Vedi protfolioafterlife, quello che ho scritto è già di per se chiaro ed evidente, ma proverò ugualmente a rispiegartelo in termini più semplici, anche se dubito che servirà a qualcosa: quando si parte da un pregiudizio di tipo politico (di destra, sinistra, centro, non fa la minima differenza), magari accompagnato da un certo fanatismo ideologico, si può leggere quel che si vuole ma quel che si capisce si riduce a due principali fattispecie:
1) chi scrive da ragione alle mie idee e quindi quello che leggo è vero e giusto (=amico);
2) chi scrive non dà ragione alle mie idee e quindi è falso e sbagliato (=nemico).
A maggior ragione se si affrontano materie su cui si è completamente ignoranti (come la LOGICA, la ARITMETICA, la MACROECONOMIA, la PREVIDENZA) come purtroppo risulta evidente da quello che hai scritto.
Ti dimostro perchè.
Tu sostieni che le sanzioni non ci porteranno niente di buono perché causeranno un aumento dell’inflazione. SU QUESTO NON C’È IL MINIMO DUBBIO e non l’ho mai messo in discussione nel mio intervento. Alcuni possono ritenere che questo sia un costo accettabile per porre freno alle mire espansionistiche dei russi, altri invece non ne vogliono sapere, o perché russofili o perché del tutto indifferenti a quel che sta accadendo. Opinioni entrambe rispettabili e legittime MA SU CUI SE SEI CAPACE DI LEGGERE BENE NON HO PRESO POSIZIONE NEL MIO POST.
Nella ricerca di articoli che suffragassero la tua tesi (su internet si trova tutto e il contrario di tutto) hai ripescato un articolo di un fantomatico spacciatore di criptovalute e carte di credito dove, assieme a fenomeni trentennali di declino italiano assolutamente riconosciuti ed oggetto di dibattito pubblico accademico e politico, fa alcune osservazioni assolutamente fuorvianti sulla previdenza pubblica, accompagnate da una tabella di dati sconclusionati ed incoerenti.
A questo punto dici:
“Ragioniamo ora sulle conseguenze perniciose nel lungo termine dell'inflazione. Supponiamo di avere per due anni l'inflazione al 7% e crescita del pil italiano al 2%.
E' uno scenario realistico?
Ora l'inflazione è al 6,7% e in accelerazione.
(…)
Siccome il montante pensionistico inps si rivaluta sulla base della media quinquennale del pil, ciò significa che, nell'arco di due anni, a causa dell'inflazione, il valore reale del montante calerebbe di circa il 10% in termini di potere d'acquisto.
Siete tutti pronti a percepire pensioni più magre? Ma chissene... ci penseremo domani, tanto nel lungo termine saremo tutti morti
Il meccanismo è noto e ci sta penalizzando da diversi anni.”
Ora ti dimostro che è una grande sciocchezza, ed è questo che mi ha fatto intervenire NEL TUO STESSO INTERESSE.
In pratica tu hai scritto che 18 meno 14 fa -10
ed io ti ho fatto notare che in realtà fa +4 (anche il mio gatto ha controllato ed è d’accordo).
Ti spiego perchè.
Partiamo da qualche definizione, che puoi facilmente verificare su qualsiasi libro di testo di economia, anche del liceo, non necessariamente universitario:
- quando si parla di tasso di crescita del PIL, ad esempio nelle stime di Confindustria che hai citato, o di quelle del governo, dell’FMI, delle banche centrali o di vari istituti di ricerca, privati o pubblici, ci si riferisce per convenzione al
tasso di crescita reale, cioè depurato dall’inflazione, il che consente di misurare la crescita o il calo effettivo dell’economia di un paese a parità di potere di acquisto;
- quando invece l’INPS rivaluta il montante delle pensioni contributive, a partire dalla legge Dini, utilizza il
tasso di crescita nominale, cioè l’incremento di valore del PIL in termini assoluti, a prescindere dall’inflazione che si è contestualmente verificata.
La differenza è sostanziale e lo si capisce bene utilizzando le ipotesi che hai fatto nel tuo post: per 2 anni il PIL cresce del 2% con un’inflazione del 7%. Ne consegue che quindi il tasso nominale di crescita è del 9%.
Non vi è quindi nessun calo del montante che complessivamente crescerà nei due anni del 18% in valore nominale, seppure spalmato per i successivi 5 anni. Anche depurando la crescita dall’inflazione, per misurare la crescita effettiva del montante in termini di potere d’acquisto, il risultato è comunque positivo del 4%, ancorchè spalmato per i seguenti 5 anni, proprio in conseguenza delle ipotesi che tu stesso hai fatto.
In parole povere: 9 - 7 = 2
O, se preferisci, 7 + 2 = 9
Spero che almeno su questo tu sia d’accordo.
Concludendo: vedo che ormai piagnucolare sull’’incompetenza di questo e di quello, qualche volta a ragione, è diventato uno sport nazionale, quasi un nuovo ‘mainstream’. Politici, economisti, scienziati, ministri, allenatori, comici e premi nobel.
Per essere uno dei maggiori paesi industrializzati con il più basso tasso di scolarizzazione non c’è male!
Forse un pizzico di umiltà in più non guasterebbe, anche per evitare brutte figure che ovviamente si ritorcono contro, inevitabilmente, alle stesse idee che si intende propagandare.
Forse la stessa umiltà andrebbe esercitata quando ci si confronta in un posto come questo, e più in generale quando ci si approccia agli altri (anche nella vita reale
). Io sono qui per confrontarmi su vari temi, principalmente economico-finanziari, soprattutto con chi la pensa diversamente da me. Altrimenti mi parlerei allo specchio.
Non ascoltare, non avere curiosità di capire…
Capire che non contesto la tua idea (‘qualcuno ne pagherà pesanti conseguenze’, giusto?) su cui SONO D’ACCORDO, anche se penso che qualsiasi decisione politica comporti delle conseguenze, da valutare con molta attenzione, ma semplicemente dico che non puoi sostenerla con argomentazioni derivanti da un articolo inaffrontabile (non ha neanche il coraggio di firmarsi con nome e cognome, e ci credo!), probabilmente perché non ne hai letto con la dovuta attenzione il contenuto.
Sto solo dicendo che 2+2 fa 4, se non sbaglio siamo su un forum su cui si discute di finanza, o no?