CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)

Il Resto del Carlino Ravenna 29/09/19

A marzo l' adunanza creditori

Cmc, il Tribunale ha fissato a marzo la nuova data
UNA BUONA notizia sul fronte dello stato di salute della Cmc, la cooperativa di costruzioni in concordato in continuità. Il Tribunale di Ravenna ha infatti fissato la nuova data per l' adunanza dei creditori del gruppo Cmc all'11 marzo 2020. Lo rende noto la stessa società cooperativa in una nota, spiegando di aver, infatti, inoltrato al Tribunale una istanza di rinvio dell' adunanza inizialmente prevista per il 13 novembre prossimo, per avere modo di «apporre alcune modifiche migliorative alla proposta di concordato». Il Tribunale, prosegue la nota, «ha ritenuto che il rinvio non determini costi aggiuntivi per una procedura complessa e articolata come quella di Cmc, sia in termini di valori assoluti sia di creditori coinvolti, accogliendo pertanto favorevolmente la richiesta di proroga e concedendo un termine più congruo per procedere alle modifiche del piano nonché a tutti gli adempimenti conseguenti». E' il segnale concreto che la cooperativa di via Trieste, quarto gruppo italiano nel settore delle costruzioni e dei grandi progetti infrastrutturali, può camminare con le proprie gambe. Stesso motivo addotto anche in occasione della rinuncia a far parte di Progetto Italia, colosso dove convogliare le principali aziende del settore alle prese con grandi indebitamenti.
La proposta di concordato presentata in Tribunale l' 8 aprile scorso, prevede la continuità aziendale di Cmc, e la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei creditori privilegiati e dei fornitori strategici (chirografari appartenenti alla Classe 1), nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari mediante attribuzione di strumenti finanziari partecipativi. Ai titolari di strumenti finanziari partecipati, da emettere entro 90 giorni dall'omolagazione, saranno destinati dal 2021 sino al 2030 i risultati attivi che si attendono dalla continuità aziendale, oltre rilevanti diritti amministrativi sia in consiglio di amministrazione che nell'assemblea dei soci.
La proposta è firmata dall'avv. Fabrizio Corsini e dal prof. Andrea Zoppini, ed è stata elaborata sulla base della consulenza aziendale e finanziaria di Domenico Trombone e di Mediobanca.
 
Corriere di Romagna 29/09/19

Cmc, il tribunale concede più tempo per presentare il piano ai creditori

Accettata l' istanza di rinvio dell' adunanza, inizialmente era prevista per il 13 novembre
RAVENNA Più tempo per salvare Cmc. È un' evoluzione che viene considerata positiva dai vertici dell' azienda, quella giunta dal tribunale di Ravenna.

Mancavano ormai meno di due mesi ad un passaggio fondamentale che servirà al colosso cooperativo delle costruzioni per superare la crisi di liquidità che l' ha portato al concordato preventivo. E invece ora il Gruppo di via Trieste potrà lavorare fino a marzo dell' anno prossimo per preparare la proposta da presentare ai creditori, la cui approvazione del piano concordatario è necessaria per il salvataggio dell' azienda.

È la stessa Cmc a comunicare che venerdì il Tribunale ha fissato la nuova data per l' adunanza dei creditori per l' 11 marzo 2020: «La società aveva infatti inoltrato una istanza di rinvio dell' adunanza inizialmente prevista per il giorno 13 novembre 2019 - rende noto il Gruppo ravennate -, per avere modo di apporre alcune modifiche migliorative alla proposta di concordato». Un' opzione che il Tribunale avrebbe concesso «ritenendo che il rinvio non determini costi aggiuntivi per una procedura complessa e articolata come quella di Cmc - fanno sapere da via Trieste -, sia in termini diva lori assoluti sia di creditori coinvolti, accogliendo pertanto favorevolmente la richiesta di proroga e concedendo un termine più congruo per procedere alle modifiche del piano nonché a tutti gli adempimenti conseguenti».

La proposta di concordato era stata approvata il 12 giugno scorso dal Tribunale, dopo la richiesta da parte della società. Il piano comprende l' emissione di strumenti finanziari partecipativi (Sfp), dotati di diritti patrimoniali e amministrativi. Questi serviranno a soddisfare i creditori chirografari non classificati come fornitori strategici e consentirà anche l' assorbimento dei flussi netti generati dalla Società negli anni 2020 e 2021, e a seguire (dal 2022 e fino al 2030), i suddetti flussi saranno destinati alle distribuzioni di dividendi e riserve attribuite ai titolari di Sfp, con immediato effetto liberatorio per Cmc. La cooperativa di via Trieste dà lavoro a 750 dipendenti in tutta Italia, di cui 400 solo a Ravenna.
 
Corriere di Romagna 29/09/19

Cmc, il tribunale concede più tempo per presentare il piano ai creditori

Accettata l' istanza di rinvio dell' adunanza, inizialmente era prevista per il 13 novembre
RAVENNA Più tempo per salvare Cmc. È un' evoluzione che viene considerata positiva dai vertici dell' azienda, quella giunta dal tribunale di Ravenna.

Mancavano ormai meno di due mesi ad un passaggio fondamentale che servirà al colosso cooperativo delle costruzioni per superare la crisi di liquidità che l' ha portato al concordato preventivo. E invece ora il Gruppo di via Trieste potrà lavorare fino a marzo dell' anno prossimo per preparare la proposta da presentare ai creditori, la cui approvazione del piano concordatario è necessaria per il salvataggio dell' azienda.

È la stessa Cmc a comunicare che venerdì il Tribunale ha fissato la nuova data per l' adunanza dei creditori per l' 11 marzo 2020: «La società aveva infatti inoltrato una istanza di rinvio dell' adunanza inizialmente prevista per il giorno 13 novembre 2019 - rende noto il Gruppo ravennate -, per avere modo di apporre alcune modifiche migliorative alla proposta di concordato». Un' opzione che il Tribunale avrebbe concesso «ritenendo che il rinvio non determini costi aggiuntivi per una procedura complessa e articolata come quella di Cmc - fanno sapere da via Trieste -, sia in termini diva lori assoluti sia di creditori coinvolti, accogliendo pertanto favorevolmente la richiesta di proroga e concedendo un termine più congruo per procedere alle modifiche del piano nonché a tutti gli adempimenti conseguenti».

La proposta di concordato era stata approvata il 12 giugno scorso dal Tribunale, dopo la richiesta da parte della società. Il piano comprende l' emissione di strumenti finanziari partecipativi (Sfp), dotati di diritti patrimoniali e amministrativi. Questi serviranno a soddisfare i creditori chirografari non classificati come fornitori strategici e consentirà anche l' assorbimento dei flussi netti generati dalla Società negli anni 2020 e 2021, e a seguire (dal 2022 e fino al 2030), i suddetti flussi saranno destinati alle distribuzioni di dividendi e riserve attribuite ai titolari di Sfp, con immediato effetto liberatorio per Cmc. La cooperativa di via Trieste dà lavoro a 750 dipendenti in tutta Italia, di cui 400 solo a Ravenna.


Ora cercano di apportare migliorie perché la proposta attuale sarebbe ovviamente stata bocciata
 
Che la proposta attuale fosse assurda era chiaro a tutti e penso anche alla CMC, nonostante la chiara incompetenza della dirigenza. Che prendano tempo per una proposta migliorativa non ne sarei del tutto convinto, visto che abbiamo a che fare con gente che di balle ne ha sparate già parecchie. Di sicuro l'attività è praticamente bloccata, non avendo liquidità, con commesse che vengono annullate o se va bene sospese ed inchieste giudiziarie che si sviluppano.
Spero che non prendano semplicemente tempo per raschiare il fondo ed imboscare il più possibile, prima del tonfo finale. Si consideri che non mi pare vi siano accordi per far entrare nuova liquidità, cosa che ha portato alla situazione attuale e senza la quale non si può fare nulla, in caso contrario se la liquidità fosse presente vorrei capire il perchè dell'attuale situazione, a meno di un piano ben organizzato da tempo per fottere gli obbligazionisti.
 
Sembra escludere i bond

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Vera porcata
Questi sono proprio stati messi lì per delinquere
Di proposito vogliono fottere i poveri bondisti ?
Gli unici che li avevano generosamente finanziati....
Sa dell’incredibile...
Ma c’è sempre il Kenya che li cerca...
E se non li trova.....saranno dolori...
Ps: c’è il Venezuela che vale oramai 10 contro i nostri 4....meglio Porcelli o Maduro ???
 
Cmc Ravenna: Unicredit lavora a cessione 100 mln crediti (MF)
23/10/2019 08:30
MILANO (MF-DJ)--I maggiori istituti di credito iniziano ad accelerare la cessione di una serie di posizioni creditizie. Tra questi spicca Unicredit , al lavoro su un processo teso a mettere sul mercato diverse posizioni detenute in alcuni gruppi. Tra le piu' calde, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, spiccano quelle detenute nel settore delle costruzioni, al centro di un momento storico delicato che ha visto fallire o accedere alla procedura concordataria diversi gruppi italiani. In particolare, l'istituto guidato dall'amministratore delegato Jean-Pierre Mustier starebbe sondando il terreno per cedere l'esposizione in Cmc Ravenna, la piu' grande cooperativa di costruzioni ammessa al concordato dal Tribunale di Ravenna lo scorso giugno. La cooperativa ha un'esposizione di circa 350 milioni con gli istituti di credito e, di questi, 100 milioni sono riconducibili alla banca di piazza Gae Aulenti. L'operazione dovrebbe configurarsi come cessione di non-performing loans, per cui si starebbe lavorando per creare un canale con alcuni servicer. Qualora dovesse andare in porto, la cessione non compromettera' pero' il piano di rilancio del gruppo di costruzioni, stilato dagli advisor Mediobanca , Domenico Trombone dello studio Trombone dottori commercialisti associati e dai legali Fabrizio Corsini e Andrea Zoppini. Per Cmc la prossima tappa fondamentale sara' quella che si terra' a marzo 2020, quando proprio i creditori saranno chiamati a votare il piano concordatario. L'idea di base dovrebbe essere la trasformazione di parte dei crediti in strumenti finanziari partecipativi. L'esposizione finanziaria di Cmc dovrebbe aggirarsi intorno a 900 milioni. Di questi, 575 milioni fanno riferimento a due bond, uno da 325 milioni e l'altro da 250 milioni, che contano tra i vari obbligazionisti anche Credit Agricole , Algebris, Muzinich, Ubs, Mediolanum , Vontobel, Julius Baer e Alliance Bernstein. La restante parte dell'esposizione invece riguarda una revolving credit facility tra 160 e 165 milioni, che serviva da backup ai due bond. Un'operazione all'epoca condotta proprio da Unicredit e Bnl, che hanno la maggiore esposizione, seguiti da Intesa e Bank of China. Accanto a questa vi sarebbe un'altra esposizione bancaria compresa tra 100-150 milioni. red/fch (fine) MF-DJ NEWS

Vediamo quanto incasserrebbe UCG
 

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