Brescia, indagine shock: più 30% di tumori nel sud-est. In aumento 
 	 		il 20 Novembre 2013  Posted in 
AMBIENTE, 
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CRONACA, 
Brescia 
 	       	 		 	La nuova inchiesta shock firmata da Il Manifesto sulla  questione dei rifiuti nel bresciano: nel sud-est della città l'ex  discarica Ecoservizi, dove in 30 anni sono stati riversati 130mila mc di  rifiuti tossici e pericolosi. Tumori in aumento
Una  discarica ad oggi cementata, composta ai tempi di una doppia vasca, e  in cui sarebbero stati riversati ben 130mila metri cubi di rifiuti  tossici, scorie industriali, acidi e terre contaminate, scarti della  chimica industriale. Sita nella zona già inquinata del sud-est  bresciano, dove ora al di sopra ‘giace’ una cooperativa sociale che  “poco o niente sa di quello che si nasconde sotto il piano di  calpestio”.
 La nuova e shoccante denuncia arriva ancora una volta dalla penna  tagliente di Andrea Tornago, dalle pagine de Il Manifesto: l’ennesima  ‘bomba ecologica’, ancora una volta a due passi dalla città. Proprio lì,  scrive Tornago, “nel 2011 l’ASL ha registrato un aumento anomalo di  tumori del 30%”: è il caso, continua, “dell’ex discarica della società  Ecoservizi di Brescia, un colosso industriale del trattamento dei  rifiuti speciali pericolosi” che, fino al 2004, “smaltiva da sola un  quarto dei rifiuti industriali d’Italia”.
 Di proprietà di un ex dirigente della Compagnia delle Opere,  attualmente è 'sotto controllo' della Systema Ambiente; la “discarica  esaurita” invece è “finita in gestione ad una società con sede a Roma,  la Ve-Part”. E ad oggi giace in “uno stato d’abbandono inquietante”  tanto che, sostiene Tornago, “non è più impermeabilizzata e le piogge  infiltrano i rifiuti, creando volumi enormi di percolato che rischia di  tracimare e invadere il piazzale, inquinando i campi e la falda  acquifera”.
 Se mai dovesse accadere, riferiscono i Comitati cittadini, “sarebbe  male, anzi malissimo”. E non manca nemmeno l’allarme 
ARPA che nel 2009  ha trovato tracce di Cesio 137 nel percolato prodotto dalla discarica,  un ‘frutto radioattivo’ che, si legge ancora su Il Manifesto, 
sarebbe  “misteriosamente sparito nei successivi controlli”.
I lavori di messa  in sicurezza annunciati si sono poi interrotti, lasciando tutto in  sospeso, nelle mani dei “vecchi e nuovi signori dei rifiuti in  Lombardia”.
credo ... si tratti dei laghetti di Faustini