Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (6 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Se la grecia restasse nell' UE infatti, non mi rivolgerei per tutelare i miei diritti calpestati alla grecia!! ma alla UE stessa! che si faccia garante, perchè non è pensabile che la grecia stessa possa restare nell' UE dopo avere applicato misure coercitive!
Insomma, noi abbiamo paura delle CAC?
Loro devono avere paura di una gigantesca CLASS ACTION!
imho, come sempre
Avevo postato questo argomento (o uno molto simile)un mese fa. C'era più ottimismo, cioè, meno pessimismo. In realtà io mi rivolgerei alla UE anche se la Grecia uscisse da €, UE e quant'altro, compresa la Champions League.
Tuttavia non credo sia il momento di insistere a spremersi il cervello su come e perché. Ma sull'eventuale CLASS ACTION, agli ordini! :bow:
 

frmaoro

il Fankazzista
Grecia, trattamento preferenziale nuovi titoli Stato - stampa
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Reuters - 16/12/2011 09:35:57
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ATENE, 16 dicembre (Reuters) - I nuovi titoli di Stato ellenici che verranno emessi secondo il programma di swap sul debito pubblico godranno di un profilo creditizio preferenziale. Lo scrive il quotidiano 'Kathimerini', citando fonti vicine ai negoziati tra Atene e il settore privato che partecipa al piano di salvataggio.

Funzionari della zona euro, sempre secondo la stampa, avrebbero deciso mercoledì sera che le nuove obbligazioni avranno il medesimo status rispetto al prestitotrentennale che Atene si appresta a ottenere dal fondo salva-Stati della zona euro Efsf.

Si tratterà dunque di uno strumento più sicuro per gli investitori, che renderà meno onerosa una perdita netta calcolata oggi in circa 54% sull'interaesposizione al debito ellenico.

Secondo l'accordo raggiunto dal vertice europeo di ottobre Atene dovrebbe convertire i vecchi prestiti nei confronti del settore privato - 206 milioni di euro - in circa la metà di nuove obbligazioni per un valore intorno a 100 miliardi, 70 miliardi di obbligazioni e 30 miliardi in contante.

Un funzionario del ministero delle Finanze ellenico ha detto ieri a Reuters di essere fiducioso sulla possibilità di concludere nelle prossime settimane i negoziaticon il settore privato che proseguono oggi a Parigi.
IO ADERISCO IMMEDIATAMENTE SE ME LO CONSENTANO :)
COSA NON SCONTATA
CON LA SCUSA DELLA ADESIONE VOLONTARIA HO PAURA CHE CI VOGLIONO LASCIARE FUORI A NOI INDIVIDUI E TIRARCELO IN KULO COME HANNO FATTO FINORA
 
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PASTELLETTO

Guest
12:54 - ###Rating: colpi bassi francesi, ma Londra qualche problema ce l'ha - LETTERA DA BRUXELLES
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di Antonio Pollio Salimbeni


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 16 dic - Se si vuole
capire qual e' l'atmosfera tra Londra e le altre capitali
europee, principalmente Parigi e con toni piu' misurati
Bruxelles, Roma, Madrid, basta seguire l'ultima polemica di
fuoco dopo la grande rottura all'ultimo vertice europeo sul
'patto di bilancio' e le misure finanziarie anti-crisi.
Impegnato non piu' a scongiurare il rischio del peggioramento
del rating del debito sovrano con l'abbandono della tripla
A, la massima valutazione della credibilita' finanziaria
dello stato, il governo francese ha cominciato a scendere
dal piedestallo acconciandosi a gestire una probabile
ritirata passando (Nicolas Sarkozy in persona) dal diniego
alla ben piu' remissiva considerazione che se cio' davvero
accadesse non sarebbe poi un dramma ingestibile.
Contemporaneamente, pero', si sono riaffilate le armi contro
le agenzie di rating e Parigi ha indicato con precisione
l'obiettivo: il Regno Unito. Un pezzo da novanta
dell''establishment' francese e voce importante nella Bce
come il banchiere centrale Christian Noyer ha affermato
senza mezzi termini che prima di occuparsi della Francia le
agenzie di rating farebbero meglio a occuparsi di quanto
accade oltre Manica visto che il Regno Unito ha un deficit
piu' alto, un debito pubblico simile a quello francese,
inflazione piu' elevata e meno crescita. Tanto per dare una
cifra, secondo le ultime stime Ue quest'anno il deficit/pil
britannico e' al 9,4%, il piu' alto tra i 27 dopo quello
irlandese, stessa posizione l'anno prossimo a quota 7,8%.
Lo scenario e' davvero brutto, si approfondiscono i
contrasti politici, sulla valutazione dello stato
dell'economia e sulle ricette da seguire. Se si continua
cosi' non ci sara' nulla di promettente per l'Unione europea
che all'incapacita' di creare uno sbarramento convincente
alla crisi del debito sovrano aggiungera' la totale
incertezza politica sul suo funzionamento complessivo. Ha
avuto buon gioco la stampa britannica: non spetta a una
banca centrale incoraggiare il peggioramento del rating di
un altro paese (Times); Monsieur Noyer, lei e' un imbecille
da tripla A (The Sun); nazionalista! (Financial Times); la
Francia si lancia alla guerra delle parole (Daily
Telegraph).


12:56 - ###Rating: colpi bassi francesi, ma Londra qualche problema ce l'ha - LETTERA DA BRUXELLES -2-
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 16 dic - Detto
questo, un problemino britannico rispetto alle agenzie di
rating c'e'. E' verissimo che i tassi a dieci anni dei bond
sovrani Uk sono allo stesso livello dei Bund tedeschi e che
cio' riflette tante cose, compresi la convinzione che oltre
Manica un prestatore di ultima istanza c'e' e che il
programma di rientro dall'indebitamento viene giudicato
credibile non solo dai mercati, ma dalla stessa Commissione
europea. Cio' di cui si tiene meno conto, pero', e' l'effetto
che potrebbe avere l'addio della tripla A francese rispetto
all'impalcatura di salvataggio dell'Eurozona (i bond emessi
dal Fondo salva-stati Efsf hanno la tripla A perche' tra i
garanti ci sono sei paesi con tale valutazione- oltre alla
Francia sono Germania, Olanda, Austria, Lussemburgo e
Finlandia) e l'effetto di una stagnazione-quasi recessione
nell'Eurozona. Basti dire che il 40% delle esportazioni
britanniche si dirige verso i paesi della moneta unica. Non
a caso la Commissione europea ha recentemente segnalato che
"le prospettive delle esportazioni e' condizionata
negativamente della incertezze dell'economia globale in
particolare dell'Eurozona". Con una domanda interna
debolissima, le ciambelle di galleggiamento del Regno Unito
si chiamano debolezza della sterlina e le operazioni di
'quantitative easing' della Banca d'Inghilterra
(rafforzamento del programma di iniezioni di liquidita'
nell'economia).
Secondo Patrick Artus di Natixis (e' francese d'accordo, ma
le sue analisi sono considerate sempre piuttosto
interessanti negli ambienti della ricerca economica europea)
ad un certo punto il Regno Unito potrebbe trovarsi alle
prese con una valutazione delle agenzie di rating non cosi'
positiva come l'attuale. E non essere piu' un porto di
rifugio degli investitori in cerca di qualita'. I quattro
punti deboli da tenere sotto osservazione, secondo Artus,
sono questi: le finanze pubbliche che non stanno meglio dei
paesi Eurozona; la pessima prospettiva di crescita (0,7%
quest'anno e 0,6% nel 2012) con dubbi sulla efficacia
dell'azione per reindustrializzare il paese (i tassi di
autofinanziamento delle imprese sono gia' alti); lo stato di
"repressione finanziaria" che attraverso i requisiti sulla
liquidita' spinge le banche ad aumentare considerevolmente la
detenzione di titoli pubblici; l'eccessiva dipendenza dalla
finanza, il vero "monoprodotto" dell'economia britannica
minacciato dalla concorrenza delle piazze asiatiche e dalla
regolazione europea. A ben vedere, nessuno dovrebbe sentirsi
completamente al riparo.

Aps-y-




 
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robinson

Forumer storico
Grecia, trattamento preferenziale nuovi titoli Stato - stampa
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Reuters - 16/12/2011 09:35:57
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ATENE, 16 dicembre (Reuters) - I nuovi titoli di Stato ellenici che verranno emessi secondo il programma di swap sul debito pubblico godranno di un profilo creditizio preferenziale. Lo scrive il quotidiano 'Kathimerini', citando fonti vicine ai negoziati tra Atene e il settore privato che partecipa al piano di salvataggio.

Funzionari della zona euro, sempre secondo la stampa, avrebbero deciso mercoledì sera che le nuove obbligazioni avranno il medesimo status rispetto al prestitotrentennale che Atene si appresta a ottenere dal fondo salva-Stati della zona euro Efsf.

Si tratterà dunque di uno strumento più sicuro per gli investitori, che renderà meno onerosa una perdita netta calcolata oggi in circa 54% sull'interaesposizione al debito ellenico.

Secondo l'accordo raggiunto dal vertice europeo di ottobre Atene dovrebbe convertire i vecchi prestiti nei confronti del settore privato - 206 milioni di euro - in circa la metà di nuove obbligazioni per un valore intorno a 100 miliardi, 70 miliardi di obbligazioni e 30 miliardi in contante.

Un funzionario del ministero delle Finanze ellenico ha detto ieri a Reuters di essere fiducioso sulla possibilità di concludere nelle prossime settimane i negoziaticon il settore privato che proseguono oggi a Parigi.
IO ADERISCO IMMEDIATAMENTE SE ME LO CONSENTANO :)
COSA NON SCONTATA


il problema grecia si trascina da 2 anni (???)

finalmente avremo la soluzione!!! (???)
dunque: "prossime settimane", uguale:

a) 10 (settimane)
b) 30
c) 50
d) 100

:D
 

tommy271

Forumer storico
Grecia, progressi su swap debito non garantiti - fonte Troika

venerdì 16 dicembre 2011 12:14






ATENE, 16 dicembre (Reuters) - I colloqui per uno swap sul debito greco stanno facendo progressi ma non ci sono garanzie che condurranno a un accordo volontario con un alto livello di partecipazione da parte degli obbligazionisti privati.
Lo ha detto un alto funzionario della troika di ispettori Ue/Fmi/Bce, al termine della missione di una settimana ad Atene, aggiugendo che gli ispettori hanno rilevato un ritardo nelle riforme che la Grecia sta cercando di realizzare.
Tornando allo scambio di titoli, Atene sta cercando di elaborare un nuovo piano di salvataggio con il Fmi, l'UE e le banche, che preveda un accordo di riduzione del debito prima che scattino importanti scadenze di titoli greci nel primo trimestre nel 2012.
"Le attuali discussioni (sullo swap del debito) sono costruttive, utili, ma in questo momento è troppo presto per dire quale sarà il risultato", ha detto lil funzionario.
L'accordo con gli investitori privati, che hanno in portafoglio circa 206 miliardi di euro di debito greco, è fondamentale per il paese.
Il funzionario ha aggiunto che le trattative hanno come obiettivo quello di raggiungere un accordo volontario ed evitare così un default non controllato, ma ha aggiunto che non c'è garanzia di successo. Ha inoltre sottolineato che la Grecia dovrebbe fare rapidamente delle riforme.
 

tommy271

Forumer storico
PORTAFOGLI - Zona euro, in 2012 gestori lontani da rischio, recessione o no

venerdì 16 dicembre 2011 12:58






* Cautela su listini europei, ciclici
* Preferiti titoli difensivi, cash e bond a breve
* Crisi debito sovrano getta ipoteca su prospettive macro



MILANO, 16 dicembre (Reuters) - Che il 2012 abbia in serbo per la zona euro un rallentamento congiunturale modesto e temporaneo o una vera e propria recessione, l'avversione al rischio pare la cifra dominante delle scelte di investimento: la maggior parte dei gestori, interpellati da Reuters, è cauta su azionario e settori ciclici del Vecchio Continente, preferendo titoli difensivi e liquidità.
E' questo l'esito di un sondaggio condotto fra 13 asset management attivi in Italia.
"I nostri portafogli riflettono uno scenario di recessione in Europa per il 2012: per questa ragione, sottopesiamo la quantità azionaria in generale e preferiamo i titoli difensivi rispetto a quelli legati ai consumi interni", ha detto Nicola Trivelli, direttore generale e AD di Sella Gestioni sgr.
Fa eco Simone Da Dalt, analista finanza dell'advisory desk di Credem che, con una crescita economica prevista in frenata, privilegia monetario e obbligazionario da 1 a 3 anni.
"Il nostro modello econometrico suggerisce un sottopeso sull'asset class azionaria sulla base di indicatori fondamentali e volatilità", ha detto. "In più con rendimenti monetari così interessanti in concomitanza di una volatilità contenuta, l'ottimizzazione sposta il peso dell'asset allocation sulle componenti più a breve termine della curva europea e, in particolare, italiana", aggiunge.
La crisi del debito sovrano, che sembra non aver trovato risposte convincenti all'ultimo summit Ue, getta un'ulteriore ipoteca sulla salute dell'Eurozona perchè il necessario rigore sui conti pubblici mal si concilia con lo stimolo all'economia.
Pioneer Investments sottopesa non solo l'equity del Vecchio Continente ma "anche nell'obbligazionario la bassa percentuale allocata in governativi europei riflette la possibile recessione, che metterebbe diversi paesi nell'impossibilità o quasi di migliorare per via ciclica le finanze pubbliche", spiegano dall'asset management del gruppo Unicredit.
Complici anche le valutazioni attraenti, non manca chi ha un approccio più costruttivo nei confronti delle borse di Eurolandia, magari scommettendo su una decelerazione passeggera.
"I prezzi di borsa incorporano già, a nostro avviso una piccola recessione (in Europa ndr)", ha detto Giulio Zucchini, direttore investimenti BPVi fondi. "Molto più preoccupante è l'incapacità di risolvere la questione del debito sovrano e la richiesta dell'EBA alle banche", ha aggiunto, riferendosi ai requisiti di patrimonializzazione imposti dall'European Banking Authority agli istituti di credito della zona euro.
Zenit sgr non vede rallentamento all'orizzonte nel breve termine, ma il tema recessivo viene tenuto presente e il posizionamento è cauto, neutrale sull'azionario con i settori non ciclici più in sovrappeso.
"In questo momento temiamo però soprattutto gli aspetti critici del debito sovrano, per cui siamo ancora più prudenti sulla componente obbligazionaria governativa", ha detto il responsabile della ricerca di Marco Bonifacio.
Gli economisti prevedono un anno di stagnazione per l'economia della zona euro nel 2012, secondo un sondaggio condotto da Reuters questa settimana. In particolare, la stima è di una contrazione dello 0,3% nel trimestre in corso seguìto da un'ulteriore frenata dello 0,2% nel periodo gennaio-marzo prima di una flebile ripresa nei trimestri successivi.

I risultati integrali del sondaggio di asset allocation condotto da Reuters saranno pubblicati lunedì dopo le ore 13.

(Maria Pia Quaglia)
 
Stato
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