Fai da te, risparmio gestito, gestione patrimoniale o consulenza indipendente?

Il problema è proprio questo.
Per prepararsi all'invasione "riconosciuta" della consulenza a parcella, ora anche le banche hanno iniziato a offrire degli pseudo servizi di consulenza.
Ma chi li offre sono le stesse persone che poi ti vendono la loro roba, quindi si possono definire consulenti finanziari ma non certo consulenti finanziari indipendenti.

Cmq tutto ruota più sul termine INDIPENDENTE che sul termine CONSULENZA.
Anche i promotori di Mediolanum si auto definiscono CONSULENTI FINANZIARI.

chiarissimo, ma sai che non è mica scontato che la gente lo sappia? Credo sia troppo facile confondere il cliente su questo punto.

Credo che sia una distinzione chiave. Riprendendo la mia classificazione del primo post:
  • Fai da te
  • Risparmio gestito
  • Gestione patrimoniale
  • Consulenza indipendente
mi pare chiaro che stiamo parlando della quarta voce, di CFI consulenti finanziari indipendenti. Per chi viene pagato dalla banca invece cadiamo nel punto 2, dove c'è il conflitto di interesse.

Questo è molto importante (per me).
 
chiarissimo, ma sai che non è mica scontato che la gente lo sappia? Credo sia troppo facile confondere il cliente su questo punto.

Credo che sia una distinzione chiave. Riprendendo la mia classificazione del primo post:
  • Fai da te
  • Risparmio gestito
  • Gestione patrimoniale
  • Consulenza indipendente
mi pare chiaro che stiamo parlando della quarta voce, di CFI consulenti finanziari indipendenti. Per chi viene pagato dalla banca invece cadiamo nel punto 2, dove c'è il conflitto di interesse.

Questo è molto importante (per me).

Parte del risparmio gestito rientra anche nella sfera del consulente indipendente.
Nulla vieta al consulente di inserire fondi (non certo polizze) nel portafoglio di un cliente, se pensa che quei fondi possano generare un alpha rispetto ai relativi ETF
 
Non ci siamo. I fondi seguono un benchmark, va bene la globalizzazione, ma una cosa è investire sul FTSE MIB una cosa investire su un MSCI Sud America.
Devi comunque fare una scelta. E la cosa non si discosta molto dal scegliere il singolo titolo.

eh no caro il titolo non segue il benchmark e' soggetto a speculazioni ed e' un titolo di puro rischio (azione).il bond e' un prestito e anche esso soggetto a default.il fondo no diversifica su piu' titoli o bond.
 
Il problema è proprio questo.
Per prepararsi all'invasione "riconosciuta" della consulenza a parcella, ora anche le banche hanno iniziato a offrire degli pseudo servizi di consulenza.
Ma chi li offre sono le stesse persone che poi ti vendono la loro roba, quindi si possono definire consulenti finanziari ma non certo consulenti finanziari indipendenti.

Cmq tutto ruota più sul termine INDIPENDENTE che sul termine CONSULENZA.
Anche i promotori di Mediolanum si auto definiscono CONSULENTI FINANZIARI.


chi fa consulenza per una sim di consulenza non vende roba sua.
fa scegliere al cliente su tutti gli strumenti che ci son sul mercato.
essere iscritti a nafop o consultique da credibilita' al consulente indipendente?
allora io se mi iscrivo a anasf son garanzia di onesta?
ma dai non ci prendiamo in giro per favore che le pecore nere ci son dappertutto.tra i promotori le banche i consulenti ecc ecc.e le persone brave e preparate dappertutto.la cosa assurda e' che faccia il consulente finanziario indipendente in italia chi non ha titoli e se un promotore dopo il 2007 volesse fare il consulente finanziario non puo' farlo in base all art 18 del tuf.assurdo davvero
 
chi fa consulenza per una sim di consulenza non vende roba sua.
fa scegliere al cliente su tutti gli strumenti che ci son sul mercato.
essere iscritti a nafop o consultique da credibilita' al consulente indipendente?
allora io se mi iscrivo a anasf son garanzia di onesta?
ma dai non ci prendiamo in giro per favore che le pecore nere ci son dappertutto.tra i promotori le banche i consulenti ecc ecc.e le persone brave e preparate dappertutto.la cosa assurda e' che faccia il consulente finanziario indipendente in italia chi non ha titoli e se un promotore dopo il 2007 volesse fare il consulente finanziario non puo' farlo in base all art 18 del tuf.assurdo davvero

Io non lo trovo assolutamente assurdo, dato che non vedo perchè un promotore debba di diritto fare il consulente indipendente. Un po' come se gli infermieri si arrogassero il diritto di fare i medici.
Ci vuole una preparazione diversa.
Fidati, il non andare in banca con il cliente, il limitarsi a fondi, conti di deposito e pensioni integrative per risparmiare fiscalmente mi sembra un lavoro che in Italia viene già svolto "egregiamente" da anni.
Ti consiglio vivamente di aggiornarti.
 
Ti faccio inoltre una domanda. Quale piattaforma fai usare ai tuoi clienti per comprare fondi ?
 
Poi avrei un'altra domanda: io passo almeno 4/5 ore al giorno per tenermi informato, osservare titoli, leggere e scrivere sui forum. E ne ricavo una visione piuttosto parziale del mercato, che non arriva alle valute, che non arriva agli states, che in generale fa fatica ad interessarsi di ciò che accade fuori dall'europa, senza poi parlare dell'azionario che richiederebbe un tempo esagerato. Come fa un consulente a restare aggiornato su tutto il mondo finanziario al punto di riuscire a dare consigli ai clienti? Deve avere per forza qualche strumento in più di me....


A questo proposito mi sento di dire che troppe informazioni all'investitore finale possono creare più danno che vantaggio. Il "rumore di fondo" genera di sicuro distrazione, e troppa focalizzazione può portare ad uno stato di ansia che pregiudica la lucidità, oppure ad un eccesso di operazioni con conseguente incremento dei costi senza reali benefici in termini di guadagno. Se hai un orizzonte di lungo termine non dovresti controllare ora per ora l'andamento del mercato.

Qualche perla (come spunto per investire) sicuramente si trova, ma con grande fatica in mezzo a tanto rumore.... IMHO
 
è il problema che mi pongo ogni volta che mi guardo un fondo specializzato in qualcosa. Non riesco a capire perché dovrei investire proprio su quel qualcosa.

A questa considerazione ti rispondo così.... è la risposta che mi sono dato a me stesso alla stessa domanda.... in termine di allocazione strategica degli investimenti magari non ha senso cercare qualche "investimento specializzato", ma se lo vediamo in ottica di approccio tattico di breve-medio termine, allora un investimento specifico può avere senso.

Oppure ci possono essere altri motivi di tipo fiscale... ad esempio se ho molti etf in portafoglio rischio di trovarmi per assurdo con delle operazioni in gain che generano minusvalenze. Anche i ribilanciamenti tra asset class possono generare minusvalenze. Per recuperare queste minus devi avere dei prodotti fiscalmente efficienti. Allora può avere senso (almeno per me...) avere magari uno o due titoli azionari difensivi in portafoglio, da usare allo scopo (tanto per fare un nome Altria, che però espone al rischio cambio, oppure Yum Brands con parte significativa dei proventi che arriva dai mercati emergenti). Il primo titolo non è un investimento "etico" :D
 
è il problema che mi pongo ogni volta che mi guardo un fondo specializzato in qualcosa. Non riesco a capire perché dovrei investire proprio su quel qualcosa. .

Ti faccio un esempio pratico.
Mettiamo un cliente con un capitale medio ed un profilo ai limiti del conservatore.
Quindi un cliente con un approccio prettamente obbligazionario investment grade ma che vuole togliersi piccoli sfizi senza rischi eccessivi.
Sul 90% del capitale puoi andare a prendere direttamente titoli obbligazionari che soddisfino il suo grado di rischio, sul 10% è bene anche osando un po' abbassare la volatilità, quindi un ETF high yeld come quello di Ishares è meglio che il singolo titolo che potrebbe avere oscillazioni più elevate.
E se voglio coprire l'obbligazionario emergente dovrò sempre andare su un ETF.
Parlando di fondi comuni veri e propri potrei puntare al Franklin Templeton Total Return, che è un obbligazionario globale flessibile gestito molto bene (uno dei rarissimi fondi degni)
Striderebbe col suo profilo di rischio se invece (mettiamo abbia 500mila euro) il 10% venisse coperto non so da un singolo titolo Fiat o Lottomatica
 
Io non lo trovo assolutamente assurdo, dato che non vedo perchè un promotore debba di diritto fare il consulente indipendente. Un po' come se gli infermieri si arrogassero il diritto di fare i medici.
Ci vuole una preparazione diversa.
Fidati, il non andare in banca con il cliente, il limitarsi a fondi, conti di deposito e pensioni integrative per risparmiare fiscalmente mi sembra un lavoro che in Italia viene già svolto "egregiamente" da anni.
Ti consiglio vivamente di aggiornarti.

io in banca col cliente ci posso andare quanto voglio e posso farmi anche pagare .non mi serve aggiornarmi anche perche non sai cosa faccio.
invece e' normale che faccian questo lavoro commercialisti consulenti ingegneri e avvocati?allora anche io promotore posso fare cause denunce dei redditi e buste paghe.
il consulente e' il medico e il promotore puo' farlo benissimo ne ha la preparazione e la formazione oltre che i titoli
 

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