Nel mio piccolo non scherzo.
Se però rileggi con più attenzione il mio post noterai che non mi dilungo (sarebbe un discorso amplissimo e a suo tempo postai sia articoli di JPM che del think tank Bruegel sul tema) assolutamente sul determinare se sia meglio un QE o una rimodulazione del debito.
Dico solamente che, mettendomi al posto di Tsipras, riuscirei (è la mia idea) a "vendere" meglio ai parlamentari e ai votanti greci come ritorno dei dei duri provvedimenti una rimodulazione del debito rispetto al QE.
Aggiungo che ,come ha sostenuto Owbli pochi posts sopra, i due temi sono comunque legati e che mentre la rimodulazione del debito può essere concessa, come frutto di una trattativa, da chi si siede al tavolo con Tsipras, il QE rimane un atto unilaterale della BCE che deve fotograre una situazione data e da lì prendere le sue decisioni (quindi in BCE non accetteranno mai il baratto "io vi dò i tagli, voi datemi il QE"; ma diranno "vediamo i tagli , poi noi valuteremo se darti il QE").
Ribadisco , in conclusione, che le probabilità che si arrivi prima dell'estate ad una rimodulazione del debito non siano molte.
Più probabile un accordicchio con la speranza (priva di qualsiasi evidenza) che un nuovo governo (nessuno sa se vi sarà un nuovo governo) tedesco sia più morbido sul tema.
Ma siamo in Grecia , non in Australia .
Non ce l'ha ordinato il dottore, ma l'avidità, di buttarci su un Paese ad alto rischio per speculare guadagni peggiori e , intanto, cedolare come pochissimi altri Paesi al mondo.