Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (22 lettori)

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g.ln

Triplo Panico: comprare
Momenti difficilissimi per la Grecia

""Per i dipendenti pubblici della Grecia siamo al countdown finale. L’accordo stipulato con Fmi (fondo monetario internazionale), Ue e Bce, sta arrivando all’ultima fase, al Consiglio dei ministri, dove verrà certamente approvato. La decisione è attesa per questa sera, dopo una riunione straordinaria del Cdm.
L’accordo prevede, oltre l’introduzione di nuove e più pesanti tasse, una riduzione del 20% della retribuzione per i dipendenti pubblici e la diminuizione di 1/5 del personale dipendente delle P.A., che equivale a 30mila lavoratori pubblici.
La comunicazione arriva dall’agenzia pubblica ANA (Athens News Agency), la quale non dimentica di precisare che, nonostanze il rispetto dell’accordo, Atene non riuscirà mai ad arrivare al pareggio di bilancio 2011-2012.
Il governo greco ha provato a fare una contro-proposta alla troika. Vorrebbe mandare in mobilità i 30mila dipendenti per un anno, per poi scegliere quelli più vicini alla pensione e prepensionarli.
La troika ha risposto di no, licenziamenti subito o niente aiuti, che equivarrebbe a bancarotta certa per la Grecia.
Il governo greco non sa più che fare, da una parte la troika, di cui hanno necessità “vitali”, dall’altra il rischio di trovarsi subissati di denunce, in quanto il dipendente pubblico, ha diritto al posto di lavoro a vita. Lo dice la Costituzione.""

I licenziameni dei dipendenti pubblici credo siano una bomba sociale per la Grecia. Non è che la troika sta tirando troppo la corda?
Certo che la Grecia sta perdendo sempre più la sua sovranità.
Non vi è tanto da commentare.... si resta tutti con il fiato sospeso...
anche se credo che alla fine gli aiuti saranno erogati, comunque!
Notte, Giuseppe
 

METHOS

Forumer storico
I licenziameni dei dipendenti pubblici credo siano una bomba sociale per la Grecia. Non è che la troika sta tirando troppo la corda?
Certo che la Grecia sta perdendo sempre più la sua sovranità.
Non vi è tanto da commentare.... si resta tutti con il fiato sospeso...
anche se credo che alla fine gli aiuti saranno erogati, comunque!
Notte, Giuseppe

Quando un'azienda privata è sull'oro del fallimento i dip. vengono licenziati. Per uno stato deve valere lo stesso principio. Se è vero che la grecia ha 750.000 dip pubblici su una popolazione di 11 ml di abitanti vuol dire che il 6,6% della popolazione è mantenuta dallo stato in modo diretto e a questi si aggiungono i pensionati. Probailmente insieme faranno il 25-30% della popolazione. A me sembra tanto.

ps. in italia siamo pure noi su queste cifre...
 

tommy271

Forumer storico
Crisi/ Riunione Eurogruppo, sotto l'ombra della Grecia

Ma non sono attese decisioni cruciali





Bruxelles, 3 ott. (TMNews) - La riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona (Eurogruppo) che si svolgerà oggi a partire dalle 17, a Lussemburgo, rischia di deludere i mercati, che si attendono decisioni concrete dai governi europei, mentre l'appuntamento, programmato da tempo, ha solo carattere interlocutorio.

Nelle ultime ore si sono moltiplicati i richiami al più alto livello politico sulla necessità di salvare la Grecia, come quelli del presidente francese Nicolas Sarkozy e della cancelliera tedesca Angela Merkel (che però deve fare i conti con le dichiarazioni in senso contrario provenienti da forze della sua stessa coalizione, in particolare i liberali del Fdp e i cristiano democratici della Csu bavarese), mentre persino il premier britannico, David Cameron, ha sottolineato la necessità di evitare un collasso dell'Eurozona che, ha detto, "minaccerebbe l'economia britannica e mondiale".

I ministri discuteranno probabilmente delle diverse ipotesi, ancora molto controverse, che circolano per escogitare nuovi strumenti contro la crisi del debito sovrano, ma certo non potrà esservi alcuna decisione al riguardo, così come non c'è da aspettarsi niente di nuovo sul secondo piano di salvataggio la Grecia, da 160 miliardi di euro. E' ancora troppo presto anche per la sesta tranche (da 8 miliardi di euro) del primo piano di aiuti, visto che il rapporto della Trojka (Commissione Ue, Bce ed Fmi) in base al quale dovrebbe essere sbloccato non è ancora pronto. La Trojka, infatti, è tornata ad Atene solo da pochi giorni, dopo aver lasciato il tavolo con le autorità greche il 2 settembre, a causa di non meglio identificate divergenze con il governo ellenico. A questo proposito, fonti di Bruxelles esprimevano nei giorni scorsi la preoccupazione per l'attesa eccessiva dei mercati, che potrebbe tradursi negli usuali contraccolpi negativi sulle borse e sugli spread dei titoli dei paesi più in difficoltà.

Un elemento nuovo positivo in questo quadro di persistenti difficoltà a trovare una via d'uscita dalla crisi è la ratifica a larga maggioranza da parte del Bundestag tedesco, il 29 settembre, dell'accordo del vertice dell'Eurozona del 21 luglio scorso per il rafforzamento del Fondo di stabilità (Efsf). L'accordo prevede che il Fondo aumenti da 250 a 440 miliardi di euro la sua capacità di prestito effettivo agli Stati membri sottoposti ai programmi di risanamento finanziario concordati con la Trojka, e soprattutto che possa finalmente acquistare direttamente sul mercato secondario (cioè dalle banche e dagli altri creditori privati) i titoli di Stato dei paesi in difficoltà. Inoltre, l'Efsf potrà anche intervenire, a certe condizioni, per ricapitalizzare le banche. Le ratifiche dell'accordo del 21 luglio, tuttavia non sono ancora terminate, perché mancano ancora all'appello tre dei 17 paesi dell'Eurozona, e fra questi la Slovacchia, dove uno dei partiti della coalizione di governo è contrario (la data precisa del voto, previsto per la seconda metà di ottobre, sarà decisa martedì). C'è poi il problema delle garanzie che chiede la Finlandia per dare il suo via libera ai nuovi aiuti ad Atene, ma su questo sembra che una soluzione sia in vista.

Il governo di Atene intanto, ce la sta mettendo tutta per convincere i partner della determinazione a tener fede agli impegni presi con la Trojka, in particolare riguardo ai tagli alla spesa pubblica (mentre continuano a persistere difficoltà sul piano di privatizzazioni). Con una riunione d'emergenza, il governo di George Papandreu ha deciso diverse misure per la riduzione dei dipendenti pubblici di 30.000 unità entro la fine dell'anno, come chiede la Trojka, soprattutto attraverso prepensionamenti per gli ultrasessantenni.
 

tommy271

Forumer storico
Atene taglia 30.000 statali ma manca il target di bilancio

La Finanziaria è stata approvata ieri dal governo, oggi arriva in parlamento. L'Eurogruppo valuta i progressi della Grecia





Atene, 3 ott. (TMNews) - La Grecia ha confermato ieri che non raggiungerà l'obiettivo di ridurre il debito pubblico fissato a giugno per il 2011. La Finanziaria 2012, intanto, è stata approvata ieri dal Consiglio dei ministri durante il quale è stato fissato il delicato piano di tagli di 30.000 posti di lavoro nel settore pubblico imposto dai creditori internazionali. La legge sarà presentata oggi in parlamento.

Secondo il progetto di bilancio, nel 2011, il deficit pubblico della Grecia sarà riportato all'8,5% del Pil contro il 10,5% del 2010. Questo deficit resta superiore all'obiettivo del 7,4% del Pil fissato inizialmente nella legge pluriennale votata a giugno, ma è sensibilmente migliore della proiezione fatta a inizio settembre dalla troika Ue-Bce-Fmi che era stata fissata intorno al 9,5% del Pil.

Per il 2012, l'accordo con la troika prevedeva un deficit rispetto al Pil del 6,5%. La nuova bozza stima adesso un deficit al 6,8% del Pil. Per il prossimo anno, la contrazione della crescita è attesa invece al 2%, in linea con le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, ma peggio rispetto alle stime utilizzate per l'accordo sul salvataggio dello scorso luglio.

L'eurogruppo di oggi in Lussemburgo, presente il ministro Venizelos, valuterà i progressi sulle riforme che la Grecia dovrà attuare per ottenere la prossima tranche di aiuti da 8 miliardi di euro. I responsabili della troika incaricati di ispezionare le finanze pubbliche del paese hanno chiesto ad Atene l'introduzione di nuove misure correttive per ridurre le spese e aumentare le entrate pubbliche. "Le misure di austerità supplementari annunciate per il 2011 ed il 2012 equivalgono a 6,6 miliardi di euro", ha precisato il ministero greco delle Finanze in un comunicato emesso ieri.

Fra queste misure figurano l'introduzione di una nuova tassa per il settore immobiliare prelevata sulle fatture per la corrente elettrica, la riduzione delle pensioni di anzianità superiori ai 1.200 euro al mese, l'abbassamento della soglia d'imposta sul reddito a 5.000 euro annui.

Secondo il quotidiano Kathimerini, la missione della troika potrebbe proseguire fino a venerdì 7 ottobre.
 

tommy271

Forumer storico
Grecia, troika inizierà suo rapporto mercoledì - vice minfin

lunedì 3 ottobre 2011 08:06






ATENE, 3 ottobre (Reuters) - La Grecia e gli ispettori di UE e FMI, la cosiddetta troika, hanno sostanzialmente completato i negoziati circa l'ulteriore tranche del piano di salvataggio, ha detto il vice ministro delle Finanze.
"Credo che (i colloqui) siano sostanzialmente conclusi" ha detto il vice ministro delle Finanze Pantelis Oikonomou alla Tv Mega. "Abbiamo valutato le cose ... abbiamo coperto tutti gli argomenti principali" ha detto Oikonomou aggiungendo che la missione Ue/FMI farà un altro paio di visite presso la sede di contabilità generale del paese, prima di iniziare ad elaborare il loro rapporto sulla Grecia mercoledì.
 

tommy271

Forumer storico
""Per i dipendenti pubblici della Grecia siamo al countdown finale. L’accordo stipulato con Fmi (fondo monetario internazionale), Ue e Bce, sta arrivando all’ultima fase, al Consiglio dei ministri, dove verrà certamente approvato. La decisione è attesa per questa sera, dopo una riunione straordinaria del Cdm.
L’accordo prevede, oltre l’introduzione di nuove e più pesanti tasse, una riduzione del 20% della retribuzione per i dipendenti pubblici e la diminuizione di 1/5 del personale dipendente delle P.A., che equivale a 30mila lavoratori pubblici.
La comunicazione arriva dall’agenzia pubblica ANA (Athens News Agency), la quale non dimentica di precisare che, nonostanze il rispetto dell’accordo, Atene non riuscirà mai ad arrivare al pareggio di bilancio 2011-2012.
Il governo greco ha provato a fare una contro-proposta alla troika. Vorrebbe mandare in mobilità i 30mila dipendenti per un anno, per poi scegliere quelli più vicini alla pensione e prepensionarli.
La troika ha risposto di no, licenziamenti subito o niente aiuti, che equivarrebbe a bancarotta certa per la Grecia.
Il governo greco non sa più che fare, da una parte la troika, di cui hanno necessità “vitali”, dall’altra il rischio di trovarsi subissati di denunce, in quanto il dipendente pubblico, ha diritto al posto di lavoro a vita. Lo dice la Costituzione.""

I licenziameni dei dipendenti pubblici credo siano una bomba sociale per la Grecia. Non è che la troika sta tirando troppo la corda?
Certo che la Grecia sta perdendo sempre più la sua sovranità.
Non vi è tanto da commentare.... si resta tutti con il fiato sospeso...
anche se credo che alla fine gli aiuti saranno erogati, comunque!
Notte, Giuseppe

Anche per questa volta, credo ce la faranno.
Non sono tanto gli attuali 30.000 quanto i 150.000 che verranno licenziati in seguito.
Comunque procediamo a fasi ...
Per i 30.000 metteranno insieme un pò di prepensionamenti e "accompagneranno" altri.
Il risultato è doloroso, ma - al momento - non c'è altra via.
 

tommy271

Forumer storico
The Baltic countries’ example



What states without their own currency to devalue can do in order to exit the crisis quickly



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By Dimitris Kontogiannis

The Greek government has been very efficient in raising taxes but much less efficient in cutting spending and pushing forward structural reforms. It may be a bit late but both the administration and the so-called troika should pay more attention to the Baltic countries which seem to be coming out of recession by relying on deep spending cuts to cure their fiscal illness.

Back in June when Ricardo Hausmann, Director of the Center for International Development and Professor of the Practice of Economic Development at Harvard University, visited Athens I asked him whether it would have been better for the Greek economy to take a large hit for one year rather than go though a gradual painful process to slash its budget deficit by cutting spending.

He said Greece was both blessed and cursed at the same time because, unlike the debt-ridden South American countries in the past, it had the EU to provide the necessary financing when shut out of the markets. It was a blessing because it soothed and spread the economic and social pain over years but it was also a curse because it would not allow for a large drop in the country’s GDP for one year or more which would allow it to stand up on its feet afterwards.

I thought about this reading John Dizard’s article on the Financial Times last week where he pointed out that Estonia, now a eurozone member, had a growth rate of more than 8.4 percent in the first half of the year, after falling a steep 14.3 percent in 2009. Estonia like Latvia and Lithuania experienced sharp recessions ranging from 14.3 percent to 18 percent in 2009 but were able to stage a recovery by middle last year.

Of course, the economies of the Baltic countries do not have the same characteristics like Greece’s and their population has lived under the harsh Soviet times to be able to withstand a sharp drop in living standards and poverty unlike the vast majority of the Greek population.

Still, their examples show what a country which does not really have its own currency to devalue can do when it has the right economic adjustment program in place.

We have argued all along that the economic adjustment program Greece is undertaking had some major flaws from the beginning. First, it approached the country’s problem as if it faced a liquidity rather than a solvency crisis. This led to giving less emphasis at the start of the program on public asset sales as a means of reducing the stock of public debt and leading to a more efficient allocation of resources by shrinking the public sector and making the economy more competitive.

Second, it tried to boost the economy’s growth prospects by relying on an improvement of external competitiveness via structural reforms and internal devaluation in the form of lower salaries. As we all know by now the most important structural reforms stalled as various vested interests and politicians resisted them. However, even if those reforms were going ahead it would have taken more than one year at best to really bear fruit.

Third, the program rightly targeted a frontloaded reduction in the general government budget deficit but relied heavily on taxes to bring it about although tax hikes undermined to some extent the goal of boosting the economy’ competitiveness in our view.

In other words, the policy mix to slash the budget deficit was wrong. Of course, the measures were primarily the choice of the government but nevertheless it reflects on the program as a whole. Especially, in the eyes of the average Greek citizen who sees the deterioration in his living standards but no light at the end of the tunnel, undercutting the program’s social acceptance.

We also suspect that the planners may have not paid much attention to the fact the Greek economy was a relatively closed one. This meant fiscal policy would have had a bigger impact than in Ireland which has a more open economy. So, the impact of fiscal austerity on Greek economic growth would have been bigger than in Ireland.

Moreover, fiscal austerity would have had a bigger impact on countries such as Greece and Portugal which have a lower private sector saving ratios than in Ireland and Italy. Given the large size of austerity measures in Greece, the effect on the economy turned out to be quite big, leading to a deep and protracted recession, undermining in turn fiscal consolidation efforts and creating a vicious cycle.

At this point, the government is trying another go on producing a primary budget surplus next year by relying once again on tax revenues in an economy mired in recession because it cannot really cut public sector spending as much as the Baltic countries did.

Despite all the hoopla in the local and foreign press about spending cuts, a simple calculation shows the latest package of austerity measures worth some 6.6 billion euros or about 3 percent of GDP is made up of more than 5 billion euros in new tax revenues and the rest in cuts in expenditures.

This is hardly good news for Greece’s embattled private sector and the economy in general which will most likely not be able to follow the successful examples of the Baltic countries, bringing closer the unpleasant phase many in Greece would have liked to avoid.


ekathimerini.com , Sunday October 2, 2011 (23:22)

***
Opinioni.
 

tommy271

Forumer storico
House transactions will not even reach 50,000 this year





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By Nikos Roussanoglou

Owning a property in Greece is turning into a nightmare for most taxpayers after the successive measures toward taxing real estate, which means demand for houses is dropping to particularly low levels. Estimates put house transactions to under 50,000 for the whole of 2011.

Bank of Greece data for the second quarter of the year show just 11,400 house transactions, for a total of 23,800 transactions for the first six months of 2011. Even without a greater decline in the rest of the year, it is unlikely that transactions will exceed 50,000 for the 12 months of 2011, while they had amounted to 74,400 in 2010.

In 2008, the last year before the crisis broke out, the house transactions figure had stood at 116,000.

Demand for houses is very small, while supply has grown to disproportionate levels as many households are forced to sell their house in order to pay their new tax obligations.

What is more, the recent approval of the special property levy, to be paid through the electricity bills, provided that it is not extraordinary but permanent, means that property owners will have to pay double taxation for what they possess.
That is so because the Property Tax is not going to be abolished any time soon, placing an additional burden on owners of properties estimated by the tax authorities between 200,000 and 500,000 euros with a 0.2 percent rate, which means a tax between 400 and 1,000 euros per year.

The counterincentives in the market combined with the negative financial environment in general are discouraging the majority of those interested in acquiring a house.

Lefteris Potamianos, the head of the Search & Find estate agents, notes that ”in the last few months many house owners who are also burdened by a mortgage loan proceed to the sale of their property in order to obtain some cash and avoid paying extra tax. What began with plots of land and holiday houses, that are very hard to sell right now, is now affecting the main house market.”

This trend is set to grow in the next few months, given the new levy, and even more from the new year as the so-called objective prices (the property estimates used for tax purposes) are going to grow from 2012, entailing a greater tax burden for owners.


ekathimerini.com , Sunday October 2, 2011 (23:12)

***
Settore immobiliare.
 
Stato
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