CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)

Il Resto del Carlino Ravenna - 18/12/2019

La Cmc convalescente rialza la testa
Arriva Mereghetti da Unicredit come amministratore delegato. Il commissario Trombone: «Abbiamo raggiunto degli obiettivi»
Nuovo amministratore delegato, modifica alla proposta concordataria che nelle prossime ore sarà consegnata in tribunale, «obiettivi raggiunti e certamente molto sfidanti rispetto alle procedure».

Per la Cmc, in concordato in continuità dal giugno scorso a causa di un passivo di 2,1 miliardi di euro, gli ultimi giorni sono stati ricchi di novità, tutte di grande rilevanza. Il CdA dell' azienda di via Trieste ha nominato Davide Mereghetti nuovo amministratore delegato. Mereghetti ha 53 anni, vanta una lunga esperienza nel mondo della finanza, e arriva da Unicredit. La Cooperativa ha, inoltre, confermato Paolo Porcelli nel ruolo di direttore generale della società.

Cambiamenti di rilievo che hanno spinto Domenico Livio Trombone, uno dei tre commissari giudiziali nominati dal tribunale, a commentare le ultime vicende di casa Cmc. «Dopo un buon numero di mesi dal nostro insediamento in Cmc - dice Trombone - abbiamo un' azienda in concordato in continuità. In questo contesto abbiamo raggiunto obbiettivi certamente molto sfidanti, rispetto alle procedure».

In questo periodo «la Cmc si è autoalimentata, ha fatto ricorso a risorse interne, non potendo ricorrere al credito». Il personale è stabile «ed è in arretrato di una sola mensilità» commenta Trombone. «Mentre in altre situazioni analoghe, le mensilità rimaste da saldare sono anche 4 o 5».

La nomina di Mereghetti alla carica di amministratore delegato «rientra nella riorganizzazione di vertice». Trombone ricorre a un paragone calcistico: «Abbiamo preso un vero campione».

Da tempo non si parla della posizione di mercato della Cmc, in Italia e oltre i confini nazionali.

«All' estero continuiamo a essere tra i protagonisti. Siamo tra i principali player in alcune opere specifiche, come trafori e dighe», dice il commissario. E in Italia? «La situazione del settore è sotto gli occhi di tutti. Non dico altro». Il portafoglio ordini di Cmc è di 4,5 miliardi.

«Può, invece, essere strategica, per soddisfare le istanze avanzate da banche e assicurazioni, la modifica alla proposta concordataria messa a punto nei giorni scorsi» annuncia Trombone. I creditori chirografari titolari di SFP (strumenti finanziari partecipativi) potranno, infatti, convertirli in obbligazioni: l' assemblea dei soci ha dato il via libera alla fine della scorsa settimana. Il piano concordatario prevede la soddisfazione dei creditori in prededuzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici nell' arco di due anni. Per gli altri chirografari, invece, il piano punta sugli SFP, che consentono di ricevere i ricavi che si attendono dalla continuità aziendale e permettono anche di esercitare un ruolo nella governance con l' acquisizione di diritti amministrativi sia nel consiglio di amministrazione che nell' assemblea dei soci. Complessivamente ammonta a 1,8 miliardi il credito chirografo, somma che comprende anche 575 milioni di debito costituito da obbligazioni. «Se gli SFP danno diritto al soddisfacimento di minimo del 10% del credito entro dieci anni - spiega Trombone - le obbligazioni avranno una durata di cinque anni e dovranno essere rimborsate alla scadenza».

A questo punto, Mereghetti merita certamente qualche nota biografica in più. Arriva in Cmc Ravenna dopo vent' anni in UniCredit, che ha lasciato nel 2018 dopo aver trattato alcune tra le più rilevanti operazioni finanziarie a livello internazionale. Fra gli altri incarichi svolti nell' istituto di credito, è stato responsabile dell' Investment Banking per l' Italia sotto la guida di Alessandro Profumo e da ultimo, con Jean Pierre Mustier, Global Head of Family Office. Prima di approdare in UniCredit ha ricoperto l' incarico di Head of South European Sales per la Deutsche Bank a Londra, subito dopo l' esperienza in Credit Suisse First Boston. Attualmente, oltre a essere membro del Consiglio di Amministrazione di Cmc, siede nel CdA di DeaCapital SpA e OCS SpA. In passato, è stato consigliere di alcune delle maggiori aziende italiane quali Camfin, F2i, Prelios e Prada.

Lorenzo Tazzari.
 
Corriere di Romagna 18/12/19

Un nuovo super manager per Cmc Ecco Mereghetti ex di Unicredit

RAVENNA ALESSANDRO CICOGNANI Era solo questione di tempo, perché da mesi dentro Cmc si stava lavorando per riuscire a portare a casa un super manager di peso, capace di dare un volto n uov o al colosso ravennate dell'edilizia e, perché no, di dare fiducia alle banche e ai creditori che a marzo saranno chiamati a votare la proposta di concordato. Dopo mesi di lavoro degli advisor dal cilindro è spuntato il nome di Davide Mereghetti, bocconiano 53enne che lunedì sera il cda di Cmc ha nominato nuovo amministratore delegato della cooperativa. Un ruolo chiave, che dentro l'azienda di via Trieste mancava da luglio dell'anno scorso, da quando - dopo vent'anni da leader - era fuoriuscito l'ad Roberto Macrì. Al suo posto era arrivato Paolo Porcelli come direttore generale (carica che continuerà a ricoprire) con l'obiettivo di guardare sempre più all'esteroin quanto a commesse.

Ma la poltrona di amministratore delegato era rimasta per oltre un anno di fatto vacante.

A riempirla, come detto, sarà Davide Mereghetti, fino a ieri uomo di spicco nel mondo della finanza e da oggi top manager della cooperazione.

Arriva da Unicredit La carriera del nuovo amministratore delegato è tutta intrecciata con il settore bancario italiano e straniero. Dopo la laurea, Mereghetti ha infatti mosso i primi passi nella finanza con l'approdo in Credit Suisse. Da qui il primo trasferimento, a Londra, per andare a ricoprire il ruolo di head of south european sales per Deutsche Bank. Una carriera sempre in ascesa la sua, che nel 1997 lo conduce alla corte di Alessandro Profumo dentro Unicredit, per assumere il ruolo, tra gli altri, di responsabile dell'investment banking per l'Italia. Incarico che ha continuato a ricoprire anche con l'ar r iv o in piazza Gae Aulenti di Jean Pierre Mustier. Dopo vent'a nn i di matrimonio durante il quale ha trattato alcune tra le più rilevanti operazioni finanziarie a livello internazionale nel 2018 Mereghetti ha lasciato Unicredit e, dopo un lungo corteggiamento, adesso sembrerebbe sentirsi pronto a ricoprire l'arduo compito di amministratore delegato di una cooperativa in difficoltà come Cmc.

Attualmente, oltre ad essere membro del cda della cooperativa di via Trieste, siede nel consiglio di amministrazione di DeaCapital e Ocs. In passato, è stato consigliere di alcune delle maggiori aziende italiane quali Camfin, F2i, Prelios e Prada.

Il concordato Il gigante ravennate sta contando i giorni che lo separano a quella fatidica data fissata per marzo, durante la quale i creditori saranno chiamati a votare il piano concordatario presentato dalla cooperativa. Un momento chiave nel salvataggio di una cooperativa storica, che dall'anno scorso sta attraversando il momento più complesso della sua lunga carriera.
 
Corriere di Romagna 18/12/19

Più garanzie per i creditori dalla modifica del concordato

RAVENNA In attesa che arrivi l' 11 marzo, data fissata dal Tribunale di Ravenna per l' adunanza dei creditori, gli advisor di Cmc hanno deciso di presentare una modifica al concordato preventivo.

Due parole appena che potrebbero sembrare un cavillo insignificante, ma che invece sono la chiave di volta per rendere ancora più appetibile la proposta che verrà fatta ai creditori.

Gli Sfp, ossia gli strumenti finanziari partecipativi dotati di diritti patrimoniali e amministrativi che saranno emessi entro 90 giorni dall' omologazione, saranno infatti resi convertibili in obbligazioni. Una sicurezza in più per i creditori, insomma, per rientrare di quel denaro che per ora si trova "bloccato" nella pancia del colosso ravennate dell' edilizia. Gli Sfp convertibili, stando al piano, dovrebbero andare nelle mani dei creditori chirografari, quindi fornitori non strategici e anche i titolari dei due bond che ammontano a circa 575 milioni di euro, quindi le banche in particolar modo.

Nel frattempo la società sta proseguendo nella sua fase di riorganizzazione interna, volta a rilanciare le attività industriali di lungo periodo e, a quanto pare, anche a rimodulare l' assetto manageriale. Negli ultimi mesi sono infatti usciti dalla cooperativa dieci dirigenti apicali.

Si continua invece a lavorare per quanto riguarda l' acquisizione di nuove commesse, che sono di fatto la linfa vitale dell' azienda, con un occhio puntato soprattutto verso l' estero.

L' ultima buona nuova, in questo senso, risale infatti a inizio agosto di quest' anno, quando Cmc ha fatto sapere di aver risolto il l' annoso contenzioso con Anas sui cantieri siciliani Bolognetta ed Empedocle 2. Una soluzione a cui aveva lavorato in prima persona l' allora ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, e che per qualche giorno ha concesso una boccata d' ossigeno al grup.
 
Oggi per caso ho comprato due lotti a 2,94...
Vediamo domani come si muovono i prezzi perche’ questa miglioria potrebbe riguardare anche noi

7D33FD18-0322-4A1E-8608-6FB880522838.png
 
sono riuscito a recuperare la comunicazione ai creditori del 8/7/2019
vi sono anche delle info interessanti sui SPV destinati ai creditori

Con riferimento invece al rapporto di conversione del debito concordatario in
strumenti da assegnare ai creditori, la Proposta precisa che «sia per consentire una ripartizione
proporzionale degli SFP tra i creditori, sia ai fini contabili, la datio in solutum presuppone la previa
remissione, da parte di ciascun creditore chirografario, di una quota pari all’80% del credito in linea
capitale ed interessi […] ed il soddisfacimento del residuo 20% del credito mediante assegnazione di SFP,
nel rapporto di n.1 SFP del valore nominale di Euro 1 per ogni Euro 1 di credito convertito, ferma, come
detto, l’estinzione di ogni credito del titolare».

In merito ai diritti patrimoniali assegnati agli strumenti in parola la proposta prevede
che le distribuzioni di utili e riserve maturate a decorrere dal 1° gennaio 2021 e fino al 31
dicembre 2030 (anche se deliberate successivamente), spetteranno interamente «ai titolari di
SFP (esclusa qualsiasi percentuale per i soci di CMC), essendo i flussi di cassa generati negli esercizi
precedenti destinati prioritariamente al pagamento dei creditori in prededuzione e privilegiati, nonché dei
Fornitori Strategici».

La durata degli SFP è fissata dal Regolamento (artt. 4.7 e 8) al 30 giugno 2031, in
modo da attribuire ai titolari degli SFP le distribuzioni maturate anche nell’esercizio 2030, e
si intenderà quindi automaticamente prorogata, ove a tale data non fosse ancora stato
approvato il bilancio relativo all’esercizio 2030, fino alla data delle distribuzioni risultanti
dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2030; al termine della durata, con l’estinzione degli SFP,
cesseranno tutti i diritti attribuiti ai titolari degli SFP, fatto salvo, come detto, il caso del
mancato raggiungimento della percentuale minima del 10% di soddisfacimento mediante le
distribuzioni (art. 9.3 del Regolamento).
Si precisa infine che il Prof. Alberto Dello Strologo, Docente di Economia Aziendale
nell’Università di Roma “La Sapienza” e Docente di Crisi e Risanamento d’Impresa
nell’Università “Europea” di Roma, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Roma ed
al Registro dei Revisori Legali ha stimato il valore di ciascun SFP del valore nominale di
Euro 1 in un range compreso fra un valore massimo di Euro 1,356 ed un valore minimo di
Euro 0,799.


Questa era la vecchia proposta.
La nuova non si conosce dunque si va a naso:


100 k. Sono dunque forse 20k si sfp convertibili in bond.
Da vedere se esiste una cedola e la % di conversione del bond
Minimo si parlava del 10%.....
vediamo che propongono questi ladruncoli
 
La conversione in bond è solo fumo negli occhi, visto che abbiamo ben visto cosa significa detenere titoli di questa gente e anche il presunto minimo del 10% (dopo ben 10 anni) è a dir poco ridicolo, se non per chi fa ora incetta a prezzi da fallimento, così come è fumo negli occhi assumere un presunto top manager, basta vedere che continuano a tenere il Porcelli con tutte le balle che ha raccontato e con un mandato di cattura sul groppone. Tra l'altro ci sarebbe da capire chi vende a questi prezzi, se poi esistesse una reale possibilità di rivendere i futuri bond a 10-20. E' sempre bene ricordarsi che non ci sono pasti gratis e con che razza di gente abbiamo a che fare, comunque auguri a chi ancora ci crede, probabilmente sono io che mi sbaglio.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto