Grecia-Spagna: Lives (non esattamente) in parallelo
di Kostas Raptis
Hanno aderito all'UE (Poi CEE) alla quale appena scappato dalla esperienza della dittatura cercando di modernizzare le strade in tutto il Mediterraneo. Da allora ha visto
le loro società per trasformare profondamente beneficiato della politica regionale dell'Unione europea e ha trovato la prosperità fino alla loro affondare nella crisi è venuto a ribaltare tutte le certezze precedenti.
Sotto diversi aspetti,
Grecia e Spagna seguono traiettorie storiche parallele. Ma i paralleli hanno il loro limite.
In parte a causa delle dimensioni differenza oggettiva - che fanno parte la Grecia solo un fastidioso il 2% della zona euro sul punto di sfratto, quella con
la Spagna incubo sistemica "troppo grandi per fallire" e "troppo grandi per essere salvati." In secondo luogo per ragioni diverse per il processo di due stati - anche se in entrambi i casi, la chirurgia del salvataggio, in grado di fornire una diagnosi corretta.
A differenza di Grecia, ma come l'Irlanda, la Spagna non paga i peccati pubblici, ma privati.
Fino allo scoppio della
crisi globale del 2008 il debito pubblico spagnolo ammonta a solo il 36% del PIL mentre il deficit di bilancio
non ha mai superato le previsioni dal limite del Patto di stabilità del 3% - in contrasto, ad esempio, con la Germania, che era emerso come il colpevole prima.
L'instabilità economica della Spagna ha a che fare con l'afflusso di capitali a buon mercato, dopo l'unificazione monetaria, e la "bolla" immobiliare che è stato mobilitato, con gli effetti più evidenti sul sistema bancario.
Tra il 1996 e il 2007 i valori delle proprietà in Spagna triplicato, rispetto a quelli in Gran Bretagna e del settore delle costruzioni è diventata dominante dell'economia spagnola - di assistenza non solo gli individui ma anche
il governo dei governi indipendenti delle 17 regioni del paese, sono impegnati in (a volte faraonico) programmi di edilizia abitativa, tra l'oscurità e overpricing. La distorsione dell'attività economica ha portato a questa "bolla" è abbastanza ovvio da ricordare che in Germania le strutture corrispondenti nella produzione quinto volume.
Il risultato è il settore finanziario spagnolo hanno accumulato debiti pari al 109% del PIL (due volte, anche parlato l'equivalente americano). Infatti il 20% dei prestiti classificati come dubbi, mentre la baldoria di prestito continuato (in realtà: è più che raddoppiata), anche dopo lo scoppio della crisi del 2008, quando per esempio in America il debito del settore finanziario per il PIL è sceso dalla metà del 2011 ai livelli del 2000.
Al tempo stesso, però, la Spagna ha vissuto una situazione di integrazione monetaria e di una "bolla" nel mercato del lavoro, i costi unitari del lavoro è aumentato nell'ultimo decennio del 40% rispetto a quella della Germania, con conseguente deficit di disavanzo delle partite correnti ha raggiunto il 10 % negli anni 2007 e 2008.
Questo è il punto di riunire di nuovo le sorti della
Grecia e della Spagna, che sono emersi nelle due "campioni" di disoccupazione nell'UE (Pari al 23% e 24% rispettivamente), così intrappolati in un circolo vizioso, in cui ogni tentativo di riduzione dei disavanzi e dei peggiora recessione e quindi lo sforzo di consolidamento fiscale.
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Interessanti parallelismi.