Eravamo ragazzi e ci dicevano: “Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita”.......

dici che sono così coioni ? :wall::wall:



dico che sono in confusione più totale.......non sanno che pesci prendere.....

per il momento mi ostino a non credere che stiano tirando la volata a chi ci sta massacrando......ma il dubbio ce l'ho che siano skifosi fino a questo punto......:down:

oramai non si sa più cosa pensare.....
 
se fai così....Presidente.....giuro che vengo li e ti bacio sulla bocca......:up:


TMNews - Napolitano gioca la carta Monti, da tecnico a senatore


Roma, 9 nov. (TMNews) - Giorgio Napolitano gioca la carta Mario Monti. La nomina a senatore a vita del professore, gettonatissimo nelle ipotesi sulla guida di un governo di larghe intese dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, cade in una giornata che registra uno sforzo massimo del presidente della Repubblica per rassicurare i mercati. La mattinata si è aperta nel peggiore dei modi, con le borse italiane giù e lo spread ai massimi. Segno che non è servita ieri la promessa del Cavaliere di farsi da parte dopo l'approvazione della legge di stabilità con le misure anti-crisi promesse all'Europa. I mercati hanno reagito male e il capo dello Stato se n'è reso conto in mattinata, prima di incontrare il sottosegretario Gianni Letta salito al Colle per la cerimonia organizzata in occasione della giornata dello Spettacolo.

Da quel punto in poi, la giornata scorre densa e velocissima. C'è il discorso davanti agli attori e ai registi arrivati al Quirinale per la consegna dei premi 'Vittorio de Sica'. L'ennesimo appello alla "coesione", a mettere da parte "chiusure e vecchi tabù". Quindi, l'incontro al Colle con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che illustra al Capo dello Stato i contenuti del maxiemendamento alla legge di stabilità. Ma non basta.

Le borse non si rialzano. Nel pomeriggio il Quirinale diffonde una nota proprio per "fugare ogni equivoco o incomprensione". Il presidente della Repubblica insomma usa la credibilità di cui gode a livello internazionale per rassicurare i partner europei e i mercati globali sulla gestione italiana della crisi. E chiarisce che: "non esiste alcuna incertezza" sulle dimissioni di Berlusconi: "Sono del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza".

Un'accelerazione, rispetto ai tempi scanditi ieri, quando si pensava di arrivare all'approvazione definitiva della legge di stabilità e dunque alle dimissioni di Berlusconi entro fine novembre. Nel pomeriggio il governo presenta il maxiemendamento al Senato. Si punta ad arrivare all'ok definitivo entro sabato, cosicchè entro domenica Napolitano possa svolgere le consultazioni dei gruppi e trarre le sue conclusioni nella stessa serata del 13 novembre. In modo che alla riapertura dei mercati, lunedì mattina, l'Italia abbia già un nuovo governo al comando.

E' la soluzione cui si sta lavorando alacremente. A sera, arriva la nomina di Monti a senatore a vita. Dal Quirinale la spiegano semplicemente come una prerogativa del presidente. Ma basta guardare le reazioni dei partiti per indovinare nella mossa pensata al Colle una maniera per lanciare l'ennesimo segnale rassicurante all'Europa. Monti insomma è in campo. Non si sa se come capo di un governo di larghe intese: questo sta alla scelta di Napolitano, sentiti i gruppi parlamentari. Ma intanto, il professore da oggi in poi "non è più un tecnico, bensì un padre della patria" in quanto senatore, come dice Eugenio Scalfari che per questo definisce Napolitano "un genio della politica".
 
se fai così....Presidente.....giuro che vengo li e ti bacio sulla bocca......:up:


TMNews - Napolitano gioca la carta Monti, da tecnico a senatore


Roma, 9 nov. (TMNews) - Giorgio Napolitano gioca la carta Mario Monti. La nomina a senatore a vita del professore, gettonatissimo nelle ipotesi sulla guida di un governo di larghe intese dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, cade in una giornata che registra uno sforzo massimo del presidente della Repubblica per rassicurare i mercati. La mattinata si è aperta nel peggiore dei modi, con le borse italiane giù e lo spread ai massimi. Segno che non è servita ieri la promessa del Cavaliere di farsi da parte dopo l'approvazione della legge di stabilità con le misure anti-crisi promesse all'Europa. I mercati hanno reagito male e il capo dello Stato se n'è reso conto in mattinata, prima di incontrare il sottosegretario Gianni Letta salito al Colle per la cerimonia organizzata in occasione della giornata dello Spettacolo.

Da quel punto in poi, la giornata scorre densa e velocissima. C'è il discorso davanti agli attori e ai registi arrivati al Quirinale per la consegna dei premi 'Vittorio de Sica'. L'ennesimo appello alla "coesione", a mettere da parte "chiusure e vecchi tabù". Quindi, l'incontro al Colle con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che illustra al Capo dello Stato i contenuti del maxiemendamento alla legge di stabilità. Ma non basta.

Le borse non si rialzano. Nel pomeriggio il Quirinale diffonde una nota proprio per "fugare ogni equivoco o incomprensione". Il presidente della Repubblica insomma usa la credibilità di cui gode a livello internazionale per rassicurare i partner europei e i mercati globali sulla gestione italiana della crisi. E chiarisce che: "non esiste alcuna incertezza" sulle dimissioni di Berlusconi: "Sono del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza".

Un'accelerazione, rispetto ai tempi scanditi ieri, quando si pensava di arrivare all'approvazione definitiva della legge di stabilità e dunque alle dimissioni di Berlusconi entro fine novembre. Nel pomeriggio il governo presenta il maxiemendamento al Senato. Si punta ad arrivare all'ok definitivo entro sabato, cosicchè entro domenica Napolitano possa svolgere le consultazioni dei gruppi e trarre le sue conclusioni nella stessa serata del 13 novembre. In modo che alla riapertura dei mercati, lunedì mattina, l'Italia abbia già un nuovo governo al comando.

E' la soluzione cui si sta lavorando alacremente. A sera, arriva la nomina di Monti a senatore a vita. Dal Quirinale la spiegano semplicemente come una prerogativa del presidente. Ma basta guardare le reazioni dei partiti per indovinare nella mossa pensata al Colle una maniera per lanciare l'ennesimo segnale rassicurante all'Europa. Monti insomma è in campo. Non si sa se come capo di un governo di larghe intese: questo sta alla scelta di Napolitano, sentiti i gruppi parlamentari. Ma intanto, il professore da oggi in poi "non è più un tecnico, bensì un padre della patria" in quanto senatore, come dice Eugenio Scalfari che per questo definisce Napolitano "un genio della politica".
troppi veti non passerà cmq sono dei cOLLYoni perchè visto che pèer forza di cose dovranno mettere altre tasse meglio farlo fare da un tecnico il lavoro sporco cosi da poter dire che non sono stati loro a farlo, ma neppure a questi ci arrivano:wall::wall:
 
troppi veti non passerà cmq sono dei cOLLYoni perchè visto che pèer forza di cose dovranno mettere altre tasse meglio farlo fare da un tecnico il lavoro sporco cosi da poter dire che non sono stati loro a farlo, ma neppure a questi ci arrivano:wall::wall:



vediamo se predica bene e poi razzola male.......;)

SCHEDA: Monti, cosa ha detto durante la crisi - Politica - ANSA.it

* ''Non solo questa manovra, ma tutta l'impostazione seguita da Berlusconi fin dall'inizio non porta nella direzione della crescita. Servono interventi che sblocchino certi meccanismi di sviluppo, servono le riforme strutturali, le liberalizzazioni che rilancino la concorrenza e combattano privilegi e rendite'' (9 luglio al Messaggero durante crisi estiva).
 
vediamo se predica bene e poi razzola male.......;)

SCHEDA: Monti, cosa ha detto durante la crisi - Politica - ANSA.it

* ''Non solo questa manovra, ma tutta l'impostazione seguita da Berlusconi fin dall'inizio non porta nella direzione della crescita. Servono interventi che sblocchino certi meccanismi di sviluppo, servono le riforme strutturali, le liberalizzazioni che rilancino la concorrenza e combattano privilegi e rendite'' (9 luglio al Messaggero durante crisi estiva).
a chiacchiere so tutti bravi cmq preferivo draghi come presidente e un g7 oppure un g20 a quei 4 politici di mierda li metterebbe in fila:-o:-o
http://www.bloomberg.com/quote/!FRAGER10:IND
 
Ultima modifica:
a chiacchiere so tutti bravi cmq preferivo draghi come presidente e un g7 oppure un g20 a quei 4 politici di mierda li metterebbe in fila:-o:-o
.FRAGER10 Quote - FRENCH GERMAN 10-YR YIELD SPRE Index - Bloomberg


direi che un po' meglio di trombolo lo è di sicuro.....:D.....eppoi vuoi mettere la soddisfazione di fottere il nano "di rimpiattino" ?? non ha prezzo!!!!:D



Mario Monti

Il duro e puro che piace ai mercati. A Bruxelles con Berlusconi, confermato da D'Alema, ora senatore

09 novembre, 20:36
  • Indietro
  • Stampa
  • Invia
  • Scrivi alla redazione
  • Suggerisci ()
Guarda la foto 1 di 1
Mario Monti

a6483859542e530a3845ba57bddceefc.jpg
ROMA - Sessantotto anni, lombardo, per dieci anni commissario europeo, Mario Monti è considerato uno dei più autorevoli economisti italiani. Ma è soprattutto il rigorista e il tecnico "duro e puro" che non guarda in faccia a nessuno quando si tratta di difendere il mercato dalle distorsioni della concorrenza, nemmeno se ha di fronte i maggiori colossi dell'industria. Nato a Varese il 19 marzo del 1943, Monti si laurea alla Bocconi nel 1965; dopo un periodo passato negli Stati Uniti, dove si specializza a Yale studiando con il futuro premio Nobel James Tobin (quello della Tobin tax sulle transazioni finanziarie), comincia a insegnare all'Università di Torino nel 1970. Quindici anni dopo diventa professore di Economia politica alla Bocconi, dove assume l'incarico di rettore dell'Istituto di Economia Politica. La sua competenza ne fa un candidato ideale per incarichi tecnico-istituzionali: se ne accorge nel 1994 Silvio Berlusconi, appena insediatosi a palazzo Chigi, che lo indica come commissario europeo.
A lui vanno le deleghe per il mercato interno, i servizi finanziari e la fiscalità. Monti mantiene un profilo di assoluta indipendenza, tanto che quando arriva la scadenza, viene riconfermato come commissario europeo dal governo di centrosinistra guidato da Massimo D'Alema ("dal dottor Monti mi sento ben rappresentato a Bruxelles" aveva detto pochi mesi prima): questa volta gli viene affidata la delega per la concorrenza. E' sotto la sua direzione che la commissione europea avvia un procedimento contro Microsoft sfociato in una multa record di 497 milioni di euro inflitta al colosso di Bill Gates per aver violato le norme antitrust. Altro risultato ottenuto dal paladino della concorrenza , lo stop alla fusione tra General Electric e Honeywell nel 2001.
Nel 2004, Berlusconi , tornato nel frattempo a Palazzo Chigi, decide di non rinnovargli l'incarico, preferendogli Rocco Buttiglione, poi stoppato dal Parlamento europeo per le sue affermazioni anti-gay. Dalle colonne del Corriere della Sera, Monti, che oggi conserva la carica di presidente della Bocconi, conduce una triplice battaglia per il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici. Sua l'idea, lanciata quando l'emergenza era lontana da venire, di porre un tetto ai rendimenti dei titoli di Stato, per evitare che il debito si autoalimentasse. E suo l'editoriale di qualche giorno fa in cui chiedeva al premier di concentrarsi sul risanamento piuttosto che puntare a "un successo elettorale a tutti i costi per la Sua parte politica, ma in un Paese sempre più populista, distaccato dall'Europa e magari visto come responsabile di un fallimento dell'integrazione europea". L'Europa lo vede come l'uomo che può tirare l'Italia fuori dal caos perché sa che Monti non concepisce un 'Italia fuori dall'Europa. Come dimostra questa citazione riportata da "wikiquote": "Il giorno dopo la mia nomina Marco Pannella, che peraltro ho in forte simpatia, organizzò una conferenza stampa per sostenere che 'con Monti avevano vinto i poteri forti'. La presi a ridere e quando un giornalista mi chiese un commento dissi che di poteri forti non ne conoscevo. Tranne uno, l'Europa e oggi mi fa piacere aver contribuito a renderlo più forte".
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto