Esatto: una vicenda che ha dell'incredibile... questi continuano a ballare sul ponte del Titanic, alla caccia dell'ultima coppa di champagne (leggi: bonus annuali) e se ne fregano del fatto che la nave affondi ... tanto il loro posto sulla scialuppa di salvataggio è prenotato da tempo...
Invito tutti peraltro a seguire il dibattito parlamentare USA sulle misure da adottare per il caso di futuri default di grandi istituzioni finanziarie, connotato dall'intenzione di gruppi di parlamentari di: 1) farla finita per legge con la possibilità di adoperare soldi pubblici per i salvataggi bancari; 2) consentire alla FDIC di intervenire a nei riguardi delle stesse istituzioni finanziarie "too big to fail" per rilevarne il controllo all'approssimarsi del default, onde smantellarle, cederne gli asset e distribuire le perdite fra i creditori, inclusi ovviamente gli obbligazionisti senior unsecured; 3) degradare in questi casi una parte del credito secured accordato in tempi ravvicinati rispetto al default a credito unsecured...
Se questa linea passasse in USA ed anche in altri paesi anglosassoni, e ad esempio in UK con David Cameron dopo metà del 2010, una fetta del mondo occidentale avrà deciso di combattere il moral hazard delle banche non attraverso una più intrusiva vigilanza dello stato (che peraltro ha fallito in tutti quei paesi) bensì ponendone le conseguenze sui creditori, sull'assunto che questi ultimi, privati di ogni possibilità di "soccorso" statale, costringano le banche a comportamenti corretti sotto il profilo della gestione del rischio o subiscano le conseguenze di una eccessiva assunzione di rischio...
Se tutto questo passasse, avremmo conseguenze importanti: un rialzo generalizzato del costo del denaro legato ai fattori di rischio, a prescindere da circostanze quali inflazione e tassi di interesse; un diverso scadenzamento qualitativo del credito accordato alle banche (visto che nemmeno i creditori secured sarebbero del tutto al riparo dalle conseguenze di un default di una grande istituzione finanziaria...)...
La terza guerra mondiale, quella fra la politica e le banche, l'avrebbero persa le banche, almeno in quella parte del mondo...
E ci sarebbe da capire quale effetto ciò potrebbe avere sui paesi dell'Europa continentale e sui rapporti fra politica e banche qui da noi, dove la vigilanza statale non ha fallito in maniera così consistente e clamorosa come altrove (o almeno, così parrebbe)...