A me sembra uno scenario surreale, da apartheid:
di fatto ci sono lavoratori di serie A (chi ha iniziato prima di una certa data) a cui verrà concesso di andare in pensione ad una certa età e con una certa pensione, e lavoratori di serie B (chi ha iniziato dopo una cerda data): questi ultimi dovranno lavorare più anni, con meno garanzie, percepire una pensione più bassa, e per di più sono chiamati a contribuire alle pensioni dei lavoratori "di serie A".
Come se un governo sudafricano passato avesse avuto la bella pensata di introdurre nuove tasse sui neri per aumentare o mantenere i privilegi dei bianchi.
Io - che non sono Bersani - l'avevo già scritto e, con orgoglio, ricordo che Giovakkino (mica bau bau micio micio) era d'accordo con me, e chi non era d'accordo con me era un noto komunista mangia-bambini come Gipa
.
http://www.investireoggi.it/forum/e-grave-non-esser-solidali-coi-lavoratori-esodati-vt71317.html
Mi porto avanti a livello dialettico: se qualcuno/a vuole uscire di tema e dirmi "Non parlare di lavoratori di serie A o di serie B: la cosa vergognosa è che stai dicendo i ricchi debbono pagare meno del 60% di tasse, mentre
si sa che gli oligarchi son tutti raccomandati e/o incapaci" io, altrettanto qualunquisticamente, posso dichiarare che:
1) una parte non trascurabile degli esodati, ancòra arzilli, andrà a lavorare in nero sottraendo altri posti di lavoro legale ai disoccupati
2) gli incapaci e i raccomandati ci sono anche tra quelli che guadagnano meno di 150mila euro all'anno
3) ogni nuova tassa sui redditi è un regalo agli evasori e elusori fiscali, fintantoché in Italia si va avanti così: ben pochi negozianti e detentori di trust, ad esempio, solidarizzeranno con gli esodati.