Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Il no dei Brics a intervento diretto complica la situazione

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 07 nov - Non e'
attesa una conclusione stasera del difficile negoziato
tecnico-politico sul rafforzamento del Fondo salva-stati
(Efsf) all'Eurogruppo. Cosi' si sono espressi diversi
ministri tra i quali il presidente Jean Claude Juncker. In
ogni caso il messaggio e' che il lavoro sara' "accelerato".
Il no dei Brics a un intervento rapido e diretto per
sostenere il debito sovrano Eurozona ha complicato la
situazione per i governi.

Aps-y-

(RADIOCOR) 07-11-11 19:15:06 (0341) 5 NNNN
 
forse anche meno disponibile ad un governo a tempo

Credo anch'io.
Se opererà bene, perchè obbligarlo alle dimissioni in un lasso di tempo ristretto?
Inoltre raccogliere un'eredità così pesante non è un compito facile, se poi non è libero di agire come crede.
Vorrà rassicurazioni e chiederà impegno.
Forse questo non è quello che ha in mente ND ... solo un governicchio balneare.
 
Questo articolo comparso stamane sul quotidiano economico francese dipinge un quadro a dir poco complicato sui prossimi passi che attendono i governanti europei.

Siete anche voi d'accordo che le novità politiche in Grecia possano rallentare ottava tranche e tutto il resto?

La zone euro à nouveau plongée dans l'incertitudeD'interminables négociations

Pour la zone euro, tout est à refaire, ou presque. La crise politique qui sévit en Grèce va retarder la mise en place du plan de sauvetage. La contagion menace à nouveau de s'étendre, alors que la récession menace.


La Grèce constitue un gouvernement de coalition
Si l'on osait parodier le défunt Robert Lamoureux, cela donnerait : « Et le lundi, la crise de la dette était toujours vivante ! » Après deux sommets européens (les 23 et 26 octobre) et un sommet du G20, l'Europe n'a pas progressé d'un pouce. Au contraire, elle a offert au monde entier le spectacle désolant d'une communauté aux abois, dominée par un couple franco-allemand hyperactif mais condamné à éteindre les nouveaux départs de feu : ultimatum au chef du gouvernement grec se lançant dans un référendum suicidaire, mise en garde puis mise sous tutelle du FMI de l'Italie, troisième puissance économique de l'Union : impossible dans ces conditions de convaincre ses partenaires du G20 qu'il est de leur intérêt de participer au sauvetage de la zone euro. Appelés à contribuer au fonds spécial destiné à racheter de la dette des pays de la zone euro, les dirigeants chinois, brésilien et américains se sont contentés de prodiguer... leurs encouragements. « C'est surtout à l'Europe de régler le problème de la dette européenne », a clairement répondu le Chinois Hu Jintao.
Les incertitudes sur la crise de la zone euro ne sont pas levées et l'on est revenu, ou presque, à la case départ. Le soldat grec n'est toujours pas sauvé : si Georges Papandréou s'est sacrifié hier sur l'autel de l'austérité et de l'Europ, le flou reste important sur le calendrier de la sortie de crise politique à Athènes et sur l'issue des élections anticipées à venir. Jusqu'au coup de théâtre du Premier ministre socialiste, la semaine dernière, les partenaires de la Grèce pouvaient compter sur un allié relativement solide, disposant d'une majorité parlementaire. Qui sait quelle improbable majorité sortira des urnes ? Même si un gouvernement de transition vote les mesures décidées le 27 octobre et fait adopter le budget 2012, les élections anticipées risquent de retarder la mise en place de l'aide. Les dirigeants de la zone euro et le Fonds monétaire international voudront obtenir toutes les garanties politiques de continuité avant de revenir à la table des négociations et de verser la sixième tranche d'aide de 8 milliards d'euros puis le nouveau programme d'aide internationale de 100 milliards d'euros décidée dans son principe lors du sommet du 26 octobre. Or, aussi longtemps que la crise grecque s'éternise, aussi dévastateur sera l'effet de contagion au reste de l'Europe. « Les imbroglios politiques de la Grèce, qui ne représente que 2 % du PIB de la zone euro, sont sur le point de faire vaciller l'Italie, colosse de dette aux pieds d'argile », écrivent les experts de Natixis dans leur note hebdomadaire, avant d'ajouter que « les taux longs italiens s'étant installés au-dessus de 6 %, la crise de liquidité que traverse le pays pourrait bien se transformer en véritable crise de solvabilité ».
Mise en place des « pare-feu »

Les ministres des Finances de la zone euro se retrouvent ce soir à Bruxelles pour accélérer la mise en place des « pare-feu » qui doivent être déployés à partir du Fonds européen de stabilité financière (FESF). Objectif : limiter la contagion de la crise de confiance à l'Italie et à l'Espagne. Les modalités techniques seront discutées en particulier sur la manière d'utiliser les obligations du Fonds comme garanties pour les émissions de dette des Etats de la zone euro en difficulté. Mais, quant à l'autre aspect de l'accord du 27 octobre, visant à faire contribuer les pays émergents à un fonds d'investissement destiné à financer de la dette de la zone euro, il est aujourd'hui à l'état d'embryon.
Au moment où la France entre à son tour dans une austérité obligée, un autre danger menace : la récession économique. « Les derniers indicateurs annoncent une contraction du PIB de la zone euro entre 0,5 % et 0,8 % au dernier trimestre de l'année » par rapport au précédent, souligne Gilles Moec, économiste à la Deutsche Bank. Même l'Allemagne serait touchée. Pas sûr que les mesures de « relance économique » évoquées dans les conclusions du sommet du G20 suffisent à l'empêcher.
CATHERINE CHATIGNOUX, Les Echos

Secondo me, la sesta tranche a questo punto gliela danno e credo vadano anche all'adozione del secondo piano di salvataggio, anche perché lì dentro è compreso il buyback dei bond in carico alla BCE... alla fine forse Papandreou è stato abile a sfilarsi dalla prima linea del fronte con la storia del referendum, ma l'impressione è che abbiano il fiato corto ... ad inizio anno ci sarà la verifica trimestrale della Troika sulla situazione greca, e ricominceranno i dolori, dato che la Grecia mancherà i target, come di consueto... a febbraio le elezioni: magari ne fanno l'occasione per chiudere con questa storia.

Che duri ancora un altro anno appare inverosimile.
 
Secondo me, la sesta tranche a questo punto gliela danno e credo vadano anche all'adozione del secondo piano di salvataggio, anche perché lì dentro è compreso il buyback dei bond in carico alla BCE... alla fine forse Papandreou è stato abile a sfilarsi dalla prima linea del fronte con la storia del referendum, ma l'impressione è che abbiano il fiato corto ... ad inizio anno ci sarà la verifica trimestrale della Troika sulla situazione greca, e ricominceranno i dolori, dato che la Grecia mancherà i target, come di consueto... a febbraio le elezioni: magari ne fanno l'occasione per chiudere con questa storia.

Che duri ancora un altro anno appare inverosimile.

Dicono, CNBC, che se riescono a fare il nuovo governo la erogano subito.
 
Grecia: Casa Bianca, Nuovo Governo Dovra' Applicare Subito Piano Ue






lunedì, 7 novembre 2011 - 20:23
(ASCA-AFP) - Washington, 7 nov - Gli Stati Uniti accolgono con favore l'accordo tra i due principali partiti greci per formare un governo d'unita' nazionale ma chiedono che il nuovo esecutivo applichi al piu' presto il piano d'emergenza concordato con l'UE. ''Giudichiamo postiviamente l'accordo raggiunto in Grecia'' ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, aggiungendo che il futuro governo sovra' adottare le misure per conformarsi al piano europeo ''il piu' rapidamente possibile''.
 
per la poltrona di primo ministro, sI FA IL NOME DI Lucas Papademos, ex vice direttore BCE

Grecia verso il varo del nuovo governo
di unità nazionale. Elezioni il 19 febbraio


Papandreou e Samaras decidono su composizione.
La Borsa di Atene festeggia con un vistoso rialzo




MILANO - Attesa, in Grecia per il varo del nuovo governo di coalizione, un esecutivo che dovrà guidare il paese fino a febbraio 2012 e ricomporre la crisi politica apertasi con le dimissioni del primo ministro George Papandreou. Dopo le vicende e il terremoto finanziario dei giorni scorsi, innescato dalla convocazione di un referendum sul piano di rigore dettato dalle autorità internazionali, poi revocato, Papandreou aveva lasciato venerdì scorso per favorire la nascita di un governo di unità nazionale. Il primo ministro uscente e il capo dell'opposizione in parlamento, il leader di «Nuova Democrazia», Antonis Samaras, stanno cercando, insieme ai maggiorenti dei due schieramenti, di far quadrare il cerchio e varare un esecutivo «tecnico» bipartisan, che riesca a tirare il paese fuori dalle secche della crisi. IL NUOVO ESECUTIVO -Nelle ultime ore, si sono sempre più infittite le voci di un governo presieduto da Lucas Papademos, vicino al Pasok, già vice presidente della Banca centrale europea (Bce) ed ex governatore della Banca centrale greca, che viene visto come un tecnico con il profilo adatto a pilotare l'economia greca tra gli scogli del piano di austerità imposto da Unione europea, Fmi e G20. Dopo l'accordo raggiunto domenica tra Papandreou e Samaras, per un governo di unità nazionale che traghetti il paese alle elezioni, fissate per il 19 febbraio del prossimo anno, l'ex premier greco ha parlato con diversi leader europei, mentre il suo ministro delle finanze, Evangelos Venizelos, è volato a Bruxelles per un meeting dei ministri delle finanze dell'eurozona che devono decidere lo «sblocco» di finanziamenti vitali per la Grecia. Il nome del nuovo premier sarà reso noto ufficialmente dopo l'annuncio della composizione del nuovo governo. Secondo i giornali, ne faranno parte anche due vice premier: l'attuale ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, e Stavros Dimas, ex Commissario Europeo per l'Ambiente.
LA BORSA APPROVANO - L'accordo politico raggiunto nella giornata di domenica, è stato accolto con favore dai mercati, come prova il buon andamento della borsa di Atene, che ha chiuso le contrattazioni in rialzo dell'1,39%. Papademos, intanto, è atteso per lunedì sera nella capitale greca, dove dovrebbe incontrare i maggiori leader politici. Il nuovo governo, oltre che dell'appoggio del Pasok di Papandreou e di Nea Demokratia di Samaras, dovrebbe godere anche del sostegno del partito nazionalista Laos e dei liberali di Alleanza Democratica, mentre, con ogni probabilità, resteranno fuori i partiti di sinistra di ispirazione comunista.

LA CRISI - Comunque vadano le cose, George Papandreou è l'ennesima vittima della crisi finanziaria della zona euro: il governo greco è stato costretto a gettare la spugna dopo che lo avevano già fatto, nei mesi scorsi, gli esecutivi di Irlanda, Slovacchia e Portogallo, mentre il primo ministro spagnolo, Zapatero, ha convocato le elezioni anticipate nel suo paese e ha annunciato che non si ricandiderà. Molti occhi sono ora puntati su Roma, dove, nei prossimi giorni, il governo di Silvio Berlusconi è atteso a importanti prove in Parlamento.
 
altro nome in corsa per la carica di PM

Curriculum Vitae

Panagiotis Roumeliotis

Rappresentante speciale dell'UE per il processo di Royaumont per promuovere la stabilità e di buon vicinato nell'Europa sud-orientale

Luogo e data di nascita Suez, l'Egitto, 18 Agosto 1947

Stato civile Sposato con una figlia

Nazionalità Greco

Competenze linguistiche Greco, francese, inglese

Educazione
1969:
Laurea in Economia, Università di Parigi, Sorbona

1971:
Ciclo di Dottorato 3ème in Economia, Università di Parigi I, Sorbona

1978:
Doctorat d'Etat (PhD) in Economia, Università di Parigi II

Esperienza professionale
1978-1989 Professore di Economia, Università del Pireo
1978-1981 Esperti per imprese multinazionali, Centro delle Nazioni Unite

per Multinazionali
Consigliere economico del parlamento greco
1981-1986 Vice Ministro, Ministero greco dell'economia nazionale e del commercio: Successivamente responsabile degli investimenti finanziari, imposte indirette e delle dogane, infrastrutture, investimenti pubblici e privati ​​e degli affari europei economico
1986-1987 Ministro del commercio: Responsabile della promozione del commercio estero, supervisione degli accordi internazionali e sistema di tariffazione
7/88-12/88 Presidente del Consiglio europeo dei ministri delle finanze (Ecofin). Questo Consiglio ha deciso di grandi temi come la libera circolazione dei capitali, l'armonizzazione dell'IVA, la liberalizzazione del sistema bancario
1987-1989 Ministro dell'Economia Nazionale: Responsabile del coordinamento della politica economica del Governo che comprendeva il bilancio nazionale, reddito, investimenti e politiche monetarie, Supervisione della preparazione del primo programma di investimenti greci nel quadro dei fondi comunitari strutturali europei.

1989-1994
Membro del Parlamento europeo

Membro del Comitato per Affari economici e monetari e la politica industriale

Relatore della commissione per la politica industriale europea

Nominato dal Comitato di formulare la posizione del Parlamento europeo sulle proposte di politica industriale. Relatore dello studio sulla competitività dell'industria europea in rapporto agli Stati Uniti e dell'industria giapponese. Questo studio "La politica industriale in un ambiente aperto e competitivo - LINEE GUIDA PER UN APPROCCIO COMUNITARIO", Parlamento Europeo, Bruxelles 1991, è stato presentato ad un seminario internazionale, un importante contributo per il nuovo capitolo all'interno del Trattato di Maastricht. Presidente Delors e Vice Presidente Bangemann riconosciuto in una lettera l'importanza di questa relazione che è stata successivamente pubblicata in una edizione speciale del Parlamento europeo.

Membro della sottocommissione per gli affari monetari. Responsabile di proposte di cooperazione monetaria in modo da evitare speculazioni monetarie.

Membro della Commissione Affari Istituzionali
11/97-5/99 Coordinatore del processo di Royaumont UE
6/99-present Rappresentante speciale dell'UE del processo di Royaumont


Pubblicazioni
Libri (pubblicazioni principali) "Il futuro dell'Unione europea", Livanis, Atene 1992 (in greco)
"L'integrazione della CEE", Papazissis, Atene 1986 (in greco)
"Crisi economica e l'integrazione della Grecia nel mercato comune", Papazissis, Atene, 1980 (in greco)
"Imprese multinazionali e prezzi di trasferimento", Papazissis, Atene, 1978 (in greco)
"Commercio internazionale e cicli economici", Gauthier-Villars, Paris 1972 (in francese)

Gli studi e gli articoli
"La politica industriale europea", STOA, Parlamento europeo, Bruxelles, 1992
"Crisi monetaria e speculazione", Divisione Ricerca, Parlamento Europeo, Bruxelles, 1994


Distinzioni
Ordre du Mérite de la République Française
Ordre du Mérite du Granducato del Lussemburgo
Ordre du Mérite de la République de Pologne
Prix ​​de l'Académie des Sciences Commerciales di Parigi
 
Grecia: Tv; Raggiunto Accordo Su Premier, Domani Il Nome

di: WSI Pubblicato il 07 novembre 2011| Ora 21:05
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(AGI) Atene - I due principali partiti greci, il Pasok e Nuova Democrazia, hanno raggiunto un accordo sul nome del premier del nuovo esecutivo di unita' nazionale. Lo riferisce la tv di Stato Net specificando che il nome del primo ministro e dei componenti del governo saranno resi noti domani, dopo l'accordo raggiunto tra il premier uscente George Papandreou e il capo dell'opposizione Antonis Samaras .
 
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