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Corriere di Romagna 29/09/19
Cmc, il tribunale concede più tempo per presentare il piano ai creditori
Accettata l' istanza di rinvio dell' adunanza, inizialmente era prevista per il 13 novembre
RAVENNA Più tempo per salvare Cmc. È un' evoluzione che viene considerata positiva dai vertici dell' azienda, quella giunta dal tribunale di Ravenna.
Mancavano ormai meno di due mesi ad un passaggio fondamentale che servirà al colosso cooperativo delle costruzioni per superare la crisi di liquidità che l' ha portato al concordato preventivo. E invece ora il Gruppo di via Trieste potrà lavorare fino a marzo dell' anno prossimo per preparare la proposta da presentare ai creditori, la cui approvazione del piano concordatario è necessaria per il salvataggio dell' azienda.
È la stessa Cmc a comunicare che venerdì il Tribunale ha fissato la nuova data per l' adunanza dei creditori per l' 11 marzo 2020: «La società aveva infatti inoltrato una istanza di rinvio dell' adunanza inizialmente prevista per il giorno 13 novembre 2019 - rende noto il Gruppo ravennate -, per avere modo di apporre alcune modifiche migliorative alla proposta di concordato». Un' opzione che il Tribunale avrebbe concesso «ritenendo che il rinvio non determini costi aggiuntivi per una procedura complessa e articolata come quella di Cmc - fanno sapere da via Trieste -, sia in termini diva lori assoluti sia di creditori coinvolti, accogliendo pertanto favorevolmente la richiesta di proroga e concedendo un termine più congruo per procedere alle modifiche del piano nonché a tutti gli adempimenti conseguenti».
La proposta di concordato era stata approvata il 12 giugno scorso dal Tribunale, dopo la richiesta da parte della società. Il piano comprende l' emissione di strumenti finanziari partecipativi (Sfp), dotati di diritti patrimoniali e amministrativi. Questi serviranno a soddisfare i creditori chirografari non classificati come fornitori strategici e consentirà anche l' assorbimento dei flussi netti generati dalla Società negli anni 2020 e 2021, e a seguire (dal 2022 e fino al 2030), i suddetti flussi saranno destinati alle distribuzioni di dividendi e riserve attribuite ai titolari di Sfp, con immediato effetto liberatorio per Cmc. La cooperativa di via Trieste dà lavoro a 750 dipendenti in tutta Italia, di cui 400 solo a Ravenna.