Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (10 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
OT, ma serve......

ANALISI -Italia, bond bancari nel mirino, brevi rendono oltre 8%

Reuters - 22/11/2011 10:26:32




* Bond bancari sotto pressione anche più di titoli di Stato
* Difficile per banche lanciare nuovi bond su mercato
* In alternativa rete retail, covered bond, Bce

di Gabriella Bruschi e Valentina Za
MILANO, 22 novembre (Reuters) - La crisi di sfiducia che si è abbattuta sul debito italiano assume tinte ancora più cupe sul mercato delle emissioni delle banche italiane, vendute consistentemente soprattutto dagli investitori stranieri fin dalla scorsa settimana. Pesa per gli istituti bancari italiani anche la constatazione che, con molti bond in scadenza nel breve, potrebbe diventare estremamente difficile tornare a rifinanziarsi sul mercato dei capitali.

"Ogni crisi sui governativi si è ripercossa a tinte più fosche anche sui titoli bancari, è successo ai tempi di Lehman sta succedendo ancora. Gli investitori, soprattutto quelli esteri, vendono titoli di Stato italiani, ma vendono ancor più bond bancari perchè a differenza dei primi, questi non hanno nemmeno il puntello del piano di acquisto della Bce" dice uno strategist del settore.

Secondo il rapporto di stabilità della Banca d'Italia reso noto questo mese, i principali 32 gruppi bancari hanno in scadenza l'anno prossimo bond per 88 miliardi di euro.

A guardare i rendimenti dei titoli bancari italiani non si vedono che nuoci massimi e a essere in netto aumento sono soprattutto i rendimenti delle scadenze a breve, "quelle su cui pesa maggiormente il timore, se non il terrore che possano non essere rimborsate" dice un altro.

Il bond di Intesa Sanpaolo (ISP.MI) febbraio 2013, cedola 3,25%, emesso per 1,5 mld quota oggi 94,92 (+0,030) per un rendimento del 7,87% <IT058663506=>, secondo quotazioni Reuters. Il bond di Unicredit (UCG.MI) febbraio 2013, cedola 4,875%, emesso per 2,5 mld quota oggi a 95,00 (-0,887) per un rendimento del 9,378% <IT034598363=>. Il bond di Banca Popolare di Milano (PMI.MI) aprile 2013, cedola 4%, emesso per 1,25 mld, vede pochissimi scambi. Oggi Tradeweb <XS061647449=TE> quota 89/91 per un rendimento del 13%.

Questi rendimenti, attorno all'8% per le scadenze 2013, si confrontano con il Btp benchmark per quella scadenza, il novembre 2013, che rende attorno al 6%.

"Il mercato è decisamente sotto pressione: la scorsa settimana ha visto un'accelerazione della discesa e anche questa settimana, nonostante la fiducia internazionale dimostrata al nuovo governo Monti, non si vedono miglioramenti" dice un altro.

"Il fatto è che non c'è quasi nessun compratore, nessuno che tenti nemmeno un fair value o che prenda posizione sperando in un miglioramenteo del mercato" dice un altro.

"Gli investitori, stranieri soprattutto, nel timore di default, ristrutturazione o quant'altro, hanno venduto a mani basse nel tentativo di ridurre l'esposizione sull'Italia anche in relazione alle richieste di ricapitalizzazione dell'Eba" dice un altro. "Del resto su questi bond non c'è nemmeno l'ombrello della Bce".

Lo spread Btp/Bund sui 10 anni che nella settimana precedente le dimissioni di Silvio Berlusconi aveva toccato un massimo storico a 576 pb, oggi con il nuovo governo Monti al lavoro resta circa 100 pb più stretto. Il miglioramento non si è visto invece sul mercato dei bond bancari.

E' possibile che ci sia stato "uno switch di alcuni gestori da emissioni bancarie a titoli di Stato italiani, nel caso di rendimenti quanto meno allineati, alla luce dello spiraglio di speranza apertosi sul fronte governativo" dice Mario Spreafico head of investment at Schroders Private Banking.


ALTERNATIVE AL RIFINANZIAMENTO SU UN MERCATO CONTRATTO
Il fatto è che le banche si trovano ora in un doppio catenaccio, da una parte hanno necessità di rifinanziarsi sul mercato per il venire a scadenza di bond esistenti, dall'altra agli attuali rendimenti di mercato diventa troppo costoso emettere nuovo bond. "Dovrebbero emettere bond a un rendimento dell'8% e oltre: a che tasso poi dovrebbero dare quei fondi alla clientela?" si domanda un operatore.

Per Intesa SanPaolo e Unicredit non ci sono grandi urgenze. Intesa nei primi 10 mesi 2011 ha collocato bond per tutti i 40 miliardi in scadenza, con 15 miliardi wholesale e 25 retail. Nel 2012 la banca è attesa da rimborsi per 22 miliardi (56% wholesale, 44% retail). (news).

Unicredit ha già in corso il prefunding 2012. A fronte di rimborsi di bond scadenza 2011 per 29,7 miliardi, nei primi 10 mesi ha già emesso bond per 38,1 miliardi. Nel 2012 è attesa da rimborsi per 33,6 miliardi.

Le alternative al mercato dei capitali ci sono, "ma si ha la sensazione che anche quelle possano diventare più difficili" aggiunge un dealer.

"Le banche italiane hanno da sempre la grossa forza del collocamento presso la clientala retail, dove riescono a spuntare rendimenti più bassi rispetto a quanto pagherebbero sui mercati internazionali" dice un dealer, "mercati per altro assolutamente chiusi in questo momento".

Chiusi perlomeno per i bond tradizionali, perchè resta ancora qualche spazio per quello dei covered bond, garantiti da asset immobiliari e, per questo motivo, ancora con rating elevati: per lo più a 'tripla A', tranne quelli della Popolare di Milano ridotta a 'A1' da Moody's a metà novembre.

Secondo l'Abi, il potenziale di emissioni di questo strumento da parte delle banche italiane è di 200 miliardi (news).

In questo quadro Unicredit si avvantaggia della possibilità di finanziamento anche sui mercati austriaco e tedesco, dove può raccogliere a rendimenti più contenuti. Alla fine di ottobre Bank Austria ha raccolto 500 milioni di euro a un rendimento del 2,9% per 5 anni (news). Ma lo stesso AD di Unicredit Federico Ghizzoni ha ammesso che le tensioni sull'Italia rendono meno competitive le banche italiane (news).

Altra strada sono i finanziamenti presso la Bce a fronte di collaterali. "Il valore dei collaterali è però nel frattempo diminuito, occorre presentarne di più e quindi anche qui potrebbe emergere qualche problema" dice un dealer.

Secondo Bankitalia le banche italiane hanno ancora ampi margini di manovra in tema di collaterali, con attività stanziabili a disposizione ancora per 100 miliardi a fronte di 106 utilizzati (news).

D'altro canto finanziarsi presso la Bce vede per il momento ancora il grosso vantaggio di avere un haircut sui titoli di Stato italiani limitato al 4% (sulle scadenze decennali), contro per esempio l'11,65% dei nuovi margini imposti da Clearnet e CC&G). (news)
Infine - aggiungono i dealer - l'altra strada per fare uscire le banche dall'impasse sarebbe l'emissione di euro bond, con i quali "ci si potrebbe finanziare a tassi medi europei" dice uno di loro.


SITUAZIONE DIFFUSA ANCHE IN SPAGNA E FRANCIA
Il mercato dei bond è sofferente anche per le banche di altri paesi, ma certamente quello italiano è più contratto. "La crisi di fiducia si è abbattuta su tutti i paesi periferici e perfino sulla Francia, anche se l'Italia è la più colpita" dice un trader. "La differenza sta anche nella situazione di mercato: un bond di Santander (SAN.MC) quota anch'esso a rendimenti elevati, all'incirca su livelli di Intesa, ma Santander si scambia, Intesa no".

L'avvicinarsi della fine dell'anno è un altro elemento a sfavore. "Si sta arrivando alla resa dei conti, con la prospettiva di consistenti perdite in conto capitale" dice uno strategist. "Per ovviare a ciò si è verificato l'assurdo sul mercato di veder più venduto il comparto senior di quello subordinato, per il fatto che il primo aveva mantenuto prezzi più alti rispetto al secondo".
 

Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
PUNTO 1-Jefferies taglia ulteriormente esposizione a Piigs

Reuters - 22/11/2011 10:29:48




(Aggiunge dettagli e precisa posizione sui bond)
NEW YORK, 22 novembre (Reuters) - Il gruppo bancario statunitense Jefferies (JEF.N) ha annunciato di aver ridotto la sua esposizione al debito sovrano europeo del 75% dall'inizio di novembre.

Ieri in una lettera aperta i vertici della banca hanno comunicato di aver tagliato del 50% l'esposizione ai titoli di Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. All'inizio di novembre Jefferies aveva già reso noto di aver operato un taglio del 50%.

La banca ha uno scoperto netto di 134 milioni di dollari sui bond di questi Paesi, il che significa che Jefferies farà profitto attraverso il deterioramento del valore dei titoli.

"Ora tutti dovranno riconoscere che Jefferies è la società con la minore esposizione al debito sovrano di Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia e Spagna rispetto a tutti gli altri competitor" hanno scritto nella lettera i vertici del gruppo.

La missiva rappresenta l'ultimo episodio di una battaglia che si trascina da settimane. Il gruppo bancario sta cercando di ristabilire la fiducia nella sua capacità di finanziarsi e nella sua redditività dopo aver ricevuto una lettera da un hedge fund che, secondo i manager di Jefferies, poneva diverse domande che sembravano mostrare "una lettura distorta ed intenzionale delle nostre comunicazioni pubbliche".

Senza voler rendere noto il nome del fondo alternativo, i manager dicono di voler combattere questa errata percezione del gruppo e promettono battaglia contro i rumor.
 

Baro

Umile contadino
L' azionario mi crea uno stato d' ansia pazzesco :(

Non mi piace, ma così deve andare per ora.

Ieri ho continuato a comprare fino all' abisso......
Ciao Nobody !! Sei il perfetto investitore...compri quando ci sono i crolli e hai pronta la liquidità...;)
 
Ultima modifica:

Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
EU'S REHN SAYS GERMAN "WISE MEN" PROPOSAL ON EURO ZONE DEBT REDEMPTION FUND WORTH STUDYING FURTHER

Reuters - 22/11/2011 10:39:37
 

Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
SPAGNA COLLOCA TITOLI A 3 MESI PER 2,01 MLD E A 6 MESI PER 0,97 MLD, BID-TO-COVER RISPETTIVI 2,9 E 4,9

Reuters - 22/11/2011 10:43:00
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto