PIANO SALVATAGGIO NON EVITERA' RECESSIONE
Il petrolio s'infiamma.
Il piano di salvataggio messo a punto dall'amministrazione Bush non riuscirà a scongiurare la recessione.
E Wall Street, dopo due giorni di rally, torna a calare, pesantemente: il Dow Jones chiude perdendo il 3,31% a 11.011,79 punti, il Nasdaq arretra del 4,17% a 2.178,98 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,82% a 1.207,10 punti.
La discesa è trainata dai finanziari, bestia nera da 13 mesi a questa parte degli indici americani, e dai titoli tecnologici, con l'unica eccezione per Microsoft.
Il cambio di status di Goldman Sachs e Morgan Stanley a banche commerciali tradizionali mette pressione ai titoli delle banche medio-piccole, che così infatti vedono aumentare la concorrenza.
Goldman Sachs archivia la seduta in flessione del 6,39% a 121,50 dollari, Morgan Stanley invece sale dello 0,17% a 27,26 dollari.
A spingere Morgan è il possibile accordo con il colosso giapponese Mitsubishi Ufj, che ha espresso la propria intenzione di acquisire fra il 10% e il 20% dell'istituto tramite un aumento di capitale, per un esborso complessivo che potrebbe raggiungere i 6 miliardi di euro.
Scende invece Washington Mutual, -19,86% a 3,41%, sulla scia delle preoccupazioni relative all'impatto del piano del segretario al Tesoro Henry Paulson: si teme che il progetto possa non ripulire adeguatamente i conti di Wamu e quindi scoraggiare eventuali offerte.
In calo anche Citigroup, -3,73% a 19,88 dollari, Wachovia, -19,09% a 15,17 dollari, Bank of America, -8,46% a 34,31 dollari, e JPMorgan, -12,50% a 41,17 dollari. Avanzano, in vece, Fannie Mae e Freddie Mac, rispettivamente +11,59% a 0,77 dollari e +45,45% a 0,80 dollari.
Fra i tecnologici, Apple perde il 7,17% a 130,80 dollari, Yahoo! il 6,08% a 18,68 dollari