tommy271
Forumer storico
Crisi, Amato: governare uniti per non uscire da euro
domenica 13 novembre 2011 10:12
ROMA (Reuters) -Gli Stati non possono lasciare l'euro, ma l'euro può lasciare gli Stati. Per evitare questa soluzione che ci lascerebbe nella dura condizione di trovarci "soli sul marciapiede con una valigia di cartone e alla mercé dei mercati" dobbiamo impegnarci per dare uniti risposte alle richieste che ci vengono dall'Europa, evitando in ogni modo le elezioni anticipate.
Lo scrive l'ex ministro e presidente del Consiglio Giuliano Amato nella sua consueta rubrica domenicale sul Sole 24 Ore
"Ora c'è l'euro e, ci dicono i giuristi, con l'euro siamo tutti più garantiti, perché dall'euro non si può uscire. L'euro infatti è la valuta non dei Paesi che l'hanno adottata, ma dell'intera Unione, tant'è che ne stanno temporaneamente fuori i soli Stati membri non ancora in grado di farne parte. Di conseguenza si può uscire dall'Unione (il Trattato ha una apposita clausola a tal fine) ma non dall'euro", scive Amato precisando però che questo era valido solo fino a poco tempo e la crisi greca ci mostra che le cose sono cambiate.
"Temo che contare oggi su questa conclusione ci possa portare a scontrarci con la realtà. Guardiamo a quanto sta succedendo in Grecia", aggiunge infatti Amato.
Oggi quindi "resta vero che gli Stati non possono lasciare l'euro, ma è un fatto che l'euro può lasciare gli Stati. Alle ragioni della stabilità non si comanda".
Netta la conclusione: "Olli Rehn, attraverso ciascuna delle sue domande, chiede all'Italia come e quando implementerà le sue misure. Quale risposta potrà dare l'Italia, se dopo averle approvate di gran carriera in Parlamento, lascia le misure in Gazzetta ufficiale, il Parlamento si scioglie e si mette in campagna elettorale? E' difficile per forze politiche aspramente divise sostenre insieme un governo che eviti un simile epilogo. Ma devono farlo se vogliono salvare, insieme all'Italia, il loro stesso onore".
domenica 13 novembre 2011 10:12
ROMA (Reuters) -Gli Stati non possono lasciare l'euro, ma l'euro può lasciare gli Stati. Per evitare questa soluzione che ci lascerebbe nella dura condizione di trovarci "soli sul marciapiede con una valigia di cartone e alla mercé dei mercati" dobbiamo impegnarci per dare uniti risposte alle richieste che ci vengono dall'Europa, evitando in ogni modo le elezioni anticipate.
Lo scrive l'ex ministro e presidente del Consiglio Giuliano Amato nella sua consueta rubrica domenicale sul Sole 24 Ore
"Ora c'è l'euro e, ci dicono i giuristi, con l'euro siamo tutti più garantiti, perché dall'euro non si può uscire. L'euro infatti è la valuta non dei Paesi che l'hanno adottata, ma dell'intera Unione, tant'è che ne stanno temporaneamente fuori i soli Stati membri non ancora in grado di farne parte. Di conseguenza si può uscire dall'Unione (il Trattato ha una apposita clausola a tal fine) ma non dall'euro", scive Amato precisando però che questo era valido solo fino a poco tempo e la crisi greca ci mostra che le cose sono cambiate.
"Temo che contare oggi su questa conclusione ci possa portare a scontrarci con la realtà. Guardiamo a quanto sta succedendo in Grecia", aggiunge infatti Amato.
Oggi quindi "resta vero che gli Stati non possono lasciare l'euro, ma è un fatto che l'euro può lasciare gli Stati. Alle ragioni della stabilità non si comanda".
Netta la conclusione: "Olli Rehn, attraverso ciascuna delle sue domande, chiede all'Italia come e quando implementerà le sue misure. Quale risposta potrà dare l'Italia, se dopo averle approvate di gran carriera in Parlamento, lascia le misure in Gazzetta ufficiale, il Parlamento si scioglie e si mette in campagna elettorale? E' difficile per forze politiche aspramente divise sostenre insieme un governo che eviti un simile epilogo. Ma devono farlo se vogliono salvare, insieme all'Italia, il loro stesso onore".