conati di vomito n.2
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 16 mar - Il
responsabile della Commissione che lavora a pieno tempo
fianco a fianco con Bce e Fondo monetario nella Troika,
Matthias Mors, ha buttato li' questa frase: "Da qui ad allora
possono succedere cosi' tante cose...". La risposta di
Bruxelles alla domanda sul 'governo ombra' e' molto netta:
"E' un non senso, la Task Force per la Grecia non ha poteri
esecutivi e non puo' imporre decisioni legali o finanziarie
al governo greco, c'e' un sostegno per l'attuazione delle
riforme concordate con Commissione, Bce e Fmi e adottate dal
Parlamento (greco - ndr). Noi lavoriamo per la Grecia con la
Grecia!". Intanto pero', la Commissione fa sapere che per la
Task Force, uno staff di 45 esperti di cui 15 in modo
permanente ad Atene), c'e' lavoro da fare almeno "per i
prossimi due anni". Come dire: senza di noi, laggiu' ad Atene
si fa poco o nulla.
Dato che la stessa Commissione ritiene che e' altamente
incerto se effettivamente saranno raggiunti i risultati
voluti sul bilancio e sulla crescita dell'economia, e' chiaro
che ci si attrezza per i tempi lunghi nell'universale
convincimento che senza un sostegno tecnico, politico
oltreche' finanziario da sola la Grecia non ce la fa.
Praticamente tutto il campo della politica delle entrate e
delle uscite, dell'amministrazione pubblica, dei mercati del
lavoro e dei prodotti, del business, delle banche e' oggetto
dell'intervento 'tecnico' Ue. In sostanza, si tratta di
"ricostruire" in misura semitotale le funzioni pubbliche,
una operazione che sta avvenendo sotto il diretto controllo
'esterno' (nel senso che il governo greco deve fare
costantemente i conti con le indicazioni e le valutazioni di
chi finanzia il salvataggio). Di qui l'estrema sensibilita'
alla questione politica: ne' la Commissione ne' la Bce ne' il
Fondo monetario possono rischiare di veder crescere in
Grecia una opinione pubblica allergica alla supervisione
europea. Di qui l'invito-ritornello: con le elezioni in
vista il problema numero uno e' "l'appropriazione politica
della responsabilita'" dei programmi concordati da parte di
chi ha responsabilita' di governo. Perche' i programmi restano
mentre i governi passano. Piu' ci si avvicina al voto
(peraltro non si sa neppure quando ci sara', ma
indicativamente dovrebbe essere tra fine aprile e inizio
maggio) piu' la Commissione ritiene che il rischio principale
che sta correndo la Grecia non e' tanto quello dei mercati,
con tutto l'apparato messo in piedi in questi mesi, ma di
non avere sufficiente consenso politico e sociale interno.