E' possibile un sostegno della "rete" ai BTP? Cittadino compra pagina Corriere

ma certo, corriamo tutti a comprare BTP , altrimenti i 31.000 euro al mese di pensione ad Amato chi glieli da' ? :-o


infatti sai come andrebbe fatta la pagina???

che noi italiani ci impegniamo a comprare btp....se prima i politici si tagliano tutti i privilegi...e con tutti intendo tutti..non solo la pensione o stipendio:wall:
 
Comunque la mia proposta è un poco più avanti rispetto a quella dell'inserzione del "Corriere della Sera".
Non chiedo solamente di acquistare 5 K di BTP, ma invito ad alleggerire il portafoglio di chi si trova in possesso di bond di banche inglesi (principalmente) francesi e tedesche che a loro volta hanno alleggerito in questi ultimi tre mesi il debito italiano.
E' anche un modo per salvaguardare l'investimento ... perchè i prossimi saranno loro ... mentre i BTP scontano già ora gli scenari negativi.
quoto anche questa proposta...........

molti italiani comprano bund al 2% non capendo che in questo modo rovinano l'italia e un giorno quando le acque si saranno calmate..si ritroveranno un incastro da paura..con un -20% sul ptf e anche un rendimento da fame che non copre manco l'inflazione:wall:

incastrato per incastrato..meglio rimanerci al 6-7%
 
si ma l'86,74 di esso è già in mano alle banche italiane

Falso, circa il 56% è (o era, visti i tempi chissà oggi comeè la situazione) è in mano italiana, banche comprese (il 13% ai retail), il resto è all'estero, BCE compresa, che adesso ne dovrebbe avere già un bel po', penso quasi un centinaio di miliardi.

Mi correggo, si stima che la BCE abbia già comprato 70 miliardi di titoli di stato, fonte FT.
 
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ma certo, corriamo tutti a comprare BTP , altrimenti i 31.000 euro al mese di pensione ad Amato chi glieli da' ? :-o

Amato i 31.000 euro li prenderà anche con l'abbraccio del FMI, anzi prenderà di più come advisor, consulente ...., così come il pensionato Draghi, circa 9.000 al mese (però netti mi sembra).
Mentre i comuni mortali, o poco meno rischiano stipendio e posto di lavoro, visto che non ho sentito ancora dai luminari BCE, FMI, UE parlare di:

- abolizione dei finanziamenti alle regioni autonome;
- ridimensionamento dei trasferimenti alle imprese.
 
Le reazioni alla proposta melani

Comprare Btp, tanti sì alla campagna
«Ma servono anche le riforme»

Intesa Sanpaolo: commissioni zero alle famiglie nel «giorno del debito comune»






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La pagina del Corriere acquistata da Giuliano Melani





ROMA - Precipitarsi in banca a comprare titoli di Stato italiani, «anche a tasso zero», come ha proposto Giuliano Melani, un professionista fino a ieri sconosciuto, con un appello a pagamento lanciato sul Corriere , è senza dubbio «una buona iniziativa, un appello da raccogliere», dice il direttore generale della Confindustria, Giampaolo Galli. Ma, da sola, «non basta». L'Italia, aggiunge Galli, «ha bisogno che vengano fatte le cose che ci chiede l'Unione europea e che saranno in grado di dare fiducia ai mercati ma anche ai risparmiatori italiani». In questo senso, continua il direttore generale, «l'appello di Melani può essere utile come sprone a fare le cose. L'Italia è troppo grande per essere salvata dalla Ue o dal Fondo monetario. Deve far conto sulle proprie risorse. E il nostro Paese ne ha tante: imprese competitive, famiglie che risparmiano, banche che non si sono lanciate in avventure finanziarie. Dobbiamo risolvere due problemi, il debito pubblico e la bassa crescita, ai quali si è ora aggiunta una questione di credibilità. Ma ce la possiamo fare». Una fiducia, questa di Galli, che si estende ai titoli pubblici: «Io ne ho e non li ho venduti».

Per incoraggiarne l'acquisto sarebbe favorevole che le banche azzerassero per un giorno le commissioni, come ha proposto il Corriere ? «Questo devono deciderlo le banche», dice Galli. E una prima risposta positiva è già arrivata. Se infatti la «giornata del nostro debito comune» verrà organizzata come il Corriere ha auspicato a seguito dell'appello di Melani, c'è già Intesa Sanpaolo che annuncia la sua adesione promettendo di «azzerare le commissioni di sottoscrizione alle famiglie», come si legge nella lettera del numero uno Corrado Passera (pubblicata di fianco).

Anche Ivan Malavasi, leader della Cna e presidente di turno di Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casa) distingue tra la generosità dell'iniziativa di Melani e le concrete possibilità che possa essere questa la soluzione dei problemi dell'Italia. «Credo che Melani abbia buttato il cuore oltre l'ostacolo. Un grande atto d'amore per il Paese che possiamo anche fare. Io stesso ho titoli di Stato e credo che lo Stato sia solvente. Ma non possiamo nasconderci che questo non è sufficiente. Non possiamo farcela se prima la politica non ricostruisce le condizioni di credibilità circa le nostre capacità di risanamento. Noi imprenditori possiamo fare la nostra parte, creare lavoro e cercare di competere, senza chiedere contributi, ma solo meno burocrazia. La politica, però, deve ridare credibilità al Paese».

Sostegno pieno all'appello di Melani è arrivato ieri da Francesco Storace, segretario de La Destra, secondo il quale deve essere innanzitutto la classe politica a dare l'esempio, mentre avevano già espresso adesione il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, e la parlamentare del Pdl Michela Biancofiore. Una proposta articolata di riacquisto dei titoli pubblici viene intanto dall'Associazione per la riduzione del debito pubblico presieduta da Nicola Paglietti. Che dice: «Il problema del debito è alla nostra portata. Si tratta infatti di 1.900 miliardi mentre la ricchezza delle famiglie è di 8.600 miliardi, di cui 3.600 di ricchezza finanziaria». Lo Stato, secondo l'associazione, dovrebbe emettere Btp quinquennali o decennali al 2% garantiti dal patrimonio pubblico che diano ai cittadini sottoscrittori un «premio di risanamento», cioè un interesse straordinario una volta raggiunto l'obiettivo di riduzione del debito alla media europea.

Enrico Marro
06 novembre 2011 10:46

(Corriere della Sera)
 
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Crisi/ Btp anti-debito al 2% con "premio di risanamento"

La proposta dell'Associazione per la riduzione del debito




Roma, 5 nov. (TMNews) - Btp al tasso del 2% con un "premio di risanamento" per abbattere i tassi d'interesse ed avviare il percorso virtuoso di riduzione del debito: è la proposta dell'Associazione per la Riduzione del Debito pubblico (Ardep, ARDeP - ARDeP - Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico) presieduta dall'avvocato romano Nicola Paglietti, che interviene nel dibattito aperto ieri dall'appello agli italiani a "comprarsi" il debito, pubblicato sulla pagina a pagamento del Corriere della Sera dall'imprenditore di Pistoia Giuliano Melani, 51 anni, che ha annunciato che lunedì andrà in banca ad acquistare 20 mila euro di Btp. Melani ha ricevuto ieri centinaia di mail e telefonate (anche dal sindaco di Firenze Matteo Renzi) ed è stato intervistato in serata a "Otto e Mezzo" sulla 7 da Lilli Gruber. Enrico Letta del Pd, anch'egli ospite della Gruber, si è detto interessato alla proposta, così come l'onorevole Pdl Micaela Biancofiore che ha chiesto a Berlusconi di farsene portavoce e ai politici di investire i loro risparmi in Btp.

Melani, di orientamento liberale (negli Anni 80 promosse una lista civica nel comune di Quarrata che prese il 23% e tre consiglieri), ha sostenuto che ogni anno lo Stato deve rinnovare Btp e altri titoli di Stato per 270-280 miliardi: il che fa 4500 euro per ogni cittadino. Se ciascuno di noi sottoscrivesse da lunedì titoli per 4500 euro, cominceremmo a "ricomprarci" il debito e allenteremmo la tensione finanziaria che rischia di portarci all'insolvenza.

Nel fondo del Corriere della Sera di stamattina, intitolato "Abbiamo fiducia nei nostri titoli", Aldo Cazzullo aggiunge che le banche, per favorire le sottoscrizioni, potrebbero rinunciare per un giorno la commissione sulla vendita dei titoli. Anche oggi sul blog del sito del Corriere decine di lettori reagiscono alla proposta di Melani: la grande maggioranza accetta la proposta, ma alcuni con dei distinguo. Un lettore scrive che andrà in banca un minuto dopo che il Governo si sarà dimesso; un altro suggerisce a De Benedetti di investire in Btp i 564 miliardi ricevuti dalla Fininvest di Berlusconi come risarcimento per il caso Mondadori.

Alla proposta di Melani aderisce anche l'Ardep, fondata nel 1993 dal pedagogista Luciano Corradini, che in questi 18 anni ha elaborato numerose proposte per ridurre il debito (illustrate anche a Prodi quand'era Presidente del Consiglio e a Ciampi quando era ministro del Tesoro). "L'iniziativa di Melani è importantissima - dice il presidente Ardep Paglietti - perchè sottolinea due cose che l'Ardep ripete dal 1993: il debito è un problema di tutti gli italiani ed è alla nostra portata risolverlo, senza aiuti dall'esterno. Il debito è infatti di 1900 miliardi, mentre la ricchezza delle famiglie è di 8600 miliardi, di cui 3600 di ricchezza finanziaria. Quindi il problema del debito, prima che economico e politico, è morale: chiama in causa la nostra responsabilità di cittadini, e soprattutto di padri che non possono lasciare ai figli un'eredità così pesante: sta a noi ridurre il debito nei prossimi anni. E ce la possiamo fare. Dunque da lunedì andiamo tutti a comprare i Btp".

L'idea "integrativa" dell'Ardep parte del presupposto che il problema più urgente è quello di ridurre la "febbre dei tassi" perchè se si consolidassero al 6% attuale vanificherebbero le ultime misure di risanamento. Da qui il suggerimento allo Stato di emettere Btp quinquennali o decennali al 2% (più o meno i tassi dei titoli tedeschi) garantiti dal patrimonio dello Stato, che diano ai cittadini-sottoscrittori un "premio di risanamento" (cioè un interesse straordinario), una volta raggiunto l'obbiettivo di riduzione del debito alla media europea (attorno all'80%, dall'attuale 120%).

"In questo modo - dice Paglietti - i cittadini sarebbero indotti a "scommettere sul risanamento" e sull'Italia. Negli Anni 90 proponemmo un prestito a tasso zero per entrare nell'Euro, simile alla tassa per l'Europa varata dal Governo Prodi e poi parzialmente restituita un volta entrati nella moneta unica". L'ex Ragioniere dello Stato Andrea Monorchio, insieme a Guido Salerno, ha proposto che con titoli a tasso ridotto lo Stato potrebbe pagare il 10% delle sue forniture e magari una piccola percentuale di stipendi pubblici.

"I Btp al 2% sono solo il primo passo del risanamento - conclude Paglietti - che richiede anche privatizzazioni e liberalizzazioni, la destinazione alla riduzione del debito di tutte le entrate straordinarie dello Stato, a partire dai recuperi dell'evasione fiscale, e una piccola patrimoniale per ridurre le tasse sul lavoro e la produzione e rimettere in moto la crescita economica e l'occupazione. Ma si possono fare anche tante cose apparentemente minori. Noi per esempio abbiamo proposto di noleggiare all'estero le opere d'arte che giacciono nei magazzini dei musei. Solo questa misura potrebbe rendere qualche miliardo l'anno".

***
Va beh ... 2%.
Accontentiamoci di rendimenti sul secondario al 6% :-o
 
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