrebbero dovuto sottoporti alla vaccinazione in queste ore
ma i loro appuntamenti sono stati prontamente cancellati.

Circa 400mila persone in quel Paese hanno finora ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca.

Tra loro ci sono stati 5 casi di trombi sospetti, tutti verificatisi in individui di sesso femminile tra i 25 e i 65 anni.
Di queste, purtroppo una non ce l'ha fatta ed è deceduta.

È proprio su questi dati che ieri è stata decisa la sospensione della somministrazione di AstraZeneca
tra tutti gli individui con meno di 60 anni, per avere il tempo necessario per effettuare le verifiche
e chiarire se vi sia effettivamente un nesso causale tra il vaccino e la trombosi.

Stando alle rilevazioni effettuate in Olanda,
i casi di trombosi si sono verificati in un range temporale tra tra i 7 e i 10 giorni dopo la ricezione della prima dose del vaccino AstraZeneca.

La prima ad attuare nuovamente questa misura, dopo la sospensione di due settimane fa,
è stata la Germania a seguito di nuove segnalazioni di trombosi cerebrali in soggetti con meno di 60 anni.

Dal Regno Unito, dove le vaccinazioni sono a uno step avanzato,
arrivano nuovi dati sui gravi casi di trombosi
.


"Mentre negli over 55 il beneficio del vaccino è enormemente superiore al rischio di trombosi,
nella popolazione più giovane il dato merita una riflessione in più sul rapporto rischi-benefici.
Dal momento che abbiamo a disposizione vaccini diversi, sotto i 60 anni, in attesa di ulteriori approfondimenti ,
potrebbe essere opportuno valutare la possibilità di procedere con vaccini a mRNA",

ha detto l’immunologo Sergio Abrignani, docente di Patologia generale all’Università degli Studi di Milano.
 
Pensate un po' cosa riuscono a fare. RIBELLARSI si deve.

Nell'Italia del 2021 anche acquistare qualche porzione in più di olive ascolane può essere considerato un atto sovversivo.

È quanto potrebbe accadere ad Arezzo, dove il corpo della polizia municipale ha deciso di sospendere le ferie ai suoi agenti nei giorni festivi
per dispiegare sul territorio il numero massimo di agenti a disposizione.

Nella logica di ridurre le possibilità a ogni costo di incontri, la polizia di Arezzo ha ricevuto un ordine preciso:

"I miei agenti andranno a controllare le quantità dei prodotti da asporto:
se c’è cibo per quindici o venti persone, è chiaro che sia destinato a un pranzo
o a una cena di familiari e amici con gente radunata ben al di là del consentito. E agiremo di conseguenza".


Parole che fanno rabbrividire e che pongono i cittadini in uno stato di massimo controllo.

Durante le festività natalizie erano comparsi i delatori,
adesso le forze dell'ordine si premurano di controllare anche quanto cibo da asporto viene acquistato dalle famiglie.

Arezzo a Pasqua sarà letteralmente blindata, una sorta di zona rossa rafforzata.

Oltre al controllo sulle vaschette da asporto, il capo della polizia locale ha deciso di effettuare controlli a tappeto:

"Più posti di blocco, sulle strade cittadine e quelle che portano ad Arezzo,
attenzione stringente verso le giustificazioni, controlli mirati sui parchi, e agenti davanti ai ristoranti".
 
Ci possono fare di tutto, tanto gli italiani ingoiano qualsiasi boccone avvelenato, senza fiatare o reagire.

Un paese di vecchi, di zombies e di ovini che vive sui social e si vergogna di pensare individualmente.

Tutti indifferentemente rincitrulliti e obbedienti.

A questo punto, un assalto patrimoniale ai conti correnti sarebbe un gioco da ragazzi per chiunque ci governi!


Ma ben ci sta...
 
Leggo i libri di storia e mi chiedo se durante le occupazioni austro-ungariche o borboniche

si siano mai verificati degli atti di illiberalismo di questo tipo.


Eppure sono state combattute guerre sanguinose, con lutti e sofferenze,

nel risorgimento e all'inizio del novecento per cacciarli.


Comincio a pensare che la valvola stia per scoppiare.
 
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Non resta che una cosa: prendere atto che siamo al regime o, più esattamente, alla dittatura.

Lo scatto dall’uno all’altra sta nell’involuzione tra pressione e complicità,
l’obbligo che diventa introiettato, entra nel modo di pensare e qui si discioglie,
diviene unico modo di pensare, non dovere, non obbligo, diventa virtù civica.


Che altro si dovrebbe pensare del bravo vicino del calciatore juventino McKennie,
il quale, fuori col cane, accortosi di un anomalo viavai di macchine di lusso e “giovani ragazze”,
provvedeva ad allertare le forze dell’ordine?


E quelle arrivano, vogliono entrare, McKennie rifiuta,
alla fine si arrende e i militari trovano altri calciatori e “giovani ragazze”,
multano tutti e hanno cura che si sappia in giro.


La delazione virtuosa origina sputtanamento virtuoso, come nelle dittature.


Il vicino non ha agito per senso civico, non per proteggere nessuno,
tra l’altro, a quanto è trapelato, i commensali erano tutti immunizzati avendo contratto per tempo il Covid.

No, il vicino si è mosso sull’onda della meschinità, dell’odio di classe e lo dice:

“Non credo che un calciatore famoso abbia il diritto di stare sopra le regole”.



La logica del non è giusto, dell’allora io?

Perché il vicino col cane naturalmente si fa intervistare, la sua normalità sbava per rivoltarsi, lui sarà anche famoso ma adesso tocca a me.

Come nelle dittature, la spia viene premiata prima di venire eliminata.


Con McKennie le “giovani ragazze”
, per dire donnine, puttane da festa,
perché questa è la morale moralistica dei volonterosi carnefici progressisti e femministi della dittatura,
i colleghi Dybala, Arthur e chissà chi altri: e questi calciatori, gente strafottente, viziata, in questo caso si prostrano, si umiliano:
non dovevamo, non volevamo, siamo colpevoli, Dybala ha scritto o mandato a scrivere via Instagram il seguente autodafè:

“So che in un momento così difficile nel mondo per il Covid sarebbe stato meglio non sbagliare,
ma ho sbagliato a rimanere a cena fuori. Non era una festa, ma ho sbagliato lo stesso e mi scuso”.


Patetico, ma inutile: la Juventus ha già annunciato punizioni esemplari,
forse crocifissioni in sala mensa, e la Stampa, che tradizionalmente ne è interprete ufficiale,
così stigmatizza il comportamento degli infami:


“Avere poco più di vent’anni non ti giustifica.
Soprattutto quando sei un personaggio pubblico, che guadagna quello che guadagna, e che è un idolo per milioni di ragazzi.
Quello che è accaduto ieri notte in collina a Torino, dunque, ha dell’incredibile”.


Perché, cosa sarebbe accaduto?

Una strage?

Uno stupro di gruppo?

Ma no, una cena tra calciatori ricchi e famosi e “giovani ragazze”.

Neppure per un branco di macellai umani si userebbero toni così definitivi, ma sa tanto di velina, di comunicato ufficioso della società.

E i calciatori ricchi e famosi capiscono e si umiliano. Come nelle dittature.


Poi c’è il caso del Marattin, un politico, gente che di solito si sente al di sopra delle umane genti,
un parlamentare di Italia Viva, micropartito il cui leader usa andare e venire dagli Emirati,
fosse anche solo per gustarsi in pace un Gran Premio.

Ma Marattin è solo uno che vale uno e così dà una cena in terrazza, erano sei amici al bar Marattin, e si vede irrompere i carabinieri.

E lui cosa fa?

Invece di protestare, di far valere il suo status di parlamentare,
di far notare che una violazione di domicilio è illegale,
a maggior ragione per un parlamentare, e che la cosa puzza molto di dittatura,
si prostra, chiede scusa con toni altrettanto patetici dei calciatori:

“Lo so ho sbagliato ma anche io sono umano”.


Non siamo al regime che decade in dittatura?


Le riserve morali e mentali di chi non si adegua sono al lumicino;

le pressioni arrivano da ogni parte

il cosiddetto popolo, o gregge, non vuole rotture di coglioni,

si adegua e magari volentieri: spiano, denunciano, praticano la delazione.


Nel mondo del ministro comunista Speranza
il cane da portare a spasso viene prima degli umani che possono,
debbono venire sanzionati, se possibile arrestati.



A chi scrive è capitato di bisticciare coi gendarmi per questioni di mascherine storte e si è sentito così apostrofare:
“vergogna! Hai voluto fare il privilegiato, il giornalista famoso!”.

Ma no, tutt’altro, neanche me la tiro da caregiver (anche se lo sono davvero),
casomai volevo pateticamente denunciare un sopruso a beneficio di tutti.


Ma la morale dei volonterosi carnefici dopo 14 mesi di prigionia è plasmata.

Noi contro di noi, sospetti e telefonate anonime:
è la “nuova egemonia culturale” vagheggiata da Speranza nel suo libro fantasma.


Intanto si viene a sapere che lo stato di emergenza sta per essere prorogato al 31 luglio (e poi, e poi, e poi…).


Chi non lo sosteneva è stato insultato, odiato, segnalato.

Cancellato: ancora ieri, chi scrive ha partecipato a un dibattito on line sulle censure di regime,
sui dati falsati, sulla strategia della tensione sanitaria.


Facebook l’ha fatto sparire, e non serve neppure ricorrere a Youtube perché sappiamo benissimo come si muove.
 
Buone Feste a tutti Voi:)

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Ecco cosa succede a 30 km. da casa mia.
Noi qui come zombie, con dei coglioni che ti fermano mentre passeggi e ti chiedono cosa stai facendo.
Altri che ti fermano per strada.


«Anche da noi, sarà una Pasqua da tutto esaurito».

La conferma, l’ennesima della serie, arriva dal sindaco di Verzasca, Ivo Bordoli,
Comune nato dalla fusione di sette Municipi e famoso per ospitare le cosiddette “Maldive di Milano”,
in quel di Lavertezzo lungo le rive del fiume Verzasca.

Alberghi e campeggi in tutto il Ticino fanno registrare percentuale di occupazione superiore al 90% (40mila turisti nel weekend pasquale).


Quattro giorni di turismo


«Anche noi attendiamo tantissimi turisti, la quasi totalità dei quali provenienti da Oltre Gottardo
- sottolinea ancora Ivo Bordoli, cognome tra i più diffusi in quel di Tremezzina (Lenno, in particolare), terra d’origine della sua famiglia -
abbiamo adottato alcune provvedimenti, come l’obbligo di mascherina all’aperto a Lavertezzo in particolare nella zona del Ponte dei Salti
- voi lo conoscete con l’appellativo di “Maldive di Milano” - e in altre località dove è prevista una forte presenza di turisti.

Abbiamo introdotto anche una segnaletica ad hoc finalizzata ad evitare assembramenti.

Il turismo rappresenta l’economia principale di Verzasca.

C’erano già state presenze importanti lo scorso anno, in cui aleggiava lo spettro del lockdown.

Quest’anno siamo verso il tutto esaurito.

Anche per questo saranno presidiati gli accessi viabilistici più importanti e alla polizia sono stati chiesti controlli, al fine di informare i turisti più che di sanzionarli».


Tutti i principali centri turistici del Cantone fanno registrare il classico pienone e non fanno eccezione le “Maldive di Milano”,
che sono tornate alla ribalta della cronaca attraverso un lungo servizio del quotidiano svizzero di lingua tedesca “Blick”,
che ha invitato i turisti diretti a Verzasca a prestare attenzione all’obbligo di mascherina all’aperto nei luoghi più affollati.

“La preoccupazione c’è, perché il Ticino ha fatto registrare negli ultimi giorni una nuova impennata di contagi.
Come Comune ci siamo attenuti alle disposizioni federali e cantonali. Sicuramente i controlli sono stati rafforzati.
Mi auguro nel pieno rispetto delle regole da parte di chi sceglierà Verzasca per trascorrere le festività pasquali”,

aggiunge Ivo Bordoli, che aggiunge una postilla legata all’Italia.


«Non capisco come si siano potuti vietare gli spostamenti tra Regioni

ed anche tra Comuni e poi si sia permesso di lasciare tranquillamente aperte le porte degli aeroporti,

con la possibilità di raggiungere le mete di vacanza all’estero.


Mi sembra un controsenso, senza voler entrare nelle dinamiche italiane - chiosa il sindaco di Verzasca -

la linea della Svizzera è chiara sin dallo scorso anno: una parte della politica - la destra - ha privilegiato la tutela dell’economia,

la sinistra ha invece posto maggiormente l’accento sull’aspetto sanitario dell’emergenza Covid.


La nostra realtà non è differente dalla vostra, cui sono legato dalle mie origini.


Anche qui i contagi sono in aumento, confidando che le vaccinazioni rasserino l’ambiente,

ridando speranza ai cittadini ed ai settori economici maggiormente colpiti dalla pandemia».
 

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