Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
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Chiamala come vuoi ... ma da qualche parte i soldi devono uscire.
Il prossimo anno se va bene avremo una crescita intorno allo zero.


lunedì, 7 novembre 2011 - 14:54
L'anno che verrà non sarà dei migliori per l'Europa. Secondo Société Générale, l'Eurozona vivrà una recessione nel 2012. "La persistenza di questo altissimo livello di stress finanziario è il motivo del downgrade sulle nostre prospettive economiche globali - si legge nella nota odierna - Ora vediamo una recessione nell'area dell'euro". Per l'anno prossimo la casa d'affari francese stima una crescita pari allo 0% per l'Eurozona, un miglioramento dell'1,4% per gli Stati Uniti e dell'8,1% per la Cina. Di fronte a queste proiezioni, SocGen (Parigi: FR0000130809 - notizie) si aspetta che le maggiori quattro banche centrali perseguiranno una politica accomodante per un periodo di tempo prolungato.
 
Athen muss sich gedulden. Die Ankündigung einer neuen Regierung reicht nicht, damit die dringend benötigten 8 Mrd. Euro ausgezahlt werden. Die Finanzminister sind gegen eine Überweisung. Wirtschaftsminister Rösler droht Hellas mit Euro-Rausschmiss. Die Finanzminister der 17 Euro-Länder werden nach FTD-Informationen ihren Anteil an den 8 Mrd. Euro für Griechenland nicht freigeben. Dabei wollen sie nach Angaben aus Teilnehmerkreisen mit dem Internationalen Währungsfonds (IWF) an einem Strang ziehen und abwarten, ob aus Athen ein klares Sparsignal kommt. Euro-Gruppenchef Jean-Claude Juncker sagte, er erwarte "heute noch keine abschließenden Entscheidungen". Die griechische Regierung müsse deutlich machen, dass sie die Gipfelbeschlüsse vom Oktober "millimetergenau" umsetzen werde. Damals hatten die Euro-Staaten und der IWF mit Hellas eine 50-prozentige Umschuldung der privat gehaltenen Anleihen und ein weiteres Hilfsprogramm in Höhe von 100 Mrd. Euro vereinbart. Griechenland muss dafür weitere Sparmaßnahmen umsetzen und auch ein Gesetz für zur Umsetzung des Haircuts in die Wege leiten. Schuldenkrise: Griechenland muss auf frische Milliarden warten | FTD.de

Vabbè, ma mi sembra ovvio. se debbono fare lo swap servirà una modifica legislativa. E' possibile ci sia la fregatura, ma non è automatico
 
Partecipante all'Eurogruppo


Η νέα κυβέρνηση αποδεικνύει τη δέσμευσή μας να ανασυγκροτήσουμε τη χώρα, είπε ο Ευ.Βενιζέλος​

Il nuovo governo dimostra il nostro impegno per ricostruire il Paese, ha detto Ef.Venizelos


ΔΗΜΟΣΙΕΥΘΗΚΕ: Δευτέρα 07 Νοεμβρίου 2011​

Pubblicato: Lunedi 7 nov 2011






Dopo una settimana difficile, ora abbiamo una nuova situazione politica, un nuovo quadro politico in Grecia.
Έχουμε μια νέα κυβέρνηση εθνικής ενότητας και εθνικής ευθύνης» δήλωσε ο υπουργός Οικονομικών Ευάγγελος Βενιζέλος προσερχόμενος στη συνεδρίαση του Eurogroup.​


Abbiamo un nuovo governo di unità nazionale e di responsabilità nazionale ", ha detto il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos partecipante alla riunione dell'Eurogruppo.
Πρόσθεσε πως αυτή είναι «η απόδειξη της δέσμευσής μας και της ικανότητάς μας ως έθνος να εφαρμόσουμε το πρόγραμμα και να ανασυγκροτήσουμε τη χώρα».​

Ha aggiunto che questa è "la prova del nostro impegno e la nostra capacità come nazione ad attuare il programma e ricostruire il paese".


(Ta Nea)


Gli spread di bloomberg accolgono il nuovo esecutivo ellenico sui massimi di sempre... :specchio:.
 
esatto, magari togliamo anche il falso il bilancio, facciamo l'asta per le frequenze televisive, facciamo ripagare gli scudati al 5%, ripristiniamo i reati fiscali, evitiamo di far uscire finanziare puntualmente smentite - come successo quest'estate - e scriviamo sto benedetto decreto sviluppo senza guardare il c.ulo alla premier danese ... :D

...beehh pero' un bel c.ulo e' sempre un bel c.ulo :D anche nelle peggiori situazio...
 
A dir la verità, essendo in avanzo primario, ci potremmo permettere un sostanzioso haircut per i creditori stranieri e uscita dall'euro con ridenominazione in lire del debito "interno".

Il problema è che non è questa la soluzione.

Certo , se decidiamo di tagliare il 90% del debito dopo averlo trasformato in lire i conti tornano rapidamente ma bisogna contare che una nazione vive in relazione con tutte le altre nazioni e non può fare giochi del genere.
 
Da Dagospia, interessante, anche perché Monti non mi sembra tipo da tessere trame e sventare congiure.

1- MARIO MONTI, GOVERNI PRONTI!
Nella City non hanno dubbi, l'uomo giusto per salvare l'Italia, il condottiero invocato dal "Financial Times" per abbattere la monarchia di Arcore è Mario Monti, il professore di Varese che può tranquillizzare i mercati e le due donne (Lagarde e Merkel) che si stanno battendo per mandare a casa il Cavaliere libertino.


La certezza degli analisti e dei bookmaker non è probabilmente condivisa dall'economista bocconiano che venerdì durante un convegno organizzato dall'Enpam, l'ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, ha messo le mani avanti dicendo che servono formule di governo capaci di mettere insieme tutte le forze politiche per contribuire a scelte impopolari.

Questo non significa che SuperMario voglia fare un passo indietro. Nella sua storia ci sono stati tre grandi rifiuti: quando respinse l'offerta per la premiership arrivata dal centrosinistra, dalla Lega e da Scalfaro, e quando rifiutò le proposte di Berlusconi per la Farnesina e il ministero dell'Economia al posto di Giulietto Tremonti.



È probabile che nella testa del presidente della Bocconi la valigetta delle medicine sia già messa a punto con pochi farmaci "strutturali" e assolutamente indispensabili. Tra questi dovrebbero avere una priorità assoluta i tagli alla politica, l'allungamento dell'età pensionabile, la lotta all'evasione fiscale, una patrimoniale intelligentemente distribuita, e le liberalizzazioni, il cavallo di battaglia della sua esperienza alla Commissione europea quando riuscì a mettere in ginocchio perfino la Microsoft di Bill Gates.

Il "dottore" con la valigetta del pronto soccorso è dietro l'angolo, ma prima di indossare il camice ha bisogno di capire se avrà le mani sufficientemente libere e se potrà operare senza avere il fiato sul collo. Qualche perplessità è emersa sabato mattina dalle parti di Bologna dove alle 11,30 nella sala stracolma dell'università Romano Prodi e i suoi amici hanno assistito alla "Lettura del Mulino", l'evento che da 27 anni riunisce il gotha dell'economia legato alla casa editrice fondata nel 1954.



Dopo la "Lettura" di Sabino Cassese alla quale ha assistito la triade della Banca d'Italia formata da Visco, Saccomanni e il baffuto Rossi, Prodi si è lasciato andare a giudizi entusiastici nei confronti di Monti "un uomo rispettato in Europa e nel mondo, una garanzia di autorevolezza". Da luglio scorso il Professore di Bologna picchia sulla necessità di uno sforzo comune per salvare l'euro e negli ultimi giorni non ha risparmiato critiche all'asse franco-tedesco definendo "un disastro e l'errore più grave degli ultimi anni" il direttorio tra la massaia di Berlino e il marito di Carla Bruni.



Forse queste critiche appaiono troppo severe e squilibrate agli occhi di Monti, ma dimostrano che Prodi non rinuncia a esercitare una forte moral suasion nei confronti del Cromwell italiano. Quest'ultimo ha come modello di riferimento Mario Draghi che si è ben guardato dal prendere di petto Berlino, Parigi, Londra e Washington ricevendo in cambio applausi per il suo esordio.

L'idea di avere dietro le spalle un padre nobile che punta al Quirinale e che attraverso gli amici bolognesi vuole affermare una sorta di leadership culturale, rischia di frenare l'entusiasmo di Monti. Certo, non può sfuggirgli che di fronte alla povertà di idee messe in campo dalle Fondazioni di Luchino di Montezemolo e di Gianfranco Fini, quello del Mulino rappresenta un laboratorio fertile al quale si può attingere, ma da qui a farsi dettare il compito dai bolognesi ce ne corre parecchio.



Per natura Monti è un uomo che riesce a nascondere dietro la flemma molto british una supponenza non comune, e anche se come Prodi ha sempre guardato al mondo della finanza angloamericana con un'attenzione superiore rispetto a quella franco-tedesca, sa benissimo che non può permettersi il lusso in questa fase di protettorato internazionale sull'Italia di fare scelte sbagliate.
 
Vabbè, ma mi sembra ovvio. se debbono fare lo swap servirà una modifica legislativa. E' possibile ci sia la fregatura, ma non è automatico

Rispetto alla tua affermazione, credo che la domanda giusta da porsi potrebbe essere questa:
default o non default a febbraio? Quale la miglior ipotesi per il futuro greco/europeo?
Perché innovazioni legislative atte alla modificazione di contratti di compravendita di obbligazioni di stato già in essere, che esulino dalla volontarietà, equivarrebbero ad un default.
 
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