ma che discorso è: "tu hai forse notizie più attendibili e riservate?"
Io credo che sia utile misurarsi con investimenti di cui è possibile prevedere le variabili.
Il mercato ama le certezze, a mio modestistimo parere in questo caso ci si misura, dall'inizio, con tante incertezze - non ci sono precedenti storici, non esiste un "ente" che abbia vera possibilità di agire, non esiste una unità politica europea. Servono spesso autorizzazioni di decine di parlamenti, e la velocità dell'esercito è quella del membro più lento e refrattario ad investire soldi dei suoi elettori per salvare uno stato "sprecone".
Lo swap? Io seguo modestamente storie in cui i risultati degli scambi forzosi si devono sapere poche ore dopo il termine. Questo non mi sembrava, superficialmente, fosse stato concepito così. Non aiuta la chiarezza, infatti si susseguono rumor Greci (ci siamo quasi...) con altri opposti (sono lontani dal quorum...). Se mi sbaglio, correggetemi.
I recenti accadimenti (2008, non secoli fa...) in America ci hanno mostrato che anche in presenza di volontà politica, coscienza dei rischi sismici, fondi illimitati, la storia economica non prosegue solo per scelte razionali. (Lehman, "costava meno" salvarla che quello che è successo dopo).
Per me si può investire (o decidere di non farlo) anche sulla base di queste considerazioni, e non mi stupisce quanto sta succedendo, viste le premesse - con l'augurio ovviamente che tutto vada bene, alla fine.
Ma che fosse imprevedibile, quanto sta succedendo, non lo credo... o magari io ho travisato quanto scritto, ad esempio, da Imark da tempo.