Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (10 lettori)

Stato
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frmaoro

il Fankazzista
9 dicembre 2011

Si tratta per l'euro ma per Deutsche Bank il "malato" Grecia è spacciato e il ritorno alla dracma scontato



Un'implosione dell'euro e un ritorno alle valute nazionali è un'eventualità che ha «zero probabilità» di manifestarsi. Mario Draghi, numero uno della Bce ha risposto così ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare i piani di emergenza, di cui ha parlato il Wall Street Journal, che le banche centrali starebbero mettendo in atto per prepararsi a un'eventuale crollo della moneta unica. Una risposta per rassicurare le paure di un baratro post moneta unica che il ministro delle Finanze francese per gli Affari europei Jean Leonetti ha esplicitamente evocato nei giorni scorsi («L'euro potrebbe esplodere»).
Dichiarazioni a parte, è un dato di fatto, che ormai anche le eventualità più catastrofiche vengono prese in considerazione. E se l'implosione dell'euro è altamente improbabile, lo stesso non può dirsi per un eventuale ritorno alla dracma della Grecia. In una nota inviata ai propri clienti per esempio gli analisti di Deutsche Bank hanno avvertito che i mercati stanno già scontando un'uscita dall'euro del "malato terminale". La dimostrazione sarebbe nel fatto che «i bond greci regolati dal diritto britannico vengono trattati a un prezzo maggiore rispetto a quelli collocati con le regole delle legislazione greca».
«Se Atene esce dalla moneta unica - spiega Sergio Capaldi economista di Intesa Sanpaolo - i titoli di stato potrebbero essere rimborsati nella nuova valuta nazionale, pesantemente svalutata. Questa è un'eventualità probabile soprattutto per i titoli regolati dalla legislazione greca. Quelli di diritto britannico (emessi per attirare gli investitori istituzionali, ndr) hanno clausole più compatibili con gli standard internazionali e pertanto offrono maggiori garanzie in questo senso. Ecco perché hanno un prezzo più alto».
Insomma, se un'implosione dell'euro ha «zero probabilità» come dice Draghi, l'uscita del paese più debole (da cui è partito il contagio) non è del tutto esclusa. Ma quanto potrebbe valere la nuova dracma? In un recente report gli analisti di Nomura ha provato a rispondere a questa domanda tenendo conto della competitività delle singole economie dell'Eurozona e dei rischi inflattivi.
La più colpita sarebbe appunto la Grecia che vedrebbe la sua nuova moneta svalutarsi del 57,6%. Secondo la simulazione degli analisti la "nuova dracma" potrebbe valere circa 57 centesimi di dollaro. Una eventuale nuova moneta portoghese invece varrebbe 71 centesimi di dollaro con una svalutazione del 47,2%. Al terzo posto tra i più colpiti da un crollo dell'euro gli analisti di Nomura piazzano la Spagna. La nuova "peseta" varrebbe 86 centesimi con una svalutazione del 35,5 per cento. Madrid sarebbe messa peggio dell'Irlanda, che ha dovuto fare ricorso al salvataggio. Un eventuale abbandono dell'euro costerebbe a Dublino una svalutazione del 28,6%. Quanto potrebbe valere invece la "nuova lira" italiana? Gli analisti di Nomura stimano una svalutazione del 27,3% e un tasso di cambio con dollaro fissato a 97 centesimi. Chi invece subirebbe il fenomeno inverso è invece la "solida" Germania. In caso di implosione dell'euro il nuovo marco diventerebbe valuta rifugio e si rivaluterebbe, cone effetti inevitabilmente negativi per l'economia tedesca trainata dalle esportazioni.
 
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Road Glide

Forumer attivo
9 dicembre 2011

Si tratta per l'euro ma per Deutsche Bank il "malato" Grecia è spacciato e il ritorno alla dracma scontato



Un'implosione dell'euro e un ritorno alle valute nazionali è un'eventualità che ha «zero probabilità» di manifestarsi. Mario Draghi, numero uno della Bce ha risposto così ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare i piani di emergenza, di cui ha parlato il Wall Street Journal, che le banche centrali starebbero mettendo in atto per prepararsi a un'eventuale crollo della moneta unica. Una risposta per rassicurare le paure di un baratro post moneta unica che il ministro delle Finanze francese per gli Affari europei Jean Leonetti ha esplicitamente evocato nei giorni scorsi («L'euro potrebbe esplodere»).
Dichiarazioni a parte, è un dato di fatto, che ormai anche le eventualità più catastrofiche vengono prese in considerazione. E se l'implosione dell'euro è altamente improbabile, lo stesso non può dirsi per un eventuale ritorno alla dracma della Grecia. In una nota inviata ai propri clienti per esempio gli analisti di Deutsche Bank hanno avvertito che i mercati stanno già scontando un'uscita dall'euro del "malato terminale". La dimostrazione sarebbe nel fatto che «i bond greci regolati dal diritto britannico vengono trattati a un prezzo maggiore rispetto a quelli collocati con le regole delle legislazione greca».
«Se Atene esce dalla moneta unica - spiega Sergio Capaldi economista di Intesa Sanpaolo - i titoli di stato potrebbero essere rimborsati nella nuova valuta nazionale, pesantemente svalutata. Questa è un'eventualità probabile soprattutto per i titoli regolati dalla legislazione greca. Quelli di diritto britannico (emessi per attirare gli investitori istituzionali, ndr) hanno clausole più compatibili con gli standard internazionali e pertanto offrono maggiori garanzie in questo senso. Ecco perché hanno un prezzo più alto».
Insomma, se un'implosione dell'euro ha «zero probabilità» come dice Draghi, l'uscita del paese più debole (da cui è partito il contagio) non è del tutto esclusa. Ma quanto potrebbe valere la nuova dracma? In un recente report gli analisti di Nomura ha provato a rispondere a questa domanda tenendo conto della competitività delle singole economie dell'Eurozona e dei rischi inflattivi.
La più colpita sarebbe appunto la Grecia che vedrebbe la sua nuova moneta svalutarsi del 57,6%. Secondo la simulazione degli analisti la "nuova dracma" potrebbe valere circa 57 centesimi di dollaro. Una eventuale nuova moneta portoghese invece varrebbe 71 centesimi di dollaro con una svalutazione del 47,2%. Al terzo posto tra i più colpiti da un crollo dell'euro gli analisti di Nomura piazzano la Spagna. La nuova "peseta" varrebbe 86 centesimi con una svalutazione del 35,5 per cento. Madrid sarebbe messa peggio dell'Irlanda, che ha dovuto fare ricorso al salvataggio. Un eventuale abbandono dell'euro costerebbe a Dublino una svalutazione del 28,6%. Quanto potrebbe valere invece la "nuova lira" italiana? Gli analisti di Nomura stimano una svalutazione del 27,3% e un tasso di cambio con dollaro fissato a 97 centesimi. Chi invece subirebbe il fenomeno inverso è invece la "solida" Germania. In caso di implosione dell'euro il nuovo marco diventerebbe valuta rifugio e si rivaluterebbe, cone effetti inevitabilmente negativi per l'economia tedesca trainata dalle esportazioni.

:down: non capisco come al Sole si possa scegliere di mettere in home page delle sciocchezze simili, perché è da li che l'hai estratto, vero?. Mah!
 
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PASTELLETTO

Guest
15:38 - *** Vertice Ue: Monti, lavoro per arrivare ad Eurobond va avanti
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Sarebbe incoerente dire che Europa non li adottera' mai

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 09 dic - Per gli
"Eurobond o stability bonds non fatevi trarre in inganno: il
fatto non figurino nello statement (del Consiglio Ue, ndr)
non significa che il lavoro non vada avanti". Lo ha detto il
presidente del Consiglio, Mario Monti, in
conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a
Bruxelles. "Monti ha ricordato che ci sono "Paesi
notoriamente contrari (come la Germania, ndr) che speravano
che l'idea degli Eurobond fosse soppressa nella culla, ma e'
prevalsa idea che sarebbe stato incoerente per un insieme di
Paesi, una zona integrata, che dichiara voler fare passi
verso la 'fiscal union', dire oggi che non si dotera' mai" di
un tale strumento.
Amm-Aps-Y

(RADIOCOR) 09-12-11 15:38:16 (0265) 5 NNNN
 

tommy271

Forumer storico
La Grecia si dice soddisfatta

Un passo importante per affrontare la crisi delle decisioni del Vertice, ha dichiarato il Primo Ministro

Pubblicato: Venerdì 9 dicembre, 2011



Un passo importante per affrontare le crisi, ora e in futuro, descritto da Primo Ministro Lucas Papademos le decisioni prese al vertice drammatico.

Analizzando i risultati della riunione, ha detto che ha ricevuto due pacchetti, uno per rafforzare la governance economica e per affrontare una crisi. Il primo pacchetto prevede un maggiore coordinamento nella politica economica e rafforzare la disciplina. Il secondo pacchetto è il migliore funzionamento dei meccanismi di stabilità finanziaria.
Ha aggiunto che il primo pacchetto è un grande passo per la convergenza della politica nella zona euro e la disciplina economica, mentre il secondo pacchetto ha detto che ci sono questioni aperte da discutere fino a marzo.

(Ta Nea)
 

tommy271

Forumer storico
Nuovo trattato sarà il più vincolante possibile - Van Rompuy

venerdì 9 dicembre 2011 15:06






BRUXELLES, 9 dicembre (Reuters) - Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha detto che la formula del trattato intergovernativo, con cui 26 Paesi dell'Unione europea, Gran Bretagna esclusa, intendono muoversi verso una più stretta integrazione di bilancio, presenta qualche handicap ma sarà il più vincolante possibile.
"Questa formula presenta qualche handicap, ma cercheremo di superarli, e penso che avremo bisogno di un'ampia interpretazione del ruolo delle istituzioni europee...come abbiamo fatto in passato" ha detto Van Rompuy.
"Quindi penso che qui ci sia anche un messaggio politico molto chiaro al resto del mondo.. che anche se non abbiamo tutti gli strumenti legali di rafforzamento, attraverso il trattato intergovernativo, saremo quanto più possibile vincolanti" ha aggiunto.
 

tommy271

Forumer storico
Istituzioni Ue devono avere maggiore responsabilità - Merkel

venerdì 9 dicembre 2011 15:10




BRUXELLES, 9 dicembre (Reuters) - Per il cancelliere tedesco Angela Merkel, al termine del decisivo summit dei leader europei, le istituzioni europee devono avere responsabilità maggiori.
Ha poi sottolineato che il coinvolgimento del settore privato avverrà in conformità con i principi del Fondo monetario internazionale.
Dei 200 miliardi di prestiti bilaterali al Fondo monetario, 150 miliardi potrebbero arrivare dalla zona euro. Merkel ha inoltre chiarito che l'Esm non supererà i 500 miliardi dopo marzo.
A proposito della Gran Bretagna, che, sola tra i paesi dell'Unione, ha deciso di restare fuori dal nuovo trattato, "non ci sono indicazioni che possa cambiare idea".
I trattati saranno presentati a inizio marzo e poi ratificati dai singoli paesi.
 
Stato
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