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speriamo lo portino a 1.3 cosí si cambia e ci si toglie il problema.
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GRECIA/TICINO
Un occhio ticinese sul referendum-farsa greco
Il dottor Rantas: "Papandreu ha lanciato il referendum solo per salvarsi la faccia"
di Andrea Stern
LUGANO - Perché Papandreu ha proposto di sottoporre a referendum l'accordo con FMI e BCE per salvare la Grecia dal fallimento? E perché subito dopo ha ritirato la sua proposta, che nel frattempo aveva fatto tremare mezza Europa? Quali sono le prospettive future per il paese ellenico? Sono molti gli interrogativi aperti sulla grave crisi che sta investendo la Grecia e che sembra da un momento all'altro poter contagiare gli altri paesi del Sud Europa, se non dell'intera Europa.
Referendum come alibi - Ne abbiamo parlato con il dottor Stavros Rantas, medico di origine greca titolare di uno studio a Caslano. "Il referendum è stato una sorta di provocazione, se avesse voluto farlo veramente l'avrebbe proposto prima" spiega Rantas. "Il referendum non è comune in Grecia, non c'è una tradizione. L'ultimo risale al 1977 quando si dovette votare per decidere se si voleva il re o meno. Papandreu sapeva benissimo che non si sarebbe giunti alle urne: ha sparato le sue ultime cartucce per cercare di scaricare parte della pesante responsabilità che si porta appresso."
La dinastia dei Papandreu - "Ma i Papandreu non sono nuovi a queste sparate. Già suo padre era così: una mattina se ne uscì con agguerriti propositi verso la Nato, minacciando di farne uscire il proprio Paese. Ma in 60 anni di governo della dinastia Papandreu i greci hanno cominciato a capire i loro sistemi, oltre che a subirne le nefaste conseguenze. Infatti i Papandreu sono tra i principali colpevoli dello sfascio in cui versa oggi il Paese."
Mossa della disperazione - "Con il referendum Papandreu ha cercato di abbattere quella sensazione generale di una politica fatta di bizantinismi. Ha lanciato la proposta-shock per scuotere il Paese, in particolare l'opposizione di Samaras, un uomo della destra tradizionale che avrebbe preferito non assumersi nessuna responsabilità nel disastro greco. Papandreu andava predicando da mesi la necessità di un governo di unità nazionale. Il lancio del referendum è stato la mossa della disperazione. Ha però provocato la reazione europea e il G20, la settimana scorsa a Cannes, ha espressamente imposto alla Grecia la creazione di un governo di coalizione. Si può quindi dire che la mossa di Papandreu ha avuto successo."
30 anni sotto controllo - "Ovviamente se Papandreu ha cercato di coinvolgere l'opposizione nella firma della convenzione con FMI e BCE è solo per poter scaricare loro parte della responsabilità e non figurare nella storia come l'uomo che lascerà la pesante eredità di un Paese sotto controllo europeo per i prossimi 30 anni. Stiamo parlando di 30 anni, non di 5. Per la Grecia si prospettano anni molto duri."
"Adesso l'incarico di primo ministro finirà a Papademos, che era vicepresidente della BCE. La Grecia non ha bisogno di un governo tecnico, bensì di un governo politico con una certa autorità a Bruxelles. Poi alle elezioni di marzo vedremo cosa capiterà."
Ora la risalita? - "Però i problemi interni della Grecia rimangono. Nelle banche svizzere si trovano 200 miliardi che appartengono a cittadini greci. Ma non sono i milionari ad aver portato qui i loro soldi, bensì la gente comune che non si fidava delle istituzioni e del sistema bancario ellenico. Infatti la maggior parte di questi soldi sono di persone che guadagnano tra i 1500 e i 2000 euro al mese, quindi non di ricchissimi. E poi bisogna pensare che la disoccupazione supera il 20%... Per il momento la gente aspetta di vedere cosa succede. Si spera che questa nuova convenzione da 80 miliardi aumenti le possibilità di sviluppo. Se si fa solo un calcolo contabile per ripianare i debiti, non ci può essere crescita. Ma forse la tragedia doveva arrivare fino alla fine per poter venire fuori la cosiddetta "catarsi". Bisogna arrivare in fondo per poter risalire."
(ticinonline.ch)
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Divagazioni di un medico greco in Svizzera ...

Nikiforos Diamandouros mi sembra abbia una preparazione meno tecnica e specifica rispetto al papademos