Grazie Gino per gli interessanti spunti di riflessione e di condivisione del tuo sapere.
Provo a dare un mio ulteriore contributo sintetico, poi ho già identificato alcune idee per aggiungere nei prossimi giorni e con la dovuta calma altro materiale (in forma anche di immagini e riflessioni su opere).
Mi pare che il ragionamento si stia indirizzando da una
lettura figurativo vs. astratto ad una più corretta e generale
lettura delle opere d'arte.
In questa direzione credo che si possa operare a livelli diversi, con modalità e scopi diversi.
Posso operare a livello "vicino all'animale" e quindi analizzerò come
l'opera lavora nell'occhio o nell'emotività, posso operare a livello "vicino allo spirito" e quindi analizzerò come
l'opera lavora nella mente e nel raziocino.
Posso operare a livello "tecnico specialistico" e quindi analizzerò in profondità
alcuni aspetti dell'opera o delle
modalità usate dall'artista, posso operare a livello "umanistico universale" e quindi punterò l'attenzione verso il
contesto dell'opera o le
intenzioni dell'artista.
Prima di entrare nel dettaglio di queste diverse modalità di operare aggiungo una considerazione che è scaturita dalla lettura di ieri di questo 3D.
Ho provato a cercare l'etimologia del termine "astratto (astrazione)" e ho trovato due diverse accezioni (spesso la ricerca etimologica offre delle interessanti analisi sulla genesi dei termini) una più moderna ed una apparentemente più antica.
Più modernamente il termine astratto viene fatto derivare dal latino "abstractus" (abstràhere) ovvero abs (separazione) e tràctus (trarre).
Da notare anche che "tràhere" può venire separata in trà e here, dove
here in inglese si traduce in italiano come
qui.
Pare quindi l'atto di portare fuori con separazione, rappresenta un distacco; un separare il focus, dal punto di attenzione fenomenico, verso un livello più mentale.
Approfondendo ulteriormente il termine viene fatto derivare dal più antico greco "aphaeresis" che si può tradurre sempre come astrazione ma con un significato diverso da quello moderno.
Aphairesis esprime il concetto di "sottrazione, separazione, eliminazione" che si oppone a pròsthesis che esprime il significato di "aggiunzione, aggiunta".
Pertanto aphairesis non implica un passaggio dal reale al pensiero puramente ideale ma un procedimento che si svolge all'interno del reale, ancora oggi viene usato in medicina (aferesi) per indicare la rimozione dal sangue di una delle sue componenti restituendo al soggetto la quota che non si intende trattenere. E' quindi una accezione antica ma che è rimasta nel linguaggio e usata ancora.
Questa digressione è interessante perché permette di capire che usando il termine astratto in realtà ci stiamo richiamando sia ad una elevata e spirituale operazione mentale di rivolta di
attenzione verso un qualcosa estraniandolo dal contesto, sia ad una più terrena operazione pratica di
rimozione e restituzione con sottrazione di materiale fisico.
Torno ora alle operazioni sui livelli.
Cosa intendo per operare a livello "vicino all'animale"
Se effettuo un'analisi di questo tipo posso concentrarmi per esempio sull'effetto nell'occhio (come operato da Gino) e poi sull'apparato cerebrale controllando come opera l'occhio e come questo si ripercuote sulla materia cerebrale. In questa direzione posso poi guardare quali zone del cervello si attivano.
Posso concentrarmi su un livello appena superiore di impatto emotivo (quindi sempre vicino all'animale), identificando anche in questo caso quali aree si attivano su un livello però appena appena più astratto (zona emotiva/destra o zona razionale/sinistra del cervello).
Non so se possiamo trarre delle conclusione da queste analisi ma la cosa che mi pare si possa dire è che sembra esistere un modus operandi simile per tutti come effetto sull'occhio e che subito dopo può esistere un approccio più personale, legato alle proprie esperienze passata, appena si cerca di ragionare sul livello appena superiore.
Mi pare che si possa concordare e considerare il livello più vicino all'animale quello identificato da Gino e appena sopra quello che opera un minimo di astrazione e separazione in zone del funzionamento del cervello.
Nell'analisi dell'operare "vicino all'animale" penso che si potrebbero approfondire da una parte gli studi di neurologia, arrivando proprio al livello scientifico di risposta del cervello agli stimoli esterni, e dall'altra approfondire gli studi gestaltici (e quindi di psicologia), gli studi di psicologia del colore e gli studi della Bauhaus (e quindi della teoria del colore), arrivando sempre ad un livello approfondito a capire o mostrare come reagisca la nostra psiche alla generica visione, ovvero come operi per organizzare il materiale percettivo che riceve.
Cosa intendo per operare a livello "tecnico specialistico"
Questo tipo di analisi può essere disparata ed è normalmente guidata dallo scopo.
Posso leggere l'opera per valutarne il "valore di mercato" e quindi opererò con parametri oggettivi quali le battute d'asta, le presenza museali dell'artista, l'età e le prospettive, ecc. ecc.
Posso leggere l'opera per valutarne il "valore artistico" e qui potrò valutare gli aspetti legati (se opera storica) alla importanza nella storia dell'Arte o ad altri aspetti (se opera contemporanea).
Posso approfondire l'analisi a livello tecnico in modi molto diversi e questa analisi dipenderà dalle competenze di chi opera l'analisi.
In generale però ritengo che una buona lettura specialistica è quella che da una parte:
- fornisce una "veste concettuale" coerente ed interessante per il fruitore
- fornisce una "descrizione intenzionale" coerente per il fruitore
la prima è quella che tradizionalmente si chiama "chiave di lettura dell'opera", la seconda è quella che ricerca la collocazione dell'opera nel contesto dell'operare dell'artista.
Cercherò di fare nel prossimi giorni degli esempi di quanto ho scritto perché mi rendo conto che una immagine dice più di mille parole ma in questo momento il mio tempo per la ricerca di esempi esemplificativi è limitato.
Una questione importante però che è solo sfiorata da quanto abbiamo scritto per ora nel 3D ma è probabilmente importante ai fini proprio dell'analisi premessa del Topic è la seguente: come si forma il significato dal segno (è lo stesso tra opera figurativa e opera astratta)?
E subito dopo:
Come si crea e si riconosce il livello di arte in un'opera (vi sono differenze tra opera figurativa e opera astratta)?
@kiappo grazie per i complimenti anche se i geni sono altrove

e mi hai preceduto perché volevo proporre anche la lettura di una tua opera perché è anche importante conoscere quali sono le intenzioni del fare arte e quale migliore occasione se non chiederlo direttamente a chi realizza opere? Mi riprometto di fare anche questo nel proseguo di questo interessante 3D.