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Tratto da : www.antimafiaduemila.com
ELEZIONI REGIONALI IN SICILIA
RITA BORSELLINO SCONFITTA, MA LA LOTTA CONTINUA.
Con il 53% dei voti il Governatore uscente della Regione Salvatore Cuffaro(vedi foto) ha sconfitto RitaBorsellino (vedi foto), che ha totalizzato il 42% dei voti, riconfermandosi alla guida della Sicilia.Rita Borsellino è stata sconfitta. La maggior parte dei siciliani ha votato la mafia.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che è sotto processo per favoreggiamento a Cosa Nostra e tutti lo sapevano.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che ha intrattenuto rapporti diretti e indiretti con presunti boss mafiosi di alto rango come l’ingegnere Michele Aiello. E tutti lo sapevano.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che in gran segreto, senza scorta, si è incontrato nel retrobottega di un negozio di abbigliamento sportivo di Bagheria con Aiello, considerato dagli inquirenti un prestanome di Bernardo Provenzano, e tutti lo sapevano.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che è il delfino di quel Calogero Mannino più volte processato per mafia e la cui posizione non è ancora stata chiarita. E tutti lo sapevano
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che era amico di un mafioso, oggi pentito, Francesco Campanella che sta raccontando nelle aule di tribunale le gesta non proprio onorevoli di Cuffaro prima e dopo la sua nomina alla presidenza della Regione.
E voi lo sapevate, voi siciliani, miei conterranei, sapevate per chi stavate votando.
Si rende necessaria a questo punto una domanda: Quale pressione esercita ancora Cosa Nostra sul territorio siciliano, ne è ancora padrona?
E i superlatitanti come Salvatore Lo Piccolo e MatteoMessina Denaro continuano ad essere i re della Sicilia?
Fino a che punto possono considerarsi successi gli arresti di grandi boss, compreso quello di Provenzano, se poi nel momento cruciale, quando si ha l’occasione di voltare pagina, questo non avviene?
Non lasceremo da sola Rita Borsellino ne quelli come lei impegnati in prima persona nella lotta alla mafia, come Don Ciotti, i magistrati e tutti quegli esponenti della società civile che non si risparmiano per affermare legalità e giustizia.
L’amara sconfitta ci deve però far riflettere: la strada è ancora molto, molto lunga.
Che ne prenda atto il governo Prodi, che capisca che la lotta alla mafia deve ritornare ad essere una priorità nell’agenda di governo, altrimenti non potrà che essere considerato peggiore del governo Berlusconi che almeno ha agito sfacciatamente non trincerandosi dietro ipocriti valori di etica e legalità. Attendiamo al varco le prossime mosse. Aiuti concreti alla giustizia, tanto in termini spicci: dalla carta per le fotocopie alla benzina per le macchine blindate, ad una legislazione severa che abolisca tutte le vergognose leggi ad personam approvate dal governo di centro destra che hanno favorito anche la mafia. Rita Borsellino è stata sconfitta e con lei siamo stati sconfitti un po’ tutti noi, però non lasceremo le mani dall’aratro. Non lasceremo sola Rita Borsellino, come quel 42% di siciliani onesti che vogliono la Sicilia pulita e libera dalla mafia.
Di Giorgio Bongiovanni
ELEZIONI REGIONALI IN SICILIA
RITA BORSELLINO SCONFITTA, MA LA LOTTA CONTINUA.
Con il 53% dei voti il Governatore uscente della Regione Salvatore Cuffaro(vedi foto) ha sconfitto RitaBorsellino (vedi foto), che ha totalizzato il 42% dei voti, riconfermandosi alla guida della Sicilia.Rita Borsellino è stata sconfitta. La maggior parte dei siciliani ha votato la mafia.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che è sotto processo per favoreggiamento a Cosa Nostra e tutti lo sapevano.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che ha intrattenuto rapporti diretti e indiretti con presunti boss mafiosi di alto rango come l’ingegnere Michele Aiello. E tutti lo sapevano.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che in gran segreto, senza scorta, si è incontrato nel retrobottega di un negozio di abbigliamento sportivo di Bagheria con Aiello, considerato dagli inquirenti un prestanome di Bernardo Provenzano, e tutti lo sapevano.
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che è il delfino di quel Calogero Mannino più volte processato per mafia e la cui posizione non è ancora stata chiarita. E tutti lo sapevano
Rita Borsellino è stata sconfitta. Da un candidato che era amico di un mafioso, oggi pentito, Francesco Campanella che sta raccontando nelle aule di tribunale le gesta non proprio onorevoli di Cuffaro prima e dopo la sua nomina alla presidenza della Regione.
E voi lo sapevate, voi siciliani, miei conterranei, sapevate per chi stavate votando.
Si rende necessaria a questo punto una domanda: Quale pressione esercita ancora Cosa Nostra sul territorio siciliano, ne è ancora padrona?
E i superlatitanti come Salvatore Lo Piccolo e MatteoMessina Denaro continuano ad essere i re della Sicilia?
Fino a che punto possono considerarsi successi gli arresti di grandi boss, compreso quello di Provenzano, se poi nel momento cruciale, quando si ha l’occasione di voltare pagina, questo non avviene?
Non lasceremo da sola Rita Borsellino ne quelli come lei impegnati in prima persona nella lotta alla mafia, come Don Ciotti, i magistrati e tutti quegli esponenti della società civile che non si risparmiano per affermare legalità e giustizia.
L’amara sconfitta ci deve però far riflettere: la strada è ancora molto, molto lunga.
Che ne prenda atto il governo Prodi, che capisca che la lotta alla mafia deve ritornare ad essere una priorità nell’agenda di governo, altrimenti non potrà che essere considerato peggiore del governo Berlusconi che almeno ha agito sfacciatamente non trincerandosi dietro ipocriti valori di etica e legalità. Attendiamo al varco le prossime mosse. Aiuti concreti alla giustizia, tanto in termini spicci: dalla carta per le fotocopie alla benzina per le macchine blindate, ad una legislazione severa che abolisca tutte le vergognose leggi ad personam approvate dal governo di centro destra che hanno favorito anche la mafia. Rita Borsellino è stata sconfitta e con lei siamo stati sconfitti un po’ tutti noi, però non lasceremo le mani dall’aratro. Non lasceremo sola Rita Borsellino, come quel 42% di siciliani onesti che vogliono la Sicilia pulita e libera dalla mafia.
Di Giorgio Bongiovanni