Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2

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G20 più aperto ad aumento risorse Fmi in parallelo con Esm - fonti G20

G20 PIU' FIDUCIOSO IN CAPACITA' ZONA EURO DI AGIRE CONTRO CRISI DEBITO SOVRANO, CLIMA PIU' COLLABORATIVO IN RIUNIONE VICE MINISTRI- FONTI G20
 
ATHENS, Jan 27 (Reuters) - Greece plans to sumbit a final offer on a bond swap to its private creditors by Feb. 15, Finance Minister Evangelos Venizelos said on Friday. "Everything must be over in the coming days because the public announcement on the PSI must be made before Feb. 15," Venizelos said in a statement. A Greek finance ministry official had earlier said that the country aimed to submit an offer to its bonholders by Feb 13.
 
Venizelos: Negoziare per il nostro futuro

Pubblicato: Venerdì, 27 Gennaio 2012

Ultimo aggiornamento: 2012/01/27 19:50

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"La trattativa è fatto in nome della nazione. Ci ha fatto tutto per il nostro futuro ", ha detto il vice primo ministro Evangelos Venizelos, dopo l'incontro di due ore con la troika. "Abbiamo a che fare con dignità e orgoglio", ha aggiunto.
Nel corso della riunione i rappresentanti della troika con il Ministro del Lavoro Giorgio Koutroumani continuato morsa sui temi dei salari. Lenders insistono su entrambi della Grecia di abrogare lo stipendio 13 e 14, e riducendo il salario minimo.


L'attenzione dei colloqui è stato il testo del nuovo memorandum consegnato alla troika del primo ministro Lucas Papademos, che si riunisce già partiti reazioni e le parti sociali.

Allo scadere delle due ore di incontro con la troika, il vice primo ministro e ministro delle finanze Evangelos Venizelos fatto la seguente dichiarazione: "Tutti questi giorni facciamo una trattativa molto difficile e molto delicato. Attualmente siamo in piena attività due processi molto diversi. Quello dipende da un altro. Siamo a un passo prima del completamento delle procedure di PSI e abbiamo di fronte una serie di questioni aperte difficile per il nuovo programma. Il trading è fatto in nome della nazione. Ci ha fatto tutto per il nostro futuro.
Come ho detto più volte, ora è il momento della trattativa per il paese. Non vi è alcun rinegoziazione dopo l'accordo, dopo le firme dopo il voto del Parlamento. E tutto questo deve essere completato entro i prossimi giorni, perché l'annuncio pubblico del PSI deve essere fatta entro il 15 febbraio.
Facciamo questo negoziato, tenendo presente l'interesse nazionale, il futuro dei nostri figli, tenendo presente tutti i greci e tutti i greci con i suoi problemi. Nella nostra mente è disoccupati, i pensionati, il professionista, il giovane cercando di trovare un lavoro. L'intera società greca è nella sala dei negoziati. Ci sforziamo di rappresentare e trasmettere l'angoscia.
Vi è certamente un equilibrio difficile di potere. Ci sono certi atteggiamenti che prevalgono in Europa e a livello internazionale. E quando qualcuno prende in prestito quando qualcuno chiama e gli altri sono coloro che prestano e dare, è certamente in una posizione difficile. Ma tutti a che fare con dignità e con orgoglio, perché il primo che si trova di fronte il nostro nemico è l'immagine negativa per il paese, gli stereotipi negativi che, purtroppo, coltiviamo in gran parte da soli. Questo deve essere rotto. Dobbiamo ripristinare l'orgoglio della nazione e avrà successo. "


(Ta Nea)
 
scusate, ma ho saltato metà pomeriggio:
successo qualcosa?!

perchè Rehn parla di accordo vicino entro gennaio, e Venizelos del 15 febbraio?!
 
...ce la fà... ce la fà...no non ce la fà...

Il dilemma della Bce prigioniera

Scritto da Mario Seminerio | Trend Online – 1 ora 54 minuti fa







Continua il tormentone della ristrutturazione del debito sovrano in mano ai privati (le banche, in sostanza), ma si intensifica anche la pressione del Fondo Monetario Internazionale affinché la Bce si prenda il suo bravo haircut. Ovviamente all’Eurotower non ci sentono, ed hanno cominciato a scavare trincee.
Il settore privato detiene circa 200 miliardi di debito sovrano greco, il 60 per cento circa del totale. Il resto è nelle mani di FMI, stati creditori e Banca (Santiago: BANCA.SN - notizie) centrale europea, che ha comprato titoli di stato greci per circa 40 miliardi di euro nell’ambito del Securities Market Program. Nel vertice europeo dello scorso 26 ottobre si era deciso un taglio del 50 per cento del valore nominale dei titoli in mano ai privati in modo da poter raggiungere, date alcune ottimistiche ipotesi di risanamento, un rapporto debito-Pil del 120 per cento entro il 2020.
Non è chiaro perché proprio il valore di 120 per cento e non, ad esempio, 115 o 123,3 periodico. Ironie a parte, se la Grecia avesse un vigoroso tasso di crescita reale della propria economia, anche un rapporto debito-Pil al 150 per cento sarebbe del tutto gestibile. Poiché, tuttavia, non solo la Grecia è in una depressione infinita ma neppure riesce a conseguire uno straccio di avanzo primario per poter mandare a stendere i creditori, ecco che il problema si ripresenta, sempre più intrattabile. E poiché l’importo della nuova tranche di aiuti internazionali deve restare fisso, ed altrettanto fissa deve essere l’intangibilità del credito della Bce, ecco che per quadrare il cerchio (o più propriamente la ruota) serve un abbattimento ben maggiore dei crediti dei privati. Che non ci stanno. Da qui, il rischio di un default disordinato greco.
, Il ruolo della Bce, si diceva. Il FMI si sta spazientendo, sia verso l’austerità feticistica dell’Eurozona sia verso questi continui paletti numerici piantati in mezzo al cielo dai governi europei, ed ha iniziato una pressione discreta ma robusta affinché anche la Bce si prenda un haircut, che consentirebbe di liberare un minimo di risorse o almeno di non aggiungerne di nuove. Ma all’Eurotower non ci sentono: un haircut equivarrebbe non solo ad un’ovvia perdita contabile che si scaricherebbe sul capitale della Bce, ma anche ad una monetizzazione del debito pubblico, vietato dai trattati e che rappresenterebbe un pericoloso precedente.
E’ a questo punto che l’arte della diplomazia ha estratto dal cilindro un coniglio spelacchiato, proponendo alla Bce di vendere all’EFSF la propria posizione in titoli greci al prezzo medio di carico. Ma in molti, non solo dalle parti della Germania, hanno giudicato inaccettabile questo accollo delle perdite al fondo salva-stati, che finirebbe col depauperare il proprio residuo volume di fuoco. Altri (Lisbona: ALTR.LS - notizie) hanno suggerito che ai titoli greci in mano alla Bce venga applicata una decurtazione pari alla differenza tra valore nominale originario e loro prezzo di carico per l’Eurotower, in modo da non creare scompensi contabili; ma anche questo sembra inaccettabile, perché ci sarebbe comunque una perdita rispetto al valore (sperato) di rimborso. La Grecia potrebbe imporre le cosiddette clausole di azione collettiva (CACs), che permetterebbero ad una maggioranza qualificata di creditori di imporre il proprio volere alla minoranza. Ma in quel caso la Bce esige di essere esentata, ritenendosi al di sopra di queste umane miserie. Ma, soprattutto, ritenendo di non essere un privato, e di non dover quindi incorrere nella decurtazione.
, Se state ancora leggendo, diciamo che si tratta di un classico caso in cui, qualsiasi sia la decisione presa, si creano danni. La Bce incassa la perdita sui titoli greci? Ecco che i tedeschi, e non solo loro, direbbero che gli acquisti di titoli di stato sul mercato secondario devono immediatamente cessare, perché troppo alto è il rischio che il capitale della Bce finisca incenerito, oltre che per il fatto che, prendendo la perdita, l’istituto di emissione avrebbe finanziato il deficit di un paese, violando i trattati. Ma se la Bce non prende la perdita, cioè resta creditore privilegiato rispetto ai privati, ecco che gli acquirenti dei nostri Btp e dei Bonos spagnoli, ritrovatisi potenzialmente creditori junior, potrebbero decidere di smettere definitivamente di comprare carta dei due paesi, o comunque di richiedere un premio al rischio ancora più alto, sparando gli spread in orbita.
Come direbbero gli americani, damned if you do, damned if you don’t. C’è da dire che questa Eurozona è davvero una miniera. Nel senso di deposito di mine. Innescate.
E ricordate: a breve servirà un nuovo bailout per il Portogallo. Che proprio non ce la fa.
 
Borsa Atene: Ase chiude in calo del 2,6%





MILANO (MF-DJ)--L'indice Ase di Atene ha chiuso la seduta con un calo del 2,6% a 745,67 punti e un forte volume degli scambi di 119,3 mln euro.
I broker sostengono che la mancanza di notizie ufficiali sulle trattative in Grecia renda nervosi gli investitori. "Notiamo un'alta volatilita', dato che le trattative sul debito non si sono ancora concluse", ha dichiarato uno di loro.
Il pm greco Papademos incontrera' di nuovo Dallara dell'Iif ad Atene quest'oggi.
"Tuttavia, i volumi degli scambi sono forti e questo dimostra che l'interesse nel mercato sta cominciando a crescere", ha aggiunto il broker.
National Bank ha perso il 3%, ma Alpha ha guadagnato il 3,5% ed Eurobank il 5,5%.
 
Adesso, le 37 sono il lettera a 23.87 e le 14 a 23.95, non converrebbero le 14 in ogni caso?

Se poi ci graziano (retail) sicuramente varranno molto di piu di un 37. O no?

Certo, ovvio. L'ho detto.
Le lunghissime (perchè in genere sono le più economiche), ma soprattutto le più economiche.
Cioè il criterio è: le più economiche.
Poi a parità di costo, le più vicine, così che se non si viene ristrutturati, si è comprato un titolo il cui apprezzamento sull'npv sarebbe più impetuoso.
 
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