Comandante Gerard
Forumer storico
L'integrazione Europea non è un vezzo da spiriti utopici; nei nuovi scenari geopolitici che vanno emergendo, i singoli stati europei sono poco più che paesetti di provincia; l'integrazione Europea è una necessità, se non si vuol restare ai margini della storia.
La vicenda greca ha risvolti finanziari molto complessi, ma questi costituiscono solo una parte infinitesimale del problema; chi vede nella Grecia esclusivamente un problema finanziario è quantomeno miope; magari può essere un genio dei numeri e dei bilanci, ma è anche molto stupido, stupido, stupido, .....
Di fronte a vicende epocali come quelle che stiamo vivendo, fare previsioni finanziarie è un esercizio futile; a chi si chiede quale sarà la percentuale di recovery, l'unica risposta onesta è: da 0 a 100, con una distribuzione di probabilità sconosciuta.
Io ho investito in titoli greci Agosto 2014 con l'obiettivo esplicito di tenerli fino alla scadenza; e alla scadenza ho intenzione di acquistare altri titoli greci. Spero di guadagnarci soldi, ma c'è anche la motivazione incosncia di partecipare direttamente e prendere posizione in una vicenda che reputo cruciale per il futuro dell'Italia e dell'Europa; il mio investimento mi costringe a vivere la vicenda con maggiore intensità, ad esempio mi porta a seguire assiduamente questo bel thread.
Leggo sempre con molta attenzione ad esempio le analisi di iMark e gli interventi critici di PaoloGorgo e di Comandante Gerard, perchè mi aiutano a comprendere la complessità dei problemi finanziari che l'europa e la sua classe dirigente si trova ad affrontare. Però questi contributi non mi dicono assolutamente nulla riguardo all'esito della vicenda greca, che sarà in ogni caso un fatto politico, non puramente finanziario.
Gli interventi critici si muovono spesso sul filo di un equivoco di base, analisi che tendono a porsi come previsioni certe.
Il fatto è che per investitori abituali è praticamente impossibile mantenere posizioni distaccate in una vicenda come quella attuale:
- chi ha investito in titoli greci deve convivere con il rischio di perdere il proprio investimento.
- chi non ha investito deve convivere con il rischio di perdere una occasione di grossi guadagni.
In statistica si parla di errori alfa e beta (o di tipo 1 e 2): rigettare una ipotesi che si rivelerà vera, o accettare un'ipotesi che si rivelerà falsa; un dilemma a cui nessun uomo può mai sottrarsi completamente.
La mia sensazione è che molti dei critici convivano male con il rischio di rimpianto; in particolare quando la situazione greca tende a rasserenarsi, le analisi tendono a diventare previsione dure e rancorose, quasi anatemi. Per capirsi meglio, sarebbe utile per i critici porsi una domanda: nel caso che l'investimento greco venga rimborato a 100, vi congratulereste con chi ha investito o restereste a mordervi il fegato?
Tra l'altro, ricordo che la legge italiana vieta le sollecitazioni al pubblico risparmio, in tutte le sue forme (comprare, non comprare, vendere, non vendere); chi prospetta previsioni certe commette non solo un errore logico ed epistemologico, ma anche un reato penalmente sanzionabile.
Saluti
Condivido e apprezzo lo spirito con cui hai scritto quest'appassionato intervento.
Sul fatto che il problema Grecia sia politico, beh, avessimo un capo di governo politico di uno stato che conta in Europa, uno, che fosse tale, il problema Grecia non sarebbe mai cominciato.
Il caso greco è stato "trattato" come problema finanziario periferico, pensando non alla Grecia, che è una formica economica insignificante in Europa, né tantomeno ai Greci, di cui fregava e frega nulla a nessuno, ma con l'attenzione solo alle banche franco-tedesche in primo luogo.
Si poteva risolvere all'inizio anche così, anche solo finanziariamente, agendo due anni fa in maniera chiara e definitiva.
Ma questi sono talmente incompetenti che sono riusciti a farlo diventare un caso politico...
In realtà, ora, il problema politico vero si pone con noi, e la Francia a ruota nostra, con buona pace degli amabili cugini...

Il nostro "caso" non è risolvibile finanziariamente e basta, anche se, a dirla tutta, lo è benissimo anch'esso volendo: spolpandoci e poi lasciandoci fallire.
Ora è troppo presto, ce n'è di carne sull'osso...Vedremo.
Intanto sono iniziate le discussioni per la modifica dei trattati dell'Ue e dell'adesione all'euro , poiché come è noto, nessuna norma prevede la possibilità di uscita dall'euro di nessun stato se non contemporaneamente anche dall'UE...un ginepraio.
Ci vorrà tempo, un anno, un anno e mezzo.
La modifica sembra ritagliata su misura della Grecia, che potrebbe uscire dall'euro e finalmente tornare alla dracma col secondo default una volta approvate queste norme.
Sembra così adesso, ma poi chissà chi sarà tentato di usarla oltre la Grecia...
Sulle previsioni concordo...di certo a questo mondo c'è una cosa sola..

Se poi dovesse andar bene il miracolo del rimborso a cento ( le probabilità concrete che ciò avvenga equivalgono per me a un evento soprannaturale...ma è una cosa mia...) per chi è dentro ne sarei contento e glielo auguro davvero : chiedi a Russia... che imperterrito continua a navigare nell'Egeo... anche se personalmente navigo da altre parti, molto liquide... e per tragitti brevissimi
