Grazie per i grafici, Marietto, li guardo con calma. E concordo con quanto dici sopra.
Sugli USA effettivamente sarei onesto a dire che non ci ho mai capito niente e continuo a non capirci niente.
Eppure i cicli (intendo quelli superiori, i 5 anni, gli 8 o 10 anni) dovrebbero pur esistere. E' chiaro che viviamo una situazione eccezionale, quella dei tassi a zero all'infinito e dei continui interventi delle banche centrali. Anche osservando il movimento dell'RSI sugli ultimi 100 anni, si vede bene che è una situazione eccezionale. Per questo sono curioso di vedere se sarò l'Uomo a spuntarla sulla Natura o se alla fine nonostante tutti gli sforzi all'Uomo toccherà soccombere alla realtà. Fuor di metafora, i trucchi della FED riusciranno nell'impresa, o alla fine il gioco non funzionerà ? Per ora ha funzionato, ma non so valutare con quali conseguenze.
Perchè se fosse così facile mantenere per sempre i tassi a zero e pompare denaro all'infinito, mi chiedo perchè non l'abbiano fatto sempre.
Forse i miei ragionamenti sono terra terra, perchè non ho una cultura finanziaria. Eppure qualcosa nono mi convince
Tutto punta nella direzione di un 2017 all’insegna di una recessione americana
Estratto dall’ebook “Il codice dei mercati finanziari” Edizioni Proiezionidiborsa
Come e con che cosa possiamo definire e delineare in poche parole il Ciclo Economico?
Con il PIL. Il PIL viene usato per misurare il benessere economico di una Nazione, per cui è un “indicatore di ricchezza”. È ovvio che se il PIL di un Paese aumenta, la Nazione attraversa una fase di espansione. Viceversa se diminuisce si trova in recessione.
Storicamente a periodi di espansione, più o meno limitati, sono seguiti periodi di recessione più o meno limitati. L’andamento del PIL annuo , espresso come variazione percentuale rispetto all’anno precedente, degli Stati Uniti è mostrato nella figura seguente insieme ai periodi di recessione indicati dalle aree grigie.
Ovviamente le variazioni del PIL influenzano il prezzo delle azioni. Infatti, come l’economia ha un suo Ciclo, così anche i Mercati Azionari: a periodi di espansione seguono periodi di recessione economica, e quindi, a periodi di Bull Market, periodi di Bear Market.
Prodotto interno lordo (GDP) degli Stati Uniti per il periodo dal 1945 al 2006. Le aree grigie indicano i periodi di recessione. Grafico disponibile sul sito web della Federal Reserve Bank of St. Louis (
www.research.stlouisfed.org).
Il “National Bureau’s Business Cycle Dating Committee” cura la cronologia dei cicli di espansione e recessione del ciclo economico degli Stati Uniti. La cronologia identifica i massimi e i minimi del ciclo economico. Un periodo che va da un massimo ad un minimo viene indicato come recessione, mentre quello che va da un minimo a un massimo viene indicato come espansione.
Va detto che, contrariamente a quanto viene creduto comunemente, il NBER non definisce la recessione in termini di due trimestri consecutivi con il prodotto interno lordo reale (PIL o GDP) negativi. Piuttosto è una definizione che coinvolge anche altri aspetti dell’economia come ad esempio il GDP reale, la produzione industriale, l’occupazione ed altro ancora (per dettagli si rimanda all’indirizzo
www.nber.org/cycles.html).
In questa figura sono mostrati tutti i cicli economici degli Stati Uniti dal 1854 al 2014. Nelle prime due colonne sono riportati il mese e l’anno di inizio e fine del periodo di recessione, nella terza e quarta colonna, invece, è riportata la durata, espressa in mesi, dei periodi di recessione e di espansione economica. Nelle ultime due colonne è riportata la distanza, espressa in mesi, tra due minimi o due massimi successivi.
I periodi di recessione più lunghi della storia risalgono al 1873, inizio della lunga depressione, e al 1929, inizio della grande depressione. La durata media dei periodi di recessione è stata calcolata essere di 17 mesi nel periodo 1854-2009.
È interessante notare, però, come la durata delle recessioni sia diminuita nel corso degli anni.
Siamo passati, infatti, da una durata media di 22 mesi nel periodo 1854-1919 ad una durata di 11 mesi nel periodo 1945-2009. Viceversa, la durata dei periodi di espansione si è allungata da 27 a 58 mesi.
Analisi della serie storica
Se consideriamo il periodo che va dal dopoguerra a oggi, la distanza tra due recessioni è di circa 69 mesi (circa 7 anni) con una deviazione standard di 34 mesi (circa 3 anni).
La precedente recessione ha avuto inizio a Dicembre 2007 ed è terminata a Luglio 2009.
Considerando la serie storica possiamo attenderci l’inizio di una nuova recessione tra il 2014 e il 2017. Ci sono elevatissime probabilità, quindi, che nel 2017 inizi un nuovo periodo recessivo. A supporto di questa previsione abbiamo anche altre evidenze/indizi.
- Settimana scorsa abbiamo discusso (Trump, Reagan e il futuro dei mercati azionari. La storia si ripete?) dell’impressionante analogia tra quanto accaduto nelle due elezioni presidenziali americane e le previsioni per i mercati finanziari. In particolare a metà 2017 dovrebbe iniziare una forte fase ribassista per i mercati come da attese del nostra frattale previsionale
- Anche dopo l’elezione di Reagan (avvenuta nel Novembre del 1980) c’è stato un breve, ma intenso periodo di recessione. Dal Luglio del 1981 al Novembre del 1982.
- Dalle serie storiche che partono dal 1854 e dalla figura riportata qui di seguito si evince come le recessioni siano molto più probabili nei primi due anni del ciclo presidenziale
- Dalle serie storiche che partono dal 1854 e dalla figura riportata qui di seguito si evince come le recessioni siano molto più probabili nel secondo quinquennio del ciclo decennale
- da un’analisi multivariata della serie storica si deduce che per il 2017 è atteso un numero medio di mesi in recessione pari a 4.4. Oltre 2 volte più grande di quanto atteso dal ciclo presidenziale (1.9 mesi in media).
Conclusione: tutto punta nella direzione di un 2017 all’insegna della recessione e del ribasso dei mercati finanziari.
Come al solito si procederà per steps e le proiezioni dovranno essere confermate dal trend in corso.