Probabilmente le 20 aspazzature che saranno accreditate nel conto, la cui scadenaza va dal 2023 al 2042, non avranno lo stesso prezzo, credo che il ventaglio delle quaotazioni possa variare da 30 a 20 per la scadenza del 2042. Supponendo che prima del taglio i bond posseduti erano 100000, dopo lo swap si riceveranno bond greci per 31500 e 15000 di bond EFSF. Ora quest'ultimi saranno quotati credo intorno a 100, per cui vendendoli ed aquistanto i bond greci lunghissimi (2042) è possibile ottenere un nominale di 75000, che sommati ai 31550 presi nello swap, il totale del nominale ricostituito risulta 106500. Essendo il tasso medio del 3.5%, i nuovi titoli frutteranno una cedola media annuale di 3834,00 €. Ora se i vecchi 100000 erano ad esmpio il 4.6/40, la perdita effettiva in termini di cedola risulta di 4600,00-3834,00 = 766,00. Supponendo un tasso di sconto del 4.6%, la perdita in termini effettivi risulterebbe 766.00/0.46 = di 16652 bond, ossia solo del 16,6 %. Quindi in linea di principo, facendo il switch tra i bond EFSF e i nuovi bond greci si potrebbe limitare, e di molto, la perdita del taglio. Tutto ciò in teoria. Nella pratica risulta molto rischiosa, innanzitutto fino all'esito delle elezioni greche credo sia prudente tenersi alla larga dai bond greci, in quanto potrebbe accadere di tutto. Inoltre, considerato la situazione economica della Grecia credo sia molto difficile che non vi sia un ulteriore taglio e questa volta più radicale di quanto è accaduto con il PSI. Sbagliare una volta è possibile perseverare è diabolico. Una cosa è certa, in Europa la solidaretà non è di casa e questo rende oltremodo rischioso aquistare bond dei paesi deboli: quindi alla larga dai loro bond, compresi quelli italiani. I bond dei PIIGS sono oramai terreno fertile per i trader non certo per il cassettista.