Raramente la lettura di Plus e del Sole mi ispirano considerazioni come è invece successo ieri...
Così rimurginavo leggendo un articolo a pag. 5 di Plus (a firma G. Ursino) sulle strategie dei gestori di fondi comuni e sulle cd. "innovazioni di prodotto", ossia sui prodotti innovativi proposti alla clientela, che danno di solito ottime indicazioni sui comportamenti da evitare ...
A titolo di esempio, rammento come la massiccia campagna di lancio e promozionale che invitava la platea degli investitori retail a "partecipare alla risalita del prezzo delle commodities" servendosi di appositi ETF si è rivelata una fantastica anticipatrice - in chiave contrarian ovviamente - del crollo dei prezzi delle stesse che si sarebbe verificato di lì ad una decina di mesi.
Ho appreso così del recente lancio dei "fondi a formula", che contengono scommesse di tipo analogo a quelle incorporate in obbligazioni strutturate e polizze index linked. Si tratta di fondi a durata temporanea, che hanno rendimenti collegati alla futura risalita degli indici azionari limitando le perdite in caso di ribassi dell'equity, a condizione tuttavia di tenersi le quote dei fondi fino a scadenza del fondo stesso, ossia essendo vincolati a non venderle in caso di andamento negativo delle borse ... E' lo stesso giornalista che, in un articoletto distinto, fa presente l'opportunità che questo vincolo, così come altri fattori di rischio legati alla possibilità (così mi pare di capire) che vada a gambe all'aria la controparte del contratto riguardante lo strumento derivato mediante il quale si fornisce la copertura, siano "ben spiegati" al cliente al quale la rete dei pf venderà il fondo, parlando di prodotti concepiti dagli uffici marketing delle Sgr e "spinti" dalle reti.
Questa formula servirebbe a facilitare un ritorno di capitali privati verso i mercati azionari.
Altri prodotti innovativi sono i fondi "buy & hold" sulle obbligazioni corporate: si tratta di fondi in cui il gestore, dopo aver chiuso il collocamento, "seleziona e tendenzialmente mantiene in portafoglio bond con durata compatibile alla scadenza predeterminata del fondo".
Secondo il manager di una delle Sgr che ha recentemente lanciato questi fondi "questo consente di comunicare al cliente un rendimento implicito del portafoglio a scadenza".
Verissimo, ma probabilmente consente anche di piazzare al retail per questa via una serie di bond corporate che è stato assai proficuo per gli operatori professionali sottoscrivere in emissione dal dopo Lehman ad oggi, e che adesso, essendosi probabilmente esaurito il loro potenziale di apprezzamento, vengono appunto provvidenzialmente collocati presso il retail.
A giudicare dal fatto che già 4 Sgr hanno recentemente lanciato prodotti di questo tipo, se ne deduce che il limone delle nuove emissioni, probabilmente è già stato del tutto spremuto.
Peccato: è stato bello finché è durata...