Attivita' tramite la quale, ricorda il Ceo di Falck Renewables, 'gestiamo quasi 1.800 MW di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel mondo e quindi con presenze esterne alle nostre due aree core; Europa ed Usa'. Piu' in particolare, prosegue Volpe, siamo presenti in circa 24 Paesi con impianti importanti in Messico e Cile oltreche' in Giappone, Dubai e Sud Est asiatico solo per citare l'ubicazione dei piu' significativi.
Un business caratterizzato da bassi investimenti strumentali (un ufficio e poco piu') ma un numero elevato di risorse umane dedicate. Attivita', precisa il Ceo, 'con bassi rischi e un discreto ritorno reddituale. Caratteristiche grazie le quali rafforzare sempre piu' le nostre competenze e capacita' operative, sviluppando pure quelle sinergie di scopo che ci consentiranno di creare le condizioni per ampliare progressivamente anche le aree ove sara' possibile operare con impianti diretti'.
Da rilevare infine che, come sottolinea il piano al 2021, 'i servizi a terzi gestiti tramite Vector Cuatro contribuiranno in maniera crescente all'utile netto di gruppo, raggiungendo a fine piano il 4,4% sul totale merito anche la gestione degli asset eolici'.
La crescita in Nord Europa e lo sviluppo in Nord America
Un quadro di riferimento in pieno divenire come testimoniano 'le iniziative di sviluppo attuate in Svezia ove abbiamo acquisito due societa' titolari di due progetti per una capacita' complessiva di circa 115 MW. Due parchi eolici ubicati nel comune di Ӧrnskӧldsvik, sulla costa orientale della Svezia a circa 500 km a nord di Stoccolma'.
Siamo inoltre entrati 'nel mercato olandese attraverso un accordo con Kemperman & Partners Projecten B.V. (K&P), consolidato sviluppatore locale di Dronten (NL) attivo nel settore eolico dal 2002. L'accordo prevede il co-sviluppo di una pipeline iniziale di circa 150 MW con l'obiettivo di entrata in esercizio nel lungo periodo, nonche' l'individuazione di nuove opportunita' nel settore eolico on-shore e nel solare nei Paesi Bassi'. Target con i quali compiere ulteriori passi nella strategia di diversificazione geografica e sviluppo del solare.
Strategia al cui interno, prosegue il Ceo di Falck Renewables, 'si colloca anche l’acquisizione dell'80% di Vestavind Kraft che detiene due progetti eolici approvati in Norvegia – a Hennøy e Okla – per una capacita' complessiva di circa 70 MW'.
La quarta operazione 'si e' invece formalizzata negli Usa con Canadian Solar per l'acquisizione del 99% di un progetto nel fotovoltaico per una capacita' complessiva di 92MW, situato in North Carolina. Il prezzo stabilito e' di circa 43 milioni di dollari soggetti ad un adeguamento al closing, previsto per la fine del mese di novembre e soggetto ad alcune condizioni sospensive'.
I risultati a giugno - aumentano Ebitda e ricavi. Migliora la redditivita' operativa
I dati semestrali mettono in luce i primi effetti delle iniziative descritte anche se per l'entrata a regime sara' necessario attendere l'avvio operativo della pipeline. I ricavi a giugno sono comunque aumentati di quasi il 10% a 141 milioni ed un trend analogo e' stato messo in luce dall'Ebitda (+9,6% ad oltre 78 milioni) permettendo quindi ai margini reddituali di confermarsi al di sopra del 55 per cento.
Ancora meglio i risultati operativi poiche' l'Ebit e' aumentato del 23% a quasi 44 milioni e tale andamento ha permesso di alzare l'asticella della redditivita' poiche' il Ros (Ebit/ricavi) e' migliorato di oltre tre punti superando il 31 per cento. E cio' merito anche ai minori ammortamenti per 1,3 milioni in seguito all’aggiornamento della vita utile degli impianti eolici e fotovoltaici effettuato da periti indipendenti tenuto conto dei vincoli contrattuali attuali.
E' opportuno comunque ricordare che il risultato operativo incorpora anche l'accantonamento di 3,8 milioni per adeguamento dei futuri oneri per interventi di manutenzione straordinaria relativi alla controllata Ecosesto. Oneri parzialmente compensati dai ricavi per 1,8 milioni correlati al contributo ex Lege 488.
Scendono i debiti e si riduce il costo
L'esposizione finanziaria flette da 562 a 541 in quanto i 30 milioni di cassa sono stati assorbiti per circa 15 milioni dai dividendi pagati e per altri 11 milioni dagli investimenti netti, aumentati di ben oltre il 30% con capacita' installata aumentata di 36 MW a quota 858 MW. Nel contempo il deprezzamento della sterlina ha avuto un effetto positivo per circa 8 milioni che si somma ai 9 milioni circa connessi al fair value dei derivati.
Positiva anche l'evoluzione del costo del debito, che si riduce leggermente grazie alla rinegoziazione di alcuni project financing ed al citato minore indebitamento. Questi effetti hanno piu' che compensato la riduzione degli interessi attivi sulle giacenze di liquidita' a fronte dell'incremento dell'ammontare dei project financing e l'incremento del debito a fair value dei Royalty instruments che risente dell'effetto dei futuri prezzi dell'energia elettrica previsti in aumento nel Regno Unito.
Le proiezioni 2017 e 2018
La dinamica che ha contraddistinto l'esercizio in corso dovrebbe confermarsi in questo ultimo scorcio d'anno consentendo al gruppo di archiviare il 2017 con margini stabilmente al di sopra del 50% poiche' i ricavi sono attesi nell'intorno dei 270 milioni e l'Ebitda al di sopra dei 136 milioni.
Il conto economico dovrebbe infine chiudersi con utili in progresso a 10 milioni, mentre l'esposizione finanziaria netta dovrebbe collocarsi a 650 milioni.
Dinamica analoga a quella attese per il 2018 in quanto il prossimo anno il fatturato dovrebbe fissarsi al di sopra dei 283 milioni con Ebitda a circa 143 milioni e margini stabili sopra il 50 per cento.
Risultati derivanti dallo sviluppo organico e con un impatto ancora limitato delle numerose iniziative previste dal piano anche sul fronte dell'efficienza, mentre l'apporto delle nuove acquisizioni dovrebbe emergere a partire dalla seconda parte del 2019 e durante il 2020 quando entreranno in esercizio ed a regime i nuovi impianti per circa 185 MW che verranno realizzati in questi 24 mesi e il consolidamento dei risultati dell'impianto solare in USA per circa 92MW (una volta soddisfatte le condizioni sospensive).
Lo scenario di medio termine e le aspettative sul lungo
I generatori di energia da fonti rinnovabili si trovano ad agire in uno scenario di medio termine sostanzialmente positivo. Questo anche perche' tutte le principali variabili, salvo sorprese, dovrebbero confermarsi positive a partire dai tassi di interesse particolarmente contenuti, anche se non e' pensabile possa ripresentarsi quello con tassi negativi.
Riflessioni analoghe si possono estendere alle condizioni del costo dell'energia il cui prezzo nel lungo periodo non e' detto sia destinato a salire ed agli scenari del costo di quelle materie prime che possono avere impatti sulla redditivita' dei produttori di energia rinnovabile.
Lo scenario invece si complica quando l'analisi si colloca sul lungo termine, anche se i timori sono mitigati dal permanere di quelle condizioni di base che dovrebbero portare a salvaguardare quelle scelte sull'ecologia che hanno portato a favorire lo sviluppo di fonti sostenibili accanto al progressivo abbandono di fonti particolarmente inquinanti come carbone prima e petrolio poi.
In ogni caso, pero', permane una certa incertezza sulle misure che verranno adottate in Europa e nel mondo sul tema del trattamento delle fonti rinnovabili e della Co2, mentre proseguono a ritmi serrati i progressi tecnologici e quindi di costo/efficienza sul fronte dei nuovi impianti, che cosi' aumentano le possibilita' di ridurre progressivamente gli incentivi ed estendere l'utilizzo di quelle sostenibili e meno inquinanti.
Borsa - una sovra-performance da primato
In poco meno di 10 mesi le quotazioni di Falck Renewables hanno portato a casa una performance borsistica di oltre il 54% da inizio anno registrando cosi' il maggiore rialzo all'interno del Ftse Italia Servizi Pubblici.
A dare una spinta ai corsi dei titoli del gruppo guidato da Volpe le ultime due trimestrali, che hanno mostrato risultati in crescita e superiori alle attese, ma anche le acquisizioni all'estero annunciate nel corso dell'estate.
E' poi doveroso ricordare l'effetto delle operazioni di M&A nel settore eolico in Europa, effettuate sulla base di multipli impliciti che hanno evidenziato la sottovalutazione degli asset di Falck Renewables rispetto a quelli oggetto di transazioni.
'Nonostante la decisa correzione registrata nella prima meta' di ottobre, le quotazioni dei titoli del gruppo di Sesto San Giovanni rimangono non lontane dal massimo del 2017 a 1,665 euro, un livello mai raggiunto post consolidamento di tutte le attivita' del gruppo Falck nella societa' quotata avvenuto a marzo 2011'.
Analisti - il buy resta dominante
Banca Akros mantiene il buy con target price a 1,75 euro anche perche' gli analisti si attendono, in sede di presentazione del nuovo business plan, una revisione al rialzo dei target indicati lo scorso anno grazie anche al contributo delle ultime acquisizioni negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Operazioni che hanno spinto a includere nelle nuove stime la maggiore capacita' installata e quindi anche la revisione del prezzo obiettivo da 1,60 a 1,75 euro con la conferma del rating Buy. E' doveroso rilevare che sulla base del nuovo target la capacita' installata del gruppo (comprensiva del contributo di Stati Uniti, Svezia e Norvegia) e' valutata 1,25 milioni di euro per MW; valore considerato conservativo.
Kepler Cheuvreux aumenta il prezzo obiettivo da 1,5 a 1,6 euro, ma reduce la raccomandazione passando da buy a hold il 4 ottobre in quanto dopo il rally borsistico registrato a settembre le quotazioni hanno un limitato potenziale rialzista. La crescita attesa riflessa nelle proiezioni dei risultati economici futuri, comprensiva anche del contributo delle recenti operazioni di M&A all'estero, insieme alle aspettative per il prossimo piano industriale atteso per il 12 dicembre, sembra essere gia' incorporata dagli attuali corsi dei titoli a piazza Affari.
Equita rilancia il buy con target a 1,53 euro giudicando positivamente le recenti acquisizioni negli Stati Uniti e in Canada in quanto dimostrano la capacita' del management di diversificare all'estero con nuove opportunita' di sviluppo, in linea con le indicazioni del piano strategico. Sul fronte dei numeri in sede di semestrale il gruppo ha modificato la politica di ammortamento, allungando la vita utile degli impianti da 20 a 22,5 anni in media, con effetti positivi sulla relativa voce sotto il margine operativo lordo. Poiche', la media dell'industria e' di 25-30 anni, ci sono spazi per un ulteriore estensione con conseguente impatto positivo sull'utile.
Criticita' - le incertezze si mantengono elevate
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare eolico e solare, non e' programmabile in quanto e' legata alle condizioni atmosferiche. I ricavi potrebbero risentire negativamente della scarsa ventosita' nei paesi dove il gruppo e' presente non supportata da un significativo aumento dei prezzi di cessione dell'energia elettrica, dell'ampliamento del perimetro dal prezzo dell'energia ed in Italia dal fatto che i certificati verdi seguono con un anno di ritardo gli adeguamenti del prezzo dell'energia.
La capacita' installata nel Regno Unito, pari a 413 MW, e' quasi la meta' del totale e nella prima meta' del 2017 ha generato il 46,8% dell'Ebitda consolidato. Il protrarsi dell'incertezza sui negoziati tra Londra e Bruxelles sulla modalita' della Brexit ovvero un esito negativo di queste trattative, accompagnato dal peggioramento del quadro macroeconomico del Regno Unito, potrebbe avere ulteriori ripercussioni negative sulla sterlina con conseguente impatto negativo sul conto economico. L'indebolimento della moneta dell'Oltremanica avrebbe comunque un effetto positivo sul debito finanziario relativo agli impianti britannici.
Gli eventuali programmi di sviluppo negli Stati Uniti potrebbero essere ostacolati dalla possibile introduzione da parte dell'amministrazione Trump di regole, lasciate comunque in gran parte alla giurisdizione dei singoli Stati, penalizzanti per i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili.