Val
Torniamo alla LIRA
Diciamolo chiaro: il Recovery Fund allo stato attuale delle cose è poco meno di una bozza.
Meno ancora, è solo un ok di massima ad uno strumento potenziale tutto a debito,
sul quale c’è un’intesa di massima (non protocollata), al quale – a sentire le parole di Angela Merkel –
manca la parte più importante: “Non sappiamo ancora come finanziarlo”.
Quindi, non c’è nessunissima nuova “potenza di fuoco” di cui ha parlato Giuseppe Conte
soddisfatto nel suo solito discorso del re della ex Repubblica delle banane!
Insomma, siamo a una supercazzola dato che le parti sono ad oggi lontanissime.
Con Germania, Austria, Olanda e Finlandia che rifiutano qualsiasi forma di mutualizzazione proposta dall’asse mediterraneo,
le quali – c’è da dire – hanno trionfato su tutta la linea eliminando quell’obbrobrio degli Eurobond dai negoziati
ed elevando il Mes ad unica opzione davvero percorribile.
Naturale quando ti presenti con l’acqua alla gola e il cappello in mano del “somaro” che non ha fatto nessuno dei “compiti a casa”
che avrebbero potuto consentirti di presentarti a quei tavoli con un minimo di dignità e tanto più potere contrattale
(parlo apertis verbis di una sostanziale spending review degli sprechi di Stato).
La palla passa ora al 6 maggio, il giorno dopo Karlsruhe.
Berlino confida nel tempo per logorare Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia
affinché dichiarino la resa incondizionata e accettino giocoforza il pacchetto da lei preparato all’Eurogruppo per la “ripresa”.
Facendosi forte specialmente sul probabile no della Corte costituzionale tedesca ad un Quantitative easing illimitato sull’acquisto di titoli di debito.
Una guerra senza esclusione di colpi in cui si prefigura ormai ogni scenario, anche il più drastico.
Altro che vittoria! Una vera e propria Caporetto, che disegna scenari da incubo.
Provo ad essere più chiaro: è come se il management di un’azienda in forte crisi di un qualsiasi gruppo
si sedesse al tavolo con le altre aziende per avere uno strumento finanziario per provare a risollevarsi,
e quelle forti e sane ti dicessero ok, questo potrebbe essere lo strumento giusto, ma ora c’è da discutere come finanziarlo
– cioè, ad oggi non c’è una lira dentro – chiaro sia che tu/voi dovrai/dovrete mettere garanzie personali in qualsiasi caso,
che porteranno poi noi a commissariarti non solo l’azienda, ma i conti correnti e i capitali potendone disporre come più ci piaccia.
Quelli dei vostri figli e nipoti inclusi!
Chiaro o serve il disegnino?
Nel migliore dei casi, ci si indebiterà dunque a livelli cosmici, e i debiti si devono ripagare
nonostante le scempiaggini di una sedicente viceministro che farnetica di “debito eterno”!
Quindi Conte ha mentito!
Ha mentito perché è tornato a casa senza un soldo che uno, nel momento in cui i figli
che dovrebbe rappresentare sono alla fame più nera, e già fioccano suicidi per disperazione!
Trattasi dunque solo di melina, distrazione di massa, fuffa!
Trattasi solo di balle e panzane di regime, digeribili solo da un popolo terrorizzato e inebetito dalla tv,
che per colpe anche sue non ha dimestichezza con le regole più elementari di economia e finanza.
Se infatti è tragico il fronte esterno, rischia di divenire ancor più devastante quello interno,
dato che l’attuale “maggioranza”, allo stato attuale – mentre la nave affonda e dall’esterno arrivano i cannoneggiamenti di forze
che da questo stato di cose cercano sia di non essere danneggiate
(perché le nostre disfunzioni da stato borbonico dovrebbero pagarle i contribuenti tedeschi, austriaci, olandesi o finlandesi?),
che di trarre il massimo vantaggio (abbiamo ancora asset e marchi appetibili, che a breve saranno prezzo di saldo)
– pare solo impegnata o cantare Bella ciao mentre la nave affonda o a saccheggiare ad uso proprio l’argenteria
(nomine sui vertici delle aziende di Stato), mentre il Paese è fermo e nell’economia reale al collasso non circola un centesimo!
E, stando così le cose, non solo non circolerà per chissà ancora quanto tempo,
ma anche quando qualche soldo a debito poi arriverà, sarà tardi, tardissimo, e toccherà pure ripagarlo.
A chi andrà il conto di Conte?
.
Meno ancora, è solo un ok di massima ad uno strumento potenziale tutto a debito,
sul quale c’è un’intesa di massima (non protocollata), al quale – a sentire le parole di Angela Merkel –
manca la parte più importante: “Non sappiamo ancora come finanziarlo”.
Quindi, non c’è nessunissima nuova “potenza di fuoco” di cui ha parlato Giuseppe Conte
soddisfatto nel suo solito discorso del re della ex Repubblica delle banane!
Insomma, siamo a una supercazzola dato che le parti sono ad oggi lontanissime.
Con Germania, Austria, Olanda e Finlandia che rifiutano qualsiasi forma di mutualizzazione proposta dall’asse mediterraneo,
le quali – c’è da dire – hanno trionfato su tutta la linea eliminando quell’obbrobrio degli Eurobond dai negoziati
ed elevando il Mes ad unica opzione davvero percorribile.
Naturale quando ti presenti con l’acqua alla gola e il cappello in mano del “somaro” che non ha fatto nessuno dei “compiti a casa”
che avrebbero potuto consentirti di presentarti a quei tavoli con un minimo di dignità e tanto più potere contrattale
(parlo apertis verbis di una sostanziale spending review degli sprechi di Stato).
La palla passa ora al 6 maggio, il giorno dopo Karlsruhe.
Berlino confida nel tempo per logorare Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Francia
affinché dichiarino la resa incondizionata e accettino giocoforza il pacchetto da lei preparato all’Eurogruppo per la “ripresa”.
Facendosi forte specialmente sul probabile no della Corte costituzionale tedesca ad un Quantitative easing illimitato sull’acquisto di titoli di debito.
Una guerra senza esclusione di colpi in cui si prefigura ormai ogni scenario, anche il più drastico.
Altro che vittoria! Una vera e propria Caporetto, che disegna scenari da incubo.
Provo ad essere più chiaro: è come se il management di un’azienda in forte crisi di un qualsiasi gruppo
si sedesse al tavolo con le altre aziende per avere uno strumento finanziario per provare a risollevarsi,
e quelle forti e sane ti dicessero ok, questo potrebbe essere lo strumento giusto, ma ora c’è da discutere come finanziarlo
– cioè, ad oggi non c’è una lira dentro – chiaro sia che tu/voi dovrai/dovrete mettere garanzie personali in qualsiasi caso,
che porteranno poi noi a commissariarti non solo l’azienda, ma i conti correnti e i capitali potendone disporre come più ci piaccia.
Quelli dei vostri figli e nipoti inclusi!
Chiaro o serve il disegnino?
Nel migliore dei casi, ci si indebiterà dunque a livelli cosmici, e i debiti si devono ripagare
nonostante le scempiaggini di una sedicente viceministro che farnetica di “debito eterno”!
Quindi Conte ha mentito!
Ha mentito perché è tornato a casa senza un soldo che uno, nel momento in cui i figli
che dovrebbe rappresentare sono alla fame più nera, e già fioccano suicidi per disperazione!
Trattasi dunque solo di melina, distrazione di massa, fuffa!
Trattasi solo di balle e panzane di regime, digeribili solo da un popolo terrorizzato e inebetito dalla tv,
che per colpe anche sue non ha dimestichezza con le regole più elementari di economia e finanza.
Se infatti è tragico il fronte esterno, rischia di divenire ancor più devastante quello interno,
dato che l’attuale “maggioranza”, allo stato attuale – mentre la nave affonda e dall’esterno arrivano i cannoneggiamenti di forze
che da questo stato di cose cercano sia di non essere danneggiate
(perché le nostre disfunzioni da stato borbonico dovrebbero pagarle i contribuenti tedeschi, austriaci, olandesi o finlandesi?),
che di trarre il massimo vantaggio (abbiamo ancora asset e marchi appetibili, che a breve saranno prezzo di saldo)
– pare solo impegnata o cantare Bella ciao mentre la nave affonda o a saccheggiare ad uso proprio l’argenteria
(nomine sui vertici delle aziende di Stato), mentre il Paese è fermo e nell’economia reale al collasso non circola un centesimo!
E, stando così le cose, non solo non circolerà per chissà ancora quanto tempo,
ma anche quando qualche soldo a debito poi arriverà, sarà tardi, tardissimo, e toccherà pure ripagarlo.
A chi andrà il conto di Conte?
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