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Il Resto del Carlino Ravenna - 18/12/2019
La Cmc convalescente rialza la testa
Arriva Mereghetti da Unicredit come amministratore delegato. Il commissario Trombone: «Abbiamo raggiunto degli obiettivi»
Nuovo amministratore delegato, modifica alla proposta concordataria che nelle prossime ore sarà consegnata in tribunale, «obiettivi raggiunti e certamente molto sfidanti rispetto alle procedure».
Per la Cmc, in concordato in continuità dal giugno scorso a causa di un passivo di 2,1 miliardi di euro, gli ultimi giorni sono stati ricchi di novità, tutte di grande rilevanza. Il CdA dell' azienda di via Trieste ha nominato Davide Mereghetti nuovo amministratore delegato. Mereghetti ha 53 anni, vanta una lunga esperienza nel mondo della finanza, e arriva da Unicredit. La Cooperativa ha, inoltre, confermato Paolo Porcelli nel ruolo di direttore generale della società.
Cambiamenti di rilievo che hanno spinto Domenico Livio Trombone, uno dei tre commissari giudiziali nominati dal tribunale, a commentare le ultime vicende di casa Cmc. «Dopo un buon numero di mesi dal nostro insediamento in Cmc - dice Trombone - abbiamo un' azienda in concordato in continuità. In questo contesto abbiamo raggiunto obbiettivi certamente molto sfidanti, rispetto alle procedure».
In questo periodo «la Cmc si è autoalimentata, ha fatto ricorso a risorse interne, non potendo ricorrere al credito». Il personale è stabile «ed è in arretrato di una sola mensilità» commenta Trombone. «Mentre in altre situazioni analoghe, le mensilità rimaste da saldare sono anche 4 o 5».
La nomina di Mereghetti alla carica di amministratore delegato «rientra nella riorganizzazione di vertice». Trombone ricorre a un paragone calcistico: «Abbiamo preso un vero campione».
Da tempo non si parla della posizione di mercato della Cmc, in Italia e oltre i confini nazionali.
«All' estero continuiamo a essere tra i protagonisti. Siamo tra i principali player in alcune opere specifiche, come trafori e dighe», dice il commissario. E in Italia? «La situazione del settore è sotto gli occhi di tutti. Non dico altro». Il portafoglio ordini di Cmc è di 4,5 miliardi.
«Può, invece, essere strategica, per soddisfare le istanze avanzate da banche e assicurazioni, la modifica alla proposta concordataria messa a punto nei giorni scorsi» annuncia Trombone. I creditori chirografari titolari di SFP (strumenti finanziari partecipativi) potranno, infatti, convertirli in obbligazioni: l' assemblea dei soci ha dato il via libera alla fine della scorsa settimana. Il piano concordatario prevede la soddisfazione dei creditori in prededuzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici nell' arco di due anni. Per gli altri chirografari, invece, il piano punta sugli SFP, che consentono di ricevere i ricavi che si attendono dalla continuità aziendale e permettono anche di esercitare un ruolo nella governance con l' acquisizione di diritti amministrativi sia nel consiglio di amministrazione che nell' assemblea dei soci. Complessivamente ammonta a 1,8 miliardi il credito chirografo, somma che comprende anche 575 milioni di debito costituito da obbligazioni. «Se gli SFP danno diritto al soddisfacimento di minimo del 10% del credito entro dieci anni - spiega Trombone - le obbligazioni avranno una durata di cinque anni e dovranno essere rimborsate alla scadenza».
A questo punto, Mereghetti merita certamente qualche nota biografica in più. Arriva in Cmc Ravenna dopo vent' anni in UniCredit, che ha lasciato nel 2018 dopo aver trattato alcune tra le più rilevanti operazioni finanziarie a livello internazionale. Fra gli altri incarichi svolti nell' istituto di credito, è stato responsabile dell' Investment Banking per l' Italia sotto la guida di Alessandro Profumo e da ultimo, con Jean Pierre Mustier, Global Head of Family Office. Prima di approdare in UniCredit ha ricoperto l' incarico di Head of South European Sales per la Deutsche Bank a Londra, subito dopo l' esperienza in Credit Suisse First Boston. Attualmente, oltre a essere membro del Consiglio di Amministrazione di Cmc, siede nel CdA di DeaCapital SpA e OCS SpA. In passato, è stato consigliere di alcune delle maggiori aziende italiane quali Camfin, F2i, Prelios e Prada.
Lorenzo Tazzari.
La Cmc convalescente rialza la testa
Arriva Mereghetti da Unicredit come amministratore delegato. Il commissario Trombone: «Abbiamo raggiunto degli obiettivi»
Nuovo amministratore delegato, modifica alla proposta concordataria che nelle prossime ore sarà consegnata in tribunale, «obiettivi raggiunti e certamente molto sfidanti rispetto alle procedure».
Per la Cmc, in concordato in continuità dal giugno scorso a causa di un passivo di 2,1 miliardi di euro, gli ultimi giorni sono stati ricchi di novità, tutte di grande rilevanza. Il CdA dell' azienda di via Trieste ha nominato Davide Mereghetti nuovo amministratore delegato. Mereghetti ha 53 anni, vanta una lunga esperienza nel mondo della finanza, e arriva da Unicredit. La Cooperativa ha, inoltre, confermato Paolo Porcelli nel ruolo di direttore generale della società.
Cambiamenti di rilievo che hanno spinto Domenico Livio Trombone, uno dei tre commissari giudiziali nominati dal tribunale, a commentare le ultime vicende di casa Cmc. «Dopo un buon numero di mesi dal nostro insediamento in Cmc - dice Trombone - abbiamo un' azienda in concordato in continuità. In questo contesto abbiamo raggiunto obbiettivi certamente molto sfidanti, rispetto alle procedure».
In questo periodo «la Cmc si è autoalimentata, ha fatto ricorso a risorse interne, non potendo ricorrere al credito». Il personale è stabile «ed è in arretrato di una sola mensilità» commenta Trombone. «Mentre in altre situazioni analoghe, le mensilità rimaste da saldare sono anche 4 o 5».
La nomina di Mereghetti alla carica di amministratore delegato «rientra nella riorganizzazione di vertice». Trombone ricorre a un paragone calcistico: «Abbiamo preso un vero campione».
Da tempo non si parla della posizione di mercato della Cmc, in Italia e oltre i confini nazionali.
«All' estero continuiamo a essere tra i protagonisti. Siamo tra i principali player in alcune opere specifiche, come trafori e dighe», dice il commissario. E in Italia? «La situazione del settore è sotto gli occhi di tutti. Non dico altro». Il portafoglio ordini di Cmc è di 4,5 miliardi.
«Può, invece, essere strategica, per soddisfare le istanze avanzate da banche e assicurazioni, la modifica alla proposta concordataria messa a punto nei giorni scorsi» annuncia Trombone. I creditori chirografari titolari di SFP (strumenti finanziari partecipativi) potranno, infatti, convertirli in obbligazioni: l' assemblea dei soci ha dato il via libera alla fine della scorsa settimana. Il piano concordatario prevede la soddisfazione dei creditori in prededuzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici nell' arco di due anni. Per gli altri chirografari, invece, il piano punta sugli SFP, che consentono di ricevere i ricavi che si attendono dalla continuità aziendale e permettono anche di esercitare un ruolo nella governance con l' acquisizione di diritti amministrativi sia nel consiglio di amministrazione che nell' assemblea dei soci. Complessivamente ammonta a 1,8 miliardi il credito chirografo, somma che comprende anche 575 milioni di debito costituito da obbligazioni. «Se gli SFP danno diritto al soddisfacimento di minimo del 10% del credito entro dieci anni - spiega Trombone - le obbligazioni avranno una durata di cinque anni e dovranno essere rimborsate alla scadenza».
A questo punto, Mereghetti merita certamente qualche nota biografica in più. Arriva in Cmc Ravenna dopo vent' anni in UniCredit, che ha lasciato nel 2018 dopo aver trattato alcune tra le più rilevanti operazioni finanziarie a livello internazionale. Fra gli altri incarichi svolti nell' istituto di credito, è stato responsabile dell' Investment Banking per l' Italia sotto la guida di Alessandro Profumo e da ultimo, con Jean Pierre Mustier, Global Head of Family Office. Prima di approdare in UniCredit ha ricoperto l' incarico di Head of South European Sales per la Deutsche Bank a Londra, subito dopo l' esperienza in Credit Suisse First Boston. Attualmente, oltre a essere membro del Consiglio di Amministrazione di Cmc, siede nel CdA di DeaCapital SpA e OCS SpA. In passato, è stato consigliere di alcune delle maggiori aziende italiane quali Camfin, F2i, Prelios e Prada.
Lorenzo Tazzari.