Portafogli e Strategie (investimento) Dal Flight to Quality all'HY: nove mesi "after-Lehman", is debt back ? (vol. V) (1 Viewer)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Imark

Forumer storico
Sì ma dai ma questi con tutti i debiti che hanno, vanno a creare una società e quando va male la fanno fallire?!?
A son peggio degli Argentini...

Ma la Borsa di Londra (e quindi anche la nostra) non sono in mano loro?:specchio:

Dubai non ha il petrolio... ha l'offshore ed il mattone...
 

lupomar

Forumer attivo
Dubai no, ma gli Emirati sì! E i soldi loro li hanno fatti e continuano a farli col petrolio, poi evidentemente si stufavano a non far niente e hanno pensato bene di spendere tutti i loro soldi e, evidentemente, anche quelli degli altri, diventando immobiliaristi.:titanic:
 

Imark

Forumer storico
Dubai no, ma gli Emirati sì! E i soldi loro li hanno fatti e continuano a farli col petrolio, poi evidentemente si stufavano a non far niente e hanno pensato bene di spendere tutti i loro soldi e, evidentemente, anche quelli degli altri, diventando immobiliaristi.:titanic:

Sì, è vero, ma non vogliono darli anche a Dubai, che tecnicamente è stato confederato ma indipendente ... almeno ad oggi... se poi decidessero di venire in soccorso... però, siccome se ne era già parlato ed avevano varato alcune forme di sostegno (gli Emirati) al sistema bancario di Dubai, in questo caso credo invece che non siano state prese iniziative...
 

Giontra

Forumer storico
Concetti noti e già abbondantemente considerati,
ma a me pare un bell'articolo riassuntivo e articolato
(articolo articolato?) della situazione evidenziatasi nella settimana.:)

IlSole24ore

Paura di un effetto contagio
sulle nazioni più indebitate


di Alessandro Merli
La richiesta di moratoria di Dubai World ai suoi creditori ha scosso ieri i mercati obbligazionari, mettendo sotto pressione il debito sovrano di diversi paesi. Molti osservatori di mercato sono però cauti per ora nel parlare di un vero e proprio contagio. «Non c'è un impatto sistemico - diceva ieri una fonte monetaria - né per quanto riguarda il debito sovrano, né per quello che riguarda le banche».

Si è diffuso tuttavia un forte nervosismo, dovuto non solo all'incertezza sugli sviluppi della situazione di Dubai World, ma soprattutto al fatto che si tratta di una holding di proprietà dello Stato. La percezione della sua solvibilità si era sempre retta sulla convinzione che comunque il governo di Dubai sarebbe intervenuto a tenere a galla il gruppo e che Abu Dhabi, il più ricco degli Emirati Arabi, avrebbe spalleggiato il suo vicino. L'annuncio di mercoledì di un congelamento per sei mesi dei debiti della holding di stato ha spezzato questa catena.
Le autorità dell'emirato hanno cercato di rassicurare gli investitori.

«Comprendiamo i timori dei mercati e dei creditori - ha detto in comunicato lo sceicco Ahmed bin Saeed al-Maktoum, presidente del Consiglio supremo dell'economia - ma dovevamo intervenire per avviare un'azione decisiva sui debiti di Dubai World». In mattinata il governo aveva anche annunciato che dal piano di ristrutturazione della società era esclusa Dp World, colosso che controlla 49 porti in 31 paesi e senza problemi finanziari. All'inizio del mese, l'agenzia di rating Moody's aveva diffuso una nota, sottolineando la distinzione fra la capacità di far fronte ai propri impegni finanziari della holding e quella dell'emirato di Dubai, ma sui mercati non tutti erano dello stesso avviso.

I credit default swap, lo strumento usato per assicurare contro l'eventualità di una insolvenza, sono balzati negli ultimi due giorni da 318 a 500 sul debito di Dubai, toccando ieri anche quota 570. Questo significa che l'assicurazione contro il default di 10 milioni di dollari di debito dell'emirato costa ora 500mila dollari, contro i 318mila di martedì. La credibilità di un sostegno di Abu Dhabi a Dubai per le sue necessità di finanziamento è seriamente danneggiata, sostenevano ieri gli analisti dei mercati emergenti di Barclays Capital, che fino a qualche settimana fa erano convinti del contrario. In forte aumento anche i Cds sul debito di Abu Dhabi (a 155, secondo le rilevazioni di Cma), del Bahrain (a 225), del Qatar (a 114) e dell'Arabia saudita (a 108), ma la preoccupazione fondamentale sulle finanze di questi paesi resta tutto sommato limitata.

Le ripercussioni, in parte amplificate dalla chiusura di diversi mercati per la festività islamica dell'Eid al-adha e dall'assenza di liquidità per la vacanza di Thanksgiving negli Stati Uniti, sono andate tuttavia ben al di là della regione del Golfo. Lo dimostrano la risalita del dollaro, che come sempre viene visto come moneta rifugio nei momenti di maggior avversione al rischio, e i flussi di acquisti di Bund, i titoli di Stato tedeschi. Tendenza opposta per i paesi dell'area dell'euro che da qualche tempo sono nel mirino dei mercati per la preoccupazione sui loro conti pubblici: in primis la Grecia, già sotto pressione nei giorni scorsi per le notizie negative sul bilancio e le incognite sul suo sistema bancario, e il cui spread rispetto alla Germania è salito da 182 a 200 punti base, e in subordine l'Irlanda.

Come sempre avviene in casi di eventi a sorpresa, c'è stato un effetto a cerchi concentrici, che è andato a toccare il debito di alcuni paesi giudicati meno solidi nelle finanze pubbliche o in qualche caso troppo dipendenti da finanziamenti esterni: l'impatto del caso Dubai si è quindi fatto sentire in qualche misura anche sul debito di Turchia, Ungheria e Russia. Ancora più lontano, su Sudafrica, Vietnam e Indonesia.

Non c'è stata però una vendita indiscriminata di debito sovrano dei paesi emergenti, che anzi, nella recente crisi, era apparso meno vulnerabile di quello dei paesi avanzati. Molti di questi hanno infatti compiuto sforzi estremamente pesanti a carico dei conti pubblici per salvare i sistemi finanziari, mentre molti emergenti avevano dedicato gli ultimi anni a risanare i bilanci statali dopo le crisi precedenti. L'ampliamento degli spread sul debito sovrano era già in corso da qualche tempo e l'evento di Dubai ha contributo a fornirgli ulteriore impulso.

27 Novembre 2009
 

Imark

Forumer storico
Intanto arriva l'acquisizione della cable tedesca Unity Media da parte dell'americana Liberty Global. Entrambe le società sono già a rating speculativo, e la caratteristica dell'operazione consiste - come già raccontato nel 3D delle nuove emissioni - nel fatto che le banche non ci hanno messo un centesimo, nemmeno in termini di bridge loan, ossia di prestito effettuato per i pochi mesi occorrenti all'acquirente per ottenere loans bancari definitivi o per lanciare bond sul mercato, con i quali ripagare il prestito ponte.

Quando leggete su di una nuova emissione che si tratta di un escrow bond, vuol dire appunto di un bond lanciato per procurarsi i capitali occorrenti ad effettuare l'acquisto in sostituzione del prestito ponte bancario, bond con il quale si garantisce perciò il reperimento del capitale occorrente al perfezionamento dell'acquisizione.

Ove l'acquisizione non andasse a buon fine per ragioni tecniche (ad. es. fosse rifiutato l'assenso dalle Autorità antitrust statali coinvolte, ovvero si realizzasse un market disruption o altro), gli obbligazionisti sarebbero ripagati al valore indicato in prospetto all'atto dello sfumare del deal (e non a scadenza).

Il caso di Unitymedia è il più importante mai verificatosi sul mercato europeo in cui l'acquisition financing è conseguito tramite un escrow bond.

Poiché l'acquisto è tutto effettuato a debito riallocato sulla società acquisita, il suo leverage sale sensibilmente ed inoltre, la struttura del capitale del gruppo risultante dall'operazione è tale da attuale il cd. "ringfencing" di Unitymedia, ossia, in caso di default, gli altri asset europei di Liberty Global - società acquirente - non ne sarebbero coinvolti.

Quindi: tutto il rischio dell'operazione grava sugli obbligazionisti, e ove qualcosa andasse storto, il compratore non ci mette un soldo e non risponde verso questi ultimi neanche con una garanzia patrimoniale estesa agli altri beni di cui dispone in Europa :)cool:).

Bonds star in Liberty Global's Unitymedia takeover

Fri Nov 13, 2009 1:00pm EST

* Liberty taps high-yield bond market, by-passes banks
* Bond financing for M&A deals set to rise

By Alex Chambers

LONDON, Nov 13 (Reuters) - Liberty Global (LBTYA.O) has turned to the high-yield bond market to buy Unitymedia GmbH [UNTMDA.UL], in the first major European deal where high-yield bonds have usurped bank loans to fund an acquisition.

The German cable company itself is being used as an issuance vehicle to fund the purchase before the deal actually closes.

The acquisition's total consideration is $5.2 billion, consisting of equity at 2 billion euros ($3 billion) and existing debt of 1.5 billion euros.

UnityMedia had been poised to launch a 500 million euro initial public offering (IPO) -- arranged by UBS (UBSN.VX), Morgan Stanley (MS.N) and Credit Suisse (CSGN.VX) -- on Friday in what would have been Europe's first private equity-led offering. The financial sponsors' approach might be seen as dual-track but it is clear the planned IPO flushed out Liberty Global.

Unitymedia said Liberty Global had first approached the company three weeks ago, but a person familiar with the matter said Liberty had been interested for at least 18 months.

"Liberty was aware that once Unity Media is public, it's much more difficult to buy it," he said.

LIMITED BANK CAPITAL

Bank loan funding constraints for acquisitions have contributed to the low level of M&A in 2009. Funding for jumbo leveraged buyouts and trade purchases has dwindled.

High-yield bonds have not been used extensively by European companies for acquisition financing before.

The most notable bond financing linked to an an acquisition was the $16 billion raised for Roche (ROG.VX) early this year but that was for one of the world's best-rated companies.

Investment banks in the past have provided bridge loans for leveraged deals prior to these being taken out via syndicate loans, mezzanine and high-yield debt. UnityMedia is using only the high-yield market.

In addition to the losses banks suffered through poor investments, the credit credit crunch created a $70 billion loan overhang in Europe alone.
Officials at banks working on the 2.5 billion euro bond deal expect it to be completed within a matter of days.

Liberty Global has mandated Credit Suisse, Goldman Sachs, Deutsche Bank and JP Morgan to run the bond sale.

There are two parts to the deal; a 1.9 billion euro equivialent senior secured eight-year offering, non-callable for the first three years, in the name of Unitymedia Hessen GmbH, and a 600 million 10 year, non-callable for five years, via Unitymedia GmbH.

These two entities are the issuers of Unity's current senior secured and unsecured debt. Using the same issuers means any outstanding credit default swaps on Unitymedia will not be orphaned -- a situation where there is no underlying reference entity to the CDS.

Outstanding Unity debt will be refinanced.

The structure of the transaction is relatively straightforward and ringfences the German-based cable operations from Liberty Global's other European businesses such as UPC.

UNITYMEDIA RELEVERED

Unitymedia has 1.5 billion euros of outstanding debt, meaning that as well as supplanting the loan market, this deal raises 1 billion euros of new money, once existing debt is refinanced, which will fund part of the equity consideration.

The buyout deal offers the financial sponsors a 100 percent clean exit at a premium price -- at an enterprise value of 3.5 billion euros, Unity Media is now valued at over 8 times its forecast 2009 earnings before interest, tax, depreciation and amortisation (EBITDA), analysts said.

Prior to Liberty's purchase, the leverage was 6 times EBITDA. Telenet (TNET.BR), a European rival, trades at about 6.5 times EV/EBITDA.

Bankers said the deal was a positive signal, showing how a sophisticated industrial investor was willing to pay more than the public market.

It also signalled another step in the credit market recovery. Until now, the European high-yield market's success has largely been driven by extending bond maturities and refinancing existing credits.

Bankers said while banks remain hamstrung, the use of bond financing for the purchase of entities that possess business models and cashflows that are easily understood, was likely to rise. (Additional reporting by Daisy Ku in London) ($1 = 0.6722 euro)
 
Ultima modifica:

Imark

Forumer storico
Per la prima volta dallo scorso febbraio 2009, chi avesse investito nel comparto HY europeo a novembre avrebbe perso soldi rispetto al mese precedente... un calo marginale m-o-m (-0,19%) e probabilmente già recuperato in un paio di giorni, ma significativo del livello di saturazione dei rendimenti raggiunto nel comparto...

Dovremmo essere prossimi al top di questa "fase di ritorno" del debito iniziata a febbraio-marzo, consolidatasi a maggio e a giugno, e divenuta ruggente a fine estate... adesso, ben che vada, si andrà in laterale per qualche mese.

Junk Bonds Lose Money in Europe for First Time in Nine Months

By John Glover

Dec. 1 (Bloomberg) -- High-yield corporate bonds in Europe lost money for the first time since February last month as Greece’s weakening finances and concern Dubai would default caused investors to shy away from riskier assets.

Junk bonds, rated below Baa3 by Moody’s Investors Service and BBB- by Standard & Poor’s, returned minus 0.19 percent in November including reinvested interest, according to Merrill Lynch & Co. index data. That compares with a monthly return of as much as 13.1 percent in May, and pares gains for 2009 to 72 percent, the data show.

“When you have shocks like Greece or Dubai, they’re going to put a slight hold on corporate bond performance,” said Gary Jenkins, head of credit research at Evolution Securities Ltd. in London. “There are concerns out there about the wider world and you have to expect shocks.”

Dubai’s government said Nov. 25 that state-run Dubai World, with more than $56 billion of debt, would seek a standstill agreement with creditors and an extension of loan maturities until at least May 30, 2010. Greece, where bank shares have slid on concern the withdrawal of the European Central Bank’s extraordinary support measures will hurt economic recovery, said it may have a 2009 budget deficit of more than 12 percent of gross domestic product.

Investment-grade bonds beat both junk corporate notes and government debt last month, according to Merrill indexes. High- grade bonds sold by European companies returned 0.88 percent, compared with 0.66 percent for the region’s government debt.

National Bank of Greece SA, the largest Greek bank, fell more than 20 percent in November in stock market trading. EFG Eurobank Ergasias SA, the nation’s second-biggest lender by assets, dropped 18 percent in the month.

Dubai World said today it began talks with creditors to restructure $26 billion of debt, including liabilities of real- estate developer Nakheel PJSC.
 

Comandante Gerard

Forumer storico
Intanto arriva l'acquisizione della cable tedesca Unity Media da parte dell'americana Liberty Global. Entrambe le società sono già a rating speculativo, e la caratteristica dell'operazione consiste - come già raccontato nel 3D delle nuove emissioni - nel fatto che le banche non ci hanno messo un centesimo, nemmeno in termini di bridge loan, ossia di prestito effettuato per i pochi mesi occorrenti all'acquirente per ottenere loans bancari definitivi o per lanciare bond sul mercato, con i quali ripagare il prestito ponte.

Quando leggete su di una nuova emissione che si tratta di un escrow bond, vuol dire appunto di un bond lanciato per procurarsi i capitali occorrenti ad effettuare l'acquisto in sostituzione del prestito ponte bancario, bond con il quale si garantisce perciò il reperimento del capitale occorrente al perfezionamento dell'acquisizione.

Ove l'acquisizione non andasse a buon fine per ragioni tecniche (ad. es. fosse rifiutato l'assenso dalle Autorità antitrust statali coinvolte, ovvero si realizzasse un market disruption o altro), gli obbligazionisti sarebbero ripagati al valore indicato in prospetto all'atto dello sfumare del deal (e non a scadenza).

Il caso di Unitymedia è il più importante mai verificatosi sul mercato europeo in cui l'acquisition financing è conseguito tramite un escrow bond.

Poiché l'acquisto è tutto effettuato a debito riallocato sulla società acquisita, il suo leverage sale sensibilmente ed inoltre, la struttura del capitale del gruppo risultante dall'operazione è tale da attuale il cd. "ringfencing" di Unitymedia, ossia, in caso di default, gli altri asset europei di Liberty Global - società acquirente - non ne sarebbero coinvolti.

Quindi: tutto il rischio dell'operazione grava sugli obbligazionisti, e ove qualcosa andasse storto, il compratore non ci mette un soldo e non risponde verso questi ultimi neanche con una garanzia patrimoniale estesa agli altri beni di cui dispone in Europa :)cool:).
QUOTE]

Hai chiarito, in modo semplice, una tipologia di obbligazione...capestro - Complimenti Mark per queste spiegazioni; sei davvero preziosissimo!
 

TheLondoner

Forumer storico
i98mark ha scritto:
Dovremmo essere prossimi al top di questa "fase di ritorno" del debito iniziata a febbraio-marzo, consolidatasi a maggio e a giugno, e divenuta ruggente a fine estate... adesso, ben che vada, si andrà in laterale per qualche mese.

sostanzialmente le quotazione di molti corporate IG/ Tds e mettiamoci pure parte dell'HY hanno ormai raggiunto e superato i livelli di prezzo pre-crisi - scontando tassi ufficiali ancora molto bassi (livelli davvero irrisori) e incorporando ottimistiche attese di ripresa (al momento spinta solo dai vari deficit spending).
Concordo con te che questo potrebbe essere stato un miniciclo del debito che potrebbe ancora protrarsi a mio avviso per un annetto con movimenti laterali...(salvo crack importanti) Penso che sul medio periodo i prezzi dovrebbero rientrare e anche di molto...:cool:
 

Imark

Forumer storico
sostanzialmente le quotazione di molti corporate IG/ Tds e mettiamoci pure parte dell'HY hanno ormai raggiunto e superato i livelli di prezzo pre-crisi - scontando tassi ufficiali ancora molto bassi (livelli davvero irrisori) e incorporando ottimistiche attese di ripresa (al momento spinta solo dai vari deficit spending).
Concordo con te che questo potrebbe essere stato un miniciclo del debito che potrebbe ancora protrarsi a mio avviso per un annetto con movimenti laterali...(salvo crack importanti) Penso che sul medio periodo i prezzi dovrebbero rientrare e anche di molto...:cool:

Vediamo per quanto tempo lateralizzeranno... ;) il fatto tempo qui è una incognita non da poco, ma che riescano a fare un ciclo del debito di 3-4 anni, a partire da febbraio 2009, qui mi sembra non facile... anzi, decisamente difficile...
 

TheLondoner

Forumer storico
Per la prima volta dallo scorso febbraio 2009, chi avesse investito nel comparto HY europeo a novembre avrebbe perso soldi rispetto al mese precedente... un calo marginale m-o-m (-0,19%) e probabilmente già recuperato in un paio di giorni, ma significativo del livello di saturazione dei rendimenti raggiunto nel comparto...

Dovremmo essere prossimi al top di questa "fase di ritorno" del debito iniziata a febbraio-marzo, consolidatasi a maggio e a giugno, e divenuta ruggente a fine estate... adesso, ben che vada, si andrà in laterale per qualche mese.

Junk Bonds Lose Money in Europe for First Time in Nine Months

By John Glover

Dec. 1 (Bloomberg) -- High-yield corporate bonds in Europe lost money for the first time since February last month as Greece’s weakening finances and concern Dubai would default caused investors to shy away from riskier assets.

Junk bonds, rated below Baa3 by Moody’s Investors Service and BBB- by Standard & Poor’s, returned minus 0.19 percent in November including reinvested interest, according to Merrill Lynch & Co. index data. That compares with a monthly return of as much as 13.1 percent in May, and pares gains for 2009 to 72 percent, the data show.

“When you have shocks like Greece or Dubai, they’re going to put a slight hold on corporate bond performance,” said Gary Jenkins, head of credit research at Evolution Securities Ltd. in London. “There are concerns out there about the wider world and you have to expect shocks.”

Dubai’s government said Nov. 25 that state-run Dubai World, with more than $56 billion of debt, would seek a standstill agreement with creditors and an extension of loan maturities until at least May 30, 2010. Greece, where bank shares have slid on concern the withdrawal of the European Central Bank’s extraordinary support measures will hurt economic recovery, said it may have a 2009 budget deficit of more than 12 percent of gross domestic product.

Investment-grade bonds beat both junk corporate notes and government debt last month, according to Merrill indexes. High- grade bonds sold by European companies returned 0.88 percent, compared with 0.66 percent for the region’s government debt.

National Bank of Greece SA, the largest Greek bank, fell more than 20 percent in November in stock market trading. EFG Eurobank Ergasias SA, the nation’s second-biggest lender by assets, dropped 18 percent in the month.

Dubai World said today it began talks with creditors to restructure $26 billion of debt, including liabilities of real- estate developer Nakheel PJSC.

Vediamo per quanto tempo lateralizzeranno... ;) il fatto tempo qui è una incognita non da poco, ma che riescano a fare un ciclo del debito di 3-4 anni, a partire da febbraio 2009, qui mi sembra non facile... anzi, decisamente difficile...

secondo me tirano a campare ancora per un annetto ... poi chi cerca rendimenti ed è sufficientemente grande da influenzare i prezzi comincerà a remare contro.....
Se poi le banche centrali cominciassero a non regalare più soldi nelle aste ad un anno 1% l'immediata conseguenza la vedresti sui decennali e trentennali...
In generale appena le grandi banche avranno finito di aggiustare i bilanci e si saranno "smarcate" dal sostegno/intrusione statale se ne vedranno delle belle...
 
Stato
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