E NELLE MONTAGNE VADO A PERDERE LA MIA MENTE E A TROVARE LA MIA ANIMA

Che pena che fai. Ma un giorno sarà festa.


George Soros compie oggi 90 anni.

E Repubblica non si lascia sfuggire certo l’occasione per stendere un tappetino rosso al noto e controverso speculatore.


In effetti, l’intervista di Repubblica all'ungherese è un misto fatto di ipocrisia, ruffianeria e accondiscendenza.


L’intervista diventa addirittura comica quando viene descritta la sua «conversione» dalla finanza alla filantropia.

«È su un’operazione rischiosa – racconta l’intervistatore Mario Platero sfidando il senso del ridicolo – che nasce la sua missione filantropica.
Nel 1979 era impegnato in una speculazione difficile: “La tensione era così forte che credevo avrei avuto un infarto.
Fu un falso allarme, ma mi fece pensare che se fossi morto sarei stato un perdente, perché avrei perso la vita cercando di fare soldi”.
Nasce allora la sua prima attività per rafforzare democrazia, diritti civili, istruzione».

Una strana conversione sulla via di Damasco, non c’è che dire.

E comunque, anche dopo il 1979, Soros ha continuato a fare speculazioni e a destabilizzare nazioni straniere,
mandano in bancarotta e facendo soffrire migliaia di persone.


Però, ehi, i diritti civili prima di tutto.


C’è però una novità nella pletora di luoghi comuni sorosiani.

Dopo aver puntato per l’ennesima volta il dito contro il populismo in Europa, e in particolare contro «Viktor Orbán in Ungheria e Jaroslaw Kaczynski in Polonia»,
lo speculatore afferma infatti che «la mia principale preoccupazione in questo momento però riguarda l’Italia».

E questo perché «vedo un governo estremamente fragile, con una coalizione che regge solo per evitare elezioni che sarebbero vinte dalle forze anti europee».

E quali sarebbero queste forze antieuropee? Sarà forse Matteo Salvini ?

In realtà il segretario della Lega è sì un «leader anti europeo», ma «ha guadagnato consensi finché ha commesso l’errore fatale di provocare la crisi di governo».

Insomma, «la sua popolarità è in declino, ma è in ascesa quella di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, ancora più estremista e della stessa coalizione».

Ecco, Soros ha finalmente trovato un nuovo nemico.

Uno di quelli, però, che ti fanno capire che sei sulla strada giusta.
 
Cesare Paladino, proprietario del Grand Hotel Plaza (un 5 Stelle Lusso nel cuore di Roma)
ha presentato istanza al gup per la revoca della sentenza di patteggiamento a un anno e due mesi con l’accusa di peculato.

L’imprenditore romano si era infatti intascato i due milioni della tassa di soggiorno tra il 2014 e il 2018
.

La notizia è del 30 luglio scorso e, a parte un pezzullo nella cronaca di Roma del Corriere, non sembra aver avuto particolare risalto.

Chissenefrega delle vicende giudiziarie di un facoltoso albergatore direte voi,
se non fosse che il Paladino è, tra le altre cose, il padre di Olivia Paladino, fidanzata ufficiale di Giuseppe Conte.



Il che lo rende de facto il suocero del premier.



Il decreto rilancio in soccorso salva Paladino

Ma c’è di più.

Se ora Paladino può presentare una istanza di revoca di una sentenza, ripulendo così la propria fedina penale,
deve dire grazie ad un articolo contenuto nel Decreto Rilancio varato dal genero-premier nel maggio scorso, il 180 (comma terzo e quarto),
che depenalizza in illecito amministrativo (niente più carcere quindi) la condotta di chi non versa al comune la tassa di soggiorno dei propri ospiti.


Non solo.

La misura sembrerebbe avere valore retroattivo, visto che sicuramente si applica anche a fatti anteriori al 17 luglio 2017:
lo dimostra la recente assoluzione di un albergatore accusato di non aver versato al Comune il contributo del 2016.

Qual è il senso di inserire, in un decreto che contiene sostanzialmente norme
per far fronte all’emergenza economica causata dal Covid-19, una depenalizzazione per un simile reato?


Il dubbio che si tratti di una norma “salva suocero ” di Conte c’è, vista anche l’assenza di misure a sostegno del settore,
come riscontrato da molte associazioni di categoria (il bonus vacanze per esempio è stato definito un vero e proprio “flop”).

Un altro “aiutino” di Conte al suocero?

Insomma alla poca attenzione per la categoria, alle armi spuntate un po’ su tutti i fronti,
fa da contraltare una norma in grado di ripulire la fedina penale di chi si è indebitamente appropriato di milioni di euro ben prima dell’emergenza Covid-19,
che guarda caso è una manna dal cielo per il suocero del presidente del Consiglio.


Immaginiamo cosa sarebbe accaduto se una cosa del genere l’avesse partorita un Berlusconi,
titoli a nove colonne e aperture dei tg come minimo, la sinistra in piazza ad urlare contro le leggi ad personam etc.


E questo potrebbe non essere il primo favore di Conte al suocero, come ebbe a scrivere Franco Bechis sul Tempo nel dicembre scorso.



Grazie alla Rottamazione Ter dell’autunno 2018, fortemente voluta da Conte,
le aziende del papà della fidanzata, nei guai per 36 milioni di euro, poterono contare su una rateizzazione – senza more e a interessi zero – per ben 27 milioni di euro.

“Uno dopo l’altra”, scrive Bechis, “hanno fatto domanda la Archimede immobiliare, l’Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio,
l’Unione esercizi alberghi di lusso e l’Immobiliare di Roma Splendido, chiedendo la rateizzazione di poco meno di 27 milioni di euro di debiti tributari di varia natura,
lasciandone fuori perché non potevano rientrarvi altri nove milioni di euro”.

Conte favorisce il suocero, solo un caso?

Insomma causalmente l’opera di Conte in veste di premier ha avuto il merito, almeno in due occasioni,
di favorire non poco la condizione economica del padre della fidanzata, la quale, va ricordato,
lavora anche lei nel business di famiglia e contribuirebbe a gestire proprio l’Hotel Plaza.


Un lavoro piuttosto remunerativo, che le permetterebbe di andarsene in giro con borse di Hermes da 80 mila euro.

Ma al di là dello stile di vita di Olivia Paladino di cui poco ci importa, colpisce che la sua figura stia emergendo mediaticamente solo nelle ultime settimane,
al contrario di quanto avvenuto fino a pochi mesi fa, quando il suo profilo era totalmente riservato (niente social né apparizioni pubbliche) ai limiti del “mistero”.

Perché la bella Olivia si mostra solo ora?

Perché solo ora Conte ha iniziato a sostituire l’immancabile Rocco Casalino con la più bella e gradevole silhouette di Olivia Paladino,
nonostante il loro fidanzamento duri da almeno un paio d’anni?

E’ solo una strategia comunicativa?

Farsi vedere affiancato da una first lady per motivi di opportunità politica e di immagine?


Oppure in precedenza c’era la necessità di non affiancare troppo il nome di Conte a quello di Cesare Paladino, evasore e condannato per peculato?


Magari ora che la situazione è parzialmente “aggiustata”, chissà che il Paladino non punti a diventare il suocero ufficiale del premier.
 
Lo sapete che la dematerializzazione del denaro, la sparizione dei biglietti di corso legale rende ancora più semplice il riciclo del denaro?

Alla fine basta avere qualche amico in una società di gestione dei pagamenti elettronici, o controllare la società stessa ,
e si spostano milioni di euro in un click, senza possibilità di essere intercettati alle frontiere con una valigia di euro…


Il tutto operando in paesi apparentemente sicuri.


Come rivelato dal Financial Times Wirecard agiva come gestore degli incassi di CenturionBet,
società di scommesse online che è stata utilizzata per riciclare milioni di euro di profitti criminali della ‘Ndrangheta calabrese,
tra cui quelli derivanti dal traffico di droga, la gestione dei campi dei migranti e le altre attività criminali.


Pochi giorni fa La Stampa ha unito a quella società anche BetUniq, altra società di scommesse legata alla criminalità organizzata
che ha trovato un appoggio su Wirecard per svolgere le proprie attività illegali.



Ora potrete affermare, come fanno tanti, che questi movimenti sono secondari, che alla fine si tratta solo di una proporzione minima dl fatturato di Wirecard.


Probabilmente è vero, anche se le inchieste sono solo all’inizio
e c’è tutto il mondo delle filiali orientali ed esotiche della società tedesca da analizzare e non sappiamo che cosa ne salterà fuori.


Ricordiamo che i conti falsi, che sono stati alla base del fallimento della società, sono stati aperti nelle Filippine
e che pochi giorni fa è morto improvvisamente a Manila proprio il tedesco responsabile di tutte le filiali asiatiche,
quindi è probabile che molto debba ancora venire a galla.



Nonostante questo il problema per il governo italiano è l’uso del contante,
dimostrando così una superficialità ed una poca conoscenza della realtà impressionanti:
smaterializzando il denaro spostare 10 euro, 10 mila o 10 milioni è la stessa identica cosa.


Se voglio passare al di sotto dei radar della Banca Centrale o dei controllori
frazionare gli spostamenti su un computer è una questione di programmazione che si può fare in poche ore in un ufficio.


Al contrario spostare 10 euro o 10 milioni in banconote non è la stessa cosa,
ma questo pare non essere proprio compreso da chi, invece ,
vuole solo creare un ulteriore utile improprio per il sistema bancario.
 
La Dia communication, un nome una garanzia.

Due fratelli, una passione e compensi molto ben retribuiti.


Uno si chiama Roberto, racconta Panorama, e risulta tra lo staff di diretta collaborazione come fotografo ufficiale del ministro degli esteri Lugi Di Maio.

Si definisce “wedding storytelling” e alla “ricerca della bellezza” , ma il salto tra eventi mondani e creativi
a eventi prettamente istituzionali ha richiesto il tempo di un caffè.



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Sicuramente è molto più che un fotografo.

Per questo la sua retribuzione, iniziata con alcuni “shooting” a esponenti del Movimento si è trasformata in contratto part-time dal valore di 35mila euro lordi l’anno.

In realtà la sua collaborazione ha origini più remote e da lì ha spiccato il volo.

Ha seguito la campagna elettorale nel 2016 con i pentastellati Giulia Grillo e altri, un’esperienza evidentemente andata bene visto che ora lo troviamo al ministero degli Esteri.


Non è da meno -anzi forse anche meglio a giudicare dalla remunerazione- la professionalità del fratello
, il quale “gode di una collaborazione ad hoc direttamente con Giuseppe Conte”.


Lui, riferisce Panorama, è invece “l’esperto” dell’ufficio stampa e del portavoce del Presidente Rocco Casalino,
retribuito con un compenso generoso di 40mila euro lordi l’anno.



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Semper fidelis, la collaborazione tra Movimento e la Dia communication sembra andare avanti da anni.


Le casualità infatti proseguono.


Uno tra i più recenti lavori di spicco nel portfolio della Dia communication è la campagna di comunicazione per la prevenzione del contagio di coronavirus,
commisionata da Palazzo Chigi e dal ministero della Salute.



Insomma, due fratelli dalle indubbie doti, considerando che hanno conquistato entrambi i sorrisi dei politici catturandoli con il loro ‘obiettivo’.
 
Un caso davvero peculiare di ribellione alle misure contro il coronavirus.

Protagonista l’eccentrico John McAfee – sì, proprio lui, il creatore dell’omonimo, storico antivirus ora di proprietà di Intel
– che, secondo quanto ricostruito da Dagospia, è stato arrestato in Norvegia una volta sceso dal suo jet privato.


Il motivo?

Indossava un tanga di pizzo nero al posto della mascherina.



McAfee, 74 anni ma più provocatore e sopra le righe di un adolescente,
si trovava in vacanza in Europa, spostandosi da una nazione all’altra con il proprio aereo personale.

«Ho visitato la Catalogna prima che l’Europa proibisse i viaggi ai catalani – ha raccontato su Twitter –.

Ho provato a tornare in Germania e anche lì mi è stato vietato l’ingresso».

A questo punto McAfee ripiega sulla Norvegia, perché, sempre secondo Dagospia, vi si troverebbe lo scalo più vicino.

Immaginatevi le facce dei doganieri quando si sono visti venire incontro l’arzillo 74enne con un paio di mutande di pizzo nero che gli coprivano la faccia.

L’uomo è stato fermato dalle autorità che gli hanno contestato la non conformità del dispositivo di protezione individuale.

«Mi hanno chiesto di sostituirlo», racconta.

«Ho rifiutato di farlo, però. E anche se hanno insistito io ho affermato che la protezione era più che sicura e mi sono rifiutato di indossare altro».

L’importante è mantenere il punto.

Ma le forze dell’ordine norvegesi non erano in vena di scherzi e così per il guru dell’informatica sono scattate le manette.

Un arresto, a dire il vero, durato solo alcune ore, come confermato anche dalla moglie di McAfee che sul profilo del marito ha raccontato dei dettagli l’accaduto.

«Gestirò il suo profilo fino a quando non scapperò o non riuscirò a corrompere qualcuno,
o fino a quando John non riceverà la visita del suo avvocato – scrive ironicamente –
Fino ad allora dovranno solo costringerlo ad uscire con la forza dalla detenzione».

Alcune ore dopo la detenzione l’indisciplinato imprenditore e la sua dolce metà hanno festeggiato la scarcerazione con una bottiglia di champagne.

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Mai come ora, in questo momento storico stiamo assistendo ad un totale sconvolgimento degli equilibri geopolitici,
forse ancor più rispetto al latente conflitto fra Stati Uniti e Unione Sovietica che durò fino al crollo del Muro di Berlino.

Il governo Conte bis, con le sue oggettive responsabilità in merito ad aumento del flusso migratorio
(peraltro diversi immigrati provenienti dall’Africa del Nord risultano positivi al coronavirus),
danneggiamento dell’economia nazionale e dei diritti sociali, si trova perfettamente allineato con il globalismo ordoliberista
che si serve di organi tecnico-finanziari come l’Unione Europea per disgregare il nostro Stato sociale

e tutti i presupposti che sarebbero funzionali per un sano riconoscimento nell’identità, valori, tradizioni e cultura del popolo.


L’esecutivo giallofucsia è fautore di un regime terapeutico e sanitario,
limitando tutte le libertà sancite dalla nostra Costituzione in nome di una generica “salute”,
quando diversi esponenti del mondo accademico e scientifico hanno più volte dichiarato che la pandemia almeno in Italia è terminata.

Allora perché continuare con distanziamenti sociali, mascherine e misure restrittive sempre più prive di senso
(a Torino è stato introdotto il divieto di guardare le persone in faccia negli autobus)?

Perché continuare a vivere nella paura quando le ripercussioni socio-economiche prodotte dalle politiche scellerate di questo governo
saranno gravissime per gran parte dei cittadini?

Non si è mai vista una situazione come questa, con gran parte delle testate acclamano Conte come un eroe
– c’è chi si è spinto a considerarlo il miglior premier degli ultimi decenni – dopo che ha sospeso il dettato costituzionale a colpi di Dpcm
(atti amministrativi del presidente del Consiglio dei ministri e non quindi fonti del diritto, ricordiamo),
dopo che a migliaia lavoratori italiani non sono ancora arrivati gli assegni della cassa integrazione
mentre lui e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, hanno fatto così tante promesse che a quest’ora dovremmo essere lo Stato più ricco del globo.


Non sono solo critiche, ma vere e proprie contraddizioni politiche dovute ad eventi passati,
calcolando che i precedenti esecutivi rispondevano a istanze globaliste e ordoliberiste
e in nome di queste ultime hanno effettuato ripetuti tagli al sistema sanitario che adesso vorrebbero invece tutelare.


Quando però si va ad indagare effettivamente perché sono stati attuati questi tagli alla sanità,
per la maggiore viene riferita la solita risposta “perché ce lo chiede l’Europa”:
inutile dire che non esiste più un governo che faccia valere la sovranità nazionale in Italia,
prendendo le politiche d’indirizzo da un’Unione Europea che sa più di “banda bassotti”.

Una qualche “salvezza politica” potrebbe oggi essere rappresentata dalla nascita e crescita di un nuovo polo sovranista
che si opponga a scelte ormai smaccatamente, se non dichiaratamente anti-italiane.

Un polo, quello sovranista, che deve però allo stesso tempo abbandonare gli schematismi neoliberisti,
passando da un generico (quanto sterile) “euroscetticismo” all’anti-europeismo dichiarato se non si vuole cadere nell’oblio politico.
 
Questi i dati su oltre 10.000.000 di abitanti. Vi sembrano numeri da "emergenza" ?


I dati di mercoledì 12 agosto, in Lombardia:


  • i tamponi effettuati: 7.960, totale complessivo: 1.387.206
  • i nuovi casi positivi: 102 (di cui 16 ‘debolmente positivi’ e 5 a seguito di test sierologico)
  • i guariti/dimessi totale complessivo: 74.700 (+95), di cui 1.407 dimessi e 73.293 guariti
  • in terapia intensiva: 10 (=)
  • i ricoverati non in terapia intensiva: 165 (+5)
  • i decessi oggi : 0 (=)
  • i decessi, totale complessivo: 16.833 (=)

Calcolate che - sulla base di dati Istat - in media, ogni giorno, muoiono in Lombardia fra 270 e 300 persone.
 
Buffonate europee e nato accondiscendente.


La situazione di tensione nel mar Egeo e Mediterraneo è in continua evoluzione e, purtroppo, in senso assai negativo.

Gli ottomani, inizieremo a chiamarli così, hanno infatti stabilito che la nave per le esplorazioni energetiche Oruc Reis con due unità di appoggio,
da oggi al 23 agosto, sarà al largo dell’isola greca di Kastellorizo.


Inoltre, Ankara ha dato il via a un’esercitazione navale nell’area a sud-est di Rodi e della stessa Kastellorizo, come già preannunciato il 6 agosto scorso.


Il ministro dell’energia Fathi Donmez ha annunciato che le attività di esplorazione nel Mediterraneo e nel Mar Nero
proseguiranno per garantire l’indipendenza energetica della Turchia.

A quanto risulta, la tensione è comunque destinata ad accrescersi anche perché alcune unità navali militari di superficie di Ankara
e un sottomarino scortano la nave Oruc Reis in viaggio verso la zona economica esclusiva greco – egiziana, anche se al momento non si registrano sconfinamenti.


Da parte ellenica, dopo lo stato di allerta delle forze armate proclamato ieri,
è attualmente in corso una riunione dei vertici dello Stato maggiore della Difesa per valutare
l’evolversi della situazione di estrema tensione al largo delle isole greche.


Il premier Kyriakos Mitsotakis si è consultato telefonicamente con Charles Michel, presidente del consiglio dell’Ue
in relazione all’escalation provocata dalle manovre ottomane e, nel pomeriggio è previsto un colloquio anche con Jens Stoltenberg,
segretario generale della Nato, alleanza in cui la Turchia è integrata.


Ma il neo califfo Recep Tayyp Erdogan, si è detto estremamente contrariato
dall’accordo sui confini marittimi condiviso in settimana tra Egitto e Grecia

che annullerebbe, di fatto, il precedente tra Turchia ed Egitto.


Secondo Erdogan,


“l’accordo tra Grecia ed Egitto non ha alcun valore e non c’è bisogno di discutere con coloro che non hanno diritti, specialmente per quanto riguarda le giurisdizioni marittime”.


L’accordo tra Grecia ed Egitto include la linea costiera dell’isola di Kastellorizo, oltre che di Strongyli e Rodi
da utilizzarsi per la demarcazione delle frontiere marittime con Egitto, Cipro, la Libia ed eventualmente proprio della Turchia.


Al momento l’unica reazione internazionale all’evoluzione delle tensioni è quella dettata
da Francia , Germania e Italia (sì, avete letto bene…) che hanno annunciato che prenderanno in considerazione
sanzioni economiche verso le imprese di Turchia, Kazasthan e Giordania in considerazione della loro violazione dell’embargo relativo alla fornitura di armi in Libia.
 

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