Dipendenti e pensionati pagheranno la parte del leone
19 miliardi il conto
L'obiettivo è quello di tagliare la spesa
Reportage: Crisolora Pace, Elena Laskaris, George Fintikakis, Nick Handy, Nicoletta Moutousi Martha Kaitanidi
Pubblicato: Venerdì, 2 Novembre 2012
Ultimo aggiornamento: 11.02.2012 20:00
Con un pacchetto pesante e dolorosa di 9,4 miliardi di euro nel 2013 e impegnata ad assumere ulteriori 9,4 miliardi nel triennio 2014-2016, il governo ha presentato ieri il bilancio 2013 e il Piano a medio termine 2013-2016, rendendo il primo passo di chiedere la troika per l'erogazione della rata del prestito.
Il passo successivo è intenzione di fare Lunedi con il deposito delle modifiche polynomoschediou strutturali. Nel complesso, secondo i rapporti, raggiungono il numero record di 151!
Il pacchetto di misure nel 2013 rappresenta in realtà anche importo "lordo" 10,9 miliardi di euro, solo € 1500000000 'mangia' la recessione non sembra a beneficio del bilancio.
Oltre il 2014, la "rete" misure raggiungerà 4,2 miliardi nel 2015-2016 e a 5,2 miliardi di euro.
Si noti che quanto sopra si aggiungono alle misure già adottate entro giugno 2011 per il periodo 2012-2015, pari a 27,9 miliardi di euro.
La parte del leone pagherà pensionati e dipendenti dello Stato, in quanto l'attenzione è ora sul taglio dei costi (71,9% del totale) e meno sulla crescita dei ricavi (28,1%)
Nel 2013 le pensioni tagliate di 4,7 miliardi di euro, con l'abolizione dei doni da pensionati a pagare 2,3 miliardi e tagli crescenti delle pensioni superiori a 1.000 euro per consegnare circa 1 miliardo di euro.
Dal momento che i salari sono tagliati circa 1,2 miliardi di euro, con l'abolizione del dono toglie 431 milioni di funzionari pubblici e la sospensione del raggiungimento degli obiettivi di incentivazione di altri 292 milioni.
Tutti questi sacrifici fatti in nome del risanamento del bilancio, vale a dire la riduzione del deficit, che le speranze del governo consentirà la prosecuzione del finanziamento del paese e da istituti di credito a medio termine di inversione la modifica e tornare alla crescita.
LA STRADA.
In particolare, il bilancio a medio termine e di specificare il seguente percorso per i prossimi anni:
1. PIL diminuirà e l'anno del 4,5%, portando la perdita cumulata del prodotto nazionale in 2008-50100000000 o 21,5%. Il processo inverso inizierà, secondo le proiezioni del governo, nel 2014, con un aumento marginale dello 0,2% la crescita del PIL accelerare al 2,5% nel 2015 e del 3,5% nel 2016.
2. La disoccupazione salirà dal 22,4% di quest'anno, in media, il 22,8% del tempo per iniziare a scendere nel 2014 al 21,4% nel 2015 al 19,7% nel 2016 e il 17,1% .
3. Il disavanzo dovrebbe scendere dal 7% del PIL di quest'anno al 5,5% del PIL nel 2013 al 3,8% del PIL nel 2014, per risalire leggermente al 4,4% del PIL nel 2015 e ricadere a 3 2% del PIL nel 2016.
A livello di saldo primario, cioè al netto degli interessi, il disavanzo del 1,2% del PIL di quest'anno a raggiungere un avanzo dello 0,4% del PIL nel 2013 e ha raggiunto il 4,5% del PIL nel 2016.
4. Il debito continuerà a volare a grandi altezze. Dal 175,6% del Pil quest'anno, arriva al 189,1% del PIL nel 2013-191,6% del PIL nel 2014, per scendere lievemente al 190,5% del PIL nel 2015 e 184,9% del PIL 2016. In assenza di interventi, tuttavia, il Ministero delle Finanze ha stimato che ha raggiunto l'altezza impressionante di 220,4% del PIL.
(Ta Nea)